Archivi giornalieri: 5 Giugno 2009

Il sole torna spotless, ma il Noaa fa in tempo a contare ancora…

1Oggi non ho seguito tanto i vari aggiornamenti soho continum, so che a mezzanotte si intravdevano ancora dei moscerini e dato che eravamo già nel nuovo giorno (seppure di notte), anche oggi è stato conteggiato con numero di Wolf di 13!

Da domani finalmente si torna spotless, se fossimo stati nel 1913, l’anno con cui siamo in gara quest’anno, saremmo stati senza macchie da almeno 2 giorni, ma tant’è…

Flusso solare di nuovo in calo, e non si intravvedono al behind nuove regioni con macchie, tranne la vecchia plage di 3 settimane fa circa ormai quasi completamente esaurita.

Insomma, salvo miracoli dell’ultimo minuto, domani si ritorna spotless.

Simon

Dati satellitari in importante ribasso rispetto ad aprile!

Prima che il nostro Fabio faccia il consueto articolo sul mese appena passato con tutti i dati, RSS di maggio presenta un calo rispetto ad aprile e così sembrerebbe anche UAH.

Da climate-monitor, Claudio Gravina:

RSS ha da poco pubblicato l’anomalia termica registrata a maggio 2009, a livello della bassa troposfera. L’anomalia registrata è in sensibile calo rispetto a quella del mese precedente, ovvero rispetto ai +0.202°C di aprile. Il mese di maggio ha registrato una anomalia positiva di soli +0.090°C. Anomalia molto bassa, ma comunque più alta rispetto a quella di maggio 2008, quando registrammo un notevole -0.078°C, quindi addirittura in territorio negativo. Il dato è indubbiamente interessante, così come sarà seguirne l’andamento nella restante seconda metà del 2009, alla luce di un El Niño che potrebbe oscillare tra condizioni neutrali e deboli. Rimaniamo in attesa dei dati UAH (che segna una preliminare anomalia pari a +0.04°C, essendo il dato ancora da consolidare, tuttavia rimaniamo in attesa della conferma ufficiale), GISS e HadCRUT.

Fonte: http://www.climatemonitor.it/?p=2925

Indici dell’attività solare (seconda parte)

In questa seconda parte ci occuperemo degli indici geomagnetici, ovvero di quei valori numerici che forniscono informazioni globali e sintetiche sulle perturbazioni del campo magnetico terrestre, detto anche campo geomagnetico, prodotte dall’attività solare. Esso è una grandezza vettoriale; in ogni punto dello spazio ha una intensità e una direzione. Prendiamo un punto della superficie terrestre, e indichiamo con il vettore F (vedi immagine) l’intensità e la direzione del campo geomagnetico in quel punto. X, Y, Z sono gli assi cartesiani nello spazio. Per calcolare alcuni indici geomagnetici, si misurano, mediante uno strumento che viene chiamato magnetometro, le variazioni nel tempo di:
a) H, la componente orizzontale del campo magnetico F
b) D, la declinazione magnetica, definita, in un punto della superficie terrestre, come l’angolo formato tra il nord geografico (asse X) e H, che rappresenta il nord magnetico (angolo formato tra meridiano geografico e meridiano magnetico)

1fonte: http://gsc.nrcan.gc.ca/geomag/field/images/fig04.gif

In geofisica si usa come unità di misura del campo magnetico il nano-Tesla, indicato con nT (10^-9 Tesla, un miliardesimo di Tesla). Dopo questa breve parentesi fisica, andiamo a trattare in dettaglio solo alcuni indici geomagnetici, visto il numero notevole di tali parametri utilizzati dagli scienziati.

L’indice K

L’indice K fornisce una misura dell’attività geomagnetica originata dalla radiazione solare di particelle dopo aver eliminato la variazione regolare diurna prodotta dalla radiazione solare elettromagnetica. L’indice K è calcolato su intervalli di tre ore (8 valori in un giorno). Per il calcolo si divide il giorno, secondo il tempo di Greenwich, in intervalli di tre ore e per ognuno di questi intervalli si misura, mediante un magnetometro, il massimo scarto in nT dell’andamento effettivo delle componenti H e D rispetto all’andamento normale dei giorni calmi proprio del mese e della fase del ciclo solare. L’indice K dell’intervallo triorario è un numero compreso nell’intervallo tra 0 e 9 ed è definito secondo una scala convenzionale che varia con la latitudine geomagnetica dell’osservatorio. Nell’immagine potete vedere l’andamento del K index degli ultimi 7 giorni misurato in 4 diverse località del Terra.

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fonte: http://www.swpc.noaa.gov/alerts/graphics/k-index.png

L’indice aa

Questo indice triorario è una media ponderata degli indici K di due osservatori geomagnetici approssimativamente antipodali: l’osservatorio di Hartland nel Regno Unito e Canberra in Australia (vedi immagine).

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fonte : http://roma2.rm.ingv.it/userfiles/image/tematiche/IndiciGeomagnetici/aa_obs.jpg

Questo indice è utilizzato dai più importanti fisici solari per fare previsioni sulla durata e l’intensità di un ciclo solare. Per ulteriori dettagli vi rimando al seguente articolo:http://daltonsminima.wordpress.com/2009/02/27/su-alcuni-metodi-di-previsione-dell’attivita-solare-parte-i/

Fine seconda parte

ANGELO