Archivi giornalieri: 16 Aprile 2009

Dove arriveremo?

(Immagine autoaggiornante)

Con oggi abbiamo sfondato la quota 40 giorni di fila senza macchie!

Ma soprattutto il sole anche nelle imagini behind sta mostrando una quiete disarmante…

La domanda è: dove arriveremo?

Batteremo il precedente record di 52 giorni spotless di fila della scorsa estate?

Comunque vada, ad ottobre dell’anno scorso pensavamo un pò tutti che il Minimo fosse stato superato…invece siamo qui a metà aprile con SSN ancora di 0 e vicini dal battere altri record!

Stay tuned, Simon…

Se non è la CO2 saranno gli aerosol, per la Nasa-GISS tutto fa brodo pur di giustificare l'AGW!

Le temperature nella regione artica sono aumentate più velocemente rispetto ad altre parti della Terra a partire dal 1890. Come sapete si è puntato il dito contro le immissioni di CO2 in atmosfera, almeno fino ad ora, perché un recente studio della Nasa Giss ha spostato metà della colpa sugli aerosol, piccole particelle sospese in aria. Nello studio, guidato dallo scienziato Drew Shindell, si è utilizzato un particolare modello per indagare il grado di sensibilità di alcune regioni del pianeta alle variazioni della concentrazione di CO2, ozono e aerosol. Gli scienziati della Nasa hanno scoperto che il clima alle medie e alte latitudini è particolarmente sensibile alle variazioni dei livelli di aerosol, indicando questi come la causa del 45% o più del riscaldamento artico misurato a partire dal 1976. Da tale data, infatti, la regione artica ha visto aumentare la sua temperatura di 1,5 ºC a differenza dell’Antartide, dove è aumentata di solo 0,35 ºC (vedi immagine sotto). Questa discrepanza trova la sua spiegazione nel fatto che l’Artico si trova vicino al Nord America e all’Europa, altamente industrializzati, che producono la maggior parte degli aerosol immessi in atmosfera.

Fonte grafico: http://wattsupwiththat.files.wordpress.com/2009/04/nasa_arctic_aerosol_warming.png

Sebbene vi siano diversi tipi di aerosol, due in particolare, svolgono un ruolo climatico rilevante e sono entrambi prodotti anche dalle attività umane:

a) aerosol solfati, prodotti dalla combustione di carbone e petrolio, che disperdono la radiazione solare e determinano un raffreddamento dell’atmosfera;

b) aerosol carbone nero, prodotti dalla combustione non completa di combustibili fossili, biocarburanti e biomassa che causano, invece, un riscaldamento dell’atmosfera.

Negli ultimi tre decenni la diminuzione delle concentrazioni di aerosol solfati da parte degli Stati Uniti e dell’Europa (circa il 50%) e l’aumento degli aerosol carbonio nero nel continente asiatico hanno contribuito al rapido riscaldamento della regione artica.

  1. Il rapporto sul cambiamento climatico dell’IPCC (2007) fornisce un forcing negativo (diminuzione della radiazione solare entrante in atmosfera pari a -1,2 W/m2) di tutti gli aerosol in disaccordo con la posizione di Drew Shindell, il quale immette nel suo modello un forcing positivo sia che consideri tutti gli aerosol che solo il contributo degli aerosol solfati e carbone nero. La verità è che rimangono forti dubbi sia sull’esatta concentrazione di queste particelle in atmosfera che sul loro effettivo contributo al forcing radiativo.
  2. Se il modello funziona dovrebbe dar conto anche delle anomalie di temperature riscontrate prima del 1976. Se osservate la prima immagine, si vede chiaramente una diminuzione della temperatura artica e globale dal 1940 al 1970. Hansen, scienziato pupillo di Al Gore, suggerisce che questo raffreddamento sia dovuto in parte all’incremento degli aerosol -presumo solfati – prodotti massicciamente da industrie e centrali elettriche. Come giustificare, allora, l’incremento di temperatura prima del 1940? Osservate la variazione della irradiazione solare o le oscillazioni delle temperature dell’ Atlantico e del Pacifico (AMO+PDO), entrambe spiegano le variazioni di temperatura della regione artica.
fonte: http://icecap.us/images/uploads/Arctic.jpg
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Fonte: http://icecap.us/images/uploads/ARCTICTEMPSvsPDOAMO.jpg
Fonte: http://icecap.us/images/uploads/ARCTICTEMPSvsPDOAMO.jpg
3. Il loro modello non è in grado di spiegare la diminuzione di temperatura nell’artico a partire dal 2005 e in linea con l’andamento globale (vedi immagine, dati satellitari )
http://icecap.us/images/uploads/ARCTIC05-09.jpg
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La diminuzione degli aerosol sarebbe auspicabile per la salute della gente ma questi scienziati sono della Nasa Giss e il che è tutto un dire. Se non è l’anidride carbonica sono gli aerosol. Un altro modello che vuole mettere una pezza alla crescente diffidenza verso il riscaldamento antropico determinato dai gas serra?