Va là, buttiamoci sul sole, l'unica palla che "gira" bene oggi…

La regione 1082 oggi non è più contabile col nostro conteggio, mentre le altre finora stanno provocando solo delle plage…dal Behind si nota come altre AR stanno per sopraggiungere nella parte visibile solare, staremo a vedere.

Nonostante l’assenza di macchie importanti, la presenza di più plage ha portato in questi ultimi giorni ad un momentaneo innalzamento del flusso solare intorno a valori di 76-77, che comunque rimangono ancora dei valori da minimo.

Il 4 luglio ormai è alle porte, e credo che i risultati si stiano vedendo tutti, ci sono poche macchie, piccole e con scarsa coalescenza magnetica.

Ogni giorno che passa d’ora in poi, peserà come un macigno come ama dire il nostro Ale sulla reale situazione di questo minimo solare!

Stay tuned, Simon

26 pensieri su “Va là, buttiamoci sul sole, l'unica palla che "gira" bene oggi…

  1. Manuel :io non riesco ancora a capire come possa essere che il solar flux abbia un certo trend, mentre il SN ne abbia uno opposto!anche perchè importanti fisici solari (mi sembra che uno sia svalgaard) hanno sempre sostenuto che i due indici siano talmente correlati, che è possibile calcolare anche per i periodi passati (dei quali per ovvie ragioni non ci sono i dati del solar flux) il solar flux basandosi su quelli del SN; il che vorrebbe dire non solo che sono fortemente correlati, ma pure che sono proporzionali
    ora io non ci capisco molto del sole, anche se la materia mi affascina molto (e ci mancherebbe, se no non scriverei qui! ), però mi sembra abbastanza scontato che le alternative siano solo due, o hanno cambiato metodo di conteggio, oppure c’è qualcosa che è cambiato nelle dinamiche solari, tanto da far perdere quella correlazione tra i due indici che in passato invece c’è sempre stata
    mi piacerebbe sapere che ne pensano i più esperti qua dentro…

    Beh, il solar flux è una misura.
    Invece, il sunspot number è il risultato di una valutazione di osservazioni visuali, cioè risente di un “filtraggio” abbastanza sofisticato di ciò che si osserva sulla superficie solare e dunque risente di un ceto grado di soggettività, anche volendo stabilire un rigido protocollo per convertire in un numero ciò che si osserva in termini di area e superfici.

    La diatriba sui criteri di stima del sunspot number da parte di NOAA e SIDC è proprio questa: non si capisce come mai, mentre il SF cala (e l’attività solare, ad occhio, si indebolisce), il SN di entrambi aumenti, come accaduto a maggio rispetto ad aprile. E’ come se NOAA e SIDC non adottassero un “protocollo” sufficientemente rigoroso per la valutazione del SN. Ovviamente non è così, c’è un’altra spiegazione………..:-)

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  2. apuano70 :Intanto Catania segna 35 (non è la temperatura! ) con 3 AR… due delle quali contengono solo dei pore…Bruno

    Ed è andata bene, perchè locarno ne segnala addirittur 4 di AR!

    Per rispondere a Manuel, questo ciclo 24 nn riesce a produrre macchie grandi, le uniche in grado di far salire decentemente il fluss solare…cn un sole messo così (che cento anni fa sarebbe stato spotless):

    http://sohowww.nascom.nasa.gov/data/realtime/mdi_igr/1024/latest.jpg

    i 2 principli enti del Sidc vedono 3-4 regioni cn macchie!

    Di conseguenza il SN di oggi sarà altissimo, mentre il solar flux continuerà ad essere basso!

    Ecco spiegato, nulla di più semplice, le macchie nn ce la fnno più a spuntare quelle che spuntano sn blande, ciononostante vengono contate lo stesso dai super osservatori moderni, e da qui il grande discostamento dal fusso solare ce è l’unico parametro (insieme al NIA’s cunt) da tenere in considerazine ormai!

    Simon

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  3. quindi voi propendete per i conteggi, il che ci starebbe considerando che anche il sidc ha tra le sue fila osservatori tipo catania che sono all’avanguardia, e di conseguenza in grado di vedere ciò che magari 100 anni fa non si riusciva a vedere

    più che altro il dubbio viene considerando che questo discostamento s’è molto accentuato soprattutto negli ultimi due mesi, in quelli precedenti è accaduto si, ma in quei casi si parla di variazioni abbastanza ridotte, quindi poco significative…mentre ad oggi avremmo all’incirca una variazione del SF di -1 ed una variazione del SN di +1, che invece sono abbastanza significative secondo me, oltretutto considerando che è il secondo mese di fila che accade!

    il che mi ha fatto pensare che se non ci sono stati ulteriori cambiamenti negli ultimi tempi nel metodo di conteggio, macchie di una certa dimensione in questi ultimi due mesi hanno generato un SF più basso di quanto accadeva in precedenza, anche se non so se questo sia fisicamente possibile…per questo chiedevo 😉

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  4. Manuel :

    quindi voi propendete per i conteggi, il che ci starebbe considerando che anche il sidc ha tra le sue fila osservatori tipo catania che sono all’avanguardia, e di conseguenza in grado di vedere ciò che magari 100 anni fa non si riusciva a vedere

    più che altro il dubbio viene considerando che questo discostamento s’è molto accentuato soprattutto negli ultimi due mesi, in quelli precedenti è accaduto si, ma in quei casi si parla di variazioni abbastanza ridotte, quindi poco significative…mentre ad oggi avremmo all’incirca una variazione del SF di -1 ed una variazione del SN di +1, che invece sono abbastanza significative secondo me, oltretutto considerando che è il secondo mese di fila che accade!

    il che mi ha fatto pensare che se non ci sono stati ulteriori cambiamenti negli ultimi tempi nel metodo di conteggio, macchie di una certa dimensione in questi ultimi due mesi hanno generato un SF più basso di quanto accadeva in precedenza, anche se non so se questo sia fisicamente possibile…per questo chiedevo ;)

    Eh si!

    Da ora in poi bisogna solo guardare al solar flux ed al nia’s count!

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  5. Ho trovato tempo fa sulla rete uno studio (in english), che mi sembrava approfondito, sulla relazione tra ere glaciali e moto del sole attorno al centro galattico. Si tentava (non è ancora facile), di dare dei dati temporali al percorso seguito nel passato dal sole nell’attraversare zone più dense di stelle e gas nei bracci della via lattea identificabili. Inoltre si considerava anche l’oscillazione sopra e sotto il piano del disco della ViaLattea. Il periodo di oscillazione non è secondo questo studio di migliaia di anni, ma, se ricordo bene, di 64 milioni anni.
    Cerco questo studio e ve lo spedisco

    Massimo

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