Archivi giornalieri: 16 Gennaio 2009

Questo messaggio di un lettore di N.I.A. mi ha colpito… un inno al SOLE!

Stamane ho trovato questo messaggio in quelli in attesa di moderazione, che ovviamente è stato approvato, ma ho pensato che meritasse lo spazio di un nuovo post, spero non me ne voglia l’autore Amedeo, che ringrazio vivamente e a cui faccio i miei più sentiti complimenti!

Vorrei condividere con i lettori di questo blog gli elementi,
le considerazioni, i concetti che, diciamo da qualche anno fa in poi,
mi hanno fatto cambiare rotta rispetto al paradigma dominante del riscaldamento globale e delle sue cause. Il fatto più eclatante, quello che per così dire mi ha aperto gli occhi, riguarda le dimensioni relative del sistema solare in generale, ed in particolare la distanza terra-sole. Invito chi legge questo post a fare ben mente locale a questo fatto: se ad ogni distanza del sistema solare togliamo nove zeri, il modello che rimane, ridotto in scala, fa pensare: il sole è una palla di un metro e mezzo di diametro,la terra è grande quanto una nocciola e gira intorno al sole ad una distanza di circa 150 metri (una volta e mezza la lunghezza di un campo da calcio, e a Giove, per dire, non va molto meglio: è grande quanto un pompelmo e se ne sta a circa
750 metri).
Si tenga poi presente che la legge fisica che presiede allo scambio di calore tra corpi nel vuoto è funzione della quarta potenza della temperatura delle superfici di scambio!
E’ evidente che le più piccole variazioni di temperatura della superficie del sole
(nel tempo ma anche nello spazio, cioè la presenza o meno sulla superficie solare delle macchie, dei flares, delle regioni attive) devono avere effetto sulla termodinamica terrestre, molto più di quanto nella percezione comune si sia orientati a pensare…
Chiedersi che tempo farà (non nel brevissimo termine, per quello c’è il meteo in tv…) senza interrogare la superficie del sole è assurdo, solo che questa cosa, all’apparenza assai banale, non entra nel senso comune e nessuno o pochi le danno la giusta importanza: mentre si è passati da un sistema geocentrico ad uno eliocentrico in astronomia almeno 400 anni fa, pare che nella climatologia e nella meteorologia questo salto concettuale non lo si sia ancora fatto. Spaccarsi la testa su poche decine di parti per milione di CO2
in confronto a quello che una nocciola ha a 150 metri di distanza (una palla di fuoco nucleare con una temperatura media di 6000 gradi…) sa tanto di sistema tolemaico, sfere orbitali, terra piatta e colonne d’Ercole.