Il minimo solare in corso sta influendo sul nostro clima destabilizzando il Vortice polare troposferico e questo a lungo andare potrebbe essere la causa di ondate fredde o gelide a medie latitudini, ovvero le nostre.
Un vortice polare debole, ovvero contraddistinto da grosse alte pressioni alle latitudini alte, comporta una termicizzazione di queste hp e queste, a lungo andare, potrebbero portare freddo molto intenso su Russia ( Siberia in particolare ma anche su tutto il centro nord Asia un po’ come successo quest’anno ) Scandinavia e Canada e quando questo avviene sappiamo tutti che basta un nulla per portare quei laghi gelidi verso di noi.
Un esempio di questo è stato quello che è successo quest’inverno a dicembre quando per un breve periodo il nostro centro nord ha sperimentato un’ondata di gelo davvero intensa; pensate che nelle mie zone, ovvero centro Piemonte tra le province di Alessandria, Vercelli e Torino i valori registrati in quelle notti sono andati molto vicini ai -20° e questo è solo un assaggio di quello che sarebbe potuto succedere al nostro mediterraneo se le colate gelide anziché puntare il centro Europa avessero trovato sfogo dalla porta della bora.
Quello che è successo all’Europa quest’anno è colpa o merito del frazionamento in più tronconi del Vortice Polare e nei prossimi anni questo potrebbe ripetersi molto spesso se il minimo solare dovesse continuare.
Ma il minimo solare non influisce solo sulle correnti atmosferiche ma anche sulle temperature polari e questo si è visto molto bene negli ultimi anni in quanto i ghiacci artici dopo una debacle paurosa nel 2007 hanno ripreso ad avanzare e nei prossimi anni questa tendenza all’aumento dei ghiacci si farà sempre più consistente e costante.
Ma perché tutto questo?
La risposta è molto semplice la bassa attività solare inibirà la forza e la durata degli eventi del nino a favore di vigorose fasi di nina che piano piano raffredderanno le acque tropicali ed equatoriali oceaniche mentre al polo, la bassa attività solare e la minor energia che arriverà dal sole, favorirà anche li un raffreddamento e un consolidamento del freddo in quelle regioni con evidenti effetti benefici sul nostro artico che tanto ha sofferto negli ultimi anni.
Ma la nina non sarà l’unico fattore che favorirà il suddetto raffreddamento climatico perché subentrerà anche una PDO ( Oscillazione Pacifica Decadale ) costantemente negativa per i prossimi anni e tra una quindicina d’anni arriverà a dare man forte alla nina e alla PDO anche l’indice AMO negativo ( Atlantic multidecadal oscillation ) che di fatto favorirà un raffreddamento climatico soprattutto a livello europeo.
Quindi amici miei non date retta o quanto meno non date troppo peso ai catastrofisti americani del NOAA e della NASA agli inglesi del Met Office e agli scienziati che prevedono un mondo dove ci sarà solo più spazio per cammelli e razze marine perché nei prossimi anni le temperature dapprima si stabilizzeranno e poi cominceranno a scendere portandoci dentro a una nuova piccola era glaciale che potrebbe durare molti anni , ovviamenteil tutto dipenderà dalla profondità del minimo che sembra abbia tutta l’intenzione di durare a lungo.
E se poi ci mettiamo dentro anche un attività vulcanica che sembra essere in aumento proprio in concomitanza con la diminuita attività solare allora gli effetti potrebbero sommarsi in un effetto a catena che di fatto potrebbe accelerare e di molto il processo di raffreddamento e pensate che da solo il Katla, se dovesse eruttare, come sembra voler fare a breve, potrebbe provocare grossi cambiamenti climatici.
Bene amici spero di non avervi annoiato con i miei articoli saluti e alla prossima.
Andrew
Questi articoli mi piacciono un casno, perchè senza fare tanti giri di parole ed anzi cn uno stilemolto semplice, riescono a fre un ottimo issunto di quelo che potrebbe attenderci nel futuro…
Bravo andrea!
Simon
ice2020(Quote) (Reply)
Anche la NASA adesso smentisce il rapporto dell´IPCC sul feedback del calore
(324 W.M2) che ritornerebbero sulla Terra perché tale teoria viola la 1ª e la 2ª legge della termodinamica.
Questo é il nuovo diagramma emesso dalla NASA
http://eosweb.larc.nasa.gov/EDDOCS/images/Erb/components2.gif
e questo il diagramma dell´IPCC:
http://www.ipcc.ch/publications_and_data/ar4/wg1/en/fig/faq-1-1-figure-1-l.png
Con questo diagramma l´IPCC poteva manipolare a piacimento i propri modelli con i gas serra (CO2).
Ora la NASA rimette le cose a posto!
Credo che la cosa meriti un articolo chiarificatore (vedremo…)
sand-rio(Quote) (Reply)
Grazie Simon 🙂
Adesso aspetto l’evolversi della Nina in arrivo e poi preparerò un’altro pezzo 🙂
andrew(Quote) (Reply)
Andrew non dimentichimoci che dal 2016 e fino al 2030 ci sará il minimo solare del ciclo quasi di 166 anni di Gleissberg.
http://daltonsminima.wordpress.com/2009/02/03/il-minimo-di-gleissberg/
http://www.meteoscienze.it/new-little-ice-age/148-previsione-dei-cicli-di-gleissberg-basata-sulle-oscillazioni-baricentriche-del-sole
sand-rio(Quote) (Reply)
Io mi aspetto che sempre più enti e scienziati mondiali, anche quelli all’interno dello stesso Ipcc, facciano marcia indietro perchè questa Nina e non solo se mantiene cio che ci si aspetta potrebbe portare effetti inaspettati e io mi aspetto un nuovo stop dell’aumento delle temperature e a partire da dicembre forse vedremo una controtendenza
andrew(Quote) (Reply)
Appunto ci sono moltissimi dati che fanno presagire ad una lunga fase di inattività solare con molti studi a favore di questa tesi
Un periodo freddo o più freddo dell’attuale è alle porte avete pubblicato uno studio, qualche giorno fa, che prevede l’inizio di questo periodo freddo dal 2010 c’è chi parla di 2012 come inizio di questo e altri dal 2015.
Insomma non ci resta che attendere e vedere cosa porterà questa Nina io mi aspetto molto 🙂
andrew(Quote) (Reply)
semplice e chiarificatore. La penso così anch’io ma arrivo a
sperare che il sole riparta oppure questa visione verso il freddo
coglierà molti impreparati.
Al caldo possiamo abituarci/vivere e prosperare ma il freddo sarebbe molto più devastante se stiamo in bermuda.
Andrea B(Quote) (Reply)
Vero, piacciono anche a me, per le stesse ragioni. Anch’io sono piuttosto scettico circa il riscaldamento globale, ma attendo che il Sole in persona si pronunci in proposito. Attendiamo un suo autorevole responso, nei prossimi mesi spero….. 🙂
Solo un’osservazione: lo scorso inverno il Nino probabilmente non ha contribuito a rendere l’inverno europeo più crudo nè a compattare il Vortice polare. Per il momento (vedremo cosa accadrà in inverno) si profila una Nina di discreta intensità, dunque le condizioni sono nettamente diverse. Poi occorre vedere se la AO negativa e la NAO, anch’essa oscillante sopra e sotto lo zero, daranno un contributo e quale.
Aggiungerei anche il fatto che i vulcani sono una variabile indipendente e, per ora, non prevedibile. Lasciamoli da parte, se intervengono si vedrà e comunque gli effetti di una grossa eruzione ora si vedrebbero non prima di un anno (vedi Tambora nel 1815).
Insomma, rispetto allo scorso inverno alcune carte si saranno rimescolate, pare. Ad agosto le prime indicazioni dal bravo Miki.
Fabio2(Quote) (Reply)
Ad occhio e croce dovremo attendere 2-3 mesi prima che si capisca che Nina avremo in autunno-inverno. Del resto, anche per il Nino, la scorsa estate, fu più o meno lo stesso.
Fabio2(Quote) (Reply)
sono d’accordo, come già detto in alcuni post di qualche giorno fa 😉
solo un piccolo appunto: il contributo dell’AMO lo vedremo molto più a breve, perchè se è vero che per 10-15 anni dovrebbe rimanere in territorio positivo, il calo dovrebbe invece cominciare a breve (addirittura mi sembra che qualche accenno si sia visto già dall’anno scorso, ma credo che occorra aspettare ancora qualche anno prima che inizi il calo vero e proprio)
Manuel(Quote) (Reply)
Intanto sn apparse altri 2 micro-moscerini nel sud emisfero da parte di una nuova regione anch’essa abbastana bassa di lat:
http://www.nso.edu/latest_images/gong_current_int.jpg
Vediamo se il noaa conterà anche questa per finire il mese nel migiore dei modi…
ice2020(Quote) (Reply)
Cmq, cme potete notare anche nell’apposita pagina dove vi sn tutte le regioni apparse quest’anno, è da marzo che nn appare un’AR coi contro caxxi:
http://daltonsminima.wordpress.com/the-laymannias-count/
ice2020(Quote) (Reply)
Ed infatti i nostri eroi, schiavi dei contratti con le assicurazioni, contano anche la nuova regione:
http://www.swpc.noaa.gov/alerts/solar_indices.html
SN di 39, ecco, lo possiamo dire, stanno finendo anche peggi di come hanno iniziato!
ice2020(Quote) (Reply)
OT
dopo qualche giorno di calma, il vulcano Eyjafjallajokull sembrerebbe aver ricominciato a muoversi a livello strumentale ( tremori ), che vorrà risbuffare un altro po’ nei prossimi giorni?!
http://hraun.vedur.is/ja/Katla2009/eyja_trem_auto.png
fra(Quote) (Reply)
Vorrei precisare alcune cose a riguardo dell’articolo:
-Il minimo solare non sembra, almeno statisticamente, favorire affatto fasi di nina. Quindi da quest’anno se vi sarà la prevalenza di fasi di nina la colpa non è da dare solo al sole ma più che altro alla virata della PDO.
-Il katla non è un vulcano in grado di provocare sconvolgimenti climatici a livello globale, solo in zone ridotte, in questo caso si potrebbe parlare di emisfero nord, ma per ora non risulta essere mai successo.
Erutta periodicamente con periodi di distanza tra un’eruzione e l’altra che raramente superano gli 80 anni, e a preoccupare di più è il fatto che sia ormai dal 1918 che non erutta più e come tutti i vulcani esplosivi, più tempo passa e più la futura eruzione sarà intensa.
Il vulcano islandese che provocò un cambiamento climatico non fu il katla ma bensì il Laki che eruttò a cavallo tra il 1783 e il 1784.
Durante l’eruzione del 1783 il katla non si attivò nonostante faccia parte dello stesso gruppo di vulcani in cui si trova il Laki. Al contrario se il katla dovesse provocare una forte esplosione si potrebbe pensare ad un risveglio del Laki che provocherebbe un cambiamento climatico significativo della durata di circa 1 anno sul nord emisfero.
miki03(Quote) (Reply)
Attenzione a non farsi ingannare, la scala è stata ridotta moltissimo! Si tratta di una variazione infinitesimale. In qualunque caso potrebbe essere il via ad un nuovo accumulo di magma che preparerebbe una seconda fase dell’eruzione.
miki03(Quote) (Reply)
Scandaloso Simon ma cosa ci vuoi fare meglio non considerarli più di tanto quello che conta è sempre il solar flux inchiodato sotto i 75 🙂
Andrea mi dispiace essere in disaccordo con te ma il troppo caldo non fa proprio bene ne a noi ne alla natura: a noi perchè ci rintaniamo in casa o in ufficio con i condizionatori e quando si esce si boccheggia le notti le passi a sperare in un refolo d’aria che non arriva 🙁 senza considerare i disturbi respiratori che può portare il troppo caldo e Simon potrà confermare;
E per l’ambiente perchè noi con i condizionatori non facciamo che aggiungere calore al calore aumenta l’evaporazione, che con i lunghi periodi di siccità estivi porta eventi estremi che dilavano il terreno impoverendolo
Insomma anche il troppo caldo non fa proprio bene
andrew(Quote) (Reply)
Oltre che al solar flux, bisogna guardare anche al Nia’s count…maggio chiude a 3.2, più basso di aprile!
ice2020(Quote) (Reply)
Bello, perfettamente in linea con le mie idee.
Qui fa un bel punto della situazione
http://www.meteogiornale.it/notizia/18083-1-tempesta-tropicale-agatha-sul-guatemala-neve-quasi-estiva-a-calgary
non penso che le nevicate nel nord siano evento raro
Qui invece la situazione dei monsoni:
http://www.meteoscienze.it/licenza-joomla/608-inizia-il-monsone-indiano
Il minimo non sembra almeno per adesso aver effetto sll’intensita del monsone
DOM(Quote) (Reply)
3,2, a dir poco fenomenale!!!
SF ogni giorno sempre più basso, ora a 75,46!
Comunque bell’articolo andrew, mi piacciono molto questi che parlano di minimo solare e conseguenti mutamenti climatici… 🙂
Jacopo(Quote) (Reply)