Archivi giornalieri: 14 Aprile 2009

Giusto per concludere la telenovela, ecco qui la cronaca dettagliata della macchia fantasma del 6 aprile…

Come riportato nel bollettino dell’SIDC del 07 Aprile 2009, in riferimento alle osservazioni ed eventuali segnalazioni di regioni attive solari con comparsa di macchie solari per la giornata precedente del 06 Aprile 2009,si legge che dall’Osservatorio di Catania è stata segnalata la comparsa di una macchia solare, di conseguenza è stato riportato un numero di Wolf pari a 11.

SOLAR INDICES FOR 6 Apr 2009 WOLF NUMBER CATANIA : 011

Ma si legge anche quanto segue: ESTIMATED ISN: 000, BASED ON 17 STATIONS.

Quindi già ci troviamo di fronte ad una sicura incongruenza, dato che solo una stazione d’osservazione ha visto e segnalato una macchia solare, mentre ben altre 17 chi sa che “stavano guardando” considerato che non hanno segnalato nulla. Ma le parole da sole non bastano e, come spesso accade, ci viene in aiuto la grafica, in questo caso saranno tre immagini rese di pubblico dominio prorpio dall’ osservatorio di Catania. Partiamo con la prima immagine che si riferisce alla cromosfera solare, vi riporto i link di riferimento:

ftp://ftp.ct.astro.it/sunimchr/oact_halph_fl_20090406_070304.jpg

Come avrete letto l’osservazione è del 6 Aprile 2009 alle ore 07:03:04 U.T., quindi delle 09:03:04 ora locale, ed è stata fatta da Enrico Catinoto.

Seconda immagine, si riferisce alla fotosfera:

ftp://ftp.ct.astro.it/sunimpho/oact_hared_fl_20090406_071325.jpg

Ovviamente la data è del 6 Aprile 2009, l’osservatore è ancora Enrico Catinoto, l’ora di riferimento è 07:13:25 U.T.,09:13:25 ora locale.

Fra le due immagini intercorre un arco temporale di circa 10 minuti e nonostante le abbia ingrandite a dismisura non sono riuscito a vedere nulla di rilevante, magari voi avete una vista migliore della mia e potreste aiutarmi nell’identificazione di una possibile macchia solare. Andiamo ora alla terza e decisiva immagine, che si riferisce al foglio di plottaggio e segnalazione di possibili regioni attive e relative macchie solari:

ftp://ftp.ct.astro.it/sundraw/OAC_D_20090406_080000.jpg

Poniamo l’attenzione sull’orario della segnalazione, ore 08:00 U.T., le 10:00 ora locale, quindi sono trascorsi altri 45 minuti circa rispetto all’orario dell’immagine di osservazione della fotosfera,magicamente viene riportata la comparsa di una macchia solare, ma non dall’ osservatore delle due immagini precedenti, Enrico Catinoto, ma da P. Costa. Quindi in appena 45 minuti circa, considerato che dalle immagini riportatevi della fotosfera e della cromosfera non vi è nulla da segnalare, si è sviluppata questa macchia solare vista da P. Costa. Ora non si tratta di fare il tifo affinchè compaiano o meno macchie solari, coloro demandati a questo lavoro, non sono assimilabili a quei meteo appassionati che tifano per la configurazione fredda o meno,ma sono degli scienziati che dovrebbero proporre una sicura uniformità e coerenza nella proposizione dei dati. Il riferimento va soprattutto a coloro che presiedono il centro Belga SIDC, ai quali vorrei chiedere che valore può mai avere una segnalazione fatta da “uno” contro “tutti” che non riportano nulla? Tale domanda nasce solo ed esclusivamente dal chiedere più “rispetto” per chi legge questi dati, poi come tante volte scritto anche da altri utenti, il fatto che loro continuino ad adottare questa errata linea di condotta , poco cambia la realtà dei fatti che ci pone al cospetto di un “SIGNOR” MINIMO SOLARE.

Antonio Marino

Forse possiamo già sapere da oggi che il SIDC conterà anche la macchia del 6 aprile vista solo da Catania!

NOAA has not have had a numbered sunspot group for 37 days but SIDC has have that. They had on the 26:th of Mars. On the SOHO images you can see that there was a small spot or speck present for less than one day. Also SIDC has picked up something on the 6:th of April. In the daily email I receive from SIDC I see that they have an SSN of 11. If I look at the drawing at Catania! There is some low latitude “thing” on the 6:th of April. I can´t see anything on SOHO that day so I wonder.”

Fonte: http://solarcycle24com.proboards.com/index.cgi?board=general&action=display&thread=18&page=9

Questo breve stralcio è preso dal forum di solarcycle24, dove un forumista che tra l’altro fa il tifo affinchè il sole riparta come tutti gli altri di quel sito del resto, si meraviglia (I WONDER) delle 2 macchie contate dal Sidc il 26 marzo e il 6 aprile scorsi! Come si può benissimo capire anche dal testo in lingua inglese, egli afferma di aver ricevuto una e-mail dallo stesso Sidc dove c’è scritto che anche la macchia del 6 aprile è stata conteggiata con numero di Wolf di 11!

Possiamo quindi già sapere senza aspettare il primo maggio, che il centro belga ha conteggiato anche quella macchia, vista ripeto stavolta solo da Catania come si può benissimo evincere dai seguenti link:

6 aprile 2009: http://sidc.oma.be/html/SWAPP/dailyreport/2009/meu96

7 aprile 2009: http://sidc.oma.be/html/SWAPP/dailyreport/2009/meu97

Nel report del 6 aprile si vede come il centro belga con i suoi strumenti mette 0, in quello del 7 invece si vede come solo catania conti una macchia quel giorno, mentre tutti gli altri 17 osservatori per quel giorno mettono 0!

Allora aspettiamo il primo maggio per avere il dato ufficioso (quello ufficiale arriva sempre dopo alcuni emsi, ma non l’ho mai visto cambiare rispetto l’ufficioso), ma stavolta sarebbe la prova del nove che appena l’osservatorio di Catania conta qualcosa, il Sidc non sembra porsi nemmeno il problema di fare controlli più accurati, addirittura anche se i suoi osservatori e pure tutti gli altri sparsi nel mondo contano 0! Infatti stavolta non potranno dire che ci sono anche altri che hanno visto una macchia quel giorno…ma solo Catania! Che si trasferisse il centro in Italia allora, che fanno prima…

Ma la questione più importente è la seguente: quelli del Sidc sarebbero quelli che dovrebbero garantirci la continuità col passato?

L’ho detto più volte e lo ripeto, nessuno ce l’ha con Catania, che ha il merito di seguire una strada che è sempre quella, discutibile quanto vuoi, ma sempre coerente! A sbagliare per quanto mi concerne, è sempre e solo il SIDC!

Simon

Buchi coronali e Ciclo solare: c'è qualcosa di molto strano, proprio come durante il Minimo di Maunder!

I buchi coronali o Corona Holes (CHs) sono zone della corona solare aventi una ridotta densità di plasma, appaiono come zone più scure nelle immagini “extreme UV” fornite da SOHO siglate EIT 171 (bassa corona), EIT 195 (media corona) e EIT 284 (alta corona). Questi fenomeni sono la principale origine del vento solare e rappresentano un particolare indicatore dell’attività elettromagnetica del nostro astro; abbiamo già detto più volte che le macchie solari sono manifestazioni “estremamente organizzate” dell’attività magnetica solare ossia due zone a polarità magnetica opposta “focalizzano” generando in fotosfera canali di plasma a più bassa densità che appaiono più scuri in quanto più freddi della fotosfera stessa nell’immagine MDI-Continuum, le CHs invece non danno luogo a manifestazioni cromatiche particolari sulla superficie solare mentre, come ho già detto sopra, possono essere osservate nella banda extreme UV, dalla combinazione di questi due metodi si ottengono immagini continuum in cui sono visibili le CHs:

01Dal punto di vista elettromagnetico le CHs sono assimilabili a singoli poli magnetici aventi polarità omogenea nel loro interno e al loro intorno, da questi poli si dipartono linee di campo magnetico “aperte”, ossia che tendono a ricongiungersi con le linee di opposta polarità che nascono a elevatissima distanza da loro, dunque sono l’esatto opposto delle macchie solari, che creano fortissimi campi magnetici con evidenti linee di loop a distanze relativamente basse.
Fino a qui nulla di eccezionale, abbiamo solamente presentato l’argomento di questo nuovo post, in realtà non è così! Queste immagini hanno qualche cosa di veramente eccezionale!!!
Le CHs durante i periodi di minimo solare sono generalmente ben confinate sui poli geografici del Sole, solamente in prossimità del massimo solare, quando sta per avvenire l’inversione dei poli del sole, queste si distaccano dai loro poli di origine e iniziano a scendere di latitudine fino a divenire “trans equatoriali” dando vita a un sistema quadripolare per poi proseguire verso il polo di opposto segno.
02OSSERVAZIONE: Sebbene le CHs riportate sembrano più piccole di quelle in FIG-2 c’è da sottolineare che quelle in FIg-2 appunto sono nei pressi di imponenti fenomeni di SunSpot e Coronal mass ejection (CME).

Nel lavoro di M.P. Miralles et al. “Low-latitude coronal holes during solar maximum” (Advanced in Space research Vol. 33, 2004, pp 696-700) gli autori studiano la migrazione di questi fenomeni nell’arco del ciclo solare; in particolare riporto una frase assai eloquente dell’introduzione al lavoro: “At solar minimum, the Sun displays a coronal holes at each of its poles and none near its equator”.
In un’altro lavoro K.I. Nikolskaya dimostra come “Coronal Holes as Tracers of migration of the solar magnetic poles during an activity cycle”; in questo lavoro l’autore mette in evidenza come le CHs siano buoni indicatori dell’attività del campo magnetico solare, e conferma quanto già detto nel lavoro precedentemente citato ossia che durante il periodo di minimo solare le corona holes risultano rigorosamente confinate ai poli della stella per poi portarsi a latitudini via via sempre più basse con il proseguo del ciclo.
La situazione attuale è la seguente:

03

Durante le prime fasi di questo minimo solare (tardo 2006) mi è capitato di leggere in alcuni forum specifici del settore che oltre alle macchie solari anche le corona holes risultavano quasi del tutto assenti in questo periodo.
Vi confesso che quando ho letto queste affermazioni sono rimasto molto impressionato dal fatto che in quest’ultimo anno e mezzo due enormi buchi coronali transequatoriali si sono avvicendati con cadenza quasi perfetta ogni 10-16 giorni nel lato visibile del disco solare, in particolare seguendo la loro storia, visto che dal ottobre 2002 vengono catalogate anche loro (http://www.solen.info/solar/coronal_holes.html), è stato quindi possibile ricavarne la natura magnetica (polarità) che non è presente come dato nell’archivio appena proposto. Dunque Nei giorni scorsi siamo stati direttamente esposti alla CH 366 che deriva dalla CH331 la quale si è originata dalla fusione di CH 327 e CH 326; la CH 327 deriva da CH276 formatasi in data 29-06-2007 in zona transequatoriale, la CH326 deriva dalla CH320 derivata dalla corona hole Polare a nord.
La CH 365 invece deriva dalla CH332 (Polarità sud) che nasce il 18-08-2006 al polo sud appunto dove resterà confinata per diverse rotazioni fino a dare luogo alla CH 332 che il 18-07-2007 si sposta definitivamente in zona transequatoriale con la numerazione CH335.
Dunque sono ora presenti da più di un anno due grandi CHs transequatoriali a polarità opposta che si alternano, situazione che sembrerebbe essere tipica di una imminente inversione di polarità magnetica del Sole la quale dovrebbe coincidere con il massimo dell’attività solare! Ed è qui che alcuni tasselli iniziano a combaciare:
Originariamente il Prof. Hathaway con il suo Staff. nel lavoro (Hathaway, Wilson, and Reichmann J. Geophys. Res. 104, 22,375 (1999)) prevedeva un picco del ciclo 24 nei primi mesi del 2009 (fonte = http://solarscience.msfc.nasa.gov/predict.shtml), previsione poi via via modificata fino a quella proposte in Aprile 2009.
Il Prof. Timo Niroma prevedeva da sempre un ciclo 24 molto debole, nell’ultimo post proposto da Simon il 9 Aprile lo scienziato afferma che dovremo attendere il 2010 per vedere qualche attività tangibile del ciclo 24.
Se applichiamo gli studi di Miralles e Nikolskaya sulle corona holes del ciclo 23 al ciclo 24 in corso possiamo affermare che siamo a un anno dal picco massimo dell’attività solare! Se questa analisi si rivelerà fondata dovremo aspettarci un lieve sussulto di attività solare per poi ritornare verso un nuovo profondo minimo, a meno che qualche cosa nell’inversione di polarità del Sole non vada “storto” e per qualche motivo questo ingranaggio si inceppi riportandoci nella situazione che ha caratterizzato il Minimo di Maunder come scritto in “http://adsabs.harvard.edu/abs/2007AdSpR..40.1917C” in un lavoro dal titolo:” Monopolar structure of the Sun in between polar reversal and in Maunder Minimum”. Che sarà oggetto del mio prossimo POST!

UPDATE: Nei giorni di Pasqua siamo stati esposti anche alla CH367, Transequatoriale figlia della 365.

ALESSANDRO

Colgo l’occasione per ringraziare l’autore dell’articolo, ha davvero toccato un tema del quale non ero a conoscenza, pur avendo notato in questi ultimi mesi la perseveranza di questi buchi coronali. Non so se avete capito l’atipicità di questo fatto, dalle conoscenze attuali infatti sembra che questi buchi coronali che ormai da un anno si presentano in sede transequatoriale, significano in teoria che abbiamo già vissuto la fase di massimo solare, magari riconducibile ai sussulti del sole nei mesi di ottobre e novembre scorsi, da quando poi il sole ha ricominciato un’altra fase di bassissima attività!

Salgono le possibilità di un altro ciclo “nascosto” come accadde (forse) durante il ciclo 5 che precedette il Minimo di Dalton, o più semplicemente c’è ancora molto da studiare riguardo la nostra stella?

Nel prossimo articolo, Alessandro descriverà poprio la situazione dei buchi coronali durante il minimo di Maunder, da non perdere direi!

Simon