Archivi giornalieri: 7 Febbraio 2010

Accidenti che caos sul sole!

Mi sono allontato nemmeno 2 giorni, e mi ritrovo una situzione così attiva…a parte l’invenzione della 1044 non conteggiata assolutamente col L&N’s count, è la nuova AR 1045, praticamente nata e cresciuta vicino, anzi vicinissimo, così da sembrare un tutt’uno alla veccia AR 1040 (già alias 1035).

All’ esterno orientale deol sole inoltre, sta approcciando la parte visibile la vecchia AR 1042 che si attesta quindi a fare il suo secondo di giro!

Alla destra della 1045 si sta formando una nuova regione magnetica che io ho già definito 1046, anche se non è ancor ben chiaro cosa il Noaa abbia contato oggi quando segna una “new regions”, se è appunto questa ipotetica 1046 o la vecchia 1042!

http://www.swpc.noaa.gov/alerts/solar_indices.html

Dalla AR 1045 si è inoltre avuta la classe di M-Flare (M6.4) più elvata di tutto il ciclo solare 24, mentre il sola flux aggiustato si è faremato al momento ad 85 contro i 90 del mese scorso!

Dando ancce uno sguardo al Behind, si notano la presenza di altre 2 regioni più una terza che sta approcciando il suo limbo, tra qualche giorno anch’esse faranno la loro comparsa nella parte visibile del sole( insomma un bel trnino di AR attive e praticamente tutte racchiuse in quella zona del nord emisfero):

insomma, bisogna mmetterlo, questo è un momento in cui la nostra stella sta manifestano la sua massima attività, così tante AR attive contemporanemante ancora io non le avevo mai viste…

Vediamo come si comporerà in futuro…

Simon

1990: l´anno in cui scompaiono le stazioni meteo rurali.

Quasi tutti noi sappiamo cosa sono le isole di calore urbano, o almeno é intuitivo che le temperature nelle cittá é superiore a quella della campagna circostante.
Anche l´IPCC se ne é occupata dicendo nel suo rapporto del 2007 che “l´ímpatto delle isole di calore urbano sulle temperature globali sono trascurabili”(AR4, capitolo 3, 2007)
“Le isole di calore urbano sono il risultato in parte dalle proprietà fisiche del paesaggio urbano e in parte del rilascio di calore nell’ambiente mediante l’uso di energia per le attività umane, come il riscaldamento degli edifici e l’alimentazione di apparecchi e veicoli” Il flusso di calore totale globale è stimato in un 0,03 W x m2 (Nakicenovic, 1998). . Se questi rilasci di energia sono concentrati nelle città, che coprono lo 0,046% della superficie terrestre, il flusso di calore medio nelle città sarebbe di 65 W m 2. Peró i valori giornalieri nel centro di Tokyo per esempio in genere sono superiori ai 400 W m 2 con un massimo di 1.590 W m 2 in inverno (Ichinose et al., 1999).

Il fatto é che poiché la maggior parte delle stazioni di temperatura a lungo termine sono nelle città, questo è più significativo di quanto previsto dall´ IPCC, perché è lì che i dati vengono registrati. Mi chiedo del perché l´IPCC per i suoi calcoli delle temperature globali prende in considerazione solo le misure di centraline terrestri e per questi ultimi anni non prende almeno in considerazione anche le temperature satellitari che dal 1979 ci raccontano una storia un poco diversa? (anche se ultimamente le critiche di manipolazione dei dati all´Istituto Goddard (GISS) che elabora i dati satellitari sono un giorno sí e l´altro giono anche, ma questa é un´altra storia che poi racconteremo) Loro rispondono che solo le centraline terrestri hanno una storia di dati di almeno 100/150 anni da paragonare alle temperature odierne.
Nel 1990 le oltre 12000 stazioni terrestri esistenti furono ridotte a poco piú di 6000, e moltissimee stazioni rurali non avevano una successione di dati senza salti furono semplicemete chiuse (pensate solo a tutte le stazioni rurali in Cina che durante la rivoluzione culturale furono abbandonate per essere poi ricostruite in parte dopo diversi anni). Solo le stazioni cittadine hanno dati consequenziali paragonabili nel tempo e quindi nel 1990 si cancellano moltissime stazioni rurali lasciando quelle urbane (oltretutto piú comode da gestire). E cosí dal 1990 la temperatura globale, che rivelava un riscaldamento modestissimo, ha un bel balzo in avanti. Vediamo alcui grafici facendo il paragone tra le temperature registrate nelle cittá e le temperature registrate nelle stazioni rurali vicine… quelle rimaste.







In Europa un esame delle stazioni meteo mostra un altro problema: la mancanza di dati. Ci sono pochissime stazioni rurali e vicine allo zero le stazioni rurali con una sequenza di dati di lunga durata. Poi, sebbene ci siano molte stazioni urbane, ce ne sono pochissime con i dati a lungo termine. Molte hanno un gap tra il 1930 – 1945 (seconda guerra mondiale) o tra 1915-1945 (una lacuna che copre le due guerre mondiali). Pochissime stazioni rurali hanno continuato nel 2000 e sono in una situazione di microclima particolarissima, cioé sono stazioni sulle Alpi e sui Pirenei o in ogni caso in alta montagna. Non ho trovato alcuna stazioni rurale che è iniziata prima del 1940 e che ha continuato fino al 2000.
Le stazioni che vengono considerate dall´IPCC per l´Europa in maggior parte sono, oltre quelle cittadine, quelle degli aeroporti, (Ciampino, Malpensa, Fontanarossa, Orly ecc) e pensate che con l´aumento del traffico aereo, con la costruzione di nuove piste e enormi parcheggi e hangar, con i condizionatori impiantati negli aeroporti le temperature di 50/60 anni fa si possono paragonare a quelle attuali? Per l´IPCC sí.

Quindi le stazioni climatiche che l´IPCC usa sono in maggior parte situate in cittá perché le uniche che hanno dati storici risalenti almeno al secolo scorso e con dati non interrotti. L´aumento della temperatura globale io la chiamerei meglio l´aumento delle temperature urbane, perché il fattore di correzione che viene utilizzato dall´iPCC per adeguare le temperature rilevate é semplicemente ridicolo con i Watt reali misurati nelle cittá.

SAND-RIO