Archivi giornalieri: 14 Aprile 2010

La tempesta geomagnetica del 5-6 Aprile 2010: analisi di un evento e correlazioni col Solar Maximum!

Tutti noi appassionati di Sole che seguiamo NIA da tempo abbiamo assistito nei giorni scorsi ad un evento estremamente spettacolare una Solar Storm di classe G3 (ricordo che le classi vanno da G1 = lieve a G5 = SEVERA) con il Kp Index che è schizzato a quota 7 e l’Ap index che si è fermato poco dopo quota 60, 64 per la precisione! Analizziamo quali sono state le cause che hanno generato questo evento e vediamo di fare chiarezza su alcuni punti:
in data 2 Aprile la AR 1059 rilascia un Flare di classe B 7, un evento di assai moderata entità rispetto ad altri eventi X-Ray anche recenti come l’M 8.3 generato il 12-Febbraio 2010, questo brillamento ha rilasciato simultaneamente una Full-Halo CME che non appena lasciata la fotosfera si è incanalata nel cavo d’onda generato dal buco coronale CH 398 che, come mostra la figura, si estendeva in modo transequatoriale congiungendo il Polo Nord del Sole con il Polo Sud.

La particolarità di questa enorme CHs è quella di avere accelerato la CME alla ragguardevole velocità di oltre 800 Km/sec, di seguito i grafici che mostrano le principali osservabili fisiche mappate durante l’evento.

Notiamo subito una cosa importante:

al mostruoso incremento di velocità del vento solare non è mai stata associata una onda d’urto in termini di conteggio protonico, mi spiego, il numero di protoni per centimetro cubo NON HA MAI SUPERATO IL VALORE DI 10 DURANTE TUTTO L’EVENTO! In particolare la pressione del vento solare non ha mai superato il valore di 1 nP!!!

Dunque come classificare l’evento appena vissuto e come inquadrarlo con lo stato attuale del ciclo solare???

Di seguito propongo una serie di grafici di eventi associati al SC23 con tanto di immagine al continuum:

6 Aprile 2000:

MARZO-APRILE 2001: La parola alla mostruosa AR 9393

Analizziamo in particolare l’evento Solar-Storm di tipo G3 generato dalla immensa AR9393 il 21 marzo 2001, si possono notare le seguenti cose:
L’evento appena visto ora vede una maggiore impennata della velocità del solar wind mentre non ci sono paragoni sullo “spessore” del medesimo, si può notare come nel 2001 il conteggio dei protoni schizzò letteralmente in corrispondenza dell’evento:

Mentre quello appena vissuto non ha più di un tanto alterato (anzi, non lo ha alterato per nulla!) il numero di protoni ad alta energia!

Quello che si può tranquillamente affermare è che la tempesta geomagnetica di classe G3 appena vissuta deve tutto o quasi all’imponente velocità del flusso di vento solare in entrata, velocità che non è stata di certo ottenuta dalla CME, infatti anche le più violente CME non hanno mai fatto superare il valore di 550-650 Km/sec, a mio avviso il motore principale di questa G3-Storm è stata la CHs398 che ha permesso al cavo d’onda della CME di viaggiare a 800 Km/sec, un po come fanno i surfisti che cavalcano una imponente onda oceanica!!!
Ma ora viene il bello!!! Streamers così imponenti raramente si trovano in zona transequatoriale o meglio, in un lavoro stilato dal Gruppo del Prof. K.I. Nikolskaya (Institute of Terrestrial Magnetism, Ionosphere and Radio Wave Propagation, Troitsk of Moscow Region, 198504, Russia), gli autori mettono in luce come il proseguo di un ciclo solare può essere seguito attraverso l’inclinazione degli streamers individuabili con LASCO C2 e C3, qui riporto due coronarografie LASCO-C2 nuda del 2000 (MAX-SC23) e l’altra di Marzo 2010!!!

Quindi volendo schematizzare il processo fisico che porta ad una configurazione del genere ci si può rifare allo schema proposto dal Prof. Nikolskaya:

E’ molto probabile che nei giorni immediatamente antecedenti al 5 Aprile 2010 la Terra si sia trovata proprio nel cono del vento solare ad alta velocità (800 Km/sec ne sono la prova!), velocità che per definizione non può essere generata da una CME, ma da una CHs avente particolari caratteristiche magnetiche: è uno dei poli magnetici del Sole in migrazione verso l’altro emisfero!
Nello schema del Prof. Nikolskaya si vede come il GMF stellare in una situazione poloidale tende a posizionarsi in modo tale da avere i due emisferi magnetici inclinati di 90° rispetto agli emisferi geografici, questo è l’assetto tipico di un GMF che sta approcciando il Solar-MAX, assetto per altro anche immortalato dal sistema Russo di monitoraggio del GMF Stellare:

Che dire ragazzi, queste immagini parlano più di ogni altra cosa e sono quantomai fondamentali anche alla luce di un continuo disaggiornamento del sito USA Solis che oramai ha problemi da più di 5 mesi e non aggiorna lo stato del GMF Stellare!
Ancora una volta però è indispensabile aspettare, avere pazienza e cercare di cogliere ogni segnale che il Sole ci invia!!!

Fonti:

http://solis.nso.edu/vsm/vsm_maps.php
http://bdm.iszf.irk.ru/
http://umtof.umd.edu/pm/FIGS.HTML
http://www.spaceweather.com/archive.php?view=1&day=04&month=04&year=2001
http://www.spaceweather.com/archive.php?month=03&day=21&year=2001&view=view

ALE