Gli scienziati stanno ancora tentando di decifrare il puzzle di come e perché la Terra è emersa dalla sua ultima era glaciale, un evento che ha inaugurato un clima più caldo e la nascita della civiltà umana. In un batter d’occhio geologico, il ghiaccio nell’emisfero nord ha cominciato a diminuire e a diffondere rapidamente il riscaldamento a sud. Molti scienziati dicono che la scintilla, almeno inizialmente, è stato il passaggio orbitale che ha portato più luce del sole sulla metà settentrionale della Terra. Ma come ha fatto il sud del pianeta a riscaldarsi così in fretta? L´emisfero Sud doveva restare immerso nei ghiacci e invece non é accaduto.
In un documento pubblicato il 25 giugno sulla rivista Science, un team di ricercatori hanno visto che la risposta é stato il cambiamento globale del vento. Essi propongono una catena di eventi che ha avuto inizio con lo scioglimento dei grandi ghiacci dell’emisfero settentrionale circa 20.000 anni fa. La fusione dei ghiacci ha riconfigurato i venti del pianeta spingendo l’aria calda e l´acqua degli oceani verso sud, e tirando l’anidride carbonica dalle profondità oceaniche per immetterle nell´atmosfera, consentendo al pianeta di scaldarsi ancora di più. La loro ipotesi si avvale di dati sul clima conservati nelle stalattiti delle grotte, nelle carote di ghiaccio polare e nei sedimenti di acque profonde per descrivere come la Terra, infine, per nostra grande fortuna, si scongeló.
“Questo documento mette insieme molti studi recenti che cercano di spiegare come il riscaldamento innescato da nord, ha fatto terminare un’era glaciale anche a Sud”, ha dichiarato il coautore dello studio Bob Anderson, un geochimico presso la Columbia University’s Lamont-Doherty Earth Observatory. “Finalmente, abbiamo un quadro chiaro delle teleconnessioni globali nel sistema climatico della Terra che operano in molti modi e in diverse scale di tempo. Questi stessi legami che hanno portato la terra fuori dalla glaciazione sono attivi ancora oggi, e quasi certamente svolgono e svolgeranno un ruolo nei cambiamenti climatici futuri.
La Terra entra regolarmente in un’era glaciale ogni 100.000 anni circa, al variare del suo orientamento verso il sole in turni che vengono chiamati cicli di Milankovitch. (Ne abbiamo giá parlato qui su NIA). Al culmine dell’era glaciale, circa 20.000 anni fa, la zona dove é attualmente New York e gran parte dell’Europa e dell’Asia erano sepolti sotto spessi strati di ghiaccio, poi l’orbita della Terra pian piano si é spostata. Piú luce del sole in estate cominciò a illuminare e riscaldare l’emisfero settentrionale, sciogliendo quegli strati di ghiaccio e staccando enormi iceberg e acqua dolce nell’Atlantico settentrionale.
Può sembrare controintuitivo, ma gli studi dicono che il riscaldamento del Nord Atlantico facendo cessare la Corrente del Golfo ha innescato una serie di ondate di freddo in Groenlandia e nel Nord Europa. La diffusione del ghiaccio attraverso l’Atlantico del Nord, ha portato inverni freddi verso l’Europa e ha profondamente ridisegnato le correnti dei venti del pianeta.
Con il Nord Atlantico in un congelatore, gli alisei tropicali si sono spostati verso sud, portando periodi di siccità in gran parte dell’Asia e grandi piogge nelle regioni normalmente semidesertiche del Brasile.Il cambiamento nella dislocazione dei venti non solo ha spostato più a sud la pioggia, ma ha anche spostato aria calda e acqua di mare calda, riscaldando cosí anche l’emisfero meridionale.
Nell’emisfero meridionale i venti da ovest si sono spostati a piú sud, portando aria e acqua marina piú calda alle medie latitudini. Circa 18.000 anni fa, i ghiacciai delle montagne in Sud America e Nuova Zelanda hanno iniziato a sciogliersi con i venti che si erano spostati piú a sud soffiando aria piú calda. Cosí circa 16 mila anni fa, i ghiacciai hanno avuto una ritirata spettacolare.
Questo cambiamento dei venti occidentali avrebbe anche amplificato il riscaldamento in entrambi gli emisferi resettando il termostato del pianeta, come ha proposto Anderson in un precedente studio su Science.
Lo spostamento dei venti occidentali hanno causato una miscelazione pesante nell’Oceano Antartico intorno all’Antartide, pompando il biossido di carbonio disciolto nell’acqua verso l´atmosfera. I registri delle carote di ghiaccio mostrano che tra 18.000 e 11.000 anni fa i livelli atmosferici di biossido di carbonio è passato da 185 parti per milione a 265 parti per milione (i livelli oggi sono 393 parti per milione, dopo un aumento sostenuto durante l’era industriale.) L’infusione di biossido di carbonio è venuto proprio assieme allo spostamento dell’orientamento del pianeta e la luce solare estiva per l’emisfero settentrionale era in declino circa 11.000 anni fa. L’incremento del biossido di carbonio può avere impedito alla Terra di cadere in un’altra epoca glaciale, dicono gli scienziati.
“E stato il piú grande riscaldamento globale di tutti i tempi”, ha detto l’autore dello studio, George Denton, un glaciologo presso l’Università del Maine. “Stiamo cercando di risolvere l’enigma: perché la Terra, quando appare così saldamente nella morsa di un’era glaciale, comincia con un periodo caldo?”
Gli scienziati hanno a lungo sospettato che l’anidride carbonica ha giocato un ruolo importante nella ultima glaciazione, ma hanno avuto difficoltà a spiegare l´inizio del riscaldamento nel Sud del mondo, dove i ghiacciai in Patagonia e in Nuova Zelanda sono entrati in fusione prima che i livelli di biossido di carbonio aumentasse in modo significativo. Alcuni scienziati suggeriscono che un cambiamento nelle correnti oceaniche, innescata dal raffreddamento dell’Atlantico settentrionale, ha causato questo riscaldamento iniziale. Ma i modelli climatici computerizzati utilizzando la circolazione oceanica per spiegare il rapido riscaldamento del sud non sono riusciti a ricreare i grandi salti di temperatura visti nel paleoclima. Ora, con l´ipotesi dello spostamento dei venti occidentali nell’emisfero meridionale, il rapido riscaldamento è facilmente spiegato.
È tutto naturale, il clima cambia senza che l´uomo possa fare qualcosa. Immaginiamo cosa avrebbero detto i climatologi della setta AGW se fossero vissuti tra i 20.000 e 11.000 anni fa durante il Grande Riscaldamento Globale che poi ci portó al “Dryas recente” il periodo di raffreddamento globale duranto 2000 anni. Forse i nostri ultras dell´AGW non lo hanno capito che il riscaldamento é benefico per l´uomo e che il raffreddamento fa crollare le civiltá… ma forse é proprio questo che vogliono, la sopravvivenza per pochi dalla mente illuminata.
SAND-RIO
fonte originale: http://www.sciencedaily.com/releases/2010/06/100625121921.htm
Eh beh prima o poi doveva anche venire un po’ di caldo.
Qui è piovuto per mesi e mesi se dio vuole è arrivato il caldo.
Continuo sulla mia teoria di un’estate molto breve e molto rognosa ma a metà agosto già ce ne libereremo.
Così ho deciso 😀
giaguaro(Quote) (Reply)
La cosa che piu’ di tutte non si riesce a calcolare scientificamente, e’ l’inerzia termica del sistema Terra. Cioe’… un evento noto ben delimitato nell’attivita’ solare, dopo quanti giorni/mesi/anni viene percepito e registrato dagli abitanti del pianeta Terra?
Ecco… secondo alcune stime il lasso di tempo tra la causa e l’effetto e’ di circa 6 anni (5 anni e mezzo per la precisione)… ovvero la meta’ del ciclo undecennale.
Questo significa che stiamo vivendo, OGGI, gli effetti climatici dell’attivita’ solare del 2004. Cosa significa?
Principalmente che se nel 2010 stiamo vivendo gli effetti dell’attivita’ solare del 2004, nel 2016 vivremo (2012 permettendo!!!!) quelli del 2010 (oggi).
Di consequenza, visto che il ciclo 24 non parte e che durera’ per almeno altri 5 o 6 anni in queste condizioni (piu’ o meno), nel 2021 (circa) vivranno o vivremo gli effetti dell’attivita’ solare di fine ciclo 24… cioe’ relativi al 2015. Considerando poi che gli effetti “positivi” di un ciclo solare si hanno dalla seconda meta’ del “fronte di salita”, ecco che, ciclo 25 permettendo, bisognera’ attende almeno fino al 2023-2024 per avere un reale incremento delle temperature.
Tutto questo, ovviamente, e’ vero solo se effettivamente l’inerzia termica del Sistema Terra e’ di circa 6 anni. E, soprattutto, se non si innesca un meccanismo che ci porta nel bel mezzo di una glaciazione!
Bernardo Mattiucci(Quote) (Reply)
no non me li sono dimenticati ma sai com’è quando arriva l’Africa pianta le tende e non se ne va più comunque il mio era un discorso più ampio e in risposta all’articolo 🙂 io ho lo sguardo puntato al futuro e il futuro non promette nulla di buono
andrew(Quote) (Reply)
Che sia proprio come dici tu 🙂
andrew(Quote) (Reply)
Ti quoto!
Sicuramente se nn saranno 6 anni, un periodo più o meno lungo deve passare!
Io l’ho sempre detto che chi si aspetta tutto e subito è fuori strada…intanto io osservo alcuni indici teleconnettivi, l’andamento dell’itcz e quello dei ghiacci polari.
nn mi preoccupano tanto i record di temp, sia quelli di calo che quelli di freddo, perchè semplicemente vi sn sempre stati!
sn consapevole che stiamo vivendo una fase climatica più calda rispetto a soli 20-30 anni fa, ma a chi crede come il sottoscritto che sia l’attività solare la principale causa dei cambiamenti climatici, deve credere per forza che ci vuole del tempo prima che gli effeti si facciano setire…purtroppo anche qui (sarà colpa del caldo forse) ci sn molte persone che si aspettano tutto e subito, e che si dimenticano molto facilmente che fino a 10 giorni fa dormivano ancora col piumino!
sn bastati 10 giorni di caldo a far gridare alcuni che moriremo tutti…insomma che vadano a leggere i blog serristi, lì sn sicuro che troveranno persone disposte ad ascoltarli…
Simon
ice2020(Quote) (Reply)
Ma io avevo letto che gli effetti si vedono dopo due tre anni quindi in teoria dovremmo cominciare a vedere, dal prossimo inverno, gli effetti dell’attività solare del 2007 poi con la nina emergente ………
andrew(Quote) (Reply)
Dai Simon mica dico che moriremo tutti arrostiti 🙂 dico che abbiamo parlato di itcz più bassa, abbiamo parlato di record negativi dell’oscillazione artica e nord’atlantica ( indici A.O. e N.A.O. ) di nina e comunque la giri la +20 continua a rompere i maroni e dalla prossima settimana sulle alpi potrebbe arrivare anche la + 24 ditemi voi se è possible? se fossimo in condizioni di massimo solare e nino extra-strong cosa dovremo aspettarci?
andrew(Quote) (Reply)
dario(Quote) (Reply)
Ot.Domani mattina sarà pubblcato l’articolo di ALE che farà il punto sul sole dopo l’allinemaneto del 4 luglio…
simon
ice2020(Quote) (Reply)
a che ora circa?
paolo 72(Quote) (Reply)
Bhè, leggevo tempo fa di diverse ipotesi su come impedire il riscaldamento globale …
Adesso ne hanno trovato uno (forse) e si lamentano??? XD
Naturalmente scherzo, il disastro ambientale è tra i più gravi (se non il primo) mai avvenuti, non mi meraviglierebbe se influenzasse ulteriormente la CdG, già anomala da tempo, ma non è la causa scatenante, la corrente stava già soffrendo.
Andreabont(Quote) (Reply)
Se fossimo in condizioni di massimo solare e (post) Nino extra strong avremmo……l’estate del 2003…..mi pare che ne siamo ben distanti. O forse qualcuno non se la ricorda, al Nord, come in Spagna, Francia, Germania, persino Austria ?
Fabio2(Quote) (Reply)
1)”siamo” in nino strong, quindi non vedo cosa ci sia da stupirsi se fa caldo (gli effetti continuano fino a circa 6 mesi dopo il massimo)
2)Conseguenza della 1, le SSTA si stanno disponendo in modo sfavorevole, e come accennavo a metà giugno il gran periodo caldo è stato anticipato.
3)La fase attuale è però dovuta in gran parte al ricompattamento del VP indotto dal veloce declino di el nino che a livello configurativo inizia solo ora a farsi sentire.
Mi pareva di aver detto più e più volte che in questa estate, partita in ritardo, ci sarebbe stato un periodo stile 2003/2009, inizialmente collocabile tra il 25 luglio e il 31 agosto, poi anticipato di 2 settimane almeno.
Inoltre, usciamo da un periodo caldissimo (a livello globale) che ha caratterizzato questi primi mesi del 2010!
Per quanto riguarda la nina 2010/11, potrebbe rivelarsi o il primo o il secondo evento più forte mai registrato dall’inizio rilevazioni, sui livelli di quello del 1955/56.
Se veramente questa nina oserà tanto, allora potremmo avere un climate step come quello del 1998, ma al contrario. Ovvero la temperatura farebbe un balzo verso il basso e si stabilizzerebbe su valori di +0.0/+0.2 (dati satellitari).
Inoltre conterà la durata. Se dovessimo avere un doppio evento di nina forte (2010-2011-2012) come accaduto nel 1954-55-56 allora potremmo anche assistere ad una virata quasi definitiva delle anomalie satellitari verso il segno -.
Mettiamoci poi la PDO-…… e anche senza contare il sole nei prossimi anni il GW comincerà a latitare.
L’anno prossimo quando dopo la nina le anomalie saranno tipo a -0.1/-0.3°C (sempre dati satellitari) ovviamente sarà colpa della nina, mentre ora che sono a +0.5°C/+0.7°C è colpa dell’AGW e non di el nino. 🙁
miki03(Quote) (Reply)
Anch’ io credo che per i ghiaccia artici stia cambiando qualcosa ma 5 o 6 giorni di dati positivi aimé servono a poco … di sicuro é cambiata la procedura di calcolo … intanto qui le cose http://arctic-roos.org/observations/satellite-data/sea-ice/observation_images/ssmi1_ice_area.png sembrano migliorate…. ma aspettiamo fine mese per vedere se qualcosa sta cambiando ..
Luci0(Quote) (Reply)
alle ore 8!
ice2020(Quote) (Reply)
paolo 72(Quote) (Reply)
Acc… alle 8 ora italia sono le 3 ora Rio… non dormiró!!
😉
sand-rio(Quote) (Reply)
ma te lo puoi già leggere nelle bozze, no?
ice2020(Quote) (Reply)
E che piacere c´è…? L´articolo di NIA é come il caffè… se non é buono che piacere c´è? Sto scherzando 🙂 non voglio essere curioso e aspetteró tranquillo.
sand-rio(Quote) (Reply)
La penso come te anch’io ma quando arriva questo tipo di configurazione mi prende la tristezza e il pessimismo e non riesco più a essere lucido 🙁
andrew(Quote) (Reply)