Speriamo di no! Sarebbe una beffa una macchia lì! Aggiornamenti continui

latest3Una macchia del ciclo 24 si sta formando nella parte occidentale del sole, quindi prossima alla sua rotazione nella parte non più visibile del disco solare!

Ma con mio grande stupore essa non è ancora visibile al SOHO Continum, tranne che sotto forma di plage, come potete ben notare sotto.

nooooStante così le cose, essa non dovrebbe essere conteggiadal Noaa, mentre da Catania ovviamente rischierebbe di si!

Vediamo come evolve, ma oggi si rischia!

Stay tuned Simon

UPDATE: Catania conta (manco a pensarci che nn l’avesse fatto), ma non aggiornano i sat quindi è difficile dire cosa farà il noaa…se la sitazione resterà quella dell’ultimo aggiornamento, sarà 0 anche oggi.

Ed ecco un immagine proveniente proprio dal sito di Catania, dove francamente nn si vede niente:solec2Ma da quest’altra si scorge una flebile macchietta grigia, uguale a quella contata lo scorso 6 aprile! Queste sono sunspecks, non sunspot! Da qui deduco comunque che se la situazione rimarrà questa, il Noaa nn conterà nulla!

solef1La macchia ora si vede bene anche nel Continum, ora vediamo se dura o meno, il criterio di durata infatti è considerato dal Noaa .Siamo stati sfortunati comunque, se aspettava domani nn si sarebbe più vista.

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13 pensieri su “Speriamo di no! Sarebbe una beffa una macchia lì! Aggiornamenti continui

  1. Sul settimanale “Newsweek” compare una ricerca in cui gli Scienziati stanno progettando un nuovo sistema per abbattere le temperature terrestri, grazie al diossido di Zolfo.

    Abbiamo parlato, in un precedente articolo, del problema del “Vulcano umano”, ipotizzato da Mitchell, e che ha permesso, tra gli anni Sessanta e Settanta, un calo delle temperature globali grazie alle emissioni di aerosol e di particelle di zolfo, in grado di riflettere la radiazione solare.

    E’ proprio prendendo spunto da questo “Vulcano umano”, nonché dallo studio degli effetti della grande eruzione vulcanica del Monte Pinatubo, avvenuta nel 1991, che gli Scienziati stanno studiando un metodo alternativo per bloccare l’aumento globale delle temperature.

    Le 20 milioni di tonnellate di biossido di zolfo emesse dal Pinatubo, il 15 Giugno del 1991, riuscirono ad abbassare la temperatura della terra di circa mezzo grado centigrado nei mesi successivi, anche se, a partire dall’anno dopo, la temperatura tornò ad aumentare.

    Per gli Scienziati del Clima questa potrebbe essere un’arma risolutiva per combattere il riscaldamento globale.

    In questo caso si tratterebbe di rilasciare grosse quantità di biossido di zolfo nella Stratosfera, utilizzando a tale scopo una serie di razzi, oppure aerei attrezzati al volo ad altissima quota, oppure utilizzando un lunghissimo camino.

    I costi per questo sistema di raffreddamento del pianeta (grazie alla riflessione della radiazione solare attuata dalle particelle in questione) sarebbero piuttosto bassi, mentre l’impatto sul clima sarebbe quasi immediato, provocandone un calo termico subitaneo e generalizzato.

    Lo scienziato e chimico Cruitzen nel 2006 calcolò che si poteva stabilizzare il clima mondiale con questo sistema ad un costo pari ad un millesimo di quello stimato come impatto per i vari Protocolli climatici, da Kyoto in poi.

    Tale sistema, semplice ed efficace, avrebbe però alcuni risvolti negativi, anche pesanti.

    Lo zolfo, prima o poi, ricadrebbe sulla Troposfera, causando un sensibile aumento delle piogge acide in tutto il Mondo, e probabilmente interferirebbe anche sulla distruzione dello strato di Ozono che ci protegge dai raggi ultravioletti, anche se non si capisce in quale quantità (l’impatto dei 20 milioni di tonnellate di SO2 emesse dal Pinatubo fu minimo, in questo senso).

    Inoltre, viene ritenuto un rischio, in quanto trovare una soluzione rapida e poco costosa per abbattere le temperature mondiali, potrebbe indurre gli Stati a tagliare i fondi necessari per lo studio delle energie alternative e la loro applicazione pratica (energie solari, eoliche, ecc).

    Insomma, l’idea di sostituirsi ai Vulcani per alterare il clima terrestre è suggestiva, ma alterare significa anche avere altri effetti imprevedibili: un abbassamento improvviso delle temperature terrestri potrebbe significare, ad esempio, la perdita delle coltivazioni su vaste estensioni di territori climaticamente esposti alle variazioni climatiche (come aree subdesertiche o subpolari), o causare impreviste alluvioni su altre aree.

    A meno che, aggiungiamo noi, non ci pensi il Sole, con il suo minimo prolungato, a provocare un abbattimento delle temperature globali, anche se la questione è tuttora molto dibattuta.

    L’articolo completo può essere letto sul sito: Newsweek International Edition | Newsweek.com
    Marco Rossi
    © Meteo giornale

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  2. Catania ovviamente conta, e ne vede addirittura 2 di macchie, con area di 1.12ppm! (R=12).
    Sono in attesa dell’immagine della fotosfera per capire o riuscire a vedere da me cosa hanno visto quegli occhi di falco…

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  3. Sarà decisivo per tutti vedere se anche Bruxelles conta.
    Neanche da Lugano ci sono ancora aggiornamenti, il che è un po’ negativo: in mancanza di osservazioni indipendenti alla stessa ora o in ore prossimali, rischia di aumentare di “peso” quella catanese…

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  4. Buongiorno a tutti, seguo il vostro interessantissimo sito da circa 10 giorni e mi appassiona sempre più; nel formulare i miei complimenti devo altresì riconoscere la mia ignoranza in materia.
    A tal proposito la mia elementare domanda è la seguente: la grandezza della nuova macchia pari a 1.12 ppm è una misura piccola media o grande?
    Grazie e ciao

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  5. Marcello, vuol dire che la macchia vale 1 milionesimo della superficie visibile del sole… (ppm vuol dire appunto parti per milione).
    Praticamente se disegni un cerchio di 1m di raggio, la macchia vista occuperebbe una superficie di 0.035cm quadrati.
    Grande o piccola, vedi tu: Io faticherei persino a disegnarla…

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  6. …Si vergognano?
    On line c’è sempre l’immagine della fotosfera del 17 aprile, quella di oggi non c’è ancora. Simon, tu da dove l’hai presa quella che hai inserito? Sul sito del SIDC e su quello di Catania non l’ho trovata…

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  7. aggiornato…stavolta la macchia si vede bene…siamo sul filo di lana…se domani non sarà uscita dal campo visivo, molto probabilmente verrà contata anche dal NOAA….

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  8. Grazie Simo per i link: effettivamente la macchia si vede, occorre essere sinceri. E’ molto, ma molto più grande di quella pseudo macchia del 6 aprile.
    Ma come grandezza sempre simile a quella del 7 marzo scorso, ovvero un granello di pepe nero sul piatto da minestra (anzi, due briciole di pepe nero).

    Prendiamola dal lato positivo. Se queste sono le macchie su cui contano per far ripartire il sole, la tempesta magnetica di cui parli nel forum possono sognarsela di notte, ma solo dopo l’insalata di peperoni…

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