Un recente articolo scientifico sul livello dei mari ha acceso un dibattito enorme. La discussione si é alzata di tono perchè l’articolo parlava dei valori stravaganti del documentario scientifico “una verità scomoda” diretto da Davis Guggenheim con Al Gore.
Si segnala che questo studio rompe con quanto detto nel documentario che ha presentato intere città inghiottite dalla furia dei mari per inculcarci un enorme senso di colpa e angustia.
In questo studio, Simon J. Holgate (del Laboratorio oceanografico di Proudman, Liverpool) ha utilizzato una serie omogenea di 9 misuratori di marea localizzati in diversi punti del pianeta ben distanti tra loro.
Il valore medio dell’aumento del livello dei mari incontrato per il periodo totale dal 1904-2003 (un secolo) erano di 1.74 millimetri +/- 0.17 millimetri all’anno, conformandosi ad altre estimative fatte con un numero più grande di mareografi.
L’analisi di Simon Holgate mostra che la prima parte del periodo (1904-1953) ha conosciuto una elevazione dei mari media di 2,03 mm. +/- 0,406 mm. per anno, in quanto l´elevazione dei mari nel secondo periodo (1954-2003) é stata di 1,45 mm. cioé +/- 0,29 mm all´anno. Proprio così, il ritmo medio di elevazione dei mari è rallentato negli ultimi 50 anni.
Holgate ha concluso nel relativo studio che “la forte variabilitá del ritmo di aumento del livello dei mari negli ultimi 20 anni non ha nulla di anormale rispetto alla media”. Cioè, ha concluso Holgate, quanto detto da Al Gore é una menzogna.
Concludo da parte mia che questo studio di Holgate non suggerisce una ipotesi di accelerazione inesorabile dell´elevazione dei livelli dei mari come i propagandisti del GW vogliono farci credere, anzi al contrario….
Le previsioni fatte per il 2100 e che compaiono nel relatorio del IPCC, il cui sommario é stato presentato in febbraio del 2007 per far decidere i politici, non sono convergenti con la realtá e rivelano, per me, estrapolazioni senza base scientifica o unanimitá nel mondo scientifico accademico.
Riferimento: Holgate, S. J. (2007), On the decadal rates of sea level change during the twentieth century, Geophys. Res. Lett., 34, L01602, doi:10.1029/2006GL028492.
SAND-RIO
All’ottimo articolo di Sand-rio, voglio aggiungere quello che si legge in giro su internet, che sono bene o male i pensieri degli studiosi dell’IPCC:
http://www.ecologiae.com/allarme-oceani-stanno-crescendo-piu-del-previsto/1102/
http://www.ecologiae.com/aumento-livello-del-mare/4382/
http://www.ecologiae.com/unestate-senza-ghiaccio-nellartico/1141/
http://www.ecologiae.com/livello-mare-alzando-piu-velocemente-previsto/3775/
http://www.ecologiae.com/innalzamento-livello-mare-mappe-zone-abitate/5676/
E dulcis in fundo la perla finale:
http://www.ecologiae.com/innalzamento-livello-mare-tardi-fermarlo/7279/
Tranne da 0 a 4 gradi per cui il volume diminuisce all’aumentare della temperatura: 4 gradi C sono il punto di massima densità per l’acqua.
Silvano(Quote) (Reply)
sì, esatto.
E per 15 cm in 100 anni si sta piantando un casino della miseria sulla prossima sommersione di tutte le aree a livello del mare ?
Ma siamo sicuri dell’attendibilità delle misure ?
Fabio2(Quote) (Reply)
Perfetto direi: estensione dei mari in tutto il mondo moltiplicata per 1mm, nell’ipotesi che 1mm sia il valore medio.
361.000.000km2*(0,000001 km)= 361km3
Fabio2(Quote) (Reply)
Speriamo che i politici non seguano i consigli che attualmente vengono divulgati da alcuni seguaci del GW sul come arginare l´aumento futuro delle acque.
In particolare stanno consigliando di allagare le depressioni di Qattara, la depressione del mar Caspio, la depressione del Bodélé in Ciad (sahara) la depressione del mar morto e tutto quello che puó essere allagato per lasciare il livello del mare costante…
Sand-rio(Quote) (Reply)
vado O T ma la regione del behind fa veramente paura
andrea(Quote) (Reply)
Ho letto i primi due articoli e sono corso in bagno a vomitare….
dario(Quote) (Reply)
Per noi geologi i movimenti eustatici (ossia del livello del mare rispetto alla terraferma) sono semplicemente FONDAMENTALI x capire un sacco di cose.
Ragion x cui, la loro evoluzione nel corso delle ere geologiche è sempre stata molto studiata, in particolare dai geologi del petrolio che, in funzione dei movimenti eustatici delle ere passate, possono individuare aree e formazioni geologiche potenzialmente sede di giacimenti.
Il guaio è che, se il livello del mare globale ha le sue oscillazioni, anche la terraferma si muove, abbassandosi (subsidenza) o sollevandosi (“elevanza”) x cause tettoniche o geologiche (compattazione dei sedimenti nelle piane costiere, tipo Venezia e costa adriatica); è il solito bilancio tra entrate ed uscite, alla fine conta la somma algebrica tra + e -.
Già nel lontano 1977 Vail e Mitchum (2 geologi “tosti”, a Vail hanno intitolato addirittura una specie di mini-premio Nobel della geologia) proposero l’omonima “curva”, che ricostruisce la variazioni eustatiche nel corso delle ere geologiche (alcuni pezzi del grafico inizialmente vennero secretati xkè coperti da segreto industriale…).
Se esamino i dati di un mareografo, come faccio a sapere se è stato il mare ad alzarsi o la terraferma ad abbassarsi? (es. Venezia o simili)
Dovrei esaminare i dati di un sacco di stazioni, scelte tutte in aree tettonicamente e geologicamente “stabili”,e poi vedere se l’andamento è uguale e sincrono a scala globale.
Teniamo conto poi che la velocità riscontrata è dello stesso ordine di quella “media” geologica x subsidenza ed elevanza, ossia il solito mm/anno, ma ci sn zone del ns pianeta che “vanno come delle schegge”, es la Calabria negli ultimi 100mila anni si è sollevata mediamente di 1 cm/anno, ossia 10 volte + della media…
Sulle cause delle oscillazioni eustatiche, una delle ipotesi + consolidate è quella di attribuirle ai cambiamenti di velocità della deriva dei continenti: quando accelera, le dorsali medioceaniche si “gonfiano” spostando una maggiore quantità d’acqua ed innalzandone il livello globale; quando “rallenta”, le dorsali (fatte di roccia vulcanica che si produce continuamente lungo l’asse della dorsale stessa) hanno + tempo per raffreddarsi e si contraggono, diminuendo di volume.
Faccio notare che la crosta oceanica, fatta di basalti e altre rocce ricche in Fe ed Mg, è spessa sui 4-5 Km, basta uno 0,1% di “dilatazione termica” per farla “rigonfiare” di 4 o 5 metri….
Just another 2 cents…
Picapere(Quote) (Reply)
Quindi nei grafici postati da Sand-Rio
http://www.appinsys.com/GlobalWarming/GW_4CE_SeaLevel_files/image012.jpg
quello che conta e’ l’oscillazione quasi sincrona con i cicli solari mentre la deriva lenta in su ad in giu’ non sappiamo a cosa attribuirla….
Notevole la corrispondenza con i massimi dell’incremento che cascano in prossimita’ o quasi dei massimi dei cicli solari…
Pero’ perche’ sfasa negli ultimi due cicli? E’ come se l’irragiamento avesse in qualche modo continuato ad aumentare un po’ anche dopo il max…
Ciao
Luca
Nitopi(Quote) (Reply)