Le correnti oceaniche profonde (2)

Il volume della massa di acqua profonda che si produce nel Mare del Labrador e nei Mari nordici, che si suole chiamare NADW (North Atlantic Deep Water) è enorme. La sua portata, o ritmo di produzione, é di circa 15 Sv (Ganachaud, 2000). All´interno della NADW si puó distinguere una NADW inferiore, piú profonda, originata essenzialmente nei mari nordici, è inizialmente molto fredda, e un´altra superiore, nelle acque intermedie, proveniente dal Mare del Labrador e sud della Groenlandia piú calda (Orsi, 2001).

Il volume principale di questa corrente profonda avanza verso sud per la zona occidentale dell´Oceano Atlantico e incrocia l´equatore prima di arrivare nell´antartico. Da lí penetra nell´Oceano Indiano e dopo si estende nelle profonditá dell´immenso oceano Pacifico. Una molecola di acqua che realizzi tale viaggio completo prima di affiorare alla superficie puó durare mille anni.

Fig. Immagine verticale delle acque e correnti profonde nell´Atlantico.

Si forma anche acqua profonda, piú fredda di quella dell´emisfero Nord, nei mari della piattaforma Antartica, specialmente sotto le banchise del Mare di Wendell e del Mare di Ross. Tutti gli inverni, i forti venti catabatici che si formano nel continente, spingono i ghiacci marini che si formano nella costa. In questo modo, nelle zone costiere che sono temporaneamente prive di ghiacci, chiamate Polynyas, si rinnova continuamente il processo di formazione di congelamento, che permette alla fine di ogni stagione che la somma del ghiaccio sia superiore ai 10 metri di spessore contro a solamente 1 metro del mare piú interno. (Grigg, 2001). Il sale che viene espulso nella formazione del ghiaccio marino, rende l´acqua fredda profonda piú salata, la rende piú densa, e forma una massa di acque profonde piú densa della NADW. è la cosiddetta AABW (Antarctic Bottom Water), acqua del fondo antartico, che nel suo movimento per le profonditá oceaniche verso il Nord arriva fino ad una latitudine di circa 40°N, e lo fa come un incuneandosi sotto la NADW che viene dal Nord.

Fig. Polynyas en la Antártida

Stime della portata della AABW varíano tra i 2 Sv e i 9 Sv, anche se nei periodi piú freddi puó arrivare fino ai 15 Sv. Secondo Broecker esiste una connessione tra la produzione della NADW nei mari nordici e la produzione della AABW nell´antartico, in modo tale che quando una aumenta l´altra diminuisce, e viceversa. In ogni caso questo schema di circolazione oceanica é qualcosa di molto complicato, perché a parte queste masse di acque, NADW e AABW, esistono altre correnti di acque intermedie che possono anche loro i propri circuiti e avere un ruolo importante nei cambiamenti climatici. iQuesto é il caso della AAIW (Acqua Intermedia Antartica) che si forma specialmente di fronte alle coste occidentali dell´America del Sud e che sembra avere un ruolo rilevante nella distribuzione di calore e sale nel Pacifico. Le sue variazioni sembrano essere legate oltretutto, in scala multisecolare, alle variazioni ben studiate del Nord Atlantico. (Pahnke, 2005).
Cosí come esistono zone dove l´acqua superficiale sprofonda, esistono zone, anche se in forma piú soffusa, dove esiste un affioramento (upwelling) delle acque profonde.

Fig. Affioramento di acqua fredda profonda (upwelling) tra le Canarie e il Sahara.

Queste si trovano nelle zone di divergenza delle acque superficiali, che vengono rimpiazzate per acque ascendenti piú profonde. Una estesa zona di upwelling é la parte equatoriale nel Pacifico Orientale (coste peruane Nino 1 e nino2) dove le acque superficiali, mosse dagli alisei, tendono a spostarsi da Nord verso Sud, lasciando un “vuoto” che viene riempito dalle acque ascendenti. Inoltre si producono zone di affioramento di acque profonde fredde, in tutte quelle zone costiere dove le acque superficiali, per effetto dei venti e della rotazione terrestre (legge di Coriolis) tendono ad allontanarsi dalla costa verso il largo. Questo succede specialmente nei quattro margini orientali dell´Atlantico (Nord e Sud) e del Pacifico (Nord e Sud). Al largo di queste coste gli affioramenti danno luogo all´apparizione di correnti di acque fredde
(quella che va dalla Galizia fino alle Canarie é chiamata del Benguela, che confina con la Namibia e l´Angola nell´Atlantico; quella della California e di Humboldt, nel Pacifico Nord e Sud rispettivamente).
Alcune analisi dei sedimenti oceanici mostrano che questi affioramenti si intensificarono all´inizio del Pleistocene, quando la chiusura dell´istmo di Panama riorganizzó le correnti oceaniche, il che puó aver avuto una forte influenza nel raffreddamento del quaternario. (Marlow, 2001).

Adesso le correnti oceaniche profonde sono state meglio studiate e le ultime scoperte riformulano tutto quello che si credeva fino a qualche anno fa rispetto alla Corrente del Golfo e alla circolazione termoalina.
Gli ultimi studi cancellano la vecchia teoria molto semplicistica del nastro trasportatore per riformulare un´altra teoria molto piú complessa, che ha il “difetto” di distruggere tutto quello che l´IPCC aveva scritto riguardo al pericolo che lo scioglimento dei ghiacci artici portasse ad un possibile blocco o rallentamento della Corrente del Golfo.
Ma questo sará l´argomento di alcuni prossimi articoli.
Per ora posso dirVi solo, “scordateVi tutto quello che avete letto sul nastro trasportatore profondo della Corrente del Golfo…. perché… non esiste, come hanno mostrato le boe profonde.

SAND-RIO

47 pensieri su “Le correnti oceaniche profonde (2)

  1. Gran bell’articolo Sand, davvero.
    Un’osservazione banale se vuoi: visto che la natura e le caratteristiche fisiche e dinamiche delle correnti che citi, come dici, non sono ancora ben conosciute, esse non possono essere adeguatamente rappresentate (magari non lo sono del tutto) nei modelli climatici che pretendono di disegnare il futuro del nostro pianeta, ad esempio quelli che prevedono aumenti terrificanti di temperatura, dico bene?

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  2. Per il resto, dopo l’antipasto che ci ha spiegato quali sn le principali correnti marine profonde, arriverà il piatto forte…

    Soon su Nia…

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  3. Fabio Nintendo :

    ovvio, lui non fa un cavolo tutto il giorno, e poi da lui è inverno adesso.

    Forse è meglio dire che da lui è sempre primavera estate!

    cmq anch’io voglio trascorerre la mia pensione in Brasile, proprio come vicino di casa del mitico pensionato carioca!

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  4. Fabio Nintendo :
    ovvio, lui non fa un cavolo tutto il giorno, e poi da lui è inverno adesso.

    Gelosia è come la pazzia vive di fantasia ….
    I Brasiliani non son mai in Inverno…al massimo attraversano dei piccoli periodi di “Saudade”..

    Sempre pungente Nintendo
    😆

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  5. La situazione della teoria della cinghia della C.d.G., dopo gli studi con quelle “maledette” boe che salgono e scendono e che giá prima avevano scoperto che gli oceani si stanno raffreddando, é la seguente:

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  6. non mi ricordo chi lo disse ma… alla mattina, per iniziare la giornata, niente di meglio che cestinare una teoria consolidata 8)

    Ciao
    Luca

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  7. Ragazzi voglio rileggere l’articolo sulle Boe chi mi passa il link !
    E’ utile ripostare il collegamento anche per tutti quegli utenti che non lo han letto !

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  8. Michele :

    Ragazzi voglio rileggere l’articolo sulle Boe chi mi passa il link !
    E’ utile ripostare il collegamento anche per tutti quegli utenti che non lo han letto !

    http://daltonsminima.wordpress.com/2010/04/27/il-progetto-argo-1%C2%AA-parte/
    http://daltonsminima.wordpress.com/2010/04/29/il-funzionamento-delle-boe-argo-progetto-argo-2-parte/
    http://daltonsminima.wordpress.com/2010/05/03/il-progetto-argo-alla-ricerca-del-calore-che-non-esiste-progetto-argo-3%C2%AA-parte/

    Al di fuori di NIA potete “studiare” 🙂 le boe “RAFOS” del Graduate School of Oceanography, Physical Oceanography

    http://www.po.gso.uri.edu/rafos/
    che fanno parte del piú ampio progetto ARGO.

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  9. A proposito delle CASSATE dei serristi incalliti che negano che la Groenlandia nel periodo caldo medievale fosse abitata, voglio mostrare le carte marine di OLAUS MAGNUS pubblicate a Venezia nel 1539
    http://bell.lib.umn.edu/map/OLAUS/TOUR/indext.html
    http://it.wikipedia.org/wiki/Olao_Magno
    http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/3683087.stm
    http://bell.lib.umn.edu/map/OLAUS/TOUR/indext.html
    http://en.wikipedia.org/wiki/Olaus_Magnus

    Guardate qui in dettaglio anche i vulcani islandesi, le popolazioni che vivevano a Capo Nord, gli iceberg con gli orsi polari etc.
    http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/e/ea/Carta_Marina.jpeg

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  10. sand-rio :A proposito delle CASSATE dei serristi incalliti che negano che la Groenlandia nel periodo caldo medievale fosse abitata, voglio mostrare le carte marine di OLAUS MAGNUS pubblicate a Venezia nel 1539http://bell.lib.umn.edu/map/OLAUS/TOUR/indext.htmlhttp://it.wikipedia.org/wiki/Olao_Magnohttp://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/3683087.stmhttp://bell.lib.umn.edu/map/OLAUS/TOUR/indext.htmlhttp://en.wikipedia.org/wiki/Olaus_Magnus

    Possono dire quello che vogliono.
    Mi risulta però che siano stati trovati i resti degli insediamenti, nati da esplorazioni vichinghe.
    Essi furono abbandonati tra il XIV ed il X secolo, probabilmente a causa di un raffreddamento del clima, dopo il Minimo di Oort (1280-1340), proseguito con il Minimo di Spoerer a cavallo tra XV e XVI secolo.

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