Archivio mensile:Giugno 2010

Va là, buttiamoci sul sole, l'unica palla che "gira" bene oggi…

La regione 1082 oggi non è più contabile col nostro conteggio, mentre le altre finora stanno provocando solo delle plage…dal Behind si nota come altre AR stanno per sopraggiungere nella parte visibile solare, staremo a vedere.

Nonostante l’assenza di macchie importanti, la presenza di più plage ha portato in questi ultimi giorni ad un momentaneo innalzamento del flusso solare intorno a valori di 76-77, che comunque rimangono ancora dei valori da minimo.

Il 4 luglio ormai è alle porte, e credo che i risultati si stiano vedendo tutti, ci sono poche macchie, piccole e con scarsa coalescenza magnetica.

Ogni giorno che passa d’ora in poi, peserà come un macigno come ama dire il nostro Ale sulla reale situazione di questo minimo solare!

Stay tuned, Simon

La Rubrica di NIA: Giugno Bollente al Sud, l’ondata di caldo storica del 1982

Dopo aver dedicato la rubrica alla più intensa ondata di caldo mai avutasi in Giugno per il Nord, passiamo al Sud.

Di certo molti si ricorderanno ondate di caldo molto intense al sud in Giugno in questi anni 2000, come detto anche la volta scorsa, negli ultimi anni questo tipo di fenomeni è diventato molto più frequente, una volta lo era decisamente meno.

Da citare sicuramente il trittico 2005-2006-2007 che ha visto per il Centro-Sud Italiano una serie di ondate di caldo decisamente fuori norma, ma qui parleremo di quella che più di tutti ha dato prova della sua eccezionalità, sia per intensità sia per il periodo in cui è avvenuta, ovvero quella del 1982.

Dovete sapere poi che questa ondata di caldo viene presa simbolicamente come segno di un cambiamento radicale nella circolazione atmosferica estive, infatti dopo il 1982 le estate sono diventate più calde e più soleggiate di quelle degli anni 60 e 70, divenendo più simili a quelle degli anni 40 e 50.

Andiamo però a vedere le mappe di questa ondata, come per la volta scorsa, analizzeremo solo l’ultima parte del mese:

Ho deciso di partire dal 18 del mese, semplicemente perché è qui che la +20 arriva a lambire l’Italia.

Come si può notare il cammello è in bella forma e una depressione a largo della Francia lo alimenta

La depressione cade però in pieno atlantico richiamando maggiormente il cammello verso il Sud

Già il 20 la +25 fa capolino sulla Sicilia

Il 22 intanto la depressione si fa un po’ più forte, dando una piccola tregua spingendo verso l’Europa:

Di nuovo però si ritrova a lasciar spazio al Cammello spingendolo verso l’Italia

La carta del 24 è bollente, la +25 prende possesso del Sud e la Sicilia addirittura è tutta sotto la +28

Le giornate successive si commentano da sole, metto solo le carte

Il 28 infine si conclude quest’ondata di caldo a cui tutt’ora appartengono tantissimi record di Caldo, probabilmente alcuni imbattibili.

Passiamo ora a vedere una sintesi delle temperature raggiunte in quei giorni (per motivi di Spazio riporto solo le 10 Temperature più elevate rilevate in ogni regione )

Partiamo con la Calda Sicilia:

Iniziamo subito con Palermo e vediamo la sua 3° decade Bollente:

+20.5/+41.5 _ +20.5/+34.5 _ +21.3/+36.5 _ +24.5/+38.8 _ +28.8/+39.5 _ +30.5/+40.9 _ +25.6/+40.6 _ +20.3/+40.4 _ +18.5/+37.8 _ +17.8/+33.5

Temperature elevatissime, una massima di +41.5°C con una minima di +30.5°C il giorno 26

Vediamo altre temperature in regione:

Tindari: Minima di +31.3

Cefalù: +43.5

Ciminna: +43.5

Risalaimi: +44.0

Capo San Vito: +43.0

Siracusa: +42.9

Ceasarò: +42.6

Acireale: +42.8

Taormina: Minima di +33.2 il giorno 26

Questi i dati delle stazioni AM:

Catania Fontanarossa: +45.0

Palermo Punta Raisi: +44.0

Trapani Birgi: +43.0

Sardegna:

Villacidro: +44.0

Decimomannu: +43.0

Piscinamanna: +43.0

Narcao: +43.0

Santa Lucia di Bonorva: +43.0

Perdasdefogu: +44.0

Muravera: +46.5

Escalaplano: +44.0

Sapira: +43.0

Questi i dati delle stazioni AM:

Decimomannu: +43.0

Calabria e Basilicata:

Cosenza: +44.2

Torano Scalo: +44.0

Castrovillari: +43.2

Rossano: +44.9

Acqua Della Quercia: +44.1

Caulonia: +44.5

Ardore Superiore: +44.5

Rosarno: +43.5

Sant’Eufemia Lamezia: +48.6 ( dato incerto che potrebbe essere il record nazionale )

Lagonegro: +45.0

Puglia:

Gravina di Puglia: +44.0

Canosa di Puglia: +43.5

Barletta: +44.0

Ruvo di Puglia: +43.4

Grumo Appula: +45.6

Castellana Grotte: +44.2

Fasano: +43.8

Questi i dati delle stazioni AM:

Foggia Amendola: +43.2

Brindisi: +43.4

Lecce Galatina: +43.0

Campania:

Ceprano Colle Mezzo: +40.0

Apice: +41.0

Scafati: +40.0

Sala Consilina: +41.0

Felitto: +41.5

Morigerati: +43.0

Abruzzo e Molise:

Sulmona: +41.0

Scafa: +40.0

Palmoli: +40.0

Serracapriola: +40.0

Chieti Scalo: +42.0

Azienda Agrialco: +40.8

FABIO

Cosa c’ è di sbagliato nel Sole? Influenze sul clima (2ª parte)

Mike Lockwood presso l’Università di Reading, Regno Unito, potrebbe già aver individuato una risposta – “l’inverno insolitamente freddo europeo del 2009/10”. Ha studiato un registro di dati che risalgono al 1650 , e ha rilevato che freddi inverni europei sono molto più probabili durante i periodi di bassa attività solare (New Scientist, 17 aprile, p 6) . Questo si inserisce in un quadro emergente di attività solare dando luogo a un piccolo cambiamento del clima globale complessivo, ma con grandi effetti a livello regionale.

Un altro esempio è il minimo di Maunder, il periodo 1645-1715 durante il quale le macchie solari praticamente scomparvero e l’attività solare crollò. Se una simile di inattività solare sta per iniziare con questo ciclo 24 e proseguire fino al 2100, potrebbe mitigare qualsiasi aumento di temperatura da riscaldamento globale di 0,3 ° C in media , secondo i calcoli da Georg Feulner e Stefan Rahmstorf del Potsdam Institute for Climate Impact Research in Germania. Tuttavia, qualcosa amplificò l’impatto dei minimo di Maunder nel nord Europa, inaugurando un periodo noto come Piccola Età Glaciale, quando gli inverni furono mediamente più freddi e la temperatura media in Europa cadde tra l1 e 2 ° C.

Un impulso corrispondente sembra essere associato con picchi in uscita solare. Nel 2008, Judith Lean del Naval Research Laboratory di Washington DC ha pubblicato uno studio che mostra che l’alta attività solare causa uno sproporzionato riscaldamento sul nord Europa ( Geophysical Research Letters, vol 35, p L18701 ).

Allora perché l’attività solare hanno questi effetti? I modellisti possono già essere sulla strada per dare una risposta. Dal 2003, gli strumenti spaziali misurano l’intensità della irradiazione del sole a varie lunghezze d’onda e alla ricerca di correlazioni con l’attività solare. I risultati indicano che la emissione nel sole della luce ultravioletta è molto variabile molto, molto di più di quanto ci aspettavamo, dice Lockwood.

La luce ultravioletta è fortemente legata all’attività solare: i brillamenti solari sono nell’ultravioletto, e aiutano a portare l’energia esplosiva dei flare lontano nello spazio. Questo potrebbe essere particolarmente significativo per il clima della Terra dato che la luce ultravioletta viene assorbita dallo strato di ozono nella stratosfera.

Più luce ultravioletta raggiunge la stratosfera e più di ozono si forma. E più di ozono nella stratosfera fa assorbire più luce ultravioletta. Così in tempi di accresciuta attività solare, la stratosfera si riscalda e questo influenza i venti in quello strato. “L’ingresso di calore nella stratosfera è molto più variabile di quanto pensassimo”, dice Lockwood.

Concludendo, il riscaldamento della stratosfera potrebbe essere l’effetto accentuato sentito in Europa delle variazioni di attività solare. Già nel 1996, Haigh ha mostrato che la temperatura della stratosfera influenza il passaggio della corrente a getto, il vento d’alta quota che passa da ovest a est per tutta Europa.

Lockwood nel suo più recente studio mostra che quando l’attività solare è bassa, la corrente a getto si rompe in giganteschi meandri che bloccano i caldi venti occidentali che non raggiungono l’Europa, permettendo ai venti artici dalla Siberia di dominare il meteo dell’Europa.

La lezione per la ricerca sul clima è evidente. “Ci sono così tante stazioni meteo in Europa che, se non stiamo attenti, questi effetti solari potrebbero influenzare la nostra media globale”, afferma Lockwood.In altre parole, la nostra comprensione dei cambiamenti climatici globali potrebbero essere falsati se non si tiene conto degli effetti del Sole sul clima europeo.

Proprio quando un mistero comincia a schiarirsi, un altro mistero arriva. Dal suo lancio di 15 anni fa, la sonda SOHO ha guardato due minimi solari, un ciclo solare, e parti di altri due cicli – quello che si è concluso nel 1996 e quello che c’ è adesso. Per tutto quel tempo il suo strumento VIRGO ha misuratol’irradianza solare totale (TSI), cioé l’energia emessa dal sole. Le sue misurazioni possono essere unite insieme con i risultati di precedenti missioni per fornire cosí un registro di 30 anni di produzione di energia del sole. Ciò dimostra che, durante l’ultimo minimo solare, la produzione di sole è stata dello 0,015 per cento inferiore a quella durante il minimo precedente. Potrebbe non sembrare molto, ma è un enorme risultato significativo.

Eravamo soliti pensare che la produzione di sole era incrollabile. Questa tesi ha cominciato a cambiare dopo il lancio nel 1980 della NASA del satellite Solar Maximum Mission. Le sue osservazioni mostrano che la quantità di energia che il sole emette varia di circa il 0,1% su un periodo di giorni o settimane nel corso di un ciclo solare.

Restringimento della stella

Nonostante questa variazione, la STI ha avuta lo stesso livello durante i 3 minimi precedenti mentre così non é successo nel corso di questo minimo allungato. Nonostante il calo osservato sia piccolo, il fatto che è successo è senza precedenti. “Questa è la prima volta che abbiamo misurato una tendenza a lungo termine nella irraianza solare totale”, spiega Claus Fröhlich del World Radiation Centre di Davos, in Svizzera, principale investigatore dello strumento VIRGO.

Se l’output dell’energia solare sta cambiando, allora la sua temperatura deve essere troppo fluttuante. Mentre i brillamenti solari riscaldano il gas in superficie, i cambiamenti nel nucleo del sole avrebbero un influsso più importante della temperatura, anche se i calcoli dimostrano che possono passare centinaia di migliaia di anni per vedere gli effetti nella superficie del Sole. Qualunque sia il meccanismo, la minore energia fa “gonfiare” il sole.
Già nel 17 ° secolo l´astronomo francese Jean Picard ha misurato il diametro del sole. Le sue osservazioni sono state effettuate durante il minimo di Maunder, ed ha ottenuto un risultato che mostra come il diametro del Sole fosse stato piú grande del diametro attuale. È stato semplicemente un errore da parte di Picard, o potrebbero realmente che il Sole si sia ridotto da allora? “Ci sono state un sacco di discussioni animate, e il problema non è ancora risolto”, afferma Gérard Thuillier di Pierre e Marie Curie di Parigi, in Francia.
Osservazioni con telescopi terrestri non sono sufficientemente precisi per risolvere la questione, per l’effetto distorsivo dell´atmosfera terrestre. Così l’agenzia spaziale francese ha progettato una missione, giustamente intitolata Picard , per prendere lemisure precise del diametro del sole e cercare le sue modifiche.
Il lancio del satellite ancora non é avvenuto a causa del disaccordo politico tra Russia e Kazakhstan. Fino a quando la controversia non è risolta, il veicolo spaziale deve attendere. Ogni giorno di ritardo significa perdere dati importanti.

Molti astronomi pensano che il ciclo solare procederà, ma a livelli significativamente minori rispetto alla attività vista nel 19° secolo. Tuttavia, vi è anche la prova che il sole sta inesorabilmente perdendo la sua capacità di produrre macchie solari. Entro il 2015, potrebbero sparire del tutto, al che ci si tuffa in un nuovo minimo di Maunder e forse in una nuova Little Ice Age.

È fondamentale comprendere la mutevolezza del sole e il modo in cui influenza i vari modelli regionali di clima sulla Terra. Gli scienziati del clima saranno quindi in grado di correggere i loro modelli, non solo per interpretare le misurazioni moderne, ma anche quando si cerca di ricostruire il clima che risale a secoli. È solo in questo modo che si può raggiungere un consenso inattaccabile e vero su quanto il Sole influenza a Terra e il suo clima.

La previsione delle macchie solari

Anche se le macchie solari stannopian piano tornando dopo il minimo solare prolungato, i segni sono che non tutto va bene. Per decenni, William Livingston di National Solar Observatory di Tucson, in Arizona, ha misurato la forza dei campi magnetici della superficie del sole. L’anno scorso, lui e la collega di Matt Penn hanno sottolineato che la forza media dei campi magnetici delle macchie solari è diminuita drammaticamente dal 1995.

Se la tendenza continua, in soli cinque anni il campo magnetico non sará piú in grado di formare macchie solari.

Come è probabile che questo accada? Mike Lockwood presso l’Università di Reading, Regno Unito, ha guardato i dati storici cercando simili periodi di inattività solare in determinati isotopi nelle carote di ghiaccio e negli anelli degli alberi. Ha trovato 24 casi simile all´attuale nelle ultime migliaia di anni. In due di queste occasioni, le macchie solari erano del tutto scomparsa da decenni. Lockwood mette la possibilità che ciò accada di nuovo a soli 8%.

Nello studio si vede come per la maggior parte dei casi il sole ha continuato a produrre macchie anche se a livelli significativamente più depressi. Sembra che il filone d’oro delle macchie solari del secolo scorso è finito.

SAND-RIO

OCEANI E CO2: siamo sicuri che sia la temperatura che aumenta a causa della CO2 e non il contrario?

Come ben sapete la CO2 in atmosfera sta rapidamente aumentando, ma per quanto aumenti velocemente si tratta di infinitesimali quantità rispetto agli altri gas che compongono l’atmosfera terrestre.

Ma qual è la causa dell’aumento dell’anidride carbonica nell’aria? Se lo chiedessimo ad un qualsiasi ente ufficiale la risposta sarebbe “l’uomo”. Noi con le auto, le centrali, le industrie, ecc… abbiamo inquinato l’atmosfera di “gas serra” che sarebbe in grado di provocare sconvolgimenti climatici catastrofici passando da uno 0,029% ad uno 0,039% nel giro di oltre 100 anni. Ovviamente loro non risponderebbero così altrimenti nemmeno la persona più ignorante in materia che esista sulla Terra riuscirebbe a credergli.

Nei grafici dell’IPCC si vede sempre una linea in salita della CO2 e una in salita delle temperature che tanto spaventano quelle povere persone che alla TV sentono dire che moriranno di caldo e che non avranno più acqua o che il mare all’allagherà la loro città costiera. Ma siamo sicuri che sia la temperatura che aumenta a causa della CO2?

E se fosse l’esatto contrario?

Prendiamo un esempio molto vicino nel tempo: el nino 2009/10. Durante questo evento le temperature degli oceani come consono ad ogni evento di ENSO+ si sono alzate notevolmente e rapidamente tanto che abbiamo raggiunto il record di AMO+ per il mese di maggio. Coincidenza, proprio quest’anno l’aumento di CO2 in atmosfera è stato molto più rapido degli altri anni.

L’esatto contrario è avvenuto con l’aumento precedente a questo, quando si veniva da oltre 1 anno di nina che avevano fatto calare le SST globali.

Quando l’acqua viene scaldata la sua capacità di trattenere gas diminuisce. L’esempio più evidente lo abbiamo quando scaldiamo l’acqua in un pentolino. Vedremo che a mano a mano che l’acqua si scalda tante piccole bollicine inizieranno a staccarsi dal fondo, fino ad arrivare ad un certo punto in cui l’acqua inizierà a bollire. Se pensiamo che lo stesso fenomeno avviene negli oceani continuamente allora si potrebbe spiegare il minuscolo aumento di CO2 nell’aria. Consideriamo inoltre che gli oceani occupano una superficie pari al 71% di quella terrestre e stanno emettendo nell’aria piccole quantità di anidride carbonica per tutta la loro superficie (maggiormente nelle zone tropicali che oggi sono più calde a causa anche di el nino).

Altro fatto su cui soffermarsi è la ciclicità annuale dell’anidride carbonica. Si dice che a causa della maggior quantità di terre emerse nel nord emisfero durante la nostra estate la CO2 cali grazie alla maggior quantità di verde. Ma perché non vederla anche in un altro modo? Durante l’inverno australe gli oceani si raffreddano ed essendo nell’emisfero sud molto più estesi assorbono una gran quantità di anidride carbonica, mentre durante la loro estate gli oceani rilasciano la CO2 assorbita con gli interessi.

Andiamo quindi a vedere come varia la CO2 in correlazione ai cambiamenti delle temperature oceaniche.

(Grafico realizzato da Alessandro Partignani)

Linea blu: SSTA (Sea Surface Temperature Anomaly)

Linea fucsia: tasso di crescita della CO2.

La correlazione è a dir poco impressionante, unici momenti in cui i due valori si distaccano è nei periodi seguenti a forti eruzioni vulcaniche.

La prova del 9 di questa correlazione la avremo nei prossimi anni che saranno caratterizzati da:

-PDO negativa

-ENSO che inizierà un lungo periodo di prevalente negatività

-AMO che invertirà la tendenza ed inizierà a calare (probabile crollo nei prossimi mesi a causa della nina) fino a tornare in fase negativa attorno al 2025.

-Bassa attività solare.

Sicuramente questi fattori insieme porteranno ad un calo della temperatura globale che, se fosse vera la correlazione tra oceani e CO2, sarebbe accompagnato da un’inversione di rotta o almeno una stabilizzazione della CO2. Potrebbe anche essere che vi sia tra l’altro un trend di fondo “a lungo termine” che impedisca una seria interruzione della risalita. Infatti l’anidride carbonica è iniziata ad aumentare sin da quando le temperature globali sono iniziate a risalire dopo la fine dell’ultima glaciazione. Nulla esclude che buona parte dell’impennata finale di questo gas sia imputabile all’uomo, ma non di certo come ci vogliono far credere, tutto l’aumento registrato è causa nostra.

PDO:

AMO:

MIKI03