Una fotografia a luce bianca fa apparire il Sole sotto l´aspetto di un disco circolare, con contorni ben definiti, la cui brillantezza é leggermente piú elevata al centro rispetto ai bordi.
Una immagine come questa é facile da interpretare: man mano che la radiazione si allontana dalle regioni centrali, dove é prodotta, gli strati attraversati diventano sempre piú freddi e sempre meno densi; si arriva ad una altezza in cui l´opacità della materia é tanto debole che la radiazione puó uscire liberamente per lo spazio interstellare; a questo livello il Sole conserva l´immagine dell´ultimo strato che ha emesso. Lo strato responsabile per la maggior parte della radiazione visibile si chiama FOTOSFERA, dovuto alla sua apparenza brillante e quasi sferica.
L´oscuramento centro-bordi del disco solare, anche chiamato “oscuramento del limbo’, é una prova del calo della temperatura verso l´esterno della fotosfera. Con effetto, i raggi luminosi che riceviamo, provenienti dal bordo del disco, attraversano gli strati dell´atmosfera solare sopra una incidenza obliqua. Conseguentemente, sono piú assorbiti di quelli che provengono dal centro del disco, dandoci l´immagine degli strati piú superficiali. Il fatto che il bordo del disco si mostra meno brillante che il centro, prova che le regioni superficiali della fotosfera sono meno calde delle regioni profonde. Cioé quando guardiamo verso il centro del disco, osserviamo zone piú profonde con temperature dell´ordine dei 6.000 K, mentre che vicino ai bordi vediamo gli strati piú superficiali in cui si hanno temperature piú basse a circa 4.500 K.
La studio comparato del centro e del bordo del disco, associato all´analisi spettrale della radiazione, fornisce indicazioni circa la stratificazione dell´atmosfera solare alle varie altezze. Lo spettro della fotosfera oltrepassa il visibile, per un lato, verso gli ultravioletti prossimi (fino a circa 200 nm) dall´altro in direzione all´infrarosso fino a circa 100 µm. Si caratterizza per un fondo continuo sopra il quale si trovano sovrapposte innumerevoli fasce scure chiamate fasce di Fraunhofer.
Queste fasce corrispondono all´ampiezza delle onde di fotoni assorbite dalla materia, nel suo percorso verso l´atmosfera solare in direzione all´ambiente interstellare. Cosí le fasce spettrali costituiscono un indicatore fisico della materia: ognuna di loro ha un elemento particolare del fluido solare e ci informa circa l´abbondanza di questo elemento, determinando in questo modo la composizione chimica dell´ambiente; la larghezza e la forma del profilo verticale possono essere associati alla temperatura, alla pressione e ai movimenti turbolenti.
La temperatura effettiva corrisponde al valore di questa assume nella fotosfera essendo relazionata con il flusso di energia che é persa dal Sole sulla sua superficie:
Lo spettro della radiazione emessa é caratterizzata da una temperatura di colori, ossia presenta una curva con un massimo di emissione per un determinato valore di compressione della onda, che corrisponde al valore tipico di questa temperatura per zona di emissione. Siccome una stella si comporta, in termini di emissione, come un corpo nero, questa temperatura é di fatto simile alla temperatura effettiva.
Tutta la superficie del Sole sembra composta da granuli, di dimensione da mille a 2 mila chilometri, che si muovono a velocità ascendente dell´ordine di 1 Km al secondo nel centro e la cui durata di vita é di una decina di minuti. Questa granulazione é l´affioramento, nella fotosfera, dei movimenti della zona di convenzione sottostante, comprendendo zone piú chiare che corrispondono a temperature piú elevate.
La granulazione non é l´unico fenomeno prodotto dalla penetrazione dei movimenti di convenzione nella fotosfera. Distinguiamo, nello stesso modo, cellule di grandi dimensioni di mesogranulazione (da 5 mila a 10 mila chilometri) e di supergranulazione (circa di 30 mila chilometri).
SAND-RIO