Il Polo Nord ha subito anomalie positive elevate

Il titolo vuole subito mettere in chiaro il concetto, la anomalie termiche al Polo Nord sono state molto alte nel mese di Ottobre, anche se tutte le fonti che parlano di anomalie stratosferiche sono totalmente errate e si spera sia un errore in buona fede quello fatto da chi pubblica notizie del genere.

Cmq cerchiamo di capire perché risulta così elevata l’anomalia, in primo luogo a ottobre avviene la fusione dei ghiacci marini che anche quest’anno sono finiti sotto-media, per cui dal processo di fusione viene liberato molto più calore e le temperature dell’aria non potranno far altro che aumentare, in secondo luogo il vortice polare quest’anno è molto vivace, già da questo Ottobre l’isoterma 0 copriva una vasta area ma sul polo geografico il VP non è stato molto forte per via delle continua discese di aria artica alle medie latitudini.

Quindi non riuscendo a raffreddare bene quelle zone l’anomalia risulta elevata, nel compenso però sia il il Nord-America che la Siberia hanno ricevuto anomalie negative consistenti.

Infine bisogna considerare la mancata funzionalità delle stazioni di rilevamento della temperature in superficie, che sono poche, mal distribuite e poco funzionanti, nel comparto Siberiano soprattutto abbiamo stazioni che mostrano costantemente temperature superiori a quelle reali, ne è l’esempio lampante come in questi primi giorni di novembre nonostante i ripetuti e continui -40°C il comparto siberiano risulti ancora sopra-media, neanche la -30 in quota ( che negli ultimi 10 anni mai si era vista a Novembre in Siberia ) è riuscita a far andare giù le anomalie.

Intanto ecco le rilevazioni satellitari sopra all’80° parallelo cosa dicono:

FABIO

18 pensieri su “Il Polo Nord ha subito anomalie positive elevate

  1. Situazione quella del VP molto strana quest’anno…esteso ma meno profondo!

    Daltronde con episodi di AO- reiterati nel tempo è il minimo che ci si poteva aspettare…ma ricoro anche che l’AO- insieme alla QBO- e (speriamo) a fasi di EA- 8aggiungiamoci pure il minimo solare) sn ottimi ingredienti per aver dei buoni inverni a ste latitudini…

    infine nn mi stancherò mai di dirlo, l’estensione e l’area dei ghiacci guardiamola solo quando conta, cioè a marzo, ma soprattutto a settembre…

    Simon

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  2. Vado parzialmente OT per parlarvi di un dato ITCZ.
    La scorsa settimana sono stato qualche giorno in Senegal e il mio accompagnatore senegalese mi evidenziava una zona di Dakar che negli ultimi 3 anni, durante il periodo delle piogge giugno-settembre, è andata regolarmente sott’acqua, allagata.
    Questa zona fino agli anni settanta era soggetta ad alluvioni stagionali poi, non essendovi state alluvioni per tutti gli anni 80 e 90, la popolazione ha ritenuto di potervi costruire.
    Dico questo per darvi uno spunto di riflessione sul mutato andamento dell’ITCZ che, in base dati testè esposti, potrebbe essere tornato quello di un tempo, ante SC 21 22 e 23

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  3. cmq mi scuso per l’incredibile ritardo, ma appena possibile farò il resoconto dei ghiacci marini, purtroppo ho avuto 2 esami a inizio mese e mi era impossibile farli.

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  4. Siamo scesi al livello del 2007 e cioe il minimo assoluto per il periodo a livello di estensione,ma sono daccordo con ICE2020 il bilancio si fara a marzo,anche perche il freddo artico e sceso sull”europa e sul nord america e aria piu mite ha rimpiazzato quella gelida sull”artico riscaldandolo,ma questo e”anche sintomo di dinamicita termica.Lo giudico molto positivo perche se si ripetera nell”inverno se ne vedranno delle belle!!!Sono i classici assaggi dell”inverno che verra.Un ringraziamento di cuore a Fabio e a tutto lo staff di NIA che ormai conta dalle 5 alle 10 mila visite al giorno.Complimenti ragazzi.Bravi!!

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  5. Beh ragazzi ormai il sito è tra i miei preferiti…del resto ognuno cresce con i prodotti buoni e noi anche con il nostro cerchiamo di fare le cose buone.. 😉
    Complimenti anche da parte mia a Simo e tutto lo staff perchè sto sempre + amando il Sole grazie a NIA!

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  6. Se si osserva bene l’andamento delle curve su http://www.ijis.iarc.uaf.edu/en/home/seaice_extent.htm si può notare che in questo periodo le curve sono molto ravvicinate e la variazione é compresa nel campo di circa 1.000.000 di kmq.
    Ho notato anche che nei punti recenti in cui si avuto un rallentamento si sono verificati i primi fenomeni nevosi sulla nostra penisola, come se gli eventi avessero una qualche correlazione.
    Mi sembra che una cosa simile sia successa anche all’ inizio dell’ inverno antartico anomalie positive ma con un incremento delle precipitazioni a carattere nevoso e un raffreddamento anticipato nel sud dell’ Australia.

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  7. Secondo me è interessante vedere non solo l’artico ma tutto l’innevamento dell’emisfero nord invernale.
    Complimenti veramente per il sito italiano più interessante del momento.
    Bravi ragazzi!

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  8. Grazie a tutti per i complimenti, fa sempre bene riceverli…

    io dal mio canto nn posso che ringraziare i miei colaboratori, perchè senza di loro NIA avrebbe smesso di esistere tanti mesi fa!

    Simon

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