La Rubrica di NIA: Addio adorata Nebbia

Apriamo questo esperimento, una rubrica su argomenti meteo-climatici dove ci si può sbizzarrire nei commenti e inserire le vostre opinioni e le vostre conoscenze sull’argomento.

Come si può ben capire dal titolo, oggi parleremo del fenomeno sempre più raro della Nebbia, molto si è detto e poco si sa, essa si forma quando la quantità di acqua presente nell’aria supera quella che porta alla saturazione, cioè all’equilibrio tra quantità di acqua e aria, se la quantità aumenta si dice che l’aria va in soprasaturazione e si forma la Nebbia.

La Nebbia è formata semplicemente dalle goccioline di acqua che restano in sospensione nell’aria, bisogna dire anche che la quantità di acqua necessaria a portare l’aria alla saturazione cambia a seconda dei fattori atmosferici in gioco, soprattutto temperatura e pressione, ma non sto a spiegare come cambia in relazione a queste variabili, anche se molti avranno già capito che più l’aria è calda più aumenta la sua capacità di mantenere l’acqua in soluzione ( e quindi anche la sua capacità termica ).

Quindi ecco spiegato perché se aumenta l’umidità la temperatura tende a scendere, perché ci vuole più calore per raggiungere valori più alti di temperatura, questo fino ad un limite, oltre il quale l’atmosfera non è in grado di trattenere calore.

Ma l’argomento di cui volevo parlare è quello del perché la Nebbia è sempre meno presente, questo nonostante le condizioni necessarie siano ancora presenti, infatti se in presenza di pressioni elevate con calma di vento e temperature relativamente basse la Nebbia potrebbe formarsi, ma non lo fa, perché?

Una spiegazione potrebbe essere trovata nel modo in cui si formano le goccioline di acqua che restano in sospensione nell’aria, esse infatti non si formano dal nulla, hanno bisogno di qualche “impurità” dell’aria, anch’esse in sospensione, su cui iniziare il processo di condensazione, questo è fondamentale per qualsiasi soluzione eterogenea.

Quindi la mancanza di queste impurità potrebbe essere la spiegazione, ma direte voi, l’inquinamento c’è sempre, però adesso nell’aria ci sono “impurità” più piccole e l’acqua non riesce a condensarsi, mentre negli anni 60-70-80 le particelle erano più “grosse” ed era più facile che la Nebbia si fermasse.

Un’altra spiegazione è data dall’aumento delle temperature che aumenterebbe la capacità dell’aria di trattenere l’acqua e quindi risulterebbe più difficile la formazione delle Nebbie.

Ed ora a Voi……..

FABIO

29 pensieri su “La Rubrica di NIA: Addio adorata Nebbia

  1. Mah, le maggiori sostanze inquinanti possono aver contribuito negli anni 60/70 ad un aumento della nebbia stante la maggior presenza di aggreganti nell’aria, ma io penso che questa drastica diminuzione sia in gran parte dovuta alla forte attività solare degli ultimi due cicli, temperature più alte, minori precipitazioni, minore umidità nel catino padano, inversioni termiche diminuite. nell’inverno 2006/07 a gennaio col cammello galoppante le inversioni non esistevano più, 20 anni fa una situazione barica uguale era sinonimo di nebbia e freddo al suolo.

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  2. non mi intendo di questo, però quando dico periferia mi riferisco alla periferia vera: cioè mi sposto di diversi chilometri in là rispetto a vent’anni fa.
    in realtà non ha affatto torto Apuano da un altro punto di vista: la Pianura Padana è ormai una vasta ed estesa periferia di paesi o sobborghi uno attaccato all’altro. Cmq, ho testimonianze anche dall’hinterland: a parte le primissime ore del mattino, la nebbia sparisce quando c’è, e non c’è più così spesso.
    soprattutto, mi pare che sia scomparsa la nebbia compatta e uniforme che , noi diciamo qui, “si taglia con il coltello”, mentre sono ancora presenti i pericolosissimi banchi di nebbia, spessi, ciechi, ma circoscritti e sporadici.

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  3. Credo che una buona dose di “colpa” l’abbia l’abbattimento dello zolfo antropico che era presente fino a una dozzina d’anni fà.Negli anni 60 a fine inverno un balcone in una zona di periferia vicino ad un giardino pubblico di alcuni ha era coperto di una sostanza nerastra ,spesso semi oleosa.Era il frutto del >50% di riscaldamenti a carbone.Allora la salute pubblica interessava ancora e si pensò di proibire quel tipo di risc. domestico usando il “nuovo” gasolio.1970.Con la crisi del petrolio 1974 si cercarono alternative trovate nel metano e nel GPL nelle zone agricole.La stessa cosa che è capitata a Londra dove nel 1955 morirono migliaia di londinesi per malattie respiratorie per hp e nebbie frequenti.Il termine fumo di Londra nacque prima, ai tempi dello spazzacamino di Mary Poppins!Proibendo l’uso del carbone Londra è diventa bianca.Anche li’ la nebbia è rarissima e l’umidità certo non manca.Quindi abbattendo i nuclei di condensazione la nebbia da hp fà fatica.Se la T.m aumenta è un ulteriore problema per la condensazione perchè,già detto, nell’unità d’aria stà più vapore senza formare nubi e nebbie se non alla T. di sat.Questo però dovrebbe essere un fattore per ritardare le nebbie che negli anni 70 erano la norma per questi giorni dell’anno.Ma non per impedirne lo stabilirsi (>10giorni) in dicembre o gennaio.Qui’ credo che intervenga qualcos’altro al di là delle T. + alte,medie,perchè in occasioni favorevoli non si formano.Vero è che le nebbie costiere sono calate molto meno (Ravenna,Toscana,Liguria in primavera, etc) e si potrebbe pensare al sale come nucleo di condensazione ancora attivo.Altro non sò !!

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  4. I raggi cosmici sono relativamente costanti (non vengono dal sole, e quindi non risentono di massimi e minimi solari)

    Dubito che la loro frequenza sia cambiata rispetto aglia nni 70…

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  5. Sappiamo tutti che l’essere umano non ha la tecnologia per mutare il clima in questo modo, altrimenti non saremmo qui a dire che il GW è un fenomeno indipendente da noi (in tutto o in parte)…

    Le scie chimiche, ovvero il nome volgare che si usa dare agli esperimenti sulla manipolazione meteorologica attraverso reazioni chimiche nell’atmosfera, dubito che possano produrre evvetti a lungo termine.

    Per manipolazione meteorologica si intendono emisioni in grado di far mutare un evento, QUELL’EVENTO! Non può “eliminare” la nebbia per sempre. Massimo su può far piovere per evitare che l’umidità formi la nebbia: ma al posto della nebbia avremmo pioggia ecc…

    Inoltre la teoria del complotto riguardo le “scie chimiche” mi trova molto sciettico:

    1) Questi esperimenti sono VIETATI a livello EUROPEO.
    2) Non esistono prove concrete, solo foto spiegabili con le scie di condensa di normali aerei di linea. (semplice vapore aqueo con un pò di pulviscolo, che in particolari condizioni può perdurare per svariate ore)
    3) Cavolo, gli effetti si vedono! Ce ne accorgeremmo tutti! Non si può dire “forse… ma… potrebbe…” un’esperimento di quel tipo è molto vistoso: se ne accorgerebbero tutti!

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  6. Dopo averci pensato sù mi è venuta una spiegazione al fenomeno della diminuzione della nebbia, a mio dire abbastanza logica e dunque probabile.

    Cosa impedisce la formazione della nebbia? L’aumento della temperatura!

    Cosa è cambiato rispetto al passato?

    1) Le campagne sono diminuite, la campagna (irrigazione ecc..) porta sempre molta umidità.
    2) Le città si sono allargate, provocando l’effetto “cappa di calore”, un fenomeno già visto e verificato: le case riscaldate, l’asfalto e il cemento, provocano un aumento della temperatura nella zona ristretta del centro abitato. (pochi gradi, ma sufficienti)

    A prova di questo mi è giusto capitato di dover andare in una città limitrofa alla mia, passando per una zona di campagna, alla mattina presto: la temperatura in inverno risultava essere sensibilmente più bassa rispetto alla temperatura che alla stessa ora avevo trovato in città. Ma cosa più interessante, mentre in città la visibilità era ottima, in campagna trovavo spesso leggera nebbiolina e il fenomeno della brina!!!

    A conferma della mia ipotesi le osservazioni coincidono: in passato a causa delle vaste zone di campagna la temperatura si abbassava facilmente anche in città, e l’umidità provocava il fenomeno della nebbia. Oggi le città prevalgono sulla campagna, alzando la temperatura per effetto “cappa termica” e l’umidità (per mancanza delle campagne, spesso causa dell’aumento dell’umidità) diminuisce, rendendo più raro il fenomeno della nebbia IN CITTA’.

    Da specificare che la nebbia c’è ancora, nelle campagne…. non la vediamo semplicemente perchè si forma LONTANO dalle città…

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  7. Secondo me l’aumento delle temperature è più una conseguenza che una causa del calo (presunto) delle nebbie.

    L’isola di calore cittadina scioglie letteralmente la massa d’aria nebbiosa, avendo l’effetto di allontanare l’aria dalla saturazione LOCALMENTE poichè è una vera e propria fonte di calore…invece il global warming non credo sia il responsabile del calo delle nebbie, perchè se siamo in una condizione meteorologica favorevole (calma di vento, cielo sereno, umidità), l’aria stagnante in pianura padana si raffredderà intensamente a prescindere dalla sua temperatura.

    Il vero nemico della nebbia quindi sono sicuramente l’urbanizzazione e il sole: infatti una nebbia persistente anche di giorno si avrà con ESTREMA difficoltà (anche nel 1800) al di fuori di un periodo di circa 1 mese prima e dopo il solstizio d’inverno (quindi da fine novembre a fine gennaio) proprio perchè il sole ha un’altezza tale da formare moti convettivi sufficienti a dissolverla o comunque alzarla in nubi basse.

    Forse altri fattore dominanti, come ha indicato qualcuno, è la minore presenza di polveri grossolane nell’aria e la minore presenza di neve al suolo, grande fabbricatrice di nebbia!

    Ecco 2 esempi lampanti: gennaio 1989 a Milano. 30 giorni con nebbia, TOTALMENTE ANTICICLONICO (notare la pressione media e le piogge). Temperature in quota elevate tutto il mese (quindi masse d’aria calde):
    http://www.tutiempo.net/clima/Milano_Linate/01-1989/160800.htm
    http://old.meteonetwork.it/images/sezioni/radiosondaggi/grafici/grafico_rs.php?var=ZT&stationid=16080&dtfrom=19890101&dtto=19890131&ymfrom=1988&ymto=2008
    http://old.meteonetwork.it/images/sezioni/radiosondaggi/grafici/grafico_rs.php?var=T850&stationid=16080&dtfrom=19890101&dtto=19890131&ymfrom=1988&ymto=2008

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  8. Io abito in una zona della pianura padana (ovest emilia) in passato molto più nebbiosa.
    Secondo me nella stagione della nebbia è cambiata la direzione del vento, attualmente insiste da N-NW e perciò da noi risulta più tiepido e secco (phoen) anche se comunque debole. Inoltre si arriva in autunno-inverno con i terreni meno fradici di una volta. Può anche darsi che le alte pressioni non siano così intense come una volta. escluderei la nuvolosità perchè da noi se c’è nuvolo non c’è nebbia e viceversa ed ultimamente gli autunni sono decisamente più sereni…

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