La Green…list! Ma verde è l'ecologia o i dollari? Tutti gli uomini dell'IPCC…

Lo scorso 1 marzo comparse su The Times di Londra un articolo estremamente interessante ai più sfuggito.
Il titolo non può deludere le attese: “The Green Rich List”

Si discute molto infatti sull’importanza mediatica che ha assunto negli ultimi anni il Global Warming: lo troviamo dovunque!!! Su internet, alla TV, sui giornali, sulle pubblicità e persino come vessillo della verginità e della purezza sulle auto e sugli elettrodomestici che lo combattono.
In poche parole: oggi tutti siamo tempestati da ogni parte dalle vicende che affliggono questo povero pianeta in preda alla fornace globale.

Ed allora sarà curiosità di tutti sapere che il Times ha redatto una lista dei più ricchi uomini al mondo e dei loro investimenti proprio nel settore delle energie rinnovabili.
Vediamo chi sono, cercando di capire cosa rappresentano e soprattutto evitando di cadere nel Legittimo Sospetto.

Primo nella classifica: Mr Warren Buffet.
Ai più risulterà sconosciuto ma questo simpatico vecchietto è il titolare della Berkshire Hathaway che con i 100 miliardi di fatturato annui è una delle holding più grandi al mondo: le società all’interno di questa holding spaziano in qualsiasi settore. Non c’è area che sia scoperta: assicurativi, bancari, mediatici,alimentare, industriale, petrolifero, energetico ecc.. Un autentico colosso da 40 miliardi di dollari di valore: qualcosa come tre finanziarie dello stato italiano!!
Non v’è ovviamente da dubitare che i miliardi di dollari di Buffet nell’eolico siano remunerativi e non v’è ovviamente da dubitare che il peso mediatico del sig. Buffet e della sua company sia irrilevante.

Secondo posto: udite udite, è con noi Mister Bill Gates!!!!
Il poveretto di windows si è fatto fregare da Buffet per un solo miliarduccio di dollari: Bill Gates con i suoi 29 miliardi di dollari, investe nelle energie rinnovabili e soprattutto nei carburanti alternativi.
Non mi pare il caso di dilungarsi sul peso mediatico di questa raffinata figura di imprenditore.

Terzo posto: Mr Ingvar Kamprad!!
Qualcuno lo ricorda? Ma dai!!! il proprietario dell’IKEA!!! Uomo da 25 miliardi dollari!!

Ma proseguiamo pure…

Udite udite!! MR Bloomberg…Michael Bloomberg ! Ex Sindaco di New York ma soprattutto , molto più interessante, fondatore e proprietario di una delle più importanti riviste finanziarie al mondo, “ Bloomberg” appunto, e uno dei più importanti gruppi d’informazione:la Bloomberg L.P. Mr Bloomberg è uno tra gli uomini più ricchi al mondo con televisioni, radio, quotidiani, riviste, network e chi più ne ha, più ne metta!
Forse da un punto di vista mediatico qualche parolina sul Gw gli sarà sfuggita…giusto per far andar un po’ meglio gli ingenti investimenti sulle energie rinnovabili che ha fatto.

Questa poi è bellina!! Sentite chi troviamo al 7° posto: Micheal Otto!!! per chi non lo conosce sarà sufficiente sapere che la Otto GmbH & Co KG è la più grande multinazionale nel settore della pubblicità sia mediatica (spam) che postale di prodotti e servizi!!
Anche qui quindi un pizzico di sospetto che il peso mediatico di Otto finisca per agevolare gli investimenti della vecchiaia nel settore delle rinnovabili, pare ci sia…

Abbiamo poi Paul Allen, co-fondatore con Gates della Microsoft… Nulla da aggiungere…

Troviamo poi una paio di personaggiucci del cui peso mediatico forse si può dubitare….
Mr. Larry Page e Mr. Sergey Brin : Page non è ovviamente il chitarrista dei led Zeppelin! Insieme a Brin sono i modestissimi proprietari della macchina pubblicitaria più grande ed efficace al mondo: conoscete Google? Ne sono fondatori! Il più potente strumento di informazione e pubblicità al mondo è di proprietà di due persone che fanno importanti investimenti nel settore delle rinnovabili. Possiamo davvero qui dubitare che qualche riferimentuccio al Gw e ai cambiamenti climatici non vi sia? Possiamo dubitare che la macchina d’informazione per eccellenza, il motore di ricerca per antonomasia, sia fuori dal conflitto d’interessi? Vogliamo davvero proseguire questa classifica? Qualcuno si sta annoiando? Qualcuno farà brutti sogni stasera? Ma soprattutto: è davvero la Co2 il nostro problema?
E va beh! Proseguiamo pure:

Mr. T. Boone Pickens uno dei più grandi petrolieri americani:
Mr.Philip Anschutz proprietario di uno dei più importanti giacimenti petroliferi americani.
Mr. David Rockefeller nipote del celebre nonnetto e proprietario di una delle più importanti holding nel settore petrolifero del mondo.
Insomma…mi pare inutile proseguire. Qui trovate la lista completa. Sta a voi spulciarvi ogni singolo nome.
http://business.timesonline.co.uk/to…cle5816774.ece

Una delle più delicate faccende del 21° secolo rischia di ridicolizzarsi. Altro che economia verde!! qui di verde c’è solo l’odore di dollari.
La grande truffa mediatica è servita: petrolieri, media-bussines, pubblicitari, holding tra le più grandi al mondo…ecc.. tutti gli uomini più ricchi e mediaticamente influenti hanno investimenti da centinaia di milioni di dollari…miliardi di dollari…tutti nei nuovi settori dell’economia verde!!!L’unico settore che non è in recessione è proprio quello dell’ecocompatibile, delle rinnovabili…del verde!
E noi che stiamo qui a discutere sulla Co2! Dalla mattina alla sera veniamo rimbambiti da messaggi a dir poco subliminali. Messaggi che nel migliore dei casi parlano del clima con l’unica vera ragione di fomentare la domanda globale nei settori delle energie rinnovabili.
Qualcuno potrebbe obbiettare: ma i centri di ricerca cosa c’entrano con la televisione, i giornali ecc…
Sapete dove finiscono un buon 20% dei guadagni delle grandi Holding mondiali: ricerca e sviluppo. E’ un pratico modo per abbattere l’imponibile fiscale ed ottenere ottimi sgravi. Ogni grande holding finanzia decine di centri di ricerca in tutti i settori.
Ai centri di ricerca pubblici ci pensano ovviamente gli Stati…e già questo la dice lunga se si pensa che i maggiori investitori nelle energie rinnovabili sono proprio gli stati: Germania e Spagna sono ai vertici mondiali. E se non sono gli Stati direttamente ad investire, sono le società da esse partecipate: Eni ne è un valido esempio. Uno dei colossi mondiali nel settore petrolifero e idrocarburi che sta tra l’altro portando avanti enormi progetti anche in Italia: nell’eolico soprattutto. E’ giusto di oggi la notizia che la Toscana svilupperà eolico portando la capacità produttiva dai 45 megawatt ai 300 megawatt: grazie Eni!

Una delle più colossali truffe mediatiche è servita! Sta ad ognuno di noi credere a chi vuole.
Comportarsi secondo un etica ambientale è obbligatorio; ma cosa c’è di etico in tutto ciò?

Scritto da MARCUS

Marcus ha finalmente risposto al mio invito di scrivere un pezzo per NIA e finalmente ha accettato…il risultato è, credo, evidente! Non faccio altro che leggerlo questo articolo da quando me l’ha spedito qualche giorno fa… questa per me è l’essenza della verità, noi tutti dovremmo fare il possibile per evitare di essere continuamnte presi per i fondelli da questa gente qui!

Ho riproposto anche questo articolo, chissà così se al nostro Marcus non gli riviene voglia di ricrivere un altro pezzo per NIA…

Grazie Marcus—–Simon

39 pensieri su “La Green…list! Ma verde è l'ecologia o i dollari? Tutti gli uomini dell'IPCC…

  1. x marcus:
    Digli all’amico di tuo papa, che puo dilazionare il debito da una finanziaria in rate da 5 euro al mese, anziche indebitarsi per otto milioni. Che tradotto significa che chi opera in investimenti industriali sa che ci intossica e che intossichera le generazioni future, ma tanto a lui che cosa importa… non ci sara’ piu!
    E’ invece si sbagliano. Se esaminiamo le riserve di combustibili organico, senza dati alla mano delle stime, ritengo che non ci sia il valore necessario per portare le emissioni di Co2 al collasso planetario. Questo vuol dire, se sapeste confermarlo, che stiamo vivendo in un grande bluff, i cui danni sono solo l’inquinamenro a corto termine su vasta scala, mentre i danni ambientali a lungo termine sono minimi e abbracciano tempi che astronomicamente tendono comunque a zero.
    Quindi, chi ci rimette sono i morti per cancro o malattie dirette dal contatto diretto, ma su quasi 7 miliardi di persone, il risultato e pressoche’ per le statistiche sempre e comunque minimo e irrisorio.
    Dove ci stanno portando dunque? Ognuno va per conto suo questa e’ la verita’.
    La Cina produce e inquina perche’ e’ in piena rivoluzione industriale, L’Europa e gli Usa annaspano a causa della Grande Crisi post millennio, i paesi del Terzo mondo seguono le orme della Cina e ognuno va per conto suo.
    Ogni evento, come anche i cambiamenti climatici, sono in questa guerra globale al profitto, un buon motivo per fare affare. Come smaltire pannelli solari o quant’altro sara un problema futuro che non interessa alla visione egoistica di questa classe imprenditoriale!

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  2. Vorrei dire l’ultima opinione. Cosa ha fatto cbiare in parte gli USA nella loro politica? I tre aerei che sono caduti nel 2001 e la stessa cosa accadra per l’umanita intera!
    Questa politica egoistica cessera solo quando dallo spazio ci cominceranno a cadere i piselli, allora capiremo quanto potente e la forza distruttiva della natura e quanto forte dovra essere l’uomo per non estinguersi!
    In parole povere, solo a mali estremi, estremi rimedi.

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  3. Ottime le intenzioni e gli articoli di Marcus che mi trovano in piena sintonia con le sue idee… ma quali sono le alternative per produrre l´energia di cui abbiamo bisogno?
    Non vorrei che Marcus fosse un paladino dell´energia nucleare….? No vero?
    L´energia da fusione ancora é una utopia (chissá perché non si investe massicciamente su questa ricerca?) e l´energia eolica ancora balbetta l´energia solare e fotovoltaica se come lui dice fosse vero sarebbe peggiore del rimedio.
    Altre fonti di energie sono le biomasse (etanolo), l´alcool (principalmente da canna da zucchero e non da mais) gas naturale, carbone vegetale e legno a parte naturalmente petrolio e suoi derivati e infine quella che considero la migliore fonte di tutte quella idraulica.
    Marcus potrebbe scrivere un bell´articolo propositivo su quello che lui reputa sia possibile fare per avere tutta l´energia necessaria allo sviluppo, (sviluppo di tutti i paesi e non solo di quelli industrializzati) tranne che la sua alternativa non fosse quella di tornare a migliaia di anni indietro al tempo delle caverne.

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  4. Come già scritto “io sono un acerrimo sostenitore delle energie extra-fossili. E questo non per mal celato e ipocrita ambientalismo, che già io sono in parte riuscito a smascherare ( credo che se uno cerca troverà decine di nei a questo nuovo mercato energetico), ma semplicemente perchè come tutti anche io credo che il petrolio o domani o tra 200 anni, sarà destinato a finire e come tale a lievitare sempre più di prezzo.

    Qualsiasi fonte produttrice di energia prima o poi si esaurisce e tende a lievitare di prezzo. Lo faranno anche i pannelli solari in quanto dipendenti da un materiale: i silicati e altre schifezze chimiche. Qualsiasi bene materiale fa parte del mercato ed in quanto tale oscillerà sempre come prezzo. Anche il nucleare dipende dall’uranio. Cosa accadrà quando l’uranio tenderà ad esaurirsi?

    Il problema quindi va giocato su due fronti:

    1) diversificazione energetica: certamente non come oggi che il 98% dell’energia e petrolio e nucleare ed il resto energie extra-fossili. Creare un equilibrio nel nostro portafoglio energetico significa potere tenere in equilibrio i mercati dei beni con cui tali energie si producono. Se aumenta il petrolio, gli stati sposteranno la propria domanda d’energia più sul nucleare o sull’eolico o sul solare e viceversa. E’ chiaro che per fare ciò ci vuole una certa flessibilità (al momento quasi utopica) ed uno spaventoso balzo in avanti con le energie extra-fossili. Le quote del mercato energetico devono tendere al pareggio o comunque devono essere simili: 40% fossile, 30, nucleare, 15% solare, 5% eolico, 10% altre fonti. Al momento una cosa del genere è tuttavia impensabile a meno che stati uniti ed europa non spingano sulla una nuova concezione di nuova edilizia.

    2) di quest’ultimo aspetto si dovrà necessariamente tener conto! Non è concepile che si costruiscano abitazioni e fabbriche anti-risparmio. Sarebbe sufficiente dipingere un tetto di bianco per diminuirne in modo impressionante l’accumulo di calore d’estate ed il conseguente impiego di condizionatori!
    Sarebbe sufficiente impiegare finestre intelligenti per impedire l’ingresso di aria fredda d’inverno ed il conseguente impiego di riscaldamento! Sarebbe sufficiente fare investimenti pubblici in mezzi di trasporto efficienti e viabilità pedonale e ciclabile come nel nordeuropa, per ridurre in maniera pazzesca l’impiego di auto private.
    Non occorre tornare all’età della pietra, è sufficiente invertire quella rotta che per la prima volta nella storia umana ci ha visto disegnare un’involuzione celebrale: oggi l’uomo non è più sapiens sapiens…mettiamocelo nella testa!

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  5. Tipo questo metodo Marcus, nn so se già lo conosci:

    Teleriscaldamento

    Il teleriscaldamento, (tecnologia molto utilizzata nelle capitali europee) prevede la produzione del calore da parte di una centrale esterna al fabbricato e tramite tubi coibentati trasporta il flusso di calore ai singoli appartamenti; in questi ci sarà la possibilità di regolare il calore assorbito in modo che ognuno possa riscaldare come meglio crede il proprio habitat. Con questa tecnologia si sommano i vantaggi del riscaldamento centralizzato (caldaie con migliore resa) e quelli del riscaldamento autonomo.

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  6. Il teleriscaldamento è una forma di riscaldamento (di abitazioni, scuole, ospedali ecc.) che consiste essenzialmente nella distribuzione, attraverso una rete di tubazioni isolate e interrate, di acqua calda, acqua surriscaldata o vapore (detti fluido termovettore), proveniente da una grossa centrale di produzione alle abitazioni con successivo ritorno dei suddetti alla stessa centrale. La distribuzione effettuata con acqua calda, circa 80 – 90 °C, riduce tutta una serie di problematiche relative alla posa delle tubazioni e alle dilatazioni termiche delle stesse, ma le tubazioni saranno di diametro maggiore rispetto a quelle necessarie in caso di utilizzo di acqua surriscaldata o del vapore. Le centrali di produzione possono sfruttare diversi combustibili per produrre il calore necessario: gas naturale, oli combustibili, carbone, biomassa o anche rifiuti. La produzione di calore può essere anche associata a quella di energia elettrica: si parla in questo caso di cogenerazione.

    A destinazione il fluido termovettore riscalda, attraverso uno scambiatore di calore acqua-acqua o vapore-acqua (generalmente a piastre), l’acqua dell’impianto di riscaldamento della abitazione. Lo scambiatore, che in pratica sostituisce la caldaia o le caldaie, può produrre anche acqua di uso sanitario.

    In Italia lo scambiatore è soggetto, come le caldaie, alle normative e controlli ISPESL ed alla direttiva europea PED sugli apparecchi a pressione. Ogni impianto deve inoltre anche essere certificato secondo la legge 46/90.

    La tecnologia del teleriscaldamento è molto diffusa nel Nord Europa, ma da alcuni anni si sta diffondendo anche in Italia. La prima città italiana a dotarsi di un sistema di teleriscaldamento, all’inizio degli anni ’70, è stata Brescia, seguita negli anni ’80 da Torino che oggi possiede la rete di teleriscaldamento più estesa d’Italia; buone reti di TLR esistono anche a Cremona, Reggio Emilia, Verona, Milano, Forlì, Mantova, Imola, Bologna, Ferrara, Lodi, Bardonecchia, Legnano, Cavalese, Brunico ecc. La tecnologia è adoperata spesso per riscaldare molti edifici pubblici, ad esempio certe case popolari dell’Aler a Milano e altrove.

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  7. Servono circa 14 miliardi di metri cubi di gas e 4,2 miliardi di chilogrammi di gasolio, oltre a 2,4 milioni di tonnellate di combustibili solidi (legna e carbone) per scaldare le abitazioni in Italia.

    Ciò vuol dire riversare nell’atmosfera circa 380.000 tonnellate di sostanze inquinanti come ossidi di zolfo, di azoto, monossido di carbonio e circa 40 milioni di tonnellate di anidride carbonica.

    Le tecnologie attualmente disponibili consentono di ridurre drasticamente i consumi evitando così una delle maggiori cause di inquinamento, dopo il trasporto su gomma.

    Soprattutto il teleriscaldamento può aiutare a invertire la tendenza.

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  8. sì Simon, basterebbe accendere l’ultimo piano della nostra testa 😉 Una delle stupidaggini per cui noi italiani siamo famosi, è l’impossibilità di accumulare energia solare. Si usa quella che si produce al momento: l’eccedenza deve essere venduta all’enel. Di notte occorre comprarla dall’enel con la quale si intrattiene una partita doppia di energia ceduta ed acquistata. In germania non mi risulta sia così, e il solare ha preso molto bene piede.

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  9. Non me ne intendo molto, ma questo mi sembra un buon sistema…a Pesaro alcune delle ultime case costruite, stanno adottando questo sistema…

    Che cos’è il teleriscaldamento

    É una soluzione alternativa, rispettosa dell’ambiente, sicura ed economica per la produzione di acqua igienico sanitaria e il riscaldamento degli edifici residenziali, terziari e commerciali. Inoltre, l’utilizzo del sistema di “Cogenerazione” consente anche la contemporanea produzione di energia elettrica.

    Il termine “teleriscaldamento” sottolinea la peculiarità del servizio, ossia la distanza esistente tra il punto di produzione del calore e i punti di utilizzo: il cuore del sistema risiede in una Centrale di “Cogenerazione” che può servire edifici situati anche ad alcuni chilometri di distanza da essa.

    Rispetto ai tradizionali sistemi di produzione di calore ed energia elettrica, la Cogenerazione consente il raggiungimento di una maggiore efficienza energetica globale; infatti, la Centrale è in grado di recuperare il calore disperso nel corso dei vari processi e di riutilizzarlo per produrre energia. Pertanto, a parità di energie utili prodotte, la produzione combinata di energia elettrica e termica consente un minor consumo di combustibile, massimizzando lo sfruttamento delle risorse immesse.

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  10. X Marcus. Parli benissimo della diversificazione delle fonti energetiche che ben conosco vivendo in Brasile.
    A tal proposito ti indico come il Brasile, grande come tutta l´Europa (fino agli Urali) e con 190 milioni di abitanti e con un PIL che cresce al ritmo del 5% annuo (Vi ricordo che il Brasile é ormai l´ottavo paese piú industrializzato al mondo avendo da tempo superato l´Italia) ha risolto (?) i suoi problemi di necessitá energetica.
    Idraulica 37%
    Petrolio e suoi derivati 32%
    Carbone vegetale e legna 9%
    Distillato di canna (etanolo) 7%
    Alcool (da canna e residui cellulosa) principalmente) 4%
    Carbone minerale 3%
    Gas naturale 2%
    Altre fonti (eolico, solare e simili) 5,7%
    Nucleare 0,3%

    Il paese sta investendo pesantemente su etanolo e alcool essendo diventato autonomo per il petrolio con le ricerche ed estrazioni sul pre-sale (Giacimenti tra i 2000 e i 5000 mt di profonditá in fondo all´oceano atlantico… guarda caso il Brasile si sta dotando di sommergebili nucleari per la difesa dei giacimenti)

    In Europa e in Italia la campagna mediatica GW Vi conduce inesorabilmente al NUCLEARE…. e questo a breve tempo. Buona fortuna.

    Marcus dove scrivi normalmente? Mi piacerebbe leggere altri tuoi articoli.

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  11. Grazie sand! ultimamente scrivo poco e leggo molto. Attendo i risultati di un certo esperimento…
    Ma quando scriverò qualcosa lo darò senz’altro in pasto a Nia 😀

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  12. La soluzione ce l’abbiamo in casa…il sole…il sole e’ l’unica fonte di energia inesauribile…nonostante questo minimo spettacolare jejejeje:-))))

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  13. x Simon (Ice)

    leggevo, non ricordo dove, che l’ozono è un gas serra piuttosto importante e che basterebbe una sua variazione di concentrazione dell’atmosfera di alcuni % (ad esempio, a fronte di una variazione della radiazione ultravioletta con cui interagisce) per provocare variazioni di temperatura di un certo rilievo sulla superficie della Terra.
    Ti risulta ?

    Per caso qualche tuo articolista ha già pubblicato qualcosa sul tema ? Perchè, se è così, me lo sono sicuramente perso. 🙁

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  14. x Enzo

    Anzi, il Sole è, per noi, una fonte di energia inesauribile (e di vita!) anche perchè la eroga in modo relativamente costante e ogni tanto si prende delle pause. Stelle di altro genere (ad es. quelle azzurre) o quelle irregolari o sistemi binari non so se sarebbero altrettanto “tranquilli” e durevoli. 🙂

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  15. Pingback: nero

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