Raffaele Bendandi (1893-1979): visita alla casa e all'Osservatorio Sismico Bendandiano

Nell’ambito della XX settimana della cultura scientifica e tecnologica svoltasi a Faenza ho potuto partecipare ad una visita guidata all’Osservatorio sismologico “Bendandi”.

Appena sono arrivato al civico n 17 di via Baldassarre Manara mi sono imbattuto nella targa commemorativa a Raffaele Bendandi che recita:

Qui visse e creò i suoi osservatori
Raffaele Bendandi
autodidatta
che ha dedicato tutta una vita agli studi
sismologci astrofisici portando alla
scienza originali contributi.
La società bendandiana lo ricorda
nella casa che la ospita e che lui
ha donato a Faenza

Questa scritta rappresenta una sintesi della vita dello studioso.

Raffaele Bendandi nacque a Faenza (Ravenna) il 17 Ottobre del 1893 da una famiglia dalle modeste condizioni economiche. Scolasticamente si fermo al titolo di quinta elementari e si specializzò successivamente in disegno tecnico, imparò il mestiere del falegname (dal padre) e fece esperienza presso un orologiaio nella riparazione di oggetti meccanici (lavoro che gli fu fondamentale nella creazione dei suoi sismografi).

Studiò da autodidatta geologia, sismologia e astronomia. A soli tredici anni iniziò le prime osservazioni del disco solare con un telescopio rudimentale fatto in proprio. (Ho avuto l’occasione di vedere alcuni schizzi delle macchie osservate datate 1910 quando il Bendandi aveva solo 17 anni). La molla che l’iniziò alla sismologia fu il terremoto della città di Messina del 1908. Nel 1915 a soli 22 anni allestì un Osservatorio Astro-Geodinamico e un laboratorio artigianale dove costruiva i suoi sismografi.

Nel 1917 sul finire della prima guerra mondiale era dislocato presso Porto Corsini, ed osservando il moto delle maree ebbe una intuizione che pose la base di tutte le sue ricerche.

Se il moto della luna influisce sulle masse liquide
l’insieme del moto di tutti i corpi celesti può agire sulle masse solide?

Dopo aver studiato il principio del fenomeno mareale e aver analizzato i terremoti del passato si cimentò nei primi esperimenti. Nel 1919 intuì che la crosta terrestre subisce effetti mareali in funzione di precise posizioni orbitali del Sole e della Luna. Nel 1920 formulò la teoria sismogenica che gli permetteva di interpretare e prevedere fenomeni geofisici. Nel 1923 di fronte ad un Notaio predisse alcuni eventi sismici puntualmente verificatisi che lo balzarono agli onori della cronaca (il Corriere della sera titolava Colui che prevede i terremoti 4 Gennaio 1924 )(link ad un altro articolo apparso su Bendandi dal Corriere della sera 5 Novembre 2004).

Molti accademici, gelosi della notorietà acquisita dal Bendandi sia a livello nazionale che internazionale, richiesero una diffida per «tutelare la scienza impedendo che venisse data tanta pubblicità alle fallaci e allarmistiche previsioni di un empirico come il Bendandi». La diffida riportava:

«L’anno 1926 a dì 31 Maggio in Faenza, nei locali di p.s.., avanti a me sottoscritto funzionario si presenta il Cav. bendandi Rafaele fu Angelo da Faenza, sismologo, il quale, a seguito d’ordine Superiore, viene severamente diffidato a non dare d’ora in avanti più a giornali esteri o italiani notizie relative a futuri terremoti con comunicatoria di adottare gravi provvedimenti a suo riguardo qualora continuasse a darle.
L’atto, confermato e sottoscritto dai firmanti: Raffaele Bendandi , Salazar Vincenzo Commissario p.s.

Faenza, 31 maggio 1926
per ogni conferma
Il Comm. p.s.
»

Nel mare dell’ostracismo scientifico italiano ci furono alcune eccezioni, come ad esempio padre Guido Alfani (1876-1940) che difese l’opera del Bendandi. Ciononostante nel 1928 la Società Sismologica Italiana con referendum interno ai membri introdusse nello statuto un articolo che permettesse l’espulsione del socio Bendandi «reo di perseguire ricerche scientifiche in aperto contrasto con quelle ufficali».

Nel 1931 pubblicò a proprie spese il libro dal titolo Un principio fondamentale dell’universo – Vol I dedicato allo studio del Sole (genesi delle macchie solari e interpretazione del meccanismo alla base del ciclo undecennale solare). Il libro ebbe scarso successo e indusse l’autore a non pubblicare il secondo libro sulle stelle variabili (uscito postumo con il titolo Le stelle soli dell’infinito).

Durante la visita una frase della prefazione del primo libro riportata su poster mi ha colpito profondamente:

La certezza di porre una pietra miliare sulla via dell’Umana Conoscenza – a gloria d’Italia, a beneficio dell’umanità – fu quel raggio di luce divina che, fugando ogni tenebra di sconforto sempre mi rianimò e sorresse nel lungo e faticoso cammino della ricerca , nel quale solo incoraggiamento mi fu l’avversità di uomini e cose.

Raffaele Bendandi

da «Un principio fondamentale dell’Universo» Opera prima del 1931

Questa frase spiega in sintesi i motivi che portano l’autore a scrivere quest’opera e danno una idea del risentimento che l’autore provava per essere stato spesso ostacolato dagli studiosi ufficiali.

Bendandi scrisse diversi articoli e partecipò in vita a numerose conferenze, ebbe numerosi riconoscimenti (ad esempio la nomina a Cavaliere nell’ordine della Corona d’italia -1923- oppure la nomina a Ufficiale dell’ordine al merito della Repubblica -1956-), ma la comunità scientifica ufficiale fu sempre molto fredda di fronte alle ricerche del Bendandi.

La sua ultima previsione risale al terremoto del Friuli avvenuto il 6 maggio 1976.

Morì i primi giorni di Novembre 1979 riverso nel suo Osservatorio.

Della visita fatta all’osservatorio posso dire che ci si stupisce della biblioteca stracolma di testi di geofisica, astronomia scritti anche in diverse lingue. E della genialità con la quale aveva costruito i sui sismografi

[slideshow]

Per eseguire le sue predizioni sfruttava le “effemeridi astronomiche” cioè calcolando la posizione dei pianeti sviluppava un poligono delle forze in atto da cui ricavava una risultante.

Dall’analisi dei terremoti passati e dall’osservazione del moto dei pianeti Bendandi era arrivato a postulare l’esistenza di ben quattro pianeti extra nettuniani. Di cui aveva calcolato distanza massa ecc…

Ritengo di aver fatto una piccola sintesi della vita del Bendandi. Prossimamente vi parlerò più in dettaglio delle sue ricerche. Vi lascio con una descrizione poetica tratta sempre dalla sua prima opera .

“La forza di attrazione è dunque l’agente principale di ogni manifestazione del mondo fisico; ed é dessa che regola il corso pianeti e dei satelliti lungo la loro orbita; che presiede allo sviluppo evolutivo delle diverse masse planetarie; che mantiene con una semplicità ammirevole quella intricatissima teoria di orbite viventi che ogni corpo celeste ineluttabilmente descrive; è dessa infine la regolatrice e l’alimentatrice di ogni manifestazione radiosa corrispondendo ad ogni sua leggera variazione un conseguente accentuarsi e un divampare della luce.

E questo soffio divino che anima di un movimento generale tutto il creato e ci offre la più eloquente testimonianza della vita dell’universo, può giustamente definirsi con l’alata parola del nostro Alighieri:

«L’amor che muove il Sole e l’altre Stelle»”

Raffaele Bendandi

da «Un principio fondamentale dell’Universo» Opera prima del 1931

Andrea B

30 pensieri su “Raffaele Bendandi (1893-1979): visita alla casa e all'Osservatorio Sismico Bendandiano

  1. Molto bello Andrea! Un giusto tributo a chi ne avrebbe dovuto avere molti di più in vita. Fortunatamente la scienza è una cosa diversa dall’Accademia e vive di vita propria. Chissà come sarebbero andate le cose se ci fosse stata Internet anche a quel tempo?

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  2. Un grande uomo ed un vero scienziato, al di là dei risultati occorre avere idee, pensare e cercare anche fuori dai canoni. Come Galileo e forse come… Ale?

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  3. Complimenti
    purtroppo quando si fa ricerca …
    e si va contro la verità ufficiale ,
    il sistema cerca sempre di schiacciarti ,
    Bendandi ne è un esempio insieme a tanti altri … Galileo …

    Ma si deve continuare a osservare …
    per conoscere il mondo che ci circonda.

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  4. Sono vermente contento che hai potuto recarti a Faenza, è stato un grande scienziato e le sue teorie non devono dare lustro a chi le scopiazza spacciando per sue certe intuizioni geniali fatte un secolo fa
    🙂 🙂

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  5. OT
    La nuova nuvola di ceneri del vulcano islandese Eyafjallajokull, che minaccia lo spazio aereo britannico, è dovuta non a una seconda eruzione ma a un cambiamento nella direzione dei venti, secondo quanto stabilito dai meteorologi islandesi. Le ceneri che si trovano in sospensione sul Mare del Nord sono infatti spinte verso la Gran Bretagna dai venti provenienti da nordest e nordovest: il vulcano continua ad essere attivo, ma la colonna di cenere non supera i tre chilometri di altezza e quindi non è in grado di percorrere lunghe distanze né di costituire un rischio per il sorvolo degli aerei di linea. (APCOM)
    3bmeteo

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  6. Questa a grandi linee la biografia del Bendandi, e presto Andrea farà un articolo più specifico sulle sue idee rivoluzionarie…

    PS. il sole continua ad essere spotless!

    Simon

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  7. Complimenti ad Andrea per l’articolo e un grazie per questa testimonianza di un uomo straordinario fatto in casa che in pochi seppero capire.

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  8. bravo andrea aspettavo questo articolo , e aspetto con più curiosità il secondo che è quello che interessa veramente speriamo che ci capisca qualcosa grazie di tutto ragazzi .

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  9. Cavolo, quella poi è una classifica mondiale…siamo l’unico sito italiano in quella classifica!

    Grazie a tutti!

    Simon

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  10. Mi chiedo quanti anni ancora dovranno passare affinchè il castello di sabbia dei serristi nn frani definitivamente…quanto tempo dovremo ancora attendere affinchè la vera scienza testimoniata in modo esemplare da un nn laureato quale il Bendand, vinca sopra la speculazione dei più grandi truffatori della scienza moderna, gli ecoterroristi!

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  11. SCUSATE L’OT
    Vi posto il mio commento riguardo la scossa di yellowstone di ieri, anche per togliere la curiosità a Sand-rio 😉

    Probabilmente si tratta di scosse “fantasma”, ovvero quando un sismografo segna un evento, invia ad un server in automatico il segnale, questo nel momento in cui lo riceve elabora in automatico localizzazione e magnitudo e viene pubblicato, questo per avere quasi in tempo reale una bozza dei primi dati. Solo dopo questi vengono analizzati manualmente dagli operatori e per questo possono variare anche sensibilmente rispetto al primo lancio.
    Tante volte il server calcola erroneamente questi dati e per questo vengono eliminati o corretti.
    Ad esempio l’Istituto europeo EMSC ( European-Mediterranean Seismological Centre ) ha una pagina in cui registra tutti i lanci effettuati dalle stazioni sparse per l’Europa ( ma anche del resto del mondo per eventi di Ml > 3.5/4.0 ).
    Ad esempio questa è una scossa in grecia questa mattina
    2010-04-21 06:39:37.0 37.7 N 22.1 E 1 ML 3.5 A SOUTHERN GREECE THE
    2010-04-21 06:39:35.9 37.8 N 22.0 E 5 ML 3.1 A SOUTHERN GREECE NOA
    2010-04-21 06:39:35.6 37.8 N 22.1 E 3 ML 3.4 M SOUTHERN GREECE THE
    2010-04-21 06:39:35.1 37.8 N 22.1 E 2 A SOUTHERN GREECE MIX

    Nelle 4 righe se vedete dopo la Magnitudo c’è una A o una M ovvero automatic o manual.
    A volte però ci sono scosse fantasma come questa :
    2010-04-18 18:26:48.0 42.6 N 13.3 E 10 ML 2.7 A CENTRAL ITALY INGV
    riportata sul sito come zona epicentrale Monti della Laga ma comunque non avvenuta o meglio è avvenuta una strumentale a città di castello ( molto più a nord ), infatti la seconda stazione che la legge è quella di Norcia,
    LAV9 182641.47 -25.74 F 0 113.3 207 15 1.9
    NRCA 182651.52 -3.29 T 6 32.2 328 38 2.3
    ZCCA 182658.09 -30.82 F 0 272.4 317 36 2.7
    GIUL 182707.32 -0.09 T 100 114.4 183 7 1.6
    ATPC 182707.98 -0.57 T 94 121.7 325 81 3.0
    PIPA 182708.90 -42.32 F 0 452.3 138 21 2.7
    PIEI 182708.94 0.16 T 98 123.3 329 32 2.4
    ATVO 182709.01 1.41 T 74 115.5 320 24 2.2
    BADI 182709.44 -1.08 T 83 134.8 320 39 2.5
    CDCA 182710.18 0.26 T 95 131.2 318 19 2.1
    PARC 182711.44 -0.99 T 85 147.1 324 20 2.1
    FSSB 182713.26 2717.09 3.35 T 5 -8.71 T 1 130.6 340 20 2.1
    MURB 182713.65 8.54 T 2 99.3 319 20 2.0
    CAFI 182718.23 7.25 T 3 137.7 307 14 1.9
    CRE 182720.04 5.58 T 3 159.7 316 13 2.0
    ARVD 182720.46 14.38 F 0 105.9 343 10 1.7
    MGAB 182727.47 21.49 F 0 105.2 291 12 1.8
    CMPO 182727.54 1.15 T 42 253.0 332 9 2.1
    Anche MEDNET ( dell’INGV ) riporta eventi mai avvenuti realmente come ad esempio questo http://mednet.rm.ingv.it/event.php?event=100406_233106

    Poi può essere tutto, nel senso che hanno realmente cancellato quell’evento ma comunque dai sismografi non si vede granchè
    http://www.quake.utah.edu/helicorder/ydc_webi_2d.htm
    http://www.quake.utah.edu/helicorder/yhb_webi_2d.htm
    http://www.quake.utah.edu/helicorder/ymc_webi_2d.htm
    spero di essere stato chiaro e scusate la lunghezza

      (Quote)  (Reply)

  12. fra,mi dispiace ma non è cosi……i terremoti li ci sono e sono reali nessuna scossa fantasma, questi appena il sistema li segnala dopo poco qualcuno ci mette mano e li elimina,per puro caso io ho notato la cosa ieri perchè ci sono capitato proprio mentre succedeva altrimenti sarebbe passato inosservato, a sto punto dico che è meglio Consultare e fidarsi piu’ del sito http://hisz.rsoe.hu/alertmap/index2.php che essendo esterno non ha problemi di ” censura ”

    link diretto alla scossa di ieri http://hisz.rsoe.hu/alertmap/read/index.php?pageid=seism_read&rid=175212 come vedi lo riporta ancora la pagina non è magicamente scomparsa come in america.

      (Quote)  (Reply)

  13. guarda bene, in alto alla pagina c’è :
    Notice! This is a computer-generated report – this event has not reviewed by a seismologist!
    ovvero :
    Attenzione! Questa è una relazione generata dal computer – questo evento non è esaminata da un sismologo!
    e se guardi i sismografi che ho linkato ( che sono i più vicini alla zona epicentrale di questa scossa alle 21:49 UTC non c’è nessuna traccia.

    Questo è l’elenco delle scosse a yellowstone nell’ultima settimana

    map 1.8 2010/04/20 03:27:04 39.004N 111.506W 1.4 22 km (13 mi) SE of Mayfield, UT
    map 2.9 2010/04/20 02:57:45 37.900N 113.183W 2.2 20 km (12 mi) NW of Enoch, UT
    map 0.6 2010/04/19 12:29:05 44.601N 111.007W 5.7 10 km ( 6 mi) SE of West Yellowstone, MT
    map 1.5 2010/04/18 21:34:12 39.435N 111.214W 2.1 24 km (15 mi) ESE of Mount Pleasant, UT
    map 0.8 2010/04/18 17:30:44 41.176N 111.639W 11.5 15 km ( 9 mi) SE of Huntsville, UT
    map 1.1 2010/04/18 16:41:56 45.947N 111.198W 1.6 14 km ( 9 mi) NE of Manhattan, MT
    map 1.3 2010/04/18 10:48:05 39.432N 111.207W 2.0 24 km (15 mi) WNW of Huntington, UT
    map 1.5 2010/04/18 06:34:21 43.743N 110.919W 10.7 7 km ( 4 mi) ESE of Alta, WY
    map 1.3 2010/04/18 03:59:17 42.112N 111.544W 6.4 13 km ( 8 mi) W of St. Charles, ID
    map 0.1 2010/04/18 01:08:12 44.737N 111.134W 11.7 9 km ( 5 mi) NNW of West Yellowstone, MT
    map 1.3 2010/04/18 00:29:26 44.800N 110.821W 6.0 27 km (17 mi) NE of West Yellowstone, MT
    map 1.3 2010/04/18 00:03:44 44.800N 111.536W 10.6 37 km (23 mi) NNW of Island Park, ID
    map 1.8 2010/04/17 21:49:09 37.171N 114.334W 18.2 38 km (23 mi) NE of Hoya, NV
    map 2.3 2010/04/17 19:23:32 42.487N 111.655W 6.6 12 km ( 7 mi) SSE of Grace, ID
    map 2.3 2010/04/17 19:11:04 42.499N 111.657W 7.4 10 km ( 6 mi) SE of Grace, ID
    map 0.8 2010/04/17 09:30:36 44.726N 111.172W 3.9 9 km ( 5 mi) NW of West Yellowstone, MT
    map 1.2 2010/04/17 07:24:54 45.341N 112.544W 8.8 16 km (10 mi) NNE of Dillon, MT
    map 2.1 2010/04/17 00:21:04 45.328N 112.608W 9.8 13 km ( 8 mi) N of Dillon, MT
    map 2.2 2010/04/16 13:48:05 42.078N 112.446W 4.3 20 km (13 mi) NW of Portage, UT
    map 1.6 2010/04/16 11:52:43 40.569N 111.942W 1.4 2 km ( 1 mi) ENE of South Jordan, UT
    map 1.6 2010/04/16 07:54:10 39.430N 111.210W 2.2 24 km (15 mi) WNW of Huntington, UT
    map 1.9 2010/04/16 02:52:32 38.040N 111.110W 2.2 31 km (19 mi) ENE of Boulder, UT
    map 2.3 2010/04/16 00:00:26 38.036N 111.106W 1.3 31 km (19 mi) ENE of Boulder, UT
    map 0.7 2010/04/15 21:01:33 44.456N 111.029W 12.9 24 km (15 mi) SSE of West Yellowstone, MT
    map 0.8 2010/04/15 21:00:25 44.445N 111.026W 12.0 25 km (16 mi) SSE of West Yellowstone, MT
    map 1.3 2010/04/15 18:31:19 44.446N 111.019W 2.8 25 km (16 mi) SSE of West Yellowstone, MT
    MAP 4.9 2010/04/15 17:59:39 41.703N 111.094W 7.9 9 km ( 5 mi) ENE of Randolph, UT
    map 0.9 2010/04/15 16:10:11 44.598N 111.009W 5.6 10 km ( 7 mi) SE of West Yellowstone, MT
    map 1.5 2010/04/15 15:21:07 44.741N 113.705W 13.1 28 km (17 mi) WNW of Leadore, ID
    map 1.5 2010/04/15 13:48:54 38.038N 111.115W 7.0 30 km (19 mi) ENE of Boulder, UT
    map 1.8 2010/04/15 13:43:58 38.037N 111.110W 8.1 30 km (19 mi) ENE of Boulder, UT
    map 0.7 2010/04/15 13:30:36 44.550N 110.968W 5.9 17 km (10 mi) SE of West Yellowstone, MT
    map 2.6 2010/04/15 10:28:22 45.702N 114.510W 16.0 44 km (27 mi) SW of Darby, MT
    map 1.7 2010/04/15 10:08:53 38.040N 111.115W 1.7 30 km (19 mi) ENE of Boulder, UT
    MAP 3.2 2010/04/15 04:48:36 38.042N 111.105W 3.8 31 km (19 mi) ENE of Boulder, UT
    map 0.4 2010/04/15 04:32:48 44.474N 111.049W 11.8 21 km (13 mi) SSE of West Yellowstone, MT
    map 0.5 2010/04/15 02:25:50 44.546N 110.964W 5.2 17 km (11 mi) SE of West Yellowstone, MT
    map 1.8 2010/04/14 21:24:37 39.433N 111.211W 2.5 24 km (15 mi) WNW of Huntington, UT
    map 1.3 2010/04/14 19:20:05 39.668N 110.483W 2.1 15 km ( 9 mi) NNW of Sunnyside, UT
    map 1.4 2010/04/14 16:54:53 39.435N 111.205W 0.1 24 km (15 mi) WNW of Huntington, UT
    MAP 3.1 2010/04/14 16:39:53 38.041N 111.107W 5.5 31 km (19 mi) ENE of Boulder, UT
    map 1.2 2010/04/14 14:30:11 45.329N 112.612W 9.7 13 km ( 8 mi) N of Dillon, MT
    MAP 3.9 2010/04/14 12:58:45 38.029N 111.104W 3.9 31 km (19 mi) ENE of Boulder, UT
    MAP 3.9 2010/04/14 12:58:45 38.029N 111.104W 3.9 31 km (19 mi) ENE of Boulder, UT
    MAP 3.3 2010/04/14 11:16:14 45.327N 112.606W 10.2 13 km ( 8 mi) N of Dillon, MT
    map 1.2 2010/04/14 11:03:52 37.538N 113.032W 3.0 13 km ( 8 mi) E of Kanarraville, UT
    tra cui c’è anche un 4.9 il 15/04, oltre a diversi eventi oltre il 3.0

      (Quote)  (Reply)

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