Piccole fluttuazioni dell'attività solare causano una grande influenza sul clima!

La frequenza delle macchie solari ha un’influenza inaspettatamente forte sulla formazione di nubi e precipitazioni.

Il nostro sole non irradia uniformemente. L’esempio più noto delle fluttuazioni della radiazione solare è il famoso ciclo di 11 anni delle macchie solari. Nessuno nega la sua influenza sulla variabilità naturale del clima, ma i modelli climatici, di prima mano, non sono stati sufficienti a ricostruire il suo impatto sulle attività del clima.

Ma alcuni Ricercatori provenienti dagli Stati Uniti e dalla Germania hanno recentemente, per la prima volta, simulato con successo e nel dettaglio, la complessa interazione tra la radiazione solare, l’atmosfera e l’oceano. Come infatti riporta la rivista “SCIENCE” nella sua ultima uscita, Gerald Meehl della US-National Center for Atmospheric Research (NCAR) e il suo team sono stati in grado di calcolare quanto le variazioni estremamente piccole di radiazioni solari determina un cambiamento relativamente significativo nel sistema ” atmosfera-oceano “.

Katja Matthes del GFZ (Centro di Ricerca Tedesco per le Geosciences), co-autrice dello studio, afferma: “Tenendo in considerazione l’intera gamma delle radiazioni del sole, l’intensità della radiazione all’interno di un ciclo solare di 11 anni, varia solo di circa lo 0,1 per cento. Tuttavia complessi meccanismi collegati tra loro nella stratosfera e nella troposfera, creano cambiamenti misurabili nella temperatura delle acque del Pacifico e nelle precipitazioni “.

All’interno di tale sistema hanno luogo molti e piccoli fattori che poi si intrecciano. Il processo iniziale procede dall’alto verso il basso: una maggiore radiazione solare infatti porta ad una maggiore concentrazione di ozono e a temperature più elevate nella stratosfera.

“La quota di radiazione ultravioletta varia in misura molto maggiore rispetto alle altre parti dello spettro e cioè dal cinque all’otto per cento, e ciò forma più ozono”, spiega Katja Matthes. Come risultato, si ha soprattutto che la stratosfera tropicale diventa più calda, e questo a sua volta porta a modificare la circolazione atmosferica. Così, il tipico pattern delle precipitazioni tropicali varierà.”

Il secondo processo (dal basso verso l’alto) si svolge nel modo opposto: l’attività solare più elevata porta ad una maggiore evaporazione nell’area libera da nuvole. Gli alisei trasportano un gran volume di umidità verso l’equatore, dove causano forti precipitazioni, basse temperature nell’Oceano Pacifico orientale e minore formazione di nubi, che a sua volta permette di aumentare l’evaporazione.

Continua Matthes Katja: “E ‘ proprio questo accoppiamento positivo che rafforza il processo”. Con questo collegamento tra radiazioni del sole e clima, è possibile spiegare le rispettive misurazioni e osservazioni sulla superficie della Terra.

Il professor Reinhard Huettl, presidente del Comitato scientifico esecutivo della GFZ , aggiunge: “Lo studio è importante per comprendere la naturale variabilità climatica, che – in tempi diversi – è significativamente influenzata dal sole. Al fine di comprendere meglio i cambiamenti climatici di origine antropica e per rendere più affidabile gli scenari climatici futuri, è molto importante capire la base naturale della variabilità climatica. Questa indagine dimostra ancora una volta che dobbiamo ancora lavorare molto per comprendere il sistema climatico “.

Insieme con la Alfred Wegener-Institute for Polar and Marine Research e il Senckenberg Research Institute del GFZ è stato infatti organizzato un convegno intitolato “Il clima nel Sistema Terra”, previst0 per il 2 /3 Novembre 2009 a Berlino.

Fonte: http://wattsupwiththat.com/2009/08/27/ncar-spots-the-transistor-effect-small-solar-activity-fluctuations-amplify-to-larger-climate-influences/

SIMON

42 pensieri su “Piccole fluttuazioni dell'attività solare causano una grande influenza sul clima!

  1. Sembrerà a te…

    quella ha macchie che resisteranno purtroppo, spero solo di riuscire a fare altri 3 giorni senza macchie…coi tempi siamo sul filo del rasoio…

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  2. ritornando in tema dell’articoli segnalo altri due articoli apparsi su wattsupwiththat

    Un interessante articolo in cui si confrontano due minimi quello del 1996 e quello attuale in funzione non tanto del numero di sunspot ma del vento solare

    http://wattsupwiththat.com/2009/09/17/ncar-number-of-sunspots-provides-an-incomplete-measure-of-changes-in-the-suns-impact-on-earth/

    mentre in questo si parla della capacità del vento solare di scaldare la terra

    http://wattsupwiththat.com/2009/09/10/solar-wind-suprise-this-discovery-is-like-finding-it-got-hotter-when-the-sun-went-down/

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  3. Ho una domanda da porre ai più esperti io ho notato che all’inizio di questo fantomatico e anomalo ciclo abbiamo visto prima moscerini nell’emisfero nord una pò di mesi senza macchie e poi le macchie più grandi di questo ciclo si sono avute nel sud emisfero, con le macchie del vecchio ciclo che persistono in zona equatoriale mentre al nord si sta formando un enorme buco coronale proprio sul polo la mia domanda è: è tutto normale o siamo di fronte a qualcosa di anomalo?

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  4. Mah… non so io ho provato a fare uno zoom massimo dell’immagine behind ma mi sembra che non sia tanto più di una grossa plage insomma un pò come si presentò la macchia del nord emisfero di qualche mese fa e non si vedono più quei canali di plasma che si vedevano qualche giorno fa

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  5. Quello che vorrei sapere io è come si sviluppa il ciclo di macchie solari si parte dall’emisfero nord con le prime macchie e si finisce con l’emisfero sud? perchè se fosse così il ciclo 24 sarebbe già in fase di decadenza avendo già toccato il suo massimo

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  6. Vamos torcer todos juntos porqué aquilo que a gente vé no behind seja só uma plage extesa e não um grupo de manchas.
    Sperando che scrivendolo in portoghese si realizzi!! 😆

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  7. Penso che la regione 1026 non produrrà macchie. Se non ho intuito male, l’allineamento con i flussi magnetici a spirale di Giove e Saturno dovrebbero inibire il plasma e farla decrescere in pochissimo tempo. Man mano che ci avviciniamo al perfetto allineamento planetario previsto per luglio del 2010 dovremmo assistere sempre piu frequentemente a grosse regioni attive con ciclo 24, segno che il Sole è in ottima salute e che siamo nel massimo del ciclo, ma tuttavia, non dovrebbe riuscire a produrre quasi mai macchie rimanendo spotless a fasi alterne almeno fino al prossimo settembre ottobre 2010.
    Se questa grande regione non riuscirà a produrre macchie come nessuno si aspetta, sarà un segno tangibile che forze esterne stanno bloccando l’elettromagnetismo delle regioni attive.
    So che sto dicendo affermazioni forti, ma ritengo che ormai ci siamo e basta attendere. In ogni caso, la regione non produrrà comunque macchie per numero e durata tipiche per la sua estensione.
    Attendiamo.

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  8. Ho compositato le immagini AMSRE del 15 16 17 ecco quello che é venuto fuori
    http://gabsan.wordpress.com/2009/09/19/ghiaccio-artico-15-16-17-settembre/
    In bianco il ghiaccio permante.
    in rosso il ghiaccio presente solo il giorno 15 (zona di scioglimento)
    in verde il ghiaccio presente solo il giorno 16 (zona di transizione)
    in blu il ghiaccio presente solo il giorno 17 (zona di formazione)

    Si può notare come la distribuzione cambia notevolmente e che in alcune zone il ghiaccio si sta scioglendo ed in alte formando, la zona più turbolenta sembra quella vicina allo stretto di Bering …

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