Ghiacci Marini Artici – Situazione Febbraio 2010

Estensione:

Anomalia Concentrazione:

Area:

Trend Anomalia Estensione:

Curiosità:

Rispetto a 10 anni fa abbiamo 0.6milioni di kmq di estensione in meno e 0.5 in meno di area

Rispetto a 20 anni fa abbiamo 1milione di kmq di estensione in meno e 0.8 in meno di area.

Rispetto a 30 anni fa abbiamo 1.4milioni di kmq di estensione in meno e 0.3 in meno di area

FABIO

42 pensieri su “Ghiacci Marini Artici – Situazione Febbraio 2010

  1. La cosa certa è che ad oggi abbiamo superato anche il 2009 ed eguagliato il 2008…solo il 2003 resta lontano e tutto questo con un AO ai minimi storici ed un nino importante…non so a voi ma a me tale situazione risulta più che buona…

      (Quote)  (Reply)

  2. La NAO / AO (Arctic Oscillation) è particolarmente importante ed una notevole quantità di declino nel ghiaccio del mare durante la fine degli anni 1980 ei primi anni 1990 potrebbe essere attribuito ad una modalità fortemente positivo durante gli inverni, perché la modalità positiva favorisce la perdita di spessore ghiaccio (con moto) che è meno probabile che si fondono in estate

    da
    http://wattsupwiththat.com/2010/02/09/prediction-arctic-ice-will-continue-to-recover-this-summer/

      (Quote)  (Reply)

  3. Vero, contraddice totalmente quello che aveva detto in precedenza, posso anche dargli atto che in superfice il nastro trasportatore sia veloce durante le fasi di minimo e viceversa, ma come faccia a dire che in profondità il tutto si muove, al contrario, più lentamente questo rimane un mistero e sinceramente rimango un pò scettico.

      (Quote)  (Reply)

  4. Riccardo non cantiamo vittoria in anticipo.Non importa se superiamo o no i massimi deglia anni passati, cio che realmente conta ora e” che lo scioglimento proceda piu lentamente rispetto al passato,per arrivare al minimo di settembre sopra il 2009.Una grossa mano la potrebbe dare la vasta copertura nevosa attuale per le prossime settimane, poi per l”estate occorrerebbe che l”AO tornasse positivo in modo che il freddo rimanga isolato a nord del circolo e conservi i ghiacci,sembra un controsenso pero un”estate torrida in europa puo salvare i ghiacci in artico

      (Quote)  (Reply)

  5. L’indice AO è già tornato positivo ed è destinato a crescere come è normale che sia altrimenti non arriverà mai l’estate quella vera…Secondo me ci divertiamo troppo a giocare con questi indici,il clima è imboccato su una nuova strada che sarà quella definitiva se la nostra stella rimarrà quieta per i prossimi anni….

      (Quote)  (Reply)

  6. Il fatto è che sembra quasi che noi conferiamo a tali indici una personalità,o meglio una facoltà intellettiva…nel senso che gli indici sono una conseguenza,un effetto, e non una causa…secondo me è sbagliato dire che un AO basso distruggerà l’artico,se ciò avverrà la causa di tale AO basso e dunque di una drastica diminuzione dei ghiacci sarà un’altra…ed io ad oggi tali cause non le vedo,semmai vedo fenomeni che possono produrre l’effetto opposto,ovvero l’aumento dei ghiacci…

      (Quote)  (Reply)

  7. Ciao Simon, Nitopi, Fabio, Ale e tutti i vecchi amici del NIA. Ho pensato subito a voi quando poco fa mi è capitato di tradurre un nuovo articolo su fonte NASA per NPR. Scusandomi per l’autocitazione, vi segnalo il link con la mia traduzione in italiano da cui poi troverete il link della fonte:

    http://nemsisprojectresearch.blogspot.com/2010/03/forse-spiegato-il-minimo-solare.html

    In pratica un nuovo studio della NASA condotto da Hathaway avrebbe spiegato, fermo restando le conferme di SDO a fine anno, la causa di questo minimo solare. A me sembra molto interessante!
    Cosa ne pensate?

      (Quote)  (Reply)

  8. ottima traduzione il problema è quello che dice Hathaway

    sembra che il nastro trasportare vada a due velocità una in superficie più veloce e una in profondità più lenta

    Secondo me ci capiamo e ancora poco e niente della formazione delle macchie solari 🙂

      (Quote)  (Reply)

  9. Ciao Andrea, concordo pienamente con la tua idea! In ogni caso qualche dpiegazione dovrá pur esserci per i cicli solari, la fisica è matematica e i numeri sono esatti.
    Se dipendesse davvero dal nastro trasportatore, cosa lo starebbe accelerando? Siamo sempre ounto e daccapo…

    Si scopre l’effetto ma non la causa…

    Arthur

      (Quote)  (Reply)

  10. Anni fa Hathaway pensava l’esatto contrario, e cioè che i nastri trasoportatori avessero rallentato e che questo fosse la causa del deep minimum…

    L’unic cosa chiara in tutto questo marasma, è che del sole nn ne sappiamo ancora molto, è bastato un minimo abnormale, e tutti i metodi di previsione sn saltati, eppure la storia ci aveva insegnato che i Dalton, i Damon ed i Maunder sono esistiti!

    simon

      (Quote)  (Reply)

  11. Proviamo a fare qualche ipotesi….

    prendiamo un trasformatore e immergiamolo in un campo magnetico. Cosa otteniamo sul secondario?
    Qualcuno potrebbe dire “niente”. La realta’ ci insegna che, invece, qualcosa c’e’.
    Ora pensiamo al sole… cos’e’? E’ un corpo (trasformatore) immerso in un campo magnetico… debole… ma esistente e persistente.
    Cosa otteniamo?
    “Qualcosa”… come le macchie solari (?), che aumentano e diminuiscono in base ad alcuni parametri ben precisi.
    Quali?
    Forse la frequenza del campo magnetico nel quale e’ immerso il Sole….
    ….Campo Magnetico Galattico intendo… che forse e’ in aumento… e questo potrebbe spiegare (la butto li’… perdonatemi…) anche l’aumento della Risonanza di Schumann. Chi lo sa?

    Secondo me bisogna analizzare il contesto nel quale e’ immerso il Sole. E non solo il Sole!

    Per le macchie legate alla velocita’ del nastro trasportatore…. forse la velocita’ deve essere “superiore a…” e “inferiore a…” per far si’ che le macchie si formino! 🙂

      (Quote)  (Reply)

  12. Non conoscevo il concetto di risonanza di schumann

    http://it.wikipedia.org/wiki/Risonanza_Schumann

    riguarda direttamente l’attività dei fulmini e la bassa troposfera e indirettamente permettono di monitorare le nuvole (vapor acqueo).

    Da qui forse la teoria di Svensmark sulla formazione delle nubi per un aumento dei raggi cosmici o l’azione dei raggi x solari sulla distruzione della copertura nuvolosa

      (Quote)  (Reply)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Immagine CAPTCHA

*

Aggiungi una immagine

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.