Archivi giornalieri: 22 Marzo 2010

Il freddo di questo inverno nell´emisfero nord potrá avere delle ripercussioni sulla stagione degli uragani

Il blocco della alta pressione nelle regioni polari che ha dominato l’inverno e prodotto un record di basse oscillazione artiche e un inverno freddo alle medie latitudini dell’emisfero settentrionale ha avuto ed avrá degli effetti anche più a sud e che potrebbe avere delle implicazioni sulla prossima stagione degli uragani (di seguito).

Questo blocco polare ha spinto l´alta pressione subtropicale piú a sud del normale e lo ha reso più debole. I venti sono stati meno forti del normale e la nuvolosità e le precipitazioni sono quasi scomparse nelle zone subtropicali.

La pressione media invernale (di cui sopra) è stata inferiore al normale, con il centro piú sud del normale.

La media dei venti di superficie in questo inverno (sopra) sono stati più deboli del normale e con quelli subtropicali più deboli che hanno rimescolato meno le acque e sviluppato una pozza d’acqua superficiale piú calda del normale e ad una minore risalita di acqua fredda al largo dell’Africa del Nord causato dai venti piú forti del normale in questa zona.

Inoltre con l’alta pressione piú a sud della norma, la nuvolosità (di cui sopra) è stata molto minore del normale a causa dei cedimenti, il che ha ulteriormente permesso al sole di riscaldare di piú l’acqua (di seguito, allargato qui).

Le tempeste tropicali sono un meccanismo di compensazione del calore, eliminando l´eccesso di calore dell´oceano tropicale che si ha durante l’estate con un picco a fine estate inizio autunno e il trasporto verso nord di questo eccesso di calore latente sotto forma di un sensibile aumento delle tempeste tropicali. La scorsa stagione peró é stato eliminato meno calore che in una normale stagione attiva.

Il grande interrogativo è che, se El Nino si blocca, ci sarà il tempo sufficiente ad incidere in questa stagione. Le stagioni dopo anni di El Nino tendono a vedere un rimbalzo grande attività (di seguito, allargato qui).

La maggior parte dei modelli ENSO suggeriscono che El Niño muore questa estate. Tuttavia il vento da ponente continua a mantenere un termoclino represso nel Pacifico centrale, con onde di Kelvin che portano acqua calda verso est. Assomiglia almeno a un altro rimbalzo del fenomeno del Nino anche se con l’acqua più calda più verso il Pacifico centrale.

A più lungo termine, una situazione negativa DOP (temporaneamente indebolito da El Nino), dovrebbe garantire che il prossimo evento principale ENSO è una Nina, forse entro la fine dell’anno. Vedi post qui.

Articolo di Giuseppe D´Aleo, fonte: http://translate.googleusercontent.com/translate_c?hl=en&langpair=auto%7Cit&u=http://icecap.us/images/uploads/Cold_winter_warm_tropics.pdf&rurl=translate.google.com&twu=1&usg=ALkJrhhsV2wwU1QG2LtR558v59A_XKsLgA

http://www.icecap.us/index.php/go/joes-blog

SAND-RIO

Terremoti, Eruzioni Vulcaniche e Minimo Solare: coincidenza, causalità o casualità ?

Volevo allontanarmi un attimo dai temi del blog per proporre un argomento che spesso viene frainteso talora in buona, talora in cattiva fede.

Quando e come e’ possibile dire se due eventi (che potrebbero essere due terremoti, un minimo solare ed una serie di terremoti, un terremoto ed una eruzione vulcanica) hanno una qualche parentela ?

Gli esempi che ho fatto non sono casuali (ovviamente) e mi piacerebbe analizzarli insieme (giusto per dare anche spunti alla discussione). Cominciamo dall’ultimo.

Terremoti ed eruzioni vulcaniche si verificano nelle stesse aree della terra.

Se qualcuno se ne stupisce e’ solo perchè non ha studiato a scuola la teoria della tettonica a zolle (mia figlia l’ha imparata in terza media, a grandi linee ovviamente) . Il rapporto e’ quindi di causalità: sono entrambe manifestazioni dello stesso fenomeno che produce la deriva dei continenti e che mantiene vivo il campo magnetico terrestre . Chiaramente non si riesce a calcolare e a prevedere uno o l’altro evento ma, diciamo, e’ perche’ non si conoscono in modo preciso le”condizioni al contorno” che vincolano il fenomeno.

Un minimo solare ed una serie di terremoti e’ un caso decisamente differente. Potrebbe essere l’osservazione di un gruppo di persone più sveglie , come potrebbe essere un grande abbaglio. Non avendo una plausibile teoria su cui basarsi si cerca di eseguire uno studio statistico. Ma attenzione: per fare una cosa seria (all’inizio fu fatta per validare la teoria della tettonica a zolle…) servono milioni di dati e misure. Serve una elaborazione corretta dei dati e, soprattutto, imparziale. Serve quindi che gli stessi dati vengano elaborati da fonti diverse e i dati prodotti da differenti metodi di misurazione vengano elaborati dallo stesso modello statistico . E che alla fine diano gli stessi risultati. Prima dell’esecuzione dello “studio” possiamo parlare di COINCIDENZA. Se lo studio dà esito positivo possiamo cominciare a supporre una causalità , ma senza un adeguato supporto teorico non si potra’ ancora avere la certezza, si tratterà di una “legge empirica”.

Se invece dallo studio dei dati non emerge significativa correlazione si dovra’ parlare di casualità. E qui arriviamo all’ultimo punto.

Due terremoti che avvengono in tempi vicini ma in luoghi abbastanza distanti . A prima vista potrebbe sembrare che ci sia una forte correlazione tra gli eventi e che ci sia un comune “motore” . Ma in questo caso ci viene in aiuto la statistica pura. Eventi come terremoti, esplosioni di novae e supernovae, ma anche piu’ prosaicamente deragliamenti di treni, incidenti aerei etc. vengono classificati in statistica come “eventi rari” (eventi la cui probabilità di accadere è molto bassa rispetto alla normalità). Tramite calcoli puramente teorici si trova che la probabilità di tali eventi e’ distribuita secondo la cosiddetta “curva di Poisson”. Procedendo nei conti e’ possibile calcolare (sempre in modo puramente teorico) la probabilità che un evento raro capiti dopo un certo tempo da un altro. E si trova una cosa apparentemente “mistica” ma interessantissima. GLI EVENTI RARI ARRIVANO A SCIAMI . Ho detto “mistica” perche’ il risultato si applica a un qualsiasi evento raro (dall’incidente aereo al terremoto) a prescindere dalle cause scatenanti. All’osservatore sembrerà che ci sia una “volontà superiore” o , quantomeno una correlazione tra gli eventi. E invece no.

Se ci pensiamo bene , se non arrivassero a sciami sarebbero equispaziati…Ma allora non sarebbero piu’ eventi casuali, oltre che rari…

Sarebbero perfettamente prevedibili …

Per i curiosi , la legge esatta e’

Pk (t) = e^(-?) *(?T)^(k)/k!

che indica la probabilità che in un tempo T si verifichino k eventi (indipendenti e completamente casuali) la cui frequenza media nell’unità di tempo è ? mentre ?T è il numero medio di eventi nel tempo T).

Altri approfondimenti: http://it.wikipedia.org/wiki/Distribuzione_di_Poisson

By LUCA NITOPI

Intanto eruzione in Islanda: L’attenzione rimane comunque alta: stando ad esperti, non è escluso che l’attività vulcanica prosegua già nell’immediato visto anche come in passato le eruzioni presso il ghiacciaio di Eyjafjallajokull precedessero di poco un più intenso risveglio del vicino vulcano Katla. «Sappiamo che un’eruzione ad Eyjafjallajokull può innescare l’attività del vulcano Katla»”

Fonte: http://www.corriere.it/esteri/10_marzo_21/eruzione%20vulcano-islanda_2eb529f4-34d4-11df-b226-00144f02aabe.shtml

Per saperne di più sul vulcano Katla: http://en.wikipedia.org/wiki/Katla