SCORIE NUCLEARI 1 – i fenomeni

Questo articolo si occupa unicamente delle scorie ad alta radioattività (HLW, High Level Waste), che sono gli elementi di combustibile esauriti dei reattori nucleari.

Sono da distinguere due gruppi di elementi radioattivi nel combustibile esaurito:

  • Prodotti di fissione
  • Transuranici

Prodotti di fissione

Nella fissione nucleare i nuclei di uranio 235, plutonio 239 o uranio 233 (attualmente non in uso, nasce dal torio 232) si spezzano in due in maniera caotica. Nascono oltre 80 nuclei diversi con masse da 73 a 159 unità atomiche. Questi nuclei contengono troppi neutroni per essere stabili. Al loro interno quindi i neutroni di troppo si trasformano in protoni, con l’emissione di un elettrone e un antineutrino, questi nuclei fanno un decadimento beta per ogni neutrone di troppo, fino a circa otto. Il tipo di radioattività dei prodotti di fissione, cioè dei frammenti, è di tipo beta meno. Con un’eccezione: Capita che all’inizio di questa catena di decadimenti un nucleo che nasce è talmente eccitato che può emettere un neutrone. Ci vuole un’energia di eccitazione da 8 MeV in su. Ma questo dopo tre secondi dalla fissione è finito. Questi “neutroni ritardati”, che sono lo 0,6% dei neutroni creati dalle fissioni, non si trovano nelle scorie, ma sono essenziali per il controllo dei reattori nucleari. Reattori nucleari diventano critici solo con i neutroni ritardati. Questo li distingue da una bomba, che è critica senza neutroni ritardati e fa quindi una reazione a catena veloce.

I decadimenti beta di solito non portano allo stato fondamentale del nucleo figlio, ma a livelli eccitati, che decadono con l’emissione di raggi gamma in livelli più bassi.

L’energia degli elettroni dai decadimenti beta e l’energia dei raggi gamma successivi fanno incirca il 5% della potenza di un reattore nucleare. Questo 5% di potenza resta attivo anche quando si spegne il reattore. L’elevatissima radioattività beta e gamma del combustibile nucleare esaurito rende necessario un raffreddamento prolungato dopo l’estrazione dal reattore. Il combustibile esaurito va raffreddato in vasche di acqua per 6 mesi. Quest’acqua contiene acido borico, che assorbe neutroni per evitare che possano ancora nascere reazioni di fissione a catena.

Circa il tre percento dell’energia prodotta dalla fissione nucleare va via con gli antineutrini dei decadimenti beta. Per una centrale di 1 Gigawatt elettrica questo è qualcosa come 100 000 kW. Non si conosce alcuna conseguenza di questa radiazione di antineutrini. Tentativi di spiegare l’aumentata frequenza di leucemie infantili nella vicinanza dei reattori con l’emissione degli antineutrini falliscono. Le reazioni indotte (sarebbe il fosforo nelle ossa) succedono con una frequenza totalmente trascurabile.

In un incidente nucleare come quello di Cernobyl si trovano nell’ambiente anche gli elementi beta instabili di vita breve come lo iodio 131, con una semivita di 8 giorni. Causa tumori alla tiroide.

Per le scorie nucleari dobbiamo preoccuparci dei nuclei beta-instabili di media longevità. Ci sono due che sono importanti:

  • Il Cesio 137
  • Lo stronzio 90

Il cesio nasce nel 6,337 % dei casi di fissione dell’uranio 235. Una delle percentuali più alte. Ha una semivita di 30,23 anni. Questo significa che tra 300 anni possiamo finire di preoccuparci. Fa raggi beta e gamma di alta energia. Il cesio 137 attualmente è la maggior causa di pericolo intorno a Cernobyl. Dopo l’incidente di Cernobyl l’inquinamento medio da cesio 137 in Germania era da 2000 a 4000 Becquerel al metro quadro (1 Becquerel = 1 decadimento nucleare al secondo). Il cesio è chimicamente simile al potassio. Va dappertutto, soprattutto nei muscoli. Il corpo se ne libera con una semivita di 70 giorni (semivita biologica). Dopo due anni non c’è più.

Lo stronzio 90 nasce nel 5,835% delle fissioni dell’uranio 235. Fa due decadimenti beta con successivi decadimenti gamma. I decadimenti gamma sono trascurabili, i decadimenti beta sono robusti. Un grammo di stronzio 90 sviluppa 0,94 W di energia termica e può essere usato per generatori termici di energia elettrica. E’ chimicamente simile al calcio. I corpo lo mette nell’osso invece del calcio. Lo preferisce, tanto che lo stronzio naturale, non radioattivo (soprattutto Sr 88) viene usato con successo nella terapia dell’osteoporosi.

Prima degli esperimenti e incidenti nucleari le ossa non erano radioattive. La radioattività naturale del corpo umano, causata soprattutto dal potassio 40 (4000 decadimenti al secondo in un corpo umano) non si trovava nelle ossa. Non contengono potassio. All’interno delle ossa c’è il midollo, che produce sangue. Tempo fa questo era protetto dalla radioattività, l’osso faceva da schermo e non era radioattivo. Era. Adesso non è più così. Tutti hanno stronzio 90 nelle ossa. La conseguenza: Tumori ossei e leucemie sono aumentati.

Non ci sono frammenti di fissione con semivite da 100 fino a 200 000 anni. Ce ne sono con semivite più lunghe, ma quelli preoccupano poco.

Transuranici

I transuranici sono il vero problema di stoccaggio a lungo termine per i reattori all’uranio 235 e al plutonio 239. Il problema è praticamente assente nei reattori al torio 232.

I transuranici nascono da reazioni con neutroni sia dell’uranio 235 sia dell’uranio 238. L’uranio 235, dopo l’assorbimento di un neutrone termico, cioè lento, si rompe in due, fa una fissione nell’82% dei casi. Nel 18% dei casi l’uranio 236 che nasce dall’assorbimento del neutrone non si spacca, ma emette radiazione gamma, liberandosi dall’energia di eccitazione. Nel suo stato fondamentale l’uranio 236 è radioattivo, decade con l’emissione di una particella alfa con una semivita di 23 milioni di anni in torio 232. All’interno del reattori, esposto a un intenso flusso di neutroni l’uranio 236 si trasforma in uranio 237, che è decisamente instabile. Con una semivita di 6,75 giorni, con l’emissione di un elettrone e un antineutrino, cioè un decadimento beta meno, si trasforma in nettunio 237.

Il nettunio 237 è uno dei transuranici più pericolosi. Ha una semivita di 2,144 milioni di anni. Il nettunio fa facilmente ioni molto solubili, migra, va dappertutto. Se andasse nell’acqua potabile sarebbe causa di tumori al fegato, ai reni e altro.

Il problema dei transuranici è molto più accentuato di quello causato dai frammenti di fissione. Perché?

I transuranici per i quali il nettunio è un esempio, ma che sono tanti, sono tutti radioattivi. Il modo dominante di decadimento è l’emissione di una particella alfa. L’energia della particelle alfa, tipicamente intorno ai 5 MeV, è molto più alta di quello dei decadimenti beta, tipicamente intorno a un MeV. Se ingeriti, i nuclei con decadimenti alfa sono fisiologicamente molto più pericolosi. Per la valutazione del danno biologico (nella trasformazione dai Gray ai Sievert) la loro energia va moltiplicata con un fattore di 20. Poi sono tutti quanti capostipiti di lunghe catene di decadimenti, prevalentemente di tipo alfa. La catena dei decadimenti del nettunio 237 si presenta così, gli altri transuranici si comportano in maniera simile:

Np 237 ? Pa 233 + alfa + 4,7 MeV (Pa = Protattinio) semivita 2 144 000 anni

Pa 233 ? U 233 + elettrone + antineutrino + 0,6 Mev semivita 27 giorni

U 233 ? Th 229 + alfa + 4,7 MeV semivita 159 200 anni

Th 229 ? Ra 225 + alfa + 4,6 MeV (Ra = Radio) semivita 75 400 anni

Ra 225 ? Ac 225 + elettrone + antineutrino + 0,4 MeV semivita 14,8 giorni

Ac 225 ? Fr 221 + alfa + 5,83 MeV semivita 10,0 giorni

Fr 221 ? At 217 + alfa + 6,34 MeV semivita 4,9 minuti

At 217 ? Bi 213 + alfa + 7,07 MeV semivita 32,3 millisecondi

Bi 213 ? Po 213 + elettroni + antineutrino + 1,3 Mev semivita 45,59 minuti

Po 213 ? Pb 209 + alfa + 8,38 MeV semivita 4,2 microsecondi

Pb 209 ? Bi 209 + elettrone + antineutrino + 0,6 MeV semivita 3,253 ore

Bi 209 ? è stabile

I decadimenti sono normalmente accompagnati da emissioni gamma robuste.

Si può concludere che un atomo transuranico è biologicamente circa 500 volte più pericoloso di un frammento di fissione.

Il nettunio 237 resta di concentrazione effettivamente invariata nelle scorie nucleari per un milione di anni. Quello che sparisce per decadimento viene reintegrato dal decadimento alfa dell’americio 241, un altro transuranico presente nelle scorie.

Il decadimento alfa del nettunio 237 però non è l’unico modo di trasformazione. L’altro modo, e questo è comune a tutti i transuranici: Fissione spontanea. Il nucleo si spezza in due in maniera spontanea. L’energia liberata è incirca 5 volte superiore a quella di tutti gli altri decadimenti dello stesso nucleo insieme. La fissione spontanea è seguito da un’emissione di due o tre neutroni e da una quindicina di decadimenti beta con successiva forte emissioni di raggi gamma. I neutroni sono difficilmente schermabili e rendono l’ambiente radioattivo. La pericolosità biologica della fissioni spontanea è circa 10 volte superiore a quella degli altri decadimenti insieme.

La maggior parte dei transuranici nasce dopo l’assorbimento di un neutrone da parte di un nucleo di uranio 238. L’uranio 238 con un neutrone termico non è fissile, diventa uranio 239. L’uranio 239 fa un decadimento beta meno con una semivita di 23,5 minuti e diventa nettunio 239. Questo fa un altro decadimento beta meno e diventa plutonio 239. Semivita del nettunio 239: 2,335 giorni.

Il plutonio 239 è fissile. Può essere usato in reattori nucleari e in bombe a fissione (la bomba che ha distrutto Nagasaki era al plutonio 239). I reattori attuali ricavano circa il 40% della loro potenza dalla fissione del plutonio 239.

Sono stati concepiti reattori che producono più plutonio 239 di quello che consumano. Sono chiamati “reattori autofertilizzanti”. A Grenoble erano in funzione due reattori di questo tipo, il Phoenix e il Superphoenix. Sono stati spenti a causa di pericolosità eccessiva. La Germania ha costruito uno: Il “Kalkar”, che non è stato acceso. Un tribunale l’ha proibito a causa di pericolosità eccessiva.

Il plutonio 239 è un nucleo fissile abbastanza cattivo. Fa la fissione solo in circa due terzi dei casi di assorbimento di un neutrone termico. Un terzo diventa plutonio 240. Questo è un potente veleno per i reattori. Assorbe neutroni senza fare fissioni. Rovina il bilancio di neutroni. L’accumulo di plutonio 240 nei reattori determina la fine dell’utilizzo degli elementi combustibile. Non è l’esaurimento del uranio 235. Negli elementi di combustibile nucleare esauriti c’è ancora più del 20% dell’uranio 235 iniziale, che non è più utilizzabile a causa della presenza del plutonio 240.

Ci sono reattori che servono per la produzione di plutonio 239 a scopi militari, per bombe a fissione. In questo caso il contenuto di plutonio 240 dev’essere basso, altrimenti le bombe non funzionano. Si espone l’uranio 238 al flusso dei neutroni in nel reattore solo per un tempo breve per evitare la formazione del plutonio 240. Le bombe nucleari a bordo di sommergibili sono di plutonio 239 molto puro. Sono quelli che danneggiano di meno le persone a bordo.

Normalmente il plutonio negli elementi di combustibile nucleare esauriti non è usabile per la costruzione di bombe. E’ troppo avvelenato. Questo è importante per la non proliferazione delle armi nucleari. Ma non tiene all’infinito. Il Plutonio 240 ha la vita più breve del plutonio 239. Tra migliaia di anni il plutonio troppo avvelenato diventa usabile per bombe nucleari. Basta una separazione chimica.

Il plutonio chimicamente è simile al calcio e viene depositato nelle ossa. Lì resta e fa danni. Soprattutto leucemie e tumori ossei.

Elmar Pfletschinger

47 pensieri su “SCORIE NUCLEARI 1 – i fenomeni

  1. sand-rio :
    Bellissimo articolo di Elmar che ci chiarisce come noi poveri utenti non sappiamo quasi nulla dei problemi che esistono e che ancora non sono risolti.
    I metodi di trattamento attuali sono essenzialmente di separazione e isolamento degli elementi più attivi, inglobando in masse vetrose o bituminose i prodotti concentrati e solidificati, raccogliendoli in contenitori di acciaio e calcestruzzo che vengono infine interrati in aree geologicamente stabili, in cupole saline ricoperte da un adeguato spessore di rocce impermeabili. Ma questi metodi attuali sono sicuri? Stanno stoccando scorie radiottive in caverne ma non vorrei abitare nemmeno a centinaia di chilometri da tali bombe sepolte.
    I sistemi di stoccaggio delle scorie mi sembra come se deii bambini giocassero a bocce con bombe a mano ancora con la sicura, ma sempre bombe sono e una sicura non é mai sicura.

    ciao Sand-rio

    a me fa molto piacere discutere sul sito New Ice Age. Mi diverto come un cane coll’osso.

    Per la sicurezza dei depositi:

    In Germania avevano trovato due siti “sicuri”. Miniere di sale abbandonate. Geologi avevano assicurato che per un milione di anni erano sicuri contro infiltrazioni d’acqua. Dopo 10 anni l’acqua era dentro in tutt’e due. Il governo tedesco ha dichiarato che il problema del deposito delle scorie non è risolto.

    Cerco di scrivere sull’energia nucleare unicamente fatti scientificamente sicuri. Ma scrivo anche le cose che dai sostenitori dell’energia nucleare vengono tralasciati oppure falsificate.

    A volte non si sa. Faccio un esempio: La versione ufficiale per l’incidente di Cernobyl è che si trattava di un incidente causato da errori di costruzione che potevano succedere solo in Unione Sovietica, non in paesi occidentali. Io scrivo che l’errore era un errore umano. L’aumento di potenza rapido ordinato in maniera autoritaria e incompetente. Il reattore di Cernobyl era in funzione da anni.
    I sostenitori dell’energia nucleare non parlano mai dell’instabilità di un reattore causata dal Xeno 135. Penso che nei reattori occidentali il riavviamento prematura sia impossibile via software, cioè un simulatore che in ogni momento conosce le concentrazioni di Xeno 135 nel reattore e non ammette manovre che portano a reazioni a catena non controllabili.

    Ma siamo sicuri che nessuna possa modificare il software se un superiore autoritario e incompetente lo ordina? Secondo me l’errore fatto a Cernobyl farebbe andare fuori controllo qualsiasi reattore. E se si tratta di un reattore veloce (Phoenix, Superphoenix, Kalkar), l’esplosione potrebbe essere un’esplosione nucleare potente.

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  2. Nitopi :
    Interessante la reazione carbonio deuterio… Se non emettono neutroni dovrebbe essere “quasi” pulita
    Rimangono anche per me i dubbi… ci si potra’ mai riuscire?
    @Elmar: come pensano di estrarre l’energia dal plasma? ho idea che qualsiasi cosa si usi per “spillarlo” lo renda instabile
    Ciao
    Luca

    Dopo l’innesco della reazione di fusione termonucleare il plasma crea più calore di quello che consuma. Basta poi mettere nella vicinanza tubi per la creazione di vapore caldo. Il trasferimento di calore avviene con radiazione infrarossa (come nelle centrali a carbone). L’energia nasce sotto forma di raggi gamma ad alta energia. Qui ci può essere un problema: Se i raggi gamma non vengono assorbiti in maniera sufficiente dal plasma, il plasma si raffredda e la reazione si interrompe. Secondo Mujeeb Hashmi, quel fisico che conosco, che ha fatto la vita nella fisica del plasma e della fusione, questo è un problema per tutti i reattori a fusione. Questo problema potrebbe costringere a fare reattori molto, molto grandi.

    L’emissione di raggi gamma non è l’unico modo di deeccitarsi del livello 10432 keV dell’azoto 14. Può anche emettere protoni. Nascerebbe C13. In questo caso è più facile che l’energia resti nel plasma. La reazione carbonio è deuterio ha comunque il vantaggio che non c’è nessun neutrone che porta via l’energia.

    La reazione può essere tenuta sotto controllo facilmente tramite il controllo di imissione di “carburante” nel plasma.

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  3. apuano70 :OT: Nuova AR a polarità invertita, stavolta nell’emisfero nord, in posizione abbastanza centrale….. poi forse ne abbiamo anche una a cavallo dell’equatore, da verificare se emisf. nord o sud…
    http://gong2.nso.edu/dailyimages/img/jpg/bqa/201006/tdbqa100628/tdbqa100628t1114.jpg
    Bruno

    L’ultima AR che dicevo risulta essere al di sotto dell’equatore ergo si tratta della terza AR a polarità invertita presente sul disco solare!!!
    http://www.lmsal.com/solarsoft/last_events/AIA20100628_124856_0193_2048.png
    Niente male!

    Bruno

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  4. Darkman79 :

    OT Qualcuno che sta seguendo le vicende del golfo del messico sa cos’è successo li sotto ? :-/

    http://www.bp.com/liveassets/bp_internet/globalbp/globalbp_uk_english/incident_response/STAGING/local_assets/html/Enterprise_ROV_2.html

    http://img340.imageshack.us/img340/9279/immaginexv.jpg

    Cos’è tutta quella roba che si vede uscire :-O

    Potrebbe essere il metano misturato a fango e petrolio che esce dalle fessurazioni che si stanno creando nel fondo marino.
    La BP ha perforato il pozzo sopra una enorme bolla di metano che adesso sta fuggendo da tutte le parti. La presenza di metano in alcune parti é 10.000 volte maggiore che in altre parti.
    http://sandcarioca.wordpress.com/2010/06/24/nasa-divulga-imagem-recente-de-vazamento-no-golfo-do-mexico/
    http://sandcarioca.wordpress.com/2010/06/09/concentracao-de-poluentes-e-ate-10-mil-vezes-maior-sob-a-superficie-do-golfo/

    e principalmente questo cliccando poi sui link:
    http://sandcarioca.wordpress.com/2010/06/25/metano-no-golfo-do-mexico/

      (Quote)  (Reply)

  5. sand-rio :

    Darkman79 :
    OT Qualcuno che sta seguendo le vicende del golfo del messico sa cos’è successo li sotto ? :-/
    http://www.bp.com/liveassets/bp_internet/globalbp/globalbp_uk_english/incident_response/STAGING/local_assets/html/Enterprise_ROV_2.html
    http://img340.imageshack.us/img340/9279/immaginexv.jpg
    Cos’è tutta quella roba che si vede uscire :-O

    Potrebbe essere il metano misturato a fango e petrolio che esce dalle fessurazioni che si stanno creando nel fondo marino.
    La BP ha perforato il pozzo sopra una enorme bolla di metano che adesso sta fuggendo da tutte le parti. La presenza di metano in alcune parti é 10.000 volte maggiore che in altre parti.
    http://sandcarioca.wordpress.com/2010/06/24/nasa-divulga-imagem-recente-de-vazamento-no-golfo-do-mexico/
    http://sandcarioca.wordpress.com/2010/06/09/concentracao-de-poluentes-e-ate-10-mil-vezes-maior-sob-a-superficie-do-golfo/
    e principalmente questo cliccando poi sui link:
    http://sandcarioca.wordpress.com/2010/06/25/metano-no-golfo-do-mexico/

    Grazie sandrio,avevo già letto di fratture sul fondale, ora leggo anche i tuoi link

    Comunque da qui

    http://blog.alexanderhiggins.com/bp-live-oil-spill-cam.html

    si vedono tutte le webcam accese e c’è questa dove si vede tutta sta roba grigia uscire e poi l’altra webcam la viking poseidon che inquadra la falla ed esce il solito flusso………

      (Quote)  (Reply)

  6. Luci0 :

    Michele :
    ma perche’ nessuno parla piu’ dei ghiacci artici?media giornaliera di perdita di superficie nel periodo 15-25 giugno:2007 70.000 kmq2010 83.000 kmqprobabilmente faremo peggio del 2007 quando abbiamo avuto il minimo storico..secondo me e’ merito di questo minimo solare eccezionale..avete ragione ..gli scienziati sono tutti imbroglioni..l’era glaciale sta per iniziare..

    Ho notato e il processo sembra essere inarrestabile … io speravo in un appiattimento della curva, che sembra diventa una retta e in qualche mese il polo diventerà azzurro .. Io credo che il software di rilevamento per ijis AMSR-E stia facendo pasticci e dopo il 15 di ottobre i nodi verranno a pettine … ma anche i dati NSIDC non sono incoraggianti … a questo punto c’ é da sperare che la pendenza della curva non aumenti. Ma tifare per il freddo prima di andare in vacanza non mi sembra intelligente !

    Siamo di fronte ad un evento non prevedibile fino a poco tempo fa, evento che si sta concretizzando e cioe probabilmente all”artico sta succedendo la stessa identica cosa che e successa nell”antartico.Tutto cio cio fa parte a mio semplice avviso di un processo globale di raffreddamento che si manifesta all”inizio con queste grandi oscillazioni tra minimo e massimo, per poi assestarsi nei prossimi anni su livelli di copertura molto piu vasti.Normalmente anche in battaglia prima di conquistare territori si deve attaccare e quando si attacca un nemico le perdite ci sono.

      (Quote)  (Reply)

  7. elmar :

    Nitopi :
    Interessante la reazione carbonio deuterio… Se non emettono neutroni dovrebbe essere “quasi” pulita
    Rimangono anche per me i dubbi… ci si potra’ mai riuscire?
    @Elmar: come pensano di estrarre l’energia dal plasma? ho idea che qualsiasi cosa si usi per “spillarlo” lo renda instabile
    Ciao
    Luca

    Dopo l’innesco della reazione di fusione termonucleare il plasma crea più calore di quello che consuma. Basta poi mettere nella vicinanza tubi per la creazione di vapore caldo. Il trasferimento di calore avviene con radiazione infrarossa (come nelle centrali a carbone). L’energia nasce sotto forma di raggi gamma ad alta energia. Qui ci può essere un problema:….[omissis]

    E’ appunto quello che mi lascia perplesso…
    In una macchina toroidale il plasma e’ gia’ racchiuso nel magnete che lo confina….

    Pensano di integrare i tubi per il fluido (magari non usano acqua..) nel magnete e far riscaldare tutto?? però ho i miai dubbi……

    Ciao
    Luca

      (Quote)  (Reply)

  8. elmar :

    ciao Sand-rio

    A volte non si sa. Faccio un esempio: La versione ufficiale per l’incidente di Cernobyl è che si trattava di un incidente causato da errori di costruzione che potevano succedere solo in Unione Sovietica, non in paesi occidentali. Io scrivo che l’errore era un errore umano. L’aumento di potenza rapido ordinato in maniera autoritaria e incompetente. Il reattore di Cernobyl era in funzione da anni.
    I sostenitori dell’energia nucleare non parlano mai dell’instabilità di un reattore causata dal Xeno 135. Penso che nei reattori occidentali il riavviamento prematura sia impossibile via software, cioè un simulatore che in ogni momento conosce le concentrazioni di Xeno 135 nel reattore e non ammette manovre che portano a reazioni a catena non controllabili.

    Qui ho notizie abbastanza di prima mano :
    Stavano facendo delle prove di spegnimento della centrale e tentavano di usare le turbine fino all’ultimo, senza attivare preventivamente i gruppi diesel.
    Inoltre le barre erano molto “consumate” e l’effetto “Xenon” era notevolissimo.
    L’energia gli e’ andata via, erano senza energia di backup e in un attimo gli e’ scappato tutto.

    Comunque era un reattore a grafite… il che ha peggiorato mostruosamente le cose con l’incendio successivo….

    (spero di ricordare tutto correttamente… avevo letto il dossier “ufficiale++” quando abbimo contribuito al rifacimento del monitoraggio del sarcofago, un paio di anni fa…)

    Ciao
    Luca

      (Quote)  (Reply)

  9. Ultimo commento sullo stoccaggio….

    Forse non ci rendiamo conto della scala dei tempi….
    20.000 anni il massimo della tecnologia era arco, frecce e giadeite levigata.
    Tra 20.000 anni potrebbe essere di nuovo cosi’ .
    Ma le scorie che avremmo prodotto sarebbero ancora li belle calde…

    Stiamo parlando di tempi geologici… e non abbimo una tecnologia che ci permetta di spedire le scorie all’interno del mantello terrestre…ad incrementare il calore interno della terra 8) (e anche da li potrebbero venir fuori…)

    Ciao
    Luca

      (Quote)  (Reply)

  10. Nitopi :

    elmar :
    ciao Sand-rio
    A volte non si sa. Faccio un esempio: La versione ufficiale per l’incidente di Cernobyl è che si trattava di un incidente causato da errori di costruzione che potevano succedere solo in Unione Sovietica, non in paesi occidentali. Io scrivo che l’errore era un errore umano. L’aumento di potenza rapido ordinato in maniera autoritaria e incompetente. Il reattore di Cernobyl era in funzione da anni.
    I sostenitori dell’energia nucleare non parlano mai dell’instabilità di un reattore causata dal Xeno 135. Penso che nei reattori occidentali il riavviamento prematura sia impossibile via software, cioè un simulatore che in ogni momento conosce le concentrazioni di Xeno 135 nel reattore e non ammette manovre che portano a reazioni a catena non controllabili.

    Qui ho notizie abbastanza di prima mano :
    Stavano facendo delle prove di spegnimento della centrale e tentavano di usare le turbine fino all’ultimo, senza attivare preventivamente i gruppi diesel.
    Inoltre le barre erano molto “consumate” e l’effetto “Xenon” era notevolissimo.
    L’energia gli e’ andata via, erano senza energia di backup e in un attimo gli e’ scappato tutto.
    Comunque era un reattore a grafite… il che ha peggiorato mostruosamente le cose con l’incendio successivo….
    (spero di ricordare tutto correttamente… avevo letto il dossier “ufficiale++” quando abbimo contribuito al rifacimento del monitoraggio del sarcofago, un paio di anni fa…)
    Ciao
    Luca

    Ciao Luca

    Che il combustibile era vecchio non cambia l’effetto del xeno, ma ha un’altro effetto negativo, che fa il reattore andare fuori controllo più facilmente. Anche questo effetto è comune a tutti i reattori su base uranio 235:

    Il combustibile vecchio contiene una notevole quantità di plutonio 239, che nasce dall’assorbimento di neutroni da parte dell’uranio 238.

    Il plutonio 239 ha delle risonanze di cattura di neutroni intorno a 100 keV. Questo vuol dire che ha un coefficiente di temperatura positivo. L’energia prodotta dai reattori attuali viene incirca al 40% dalla fissione del plutonio 239.

    Un reattore che camina solo con uranio 235 ha un coefficiente di temperatura negativo. Quando aumenta la temperatura i neutroni moderati diventano più veloci. La sezione di interazione per fissione diminuisce con l’aumento di temperatura. Più è caldo, meno funziona.

    Se c’è plutonio 239 nel reattore, con l’aumento di temperatura sale il numero di neutroni che hanno energie corrispondenti alle risonanze di fissione del plutonio. Tutti i reattori con elementi un po’ vecchi, ricchi di plutonio, diventano più pericolosi.

    Il reattore di Cernobyl era moderato con grafite e andava con uranio naturale. Per farlo funzionare occorre farlo molto grande e questo aumenta le instabilità spaziali. Con lo xeno 135 si comporta come un numero di reattori indipendenti tra di loro. Il controllo è più difficile.

    Il reattore di Cernobyl era più predisposto per l’incidente di altri reattori con neutroni moderati. Ma questo non toglie che lo stesso errore di manovra farebbe andare fuori controllo qualsiasi reattore. E se si trattasse di un reattore veloce, che funziona con neutroni non moderati, ed è quindi è molto grande, le conseguenze sarebbero peggiori di quelle dell’incidente di Cernobyl.

    C’è un certo orientamento verso reattori veloci. Per parecchio tempo sono stati fermati o proibiti a cause della loro pericolosità. Dato che l’uranio 235 in giacimenti economicamente sfruttabili finisce tra circa 60 anni, servirebbero reattori veloci, che possono sfruttare in maniera efficace l’uranio 238, che fa il 99,3% dell’uranio naturale.

    Possono sfruttare in maniera efficace anche il torio 232, producendo uranio 233, che è il mglior nucleo fissile conosciuto (fa fissione nel 91% dei casi di cattura di un neutrone termico, l’uranio 235 fa il 82%, il plutonio 239 il 75%).

    I reattori convertitori veloci fanno meno scorie transuranici. Quelli al torio non ne fanno affatto. Ma quando vanno fuori controllo non c’è niente che li distingue da una bomba a fissione grandissima. In quel caso le misure di contenimento sono inutili.

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  11. Nitopi :
    Ultimo commento sullo stoccaggio….
    Forse non ci rendiamo conto della scala dei tempi….
    20.000 anni il massimo della tecnologia era arco, frecce e giadeite levigata.
    Tra 20.000 anni potrebbe essere di nuovo cosi’ .
    Ma le scorie che avremmo prodotto sarebbero ancora li belle calde…
    Stiamo parlando di tempi geologici… e non abbimo una tecnologia che ci permetta di spedire le scorie all’interno del mantello terrestre…ad incrementare il calore interno della terra (e anche da li potrebbero venir fuori…)
    Ciao
    Luca

    ciao Luca,

    io penso che mandare le scorie verso l’interno della terra in maniera affidabile sarebbe l’unico modo per liberarsene. Per me la tua idea è validissima.

    I depositi vicini alla superficie si sono dimostrati non sicuri. Occorre tenere presente che il nettunio 237, che è il più temibile dei transuranici a vita lunga, si trova in quantità maggiore dopo un milione di anni rispetto alla quantità in un elemento appena estratto dal reattore. A medio termine i più temibili, cioè mortali, sono gli isotopi di plutonio.

    Mandarli nello spazio non va e sarebbe costoso. Bisognerebbe mandarli fuori dal sistema solare – non è facile. Ma se un lancio su cento fallisce, siamo fregati.

    Oppure bisognerebbe mandarli sul sole. Bisogna essere sicuri che non possano ricadere sulla terra. Vale lo stesso argomento per la mancata sicurezza dei lanci.

    Sarebbero da spellire nelle zone di subduzione nel mare. Il movimento geologico locale li sposterebbe verso l’interno della terra. Le zone di subduzione sono nel mare, per esempio a ovest del Cile. Occorre modificare la legge. Oggi non si potrebbe buttare niente nel mare. (Le navi che affondano con scorie nucleari a bordo non chiedono permessi.)

    All’interno della terra le scorie sarebbero innocui. La loro radioattività in confronto a quello della terra è modesta.

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  12. apuano70 :

    OT: Nuova AR a polarità invertita, stavolta nell’emisfero nord, in posizione abbastanza centrale….. poi forse ne abbiamo anche una a cavallo dell’equatore, da verificare se emisf. nord o sud…

    http://gong2.nso.edu/dailyimages/img/jpg/bqa/201006/tdbqa100628/tdbqa100628t1114.jpg

    Bruno

    Si ho visto Bruno, ma nn sembrano niente di che, cioè nn hanno secondo me possibilità di dare origine a macchie…però nn dimentichiamo che rappresentano sempre di messaggi anomali che la nostra stella continua a mandarci…

    Simon

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  13. elmar, devo dire che è davvero un piacere leggere i tuoi articoli, sono argomenti difficili ma sei riuscito a spiegarli in maniera abbastanza comprensibile, permettendo anche a chi è ignorante in materia di imparare qualcosa in più (tanto per dirne una, anch’io come alessio non pensavo che il decadimento degli isotopi radioattivi fosse un processo stocastico)

    Mandarli nello spazio non va e sarebbe costoso. Bisognerebbe mandarli fuori dal sistema solare – non è facile. Ma se un lancio su cento fallisce, siamo fregati.
    Oppure bisognerebbe mandarli sul sole. Bisogna essere sicuri che non possano ricadere sulla terra. Vale lo stesso argomento per la mancata sicurezza dei lanci.Sarebbero da spellire nelle zone di subduzione nel mare. Il movimento geologico locale li sposterebbe verso l’interno della terra. Le zone di subduzione sono nel mare, per esempio a ovest del Cile. Occorre modificare la legge. Oggi non si potrebbe buttare niente nel mare. (Le navi che affondano con scorie nucleari a bordo non chiedono permessi.)

    stavo pensando la stessa cosa
    al limite il problema del costo per i lanci si potrebbe superare, con la collaborazione tra più nazioni
    però il problema sicurezza rimarrà sempre, anche migliorando di molto l’affidabilità dei lanci, comunque sia una percentuale minima di rischio rimarrà lo stesso, è inevitabile, e come dici tu non ce lo possiamo permettere

    invece è interessante l’ipotesi delle zone di subduzione, a questo non avevo pensato

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  14. @manuel

    il termine stochastico lo conosco solo per le conseguenza di una esposizione a radiazione.

    Si distinguono:

    Danni diretti. Sono sopratutto bruciature. Se l’esposizione arriva a 6 Sievert, allora la morte.

    Danni stoccastici. Sono soprtutto tumori. I tumori possono essere di qualsiasi tipo e apparire in tempi lontani, anche oltre 30 anni dall’esposizione.

    Per i danni stocastici è impossibile creare il nesso causale per il caso singolo. Esempio: Se in una zona della Bielorussia svariati anni dopo l’incidente di Cernobyl, ci sono 300 volte più casi di leucemia infantile, nessun caso singolo viene attribuito all’incidente di Cernobyl. Fa commodo per le assicurazioni e permette all’IAEA (International Atomic Energy Agenzy) di dire in un convegno nel 2005 a vienna che l’incidente di Cernobyl ha causato 48 morti. Franco Battaglia ha scritto sul “Il giornale” qualche mese fa che Cernobyl ha causato 50 morti, nessun ferito, nessuna vittima tra i non addetti! In fondo l’energia idroelettrica è molto più pericolosa, dato che al Vaiont sono morti in 2000! Tutto questo per me vuol dire che la faccia tosta serve a qualcosa.

    Il decadimento radioattivo è un processo statistico. Ne segue che il numero di nuclei radioattivi diminuisce con una funzione esponenziale. Di solito si indica il tempo di dimezzamento, cioè il tempo in cui metà dei nuclei presenti all’inizio decade.

    Nelle scorie nucleari troviamo che tanti nuclei (esempio nettunio 237) non diminuiscono in maniera esponenzionale. Possono aumentare con il tempo. Il motivo sta nel fatto che vengono formati da altri nuclei che decadono. Il nettunio 237 rinasce nelle scorie dal decadimento alfa del americio 241. Il risultato: dopo 1 milione di anni c’è ne di più che all’inizio.

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  15. …mhhh…

    Lascerei perdere i lanci … A istinto ho l’impressione che tra schermi e materiale il costo energetico per mandarli nel sole sarebbe paragonabile con quello che alla fine ci si riesce a ricavare (parlo del netto nei contatori degli utenti 8) )….

    Li non e’ orbita bassa…

    Per le zone di subduziuone anche io ci pensavo….Pero’… Prima di essere inghiottite … quanto tempo dovrebbero rimanere sul fondo? 10.000 anni o giu’ di li… e in che contenitore le metto??? 8) E al momento dell'”intmbamento naturale… a che pressione viene sopttoposto il contenitore ??? mi si spappola tutto o regge??? … Magari in 10.000 anni i sedimenti aiutano a fare da coperchio ma … chi lo sa… 8)

    Ciao
    Luca

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  16. elmar :
    Franco Battaglia ha scritto sul “Il giornale” qualche mese fa che Cernobyl ha causato 50 morti, nessun ferito, nessuna vittima tra i non addetti! In fondo l’energia idroelettrica è molto più pericolosa, dato che al Vaiont sono morti in 2000! Tutto questo per me vuol dire che la faccia tosta serve a qualcosa.
    Il decadimento radioattivo è un processo statistico. Ne segue che il numero di nuclei radioattivi diminuisce con una funzione esponenziale. Di solito si indica il tempo di dimezzamento, cioè il tempo in cui metà dei nuclei presenti all’inizio decade.

    Proporrei un viaggetto alla centrale. Posso indicargli un paio di stanze di cui aprire la porta ed andare ad annusare dentro… (sono rimaste chiuse dall’epoca dell’evento ed aprirele e’ assolutametne proibito, causa polveri rimaste…)..
    Oppure potrei proporgli un triplo turno insieme agli operai che andranno a cambiare i sensori: in un ora si giocano la loro dose annuale di radiazioni : pensa che culo: lavori un ora e riposi un anno 8) .

    Ciaooo

    Luca

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  17. nitopi :
    …mhhh…
    Lascerei perdere i lanci … A istinto ho l’impressione che tra schermi e materiale il costo energetico per mandarli nel sole sarebbe paragonabile con quello che alla fine ci si riesce a ricavare (parlo del netto nei contatori degli utenti )….
    Li non e’ orbita bassa…
    Per le zone di subduziuone anche io ci pensavo….Pero’… Prima di essere inghiottite … quanto tempo dovrebbero rimanere sul fondo? 10.000 anni o giu’ di li… e in che contenitore le metto??? E al momento dell’”intmbamento naturale… a che pressione viene sopttoposto il contenitore ??? mi si spappola tutto o regge??? … Magari in 10.000 anni i sedimenti aiutano a fare da coperchio ma … chi lo sa…
    Ciao
    Luca

    Ci vorrebbero un po’ di studi geologici. La velocità con cui tira sotto. Conoscere esattamente la zone dove tira sotto presto. Poi non li metterei in superficie, ma li sepellirei in una profondità idonea. Ma mi preoccuperei poco dell’imballo. quello alla lunga comunque non tiene. Quando le sostanze radioattive si liberano, devono essere a una profondità sicura.

    Sopratutto cercherei di non aggravare ulteriormente la situazione, di radioattività c’è ne già tanta in giro. La cosa più preccupante per me è che le scorie possono cadere nelle mani di terroristi per la produzione di bombe sporche.

      (Quote)  (Reply)

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