OCEANI E CO2: siamo sicuri che sia la temperatura che aumenta a causa della CO2 e non il contrario?

Come ben sapete la CO2 in atmosfera sta rapidamente aumentando, ma per quanto aumenti velocemente si tratta di infinitesimali quantità rispetto agli altri gas che compongono l’atmosfera terrestre.

Ma qual è la causa dell’aumento dell’anidride carbonica nell’aria? Se lo chiedessimo ad un qualsiasi ente ufficiale la risposta sarebbe “l’uomo”. Noi con le auto, le centrali, le industrie, ecc… abbiamo inquinato l’atmosfera di “gas serra” che sarebbe in grado di provocare sconvolgimenti climatici catastrofici passando da uno 0,029% ad uno 0,039% nel giro di oltre 100 anni. Ovviamente loro non risponderebbero così altrimenti nemmeno la persona più ignorante in materia che esista sulla Terra riuscirebbe a credergli.

Nei grafici dell’IPCC si vede sempre una linea in salita della CO2 e una in salita delle temperature che tanto spaventano quelle povere persone che alla TV sentono dire che moriranno di caldo e che non avranno più acqua o che il mare all’allagherà la loro città costiera. Ma siamo sicuri che sia la temperatura che aumenta a causa della CO2?

E se fosse l’esatto contrario?

Prendiamo un esempio molto vicino nel tempo: el nino 2009/10. Durante questo evento le temperature degli oceani come consono ad ogni evento di ENSO+ si sono alzate notevolmente e rapidamente tanto che abbiamo raggiunto il record di AMO+ per il mese di maggio. Coincidenza, proprio quest’anno l’aumento di CO2 in atmosfera è stato molto più rapido degli altri anni.

L’esatto contrario è avvenuto con l’aumento precedente a questo, quando si veniva da oltre 1 anno di nina che avevano fatto calare le SST globali.

Quando l’acqua viene scaldata la sua capacità di trattenere gas diminuisce. L’esempio più evidente lo abbiamo quando scaldiamo l’acqua in un pentolino. Vedremo che a mano a mano che l’acqua si scalda tante piccole bollicine inizieranno a staccarsi dal fondo, fino ad arrivare ad un certo punto in cui l’acqua inizierà a bollire. Se pensiamo che lo stesso fenomeno avviene negli oceani continuamente allora si potrebbe spiegare il minuscolo aumento di CO2 nell’aria. Consideriamo inoltre che gli oceani occupano una superficie pari al 71% di quella terrestre e stanno emettendo nell’aria piccole quantità di anidride carbonica per tutta la loro superficie (maggiormente nelle zone tropicali che oggi sono più calde a causa anche di el nino).

Altro fatto su cui soffermarsi è la ciclicità annuale dell’anidride carbonica. Si dice che a causa della maggior quantità di terre emerse nel nord emisfero durante la nostra estate la CO2 cali grazie alla maggior quantità di verde. Ma perché non vederla anche in un altro modo? Durante l’inverno australe gli oceani si raffreddano ed essendo nell’emisfero sud molto più estesi assorbono una gran quantità di anidride carbonica, mentre durante la loro estate gli oceani rilasciano la CO2 assorbita con gli interessi.

Andiamo quindi a vedere come varia la CO2 in correlazione ai cambiamenti delle temperature oceaniche.

(Grafico realizzato da Alessandro Partignani)

Linea blu: SSTA (Sea Surface Temperature Anomaly)

Linea fucsia: tasso di crescita della CO2.

La correlazione è a dir poco impressionante, unici momenti in cui i due valori si distaccano è nei periodi seguenti a forti eruzioni vulcaniche.

La prova del 9 di questa correlazione la avremo nei prossimi anni che saranno caratterizzati da:

-PDO negativa

-ENSO che inizierà un lungo periodo di prevalente negatività

-AMO che invertirà la tendenza ed inizierà a calare (probabile crollo nei prossimi mesi a causa della nina) fino a tornare in fase negativa attorno al 2025.

-Bassa attività solare.

Sicuramente questi fattori insieme porteranno ad un calo della temperatura globale che, se fosse vera la correlazione tra oceani e CO2, sarebbe accompagnato da un’inversione di rotta o almeno una stabilizzazione della CO2. Potrebbe anche essere che vi sia tra l’altro un trend di fondo “a lungo termine” che impedisca una seria interruzione della risalita. Infatti l’anidride carbonica è iniziata ad aumentare sin da quando le temperature globali sono iniziate a risalire dopo la fine dell’ultima glaciazione. Nulla esclude che buona parte dell’impennata finale di questo gas sia imputabile all’uomo, ma non di certo come ci vogliono far credere, tutto l’aumento registrato è causa nostra.

PDO:

AMO:

MIKI03

27 pensieri su “OCEANI E CO2: siamo sicuri che sia la temperatura che aumenta a causa della CO2 e non il contrario?

  1. Come sempre ottimo articolo!!!
    Come sempre un ulteriore commento
    I dati raccolti dalla carota di Vostok sul trend CO2 degli ultimi 400.000 dimostrano che l’aumento di CO2 SEGUE SEMPRE, con uno scarto variabile di decine-centinaia di anni, l’aumento di temperatura. Questo fatto é spiegato con la minore capacità di assorbimento di CO2 degli oceani con l’aumentare della temperatura (e viceversa).
    Vorrei anche ricordare che sui bilanci e variazioni di CO2 esistono ancora enormi lacune dal punto di vista quantitativo, nel senso che si danno i numeri (!) per quantificare gli scambi con l’atmosfera gli oceani le piante e le alghe per quantificare le emissioni antropiche e quan’altro, ma questi numeri sono stime non sono calcolati. QUindi suscettibili di essere copmpeltamente falsi. Peccato che questi costituiscano i dati di input per i modelli previsionali GIS, che tanto piacciono a i catastrofisti
    http://www.skepticalscience.com/translationblog.php?n=208&l=17

    P.S: Forse nei valori di CO2 indicati c’é uno zero di troppo, 0.0029 e non 0.00029 si tratta di 30 ppm e non 3,0 ppm..

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  2. altra osservazione che avevo gia fatto un po di tempo fa. Se provate a prendere il grafico della concentrazione della CO2 del NOAA e mettete come valore minimo in ordinate 0 invece di 378 vedrete che questo incremento appararià molto ma molto meno marcato di quanto non vogliano farci sembrare.

    Mi sembra che sul sito del NOAA si possa customizzare i grafici.

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  3. @Giovanni @miki03 ho corretto io il valore giusto é
    0,029% e 0,039% 290 e 390 ppm

    da wikipedia …
    CO2: 0,032% (320 ppm)

    Cmq il grafico del NOAA parla chiaro parte da 378 ppm

    Ho corretto io !

    @Giovanni ^2 prova ad usare un correttore ortografico per il browser es. x Firefox la fretta fa brutti scherzi …

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  4. si giusto sono 320 e non 32 ( o 39) bisognava toglere 2 zeri. E mi scuso con tutti per la mia scrittura catastrofica ma lo faccio nei pochi ritagli di tempo ( minuti) durante il lavoro, quando il computer “pensa” quindi il risultato gramamticale é pessimo
    Ciao
    Il grafico del NOAA non parla chiaro perché dovrebbe partire da 0, cosi si accentua la pendenza della curva facendo sembrare l’aumento maggiore di quel che é. Il grafic del NOAA é uno zoom, un ingrandimento di una variazione

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  5. solo per chiarire alcune cose che magari non sono ben comprese.
    la PDO in fase negativa porta un raffreddamento, in fase positiva un riscaldamento.
    l’AMO invece influisce diversamente, il raffreddamento lo da durante la fase discendente, cioè dal picco più alto al successivo picco più basso, mentre porta un riscaldamento durante la sua fase ascendente.
    famoso per questo è il climate shift del 1976, dove nel giro di 4-5 anni si bruciò metà del GW moderno.

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  6. Se fosse confermato, sarebbe un elemento importante a favore dell’ipotesi di Svensmark circa l’influenza dei raggi cosmici sulla formazione delle nubi basse.

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  7. Bravo Michele, smplice, chiaro, esaustivo!

    Le cose, se pur complesse, sembrerebbero essere almeno abbastanza chiare sul fatto che le teorie dell’agw basate sull’aumento della co2 come causa principe dell’aumento delle temp globali, nn stanno in piedi!

    Simon

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  8. ice2020 :

    Fabio-nintendo vieni un attimo su msn per favore…

    la prossima volta non chiamare, perchè io rispondo al cell
    e ti è andata bene che sono connesso adesso

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  9. Vorrei fare una domanda probabilmente stupida, ma l’ignoranza è tanta: tutti questi valori Amo Pdo Enso ecc.. Quanto incidono sulla copertura nuvolosa? Cioè, quello che vorrei capire è perchè nel mondo ultimamente si sono moltiplicati gli eventi di pioggia intensa. Scusate se sono andato OT.

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  10. Fede78 :Ok che Svensmark mi abbia dato una risposta giusto?

    Giusto, il riferimento alla variazione della copertura nuvolosa riguarda gli studi del danese Henrik Svensmark circa l’influenza dei raggi cosmici (quando variano ovviamente) sulla copertura nuvolosa (nubi basse), a prescindere dalle precipitazioni, almeno per quanto mi risulta.

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  11. Fabio2 :

    OT scusate ancora: ormai in rete c’è il festival delle analisi stagionali, molti ormai si cimentano con la sfida di prevedere il prossimo futuro, in modo più o meno esplicito (nel caso di MTG, direi che la previsione è assai prudente):
    http://www.meteogiornale.it/notizia/18219-1-estate-2010-in-scarsa-forma-aumento-dei-fenomeni-estremi-cosa-aspettarci

    Alè! :-)

    Speriamo che l’estate proceda senza tante ondate di caldo, in questi giorni sopratt oggi si sta da Dio…

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