Le temperature nella regione artica sono aumentate più velocemente rispetto ad altre parti della Terra a partire dal 1890. Come sapete si è puntato il dito contro le immissioni di CO2 in atmosfera, almeno fino ad ora, perché un recente studio della Nasa Giss ha spostato metà della colpa sugli aerosol, piccole particelle sospese in aria. Nello studio, guidato dallo scienziato Drew Shindell, si è utilizzato un particolare modello per indagare il grado di sensibilità di alcune regioni del pianeta alle variazioni della concentrazione di CO2, ozono e aerosol. Gli scienziati della Nasa hanno scoperto che il clima alle medie e alte latitudini è particolarmente sensibile alle variazioni dei livelli di aerosol, indicando questi come la causa del 45% o più del riscaldamento artico misurato a partire dal 1976. Da tale data, infatti, la regione artica ha visto aumentare la sua temperatura di 1,5 ºC a differenza dell’Antartide, dove è aumentata di solo 0,35 ºC (vedi immagine sotto). Questa discrepanza trova la sua spiegazione nel fatto che l’Artico si trova vicino al Nord America e all’Europa, altamente industrializzati, che producono la maggior parte degli aerosol immessi in atmosfera.
Fonte grafico: http://wattsupwiththat.files.wordpress.com/2009/04/nasa_arctic_aerosol_warming.png
Sebbene vi siano diversi tipi di aerosol, due in particolare, svolgono un ruolo climatico rilevante e sono entrambi prodotti anche dalle attività umane:
a) aerosol solfati, prodotti dalla combustione di carbone e petrolio, che disperdono la radiazione solare e determinano un raffreddamento dell’atmosfera;
b) aerosol carbone nero, prodotti dalla combustione non completa di combustibili fossili, biocarburanti e biomassa che causano, invece, un riscaldamento dell’atmosfera.
Negli ultimi tre decenni la diminuzione delle concentrazioni di aerosol solfati da parte degli Stati Uniti e dell’Europa (circa il 50%) e l’aumento degli aerosol carbonio nero nel continente asiatico hanno contribuito al rapido riscaldamento della regione artica.
- Il rapporto sul cambiamento climatico dell’IPCC (2007) fornisce un forcing negativo (diminuzione della radiazione solare entrante in atmosfera pari a -1,2 W/m2) di tutti gli aerosol in disaccordo con la posizione di Drew Shindell, il quale immette nel suo modello un forcing positivo sia che consideri tutti gli aerosol che solo il contributo degli aerosol solfati e carbone nero. La verità è che rimangono forti dubbi sia sull’esatta concentrazione di queste particelle in atmosfera che sul loro effettivo contributo al forcing radiativo.
- Se il modello funziona dovrebbe dar conto anche delle anomalie di temperature riscontrate prima del 1976. Se osservate la prima immagine, si vede chiaramente una diminuzione della temperatura artica e globale dal 1940 al 1970. Hansen, scienziato pupillo di Al Gore, suggerisce che questo raffreddamento sia dovuto in parte all’incremento degli aerosol -presumo solfati – prodotti massicciamente da industrie e centrali elettriche. Come giustificare, allora, l’incremento di temperatura prima del 1940? Osservate la variazione della irradiazione solare o le oscillazioni delle temperature dell’ Atlantico e del Pacifico (AMO+PDO), entrambe spiegano le variazioni di temperatura della regione artica.
Troppi specialisti in un solo settore CO2, aereosol, carboni varii
ma nessuno analizza il sistema nel suo insieme
La Terra non è un sistema chiuso riceve ENERGIA dal SOLE
e questo è il motore principale
e intanto si modificano i modelli … e le previsioni del 2007 cambiate ?
Luigi Lucato(Quote) (Reply)
E’ vero Luigi, pur di nn considerare la fonte principale di energia sulla terra, analizzerebbero pure quanto scoreggiamo!!!
Scusatemi l’espressione, ma quando ce vuole…
Spero che questa quiete solare perduri per anni, anzi decenni, sn stufo di essere preso in giro da queste lobby politico-economiche!
ice2020(Quote) (Reply)
sss… e noi paghiamoooooooo!!!
Titanius(Quote) (Reply)
le mucche le hanno già incolpate … per il metano
Luigi Lucato(Quote) (Reply)
AHAHAHAH anche lo spam riscalda il pianeta!!
http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/09_aprile_16/ambiente_consumi_spam_news_5d2a63f8-2a80-11de-a92d-00144f02aabc.shtml
Gianfranco(Quote) (Reply)
Questa è il massimo, ma dopo la cacca delle mucche al metano ci può effettivamente stare tutto…
ice2020(Quote) (Reply)
@ Luigi
non solo hanno incolpato le mucche per le loro flautolenze, ma il governo australiano sta anche spendendo soldi per rimediare, leggere per credere: http://www.genitronsviluppo.com/2009/03/27/australia-riduce-emissioni-di-gas-serra-di-origine-animale/
tra l’altro siamo giunti ad un ulteriore paradosso. se la teoria di cui ha riportato notizia questo ottimo post di Angelo fosse vera, c’è da notare che, fra le altre cose, la combustione di biomassa e biocarburanti concorrerebbe al GW esattamente come i combustibili fossili. dove sta il paradosso? semplice, l’uso di biocarburanti e biocombustibili è promosso, incentivato, finanziato dalla politiche comunitarie in quanto carbon free. così quello che starebbero facendo è incentivare, grazie al nostro denaro, proprio ciò che vorrebbero ridurre, l’ipotetico AGW 🙂
chissà fin dove ci porterà e soprattutto quanto ci costerà questa favola del AGW…
furio(Quote) (Reply)
è vero furio non ci avevo pensato
angelo(Quote) (Reply)
fatemi dire alcune cose, ovviamente non ce l’ho con l’autore, ihihi, ma ovviamente con questi pseudo-scienziati:
1) l’antartide dal 1960 si sta raffreddando, punto.
2) se davvero gli aerosol influissero sul GW allora perchè l’alta troposfera si sta raffreddando, quando dovrebbe essere la prima a subirne gli effetti???
3) appena mi viene in mente qualcosa lo posto, ihihihi…………..
Nintendo(Quote) (Reply)
perchè è cosi difficile dire la verità per gli scienziati o per chi governa!?!? CHE TRISTEZZA, che ci siano sempre e solo di mezzo i soldi!?
gianni(Quote) (Reply)
interessante teoria….
http://www.3bmeteo.com/giornale/meteo_articolo-8083.htm
Paolo(Quote) (Reply)
intanto il GW sembra che si sia arrestato..anche se cmq siamo sempre su valori sopra la media..
Marzo 2009: tra i più caldi dell’ultimo secolo, ma tra i più freschi degli anni ‘2000..
“Sono usciti gli ultimi dati riguardanti l’andamento delle temperature globali superficiali relativi al mese di Marzo 2009.
Si tratta di un aumento termico (relativo all’intera superficie globale, terraferma + oceani), pari a +0,47°C, uno scarto termico paragonabile a quello di tutti i mesi precedenti da Luglio 2008 in poi, ad indicare una certa stazionarietà del Global Warming nell’ultimo anno.
Ricordiamo, come esempio, che lo scorso trimestre invernale si era concluso con uno scarto termico globale di +0,46°C rispetto alla norma 1951-80 presa come trentennio di riferimento.
Da notare, comunque, che il mese di Marzo 2009 è risultato essere il più “fresco” di tutti gli anni 2000, decennio nel quale questo mese si è sempre distinto come uno dei più caldi dell’anno, con “punte” di +0,85°C nel 2002, di +0,70°C nel 2005 e di +0,65°C lo scorso anno; ma anche uno dei più caldi degli ultimi 120 anni, il 10° secondo i dati del NCDC.
Questo caldo inizio primaverile, tra le altre cose, aveva contribuito ad un rapido scioglimento del manto nevoso nell’Emisfero settentrionale, in anticipo rispetto alla norma.
Disaggregando questo dato in zone terrestri, notiamo come le massime anomalie termiche positive si siano verificate soprattutto sull’Asia Centrale e sulla Siberia nord orientale (fino ad oltre 4° superiori alla norma), inoltre su gran parte dell’Antartide, in Europa Settentrionale ed in Africa, sul Sudamerica e negli Stati Uniti.
Freddo, invece, sulla Siberia settentrionale, tra Groenlandia e Polo, e, soprattutto, sul Canada, che ha visto temperature inferiori alla norma di quasi 4°C.
Da notare che si è un po’ invertita la tendenza degli ultimi tempi: stavolta, il dato disaggregato per latitudine, ha visto il Polo Sud decisamente caldo, mentre il Polo Nord ha visto temperatura nella norma mensile.”
Marco Rossi
© Meteogiornale
bora71(Quote) (Reply)
la Siberia sempre sopra la norma la cosa non mi convince. A breve un articolo che può far luce
angelo(Quote) (Reply)