AUMENTO DEI GAS SERRA E AEROSOL ANTROPICI: a) IL DIOSSIDO DI CARBONIO

La concentrazione atmosferica di CO2 ha sofferto un considerevole aumento nel XX secolo e che continua nel XXI secolo.
Prima dell´inizio della rivoluzione industriale nel 1750 quando Watt perfezionó la macchina a vapore, la concentrazione di CO2 nell´atmosfera era di 280 ppm (0,028% della miscela dei gas nell´aria) e nell´anno 2010 é arrivata a 390 ppm (0,038%) L´aumento é stato di circa il 40%.
Dunque la maggior parte di questo aumento é attribuibile al consumo di combustibili fossili per generare elettricitá, per l´industria e pre il trasporto, e circa il 35% di questo aumento ai cambi d´uso dei terreni agricoli. (Foley, 2005).
Dal 1958 sono iniziate le misurazioni della CO2 atmosferica da parte di Charles D. Killing dell´Ist. di Oceanografia di La Jolla in California, e dal 1974 dall´osservatorio di Mauna Loa nelle Haway, lontano da fonti locali di contaminazioni. Dopo altri scienziati hanno ottenuto delle serie di dati che corroborano i risultati di Mauna Loa.

Fig. Evoluzione della concentrazione di CO2 nelle ultime decadi.

Nelle ultime 2 decadi, l´incremento annuale della concentrazione di CO2 nell´aria, Con grandi variazioni tra un anno e l´altro, é stato di 2 ppmv, cioé un 0,5% annuo, o come dire circa 3 Pg di carbonio per anno. L´atmosfera attuale contiene circa 750 petagrammi di carbonio in forma di CO2.

*Pg (Petagrammo) = 1015 grammi = Gt (Gigatonnelata) = mille milloni di tonnellate.
1 PgC = 3,7 Pg de CO2
1 ppm nella concentrazione atmosfericadi CO2 = 2,12 Petagrammi di Carbonio (PgC) = 7,84 PgCO2

Nel grafico della CO2 si vedono delle oscillazioni stagionali di vari ppm, in modo che la line é seghettata. Succede che durante la stagione di crescita vegetativa nelle medie e alte latitudini dell´emisfero Nord, dove abbiamo molta piú vegetazione, questa assorbe CO2 dell´aria e la concentrazione atmosferica si abbassa. Il contrario succede durante la stagione invernale dell´emisfero Nord.
I denti della sega corrispondono ai cambi stagionali del totale della biomassa terrestre. A Mauna Loa normalmente si ha il massimo nel mese di maggio e il minimo a settembre-ottobre.

Fig. Variazioni mensili di CO2 a Mauna Loa tra gennaio 2005 e ottobre 2009.

http://www.esrl.noaa.gov/gmd/ccgg/trends/

L´ampiezza annuale tra cima e valle della concentrazione di CO2 nell´artico é tra 15 e 20 ppm. Questa differenza diminuisce andando verso l´equatore dove la differenza é di solo 3 ppm. non essendoci una grande stagionalitá nelle piante tropicali, e nell´antartico dove Pertanto, malgrado le correnti aeree che tendono ad omogeneizzare la miscela aria, esistono sempre delle differenze dovute alla latitudine.
Variabilitá naturale della concentrazione di CO2
L´incremento annuale di CO2 presenta differenze tra un anno e l´altro e puó variare da 0 a 4 ppm (Quay, 2002; Zeng, 2005).

Queste variazioni dipendono da molti fattori relazionati allo sviluppo vegetativo e ai processi biologici, ad anomalie della temperatura dei suoli, spessore della neve invernale e maggiore o minore intensitá dell´estate, ecc.
Anche il fenomeno del Niño sembra avere una certa influenza complessa ma importante (Feely, 1999; Chavez, 1999), poi gli incendi dei boschi e le torbiere delle zone tropicali, legate queste alla influenza del Niño.

Fig. Emissioni tropicali di CO2 in petagrammi di carbonio annui.
Solamente una parte della CO2 emessa si accumula nell´atmosfera (in azzurro) giá che la maggior parte e assorbita dal fitoplancton marini e dalla vegetazione terrestre (in verde) aumentando cosí la biomassa.

Effetto radiativo e termico dell´incremento della CO2.

L´aumento antropico della CO2 atmosferico, dai 280 ppm ai 390 ppm di oggi, produce un forzamento radiativo di circa 1,7 W/m2. Si suppone che sia circa il 50% del forzamento radiativo antropico totale dei gas serra. (Myhre , 1998; Hansen 2001; Hansen, 2005; IPCC 2007).

In gradi di temperatura, si calcola che questo aumento di concentrazione di CO2 (da 280 a 390 ppm) abbia causato un aumento medio globale di 0,6° C.
A lungo termine i modelli usati dall´IPCC predicono che la concentrazione di CO2 nel 2100 sará tra i 500 ppm e 1000 ppm. L’incremento provocherá un forzamento radiativo tra i 4 W/m2 e i 9W/m2, con un aumento medio della diretto della temperatura di 1,2°C. ma dovuti agli effetti di retroalimentazione si stima che l´aumento tra il 1990 e il 2100 sará tra 1,4° C. e 5,8°C. Negli ultimi 30 anni (1980-2010) il ritmo di aumento é stato di circa 0,15°C./ogni decade, per cui se aumentasse allo stesso ritmo tra 100 anni l´aumento sará di 1,5° C.
Questo aumento si basa im grande parte per la previsione di aumento di vapore acqueo causato dalla maggiore temperatura. L´impatto del vapore acqueo é di circa il 60% dell´effetto serra che si ha nell´atmosfera con cielo sereno. Il feedback provocato dall´incremento di vapore acqueo avrá un effetto radiativo superiore all´insieme di tutti gli altri gas serra. (Karl, 2003). Ma si ripercuoterá anche nella evoluzione e comportamento della nuvolositá, che un fattore ancora poco capito. Pertanto quello che succederá e con che intensitá é qualcosa ancora di molto incerto.

Fig. Stima dei principali cambi radiativi nella troposfera in W/m2 tra il 1750 e il 2000. Positivo in rosso e negativo in azzurro. secondo l´IPCC.
Notasi che se si sottraesse di colpo tutto il diossido di carbonio che esiste ora nell´atmosfera, la diminuzione radiativa corrispondente a questo gas sarebbe di circa 30W/m2, cioé, molto di piú che il cambio corrispondente al suo raddoppio, che appena supererebbe i 2,2 W/m2.
La ragione é che l´assorbimento da parte dei diossido di carbonio giá saturata in parte della ragione spettrale e dove si assorbe radiazione, e pertanto l´aumento dell´assorbimento futura sará sempre molto minore proporzionalmente che l´aumento della sua concentrazione.
Cause dell´incremento
Attualmente si stima in 7 Petagrammi la quantitá di carbonio fossile bruciato all´anno in tutto il mondo e in circa 1,6 Pg la quantitá di carbonio emesso per la deforestazione tropicale e altre pratiche agricole. Un´altra quantitá minore, circa 0,1 Pg di carbonio, proviene dalle rocce calcaree utilizzate per la fabbricazione del cemento.
In totale dai combustibili fossili e deforestazione si emettono nell´atmosfera ogni anno piú di 8 Pg di carbonio, che equivalgono a a circa 30 Pg di CO2.

Fig. Flussi annuali di carbonio (in rosso) e riserve (nei riquadri)

L´aria contiene circa 800 Petagrammi di carbonio. Si calcola che l´umanitá ha modificato in forma pesante il paesaggio, sviluppo dell´agricoltura, pascoli, attivitá forestali ecc, che ha provocato lungo la storia, un passaggio di 400 Pg di carbonio dagli ecosistemi continentali verso l´atmosfera e gli oceani. Inoltre uso di combustibili fossili ha emesso nell´atmosfera lungo tutta la storia umana, circa di 270 Pg. ( Lal, 2004). Gran parte Di questo carbonio, per processi naturali, é stato riassorbito dalla vegetazione marina e continentale.
Combustibili fossili
L´80% dell´energia annua deriva dall´uso di combustibili fossili: petrolio (35%0 carbone (25%) e gas naturale (20%).

Fig. Fonti di energia primaria globale nell´anno 2004. (Goldemberg, 2007)

Come risultato la media globale delle emissioni di carbonio nell´atmosfera in forma di CO2 é di 1 tonnellata per anno (tC/anno) per persona. Ma le differenze tra alcuni paesi e altri é enorme: l´emissione pro-capite negli USA é superiore a 5 tC/anno; in Giappone e Europa é tra 2 e 5 tC/anno, e nei paesi in via di sviluppo é di 0,6 tC/anno. In circa 50 paesi sottosviluppati le emissioni sono inferiori a 0,2 tC/anno.

Agricultura, deforestazione e incendi

Il suolo terrestre contiene molto piú carbonio dei 750 Pg dell´aria. La quantitá di carbonio contenuta nel primo metro superficiale di suolo arriva a 2500Pg. di cui 1550 Pg sotto forma di carbonio organico e il resto 950 Pg sotto forma di carbonio inorganico. Il carbonio contenuto nella vegetazione é di 560 Pg.
Le riserve di carbonio del suolo é molto diverso tra una regione e l´altra. Nelle zone aride il carbonio contenuto nel 1° metro é di circa 30 tonn/ettaro ma le torbiere alle alte latitudini contengono 800 tonn/ettaro. Il contenuto medio oscilla tra i 50 e 150 Tonn/ettaro (Lal, 2004).
La conversione di ecosistemi naturali ad agricoltura suppone una perdita del 60% del carbonio del suolo nelle regioni temperate e di un 75% nei suoli coltivati tropicali.
Nei boschi e nei suoli boschivi c´è una gran parte del carbonio organico terrestre. Per questo sono cosí importanti le modificazioni negli ecosistemi forestali e specialmente, in quelli tropicali. La deforestazione assieme all´erosione dei suoli, suppongono una perdita enorme di biomassa e la restituzione nell´atmosfera, sotto forma di CO2, del carbonio che prima era stato catturato con la fotosintesi. In varie zone tropicali la foresta non si rigenera e cosí aumenta la concentrazione di CO2 atmosferico.
I processi di perdita di vegetazione sono svariati e difficili quindi da quantificare. La ragione principale della deforestazione tropicale sono gli incendi provocati dall´uomo per aumentare le terre coltivabili e gli allevamenti. Si calcola che queste pratiche provocano e 2/3 della perdita delle foreste tropicali, attualmente la perdita é circa 6 milioni di ettari/anno (Willis, 2004).
Anche lo sfruttamento forestale per ottenere legni pregiati hanno avuto grave influenza nelle foreste del centroamerica, carbe, amazzonia e Africa del Sudest. I legnami sono esportati al 95% verso i paesi sviluppati, America del Nord, Europa e Giappone. Gli stessi che poi piangono per la perdita delle foreste pluviali.

Fig. Emissioni di carbonio nella la atmosfera (gC/m2/anno) 1996-2007 (J.T.Randerson)

http://www.ess.uci.edu/~jranders/

Fuori dei tropici sono da distaccare gli incendi nelle foreste della Siberia, che contiene la metá del carbonio degli ecosistemi forestali della Terra, Incendi incontrollati che hanno bruciato milioni di ettari nel 2003 e questa estate del 2010, lanciando nell´atmosfera (solo nel 2003) 700 milioni di tonn di CO2, una quantitá simile alla riduzione richiesta nel protocollo di Kioto.
In totale si calcola che le emissioni globali di carbonio dovute agli incendi siano di 3,5Pg all´anno, (Balzter, 2005), che di per sé potrebbe provocare, se il carbonio emesso non fosse riassorbito dalla vegetazione, un aumento di 1,8 ppm di CO2 nell´atmosfera. Circa un 50% delle emissioni sono dovute agli incendi dell´erba delle savane, un 40% dei boschi tropicali e 190% dei boschi in zone temperate e boreali.
Durante tutto il XX secolo la bruciatura di biomassa dei boschi boreali, temperati e tropicali, cosí come le savane, sono state una fonte molto importante di carbonio, che é stata sottostimata nelle sue ripercussioni climatiche. Ricordo che nella produzione di acciaio si usano milioni di tonnellate di carbone vegetale. Secondo un recente studio giá agli inzi del XX secolo gli incendi hanno immesso nell´atmosfera tra 1,5 e 2,7 Pg di carbonio. (Mouillot, 2006).

Finalmente in Africa il 94 % della popolazione rurale e il 73% di quella urbana usa il legname come principale fonte di energia. In scala globale si calcola che il carbonio emesso dal legname bruciato sia tra 2,5 e 5 PgC (Imhoff, 2004).

Gli assorbenti di CO2

Dalla misurazione diretta della concentrazione di CO2 nell´aria si deduce che il carbonio in atmosfera aumenta in media tra i 3 e 4 PgC annui. le emissioni antropiche superano i 7 PgC e pertanto solo il 50% del carbonio emesso resta nell´atmosfera, l´altra metá e assorbita dal mare e dalla biomassa continentale.
Esistono peró molti dubbi di dove siano questi assorbitori e in che proporzione sia il rapporto tra oceani e vegetazione che riassorbono la CO2. (Battle, 2000).
Ci sono aumenti sia nella biomassa continentale che in quella oceanica ma é difficile da quantificare. I calcoli si basano nei cambi avuti nella concentrazione atmosferica e oceanica di O2, e nei gradienti latitudinali osservati nelle misurazioni, tanto di CO2 che di O2. (Keeling, 1996; Joos, 1999 y 2003).

Una prova dell´incremento della biomassa terrestre si basa nella curva di evoluzione della CO2 atmosferica. Negli ultimi 30 anni l´ampiezza del ciclo annuale della concentrazione di CO2 atmosferico é aumentato anche se in maniera irregolare. Probabilmente in conseguenza di una maggiore attivitá vegetativa, con maggior assorbimento in primavera-estate e un minore rilascio di CO2 in autunno-inverno per un aumento della materia organica ossidata.
Le analisi della produttivitá marina durante il periodo 1948-2003 nel mar del Nord e nel Nordest dell´Atlantico, indicano anche un considerevole aumento del fitoplancton, specialmente negli anni 80, incremento che si mantiene tutt´ora. (Raitsos, 2005).
In un complesso studio delle fonti di incremento carbonio disciolto nei mari Sabine e al. (Sabine 2004) dedussero che nel periodo 1980-1000 dei 117 PgC emessi per la bruciatura di combustibili fossili e la fabbricazione di cemento, 65 PgC furono aggiunti all´atmosfera, 37 PgC furono assorbiti dagli oceani e 15 PgC furono assorbiti dalla superficie continentale.
Altre analisi indicano quantitá superiori nell´assorbimento continentale: tra 1 e 2 PgC annuo al Nord della latitudine 25°N dovuto all´incremento di CO2 atmosferico come all´aumento delle temperature. Studi piú dettagliati in Russia indicano che l`assorbimento nei boschi durante il 1983-1998 fu tra i 74 TgC/anno e i 284 TgC/anno (Beer, 2006).

Fig. Evoluzione della biomassa terrestre 1982-1999 (Nemani, 2003)

Rispetto agli ecosistemi terrestri, si sa che quelli dell´emisfero Nord assorbono in forma netta piú CO2 atmosferico rispetto all´emisfero Sud. L´aria troposferica nell´emisfero Nord contiene solo circa 3 ppm di CO2 in piú che l´emisfero Sud, peró la maggior parte della CO2 é emessa proprio nell´emisfero Nord, e che ció dovrebbe dare una differenza maggiore tra nord e sud, dell´ordine di 4 o 5 ppm. Lo sviluppo della vegetazione continentale nell´emisfero Nord potrebbe spiegare tale anomalia. Alcuni calcoli dicono che negli USA e canadá la CO2 assorbita dal suolo e dalla vegetazione é superiore a quella delle emissioni antropiche in questi paesi. (Fan, 1998).
Altri calcoli piú conservatori indicano che la massa di CO2 assorbita dal territorio nord americano é 1/3 di quella emessa: 0,5 Pg di carbonio assorbito contro 1,5 di Pg emesso. I calcoli per l`europa indicano che la biomassa assorbe tra il 7% e il 12% delle emissioni.(Janssens, 2003).
I principali meccanismi per spiegare l´aumento della biomassa terrestre sono diversi: a) fertilizzazione dell´atmosfera prodotta dall´aumento di CO2 b) fertilizzazione del suolo dovuta all´incremento dei deposito di azoto antropico c) riforestazione di terreni e invasione arborea in terreni prima agricoli e adesso abbandonati; d) aumento termico e prolungamento dell´epoca di crescita vegetativa

a) fertilizzazione dell´aria
L´incremento di CO2 puó influenzare positivamente l´attivitá vegetativa rafforzando la funzione clorofilliana e potenziando la crescita delle piante e la produzione netta della biomassa.
Poi si produce un diminuzione della evaporazione delle foglie e del consumo di acqua da parte della vegetazione. Succede che gli stom tendono a chiudersi quando aumenta la CO2 dell´aria. Cosí le piante perdono meno acqua e la fotosintesi si fa piú efficiente. Un minor bisogno di acqua aumenta anche la vegetazione in zone aride e semiaride.
b) fertilizzazione del suolo
Anche i suoli di alcune regioni possono aumentare la loro fertilitá dovuto ad un aumento di composti azotati nel suolo proveniente da certi composti azotati atmosferici, che paradossalmente sono il prodotto della contaminazione umana. (Nadelhoffer, 1999).
L´aumento delle temperature nelle alte latitudini favorisce la decomposizione nel suolo dei composti azotati, migliora la disponibilitá dell´azoto per la crescita delle piante e alberi e aumenta l´efficienza del processo della fotosintesi creando più massa vegetale. (Melillo, 1993).

c) riforestazione
In molte regioni del mondo, soprattutto nelle regioni temperate dell´Eurasia e America, il processo di riforestazione e l´aumento naturale delle masse boscose, dovuto all´abbandono di campi agricoli, é superiore alla deforestazione. Negli USA il volume di legname é aumentato del 30% negli ultimi 50 anni, (Schimel 2000) in Europa l´aumento della biomassa é stata del 25% tra il 1971 e 1990 (Moffat, 1998).

d) prolungamento della stagione vegetativa e meno gelate.
Una ultima ragione dell´aumento della biomassa é il prolungamento della stagione di accrescimento vegetativo nelle latitudini medie e boreali. Sembra che con un aumento del periodo primaverile e un ritardo dell´autunno di qualche giorno, motivati da un aumento delle temperature ha prolungato il periodo di crescita delle piante. (Mitchell, 2002).
Cosí l´incremento delle temperature notturne ha favorito un allargamento dei periodi liberi dalle gelate che distruggono le piante. (Menzel, 1999).

SAND-RIO

23 pensieri su “AUMENTO DEI GAS SERRA E AEROSOL ANTROPICI: a) IL DIOSSIDO DI CARBONIO

  1. Buongiorno a tutti, ho letto velocemente l’articolo, mi ripropongo di rileggerlo con piu calma quando avro tempo. Le mie osservazioni
    1) Il grafico CO2 di Mauna Loa, l’incremento di CO2 è registrato. Bisogna ricordare che l’aumento di CO2 è una conseguenza dell’aumento della Temperatura e non una causa ( o meglio bisogna ancora dimostrare che sia anche una causa mentre è dimostrato che è una conseguenza, questo dai dati storici e geologici). IL maggiore serbatoio di CO2 sono gli oceani che la rilasciano con l’aumento della loro temperatura. Mauna Loa è in mezzo all’oceano e quindi registra molto bene questo rilascio.
    2) Effetto radiativo e termico dell´incremento della CO2. Quello che viene riportata è la “campana” degli AWG o dell’IPCC. Vi sono altrettanti articoli modelli pubblicazioni e quant’altro di scienziati NOAWG che smentiscono questi valori nonchè vari “bilanci” radiativi proposti da IPCC nel passato. Idem per il grafico seguente ( come giustamente dici “secondo IPCC”).
    Comunque giusto riportare anche le tesi degli AWG.
    Ciao

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  2. Complimenti Sand-rio ancora un articolo che ci permette di farci un idea di come siano complessi i fenomeni che provocano l’ aumento della CO2 e che le emissioni antropiche siano sicuramente una frazione di quelle “ciclate” naturalmente in atmosfera …
    L’ emissione antropica é 8 PgC 7 (combustibili fossili) + 1 (deforestazione) mentre lo scambio sulla biomassa e oceani é di 196 PgC (120 + 76) .

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  3. danyastoria :

    OT sul Sole: aumentato il SF (83) mentre è diminuito drasticamente il SN secondo solarcycle24.com ( da 50 a 38)

    Ci sn stti solo dei piccoli flare di classe C che hanno fatto un ò alzare il solar flux…per il resto, le AR del sud emisfero nn sn capaci di farlo alzare più di tanto come capitato cn quelle del nord…

    inoltre continua la dinamica che quando è più attivo un emisfero, lo è di meno o per niente l’altro…grande difficoltà del sole a ripartire seriamente!

    Simon

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  4. scusate secondo me siamo fuori strada, gli oltre 390 ppm non sono niente se paragonati in tempi passati quando i Dinosauri morirono per il cambiamento climatico dovuto a cause naturali e cicliche a passaggi repentini di caldo e freddo allora la concentrazione di CO2 nell’aria era di 1500 ppm che in confronto ad ora non è niente

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  5. Stefano :

    scusate secondo me siamo fuori strada, gli oltre 390 ppm non sono niente se paragonati in tempi passati quando i Dinosauri morirono per il cambiamento climatico dovuto a cause naturali e cicliche a passaggi repentini di caldo e freddo allora la concentrazione di CO2 nell’aria era di 1500 ppm che in confronto ad ora non è niente

    Anche questo è vero…

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  6. Alla fine dei vari articoli, precedenti e successivi, ci accorgeremo come la Terra in ogni caso trova sempre un nuovo punto di equilibrio.
    Volevo poi notare come ancora non si é sicuri che il petrolio derivi da biomasse vegetali contenenti co2 catturata o é un vero e proprio minerale ridotto a petrolio per le pressioni e temperature sottoterra come sostengono gli scienziati russi.

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  7. sand-rio :Alla fine dei vari articoli, precedenti e successivi, ci accorgeremo come la Terra in ogni caso trova sempre un nuovo punto di equilibrio.Volevo poi notare come ancora non si é sicuri che il petrolio derivi da biomasse vegetali contenenti co2 catturata o é un vero e proprio minerale ridotto a petrolio per le pressioni e temperature sottoterra come sostengono gli scienziati russi.

    ???
    scusa mi dai le fonti di questa teoria?!
    il petrolio è sostanza organica decomposta fatta da atomi di carbonio e idrogeno, non mi risulta vi sia nessun minerale con questa composizione. Inoltre si puo verificare che del “petrolio” per le alte temperature dia origine a minerali specifici, ma vicemersa mi sembra un po improbabile. Sarebbe come dire che con latte farina e uova faccio una torta e con una torta posso ugualmente ricavare latte farina e uova……

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  8. Da quello che sò é che non si trovano giacimenti di petrolio in rocce molto antiche e nei periodi successivi alle grandi estinzioni di massa del Permiano e del Cretacico e quindi é molto probabile che il petrolio sia legato all’ attività biologica.

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  9. Qualcuno sa se nei calcoli dell’IPCC sul forcing radiativo, si calcolava la curva logaritmica della co2, cioè il fatto che l’aumento di temperatura non era lineare? perchè guardando diversi siti leggo che da 280 a 560ppm la temperatura dovrebbe aumentare di 0,95°C circa mentre da 280 a 360ppm l’aumento era solo di 0,3°C. Forse anche i calcoli erano sbagliati

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  10. @sand-rio
    umh ho letto delle cose su internet a riguardo, in effettti si tratta di teorie piuttosto macchinose che mettono in campo fenomeni di idrolisi di rocce mantelliche nonchè presenza di enormi giacimenti di carbonio mantellici. A quanto pare benchè sia possibile che si pruducano piccole quantità di idrocarburi con questi meccanismi non possono spiegare i giacimenti petroliferi, nochè le loro correlazioni con rocce sedimentarie, fossili ecc.ecc. inoltre vieme messo in dubbio il fatto che se realmente il petrolio fosse prodotto in maniera inorganica a questo punto il nostro pianeta in 4,5miliardi di anni, con la continua risalita e degassazione del petrolio ( molto piu leggero di tutte le altre rocce) avrebbe un’atmosfera piu simile a quella di venere che a quella attuale. COmunque mai dire mai….

    http://aspoitalia.blogspot.com/2007/09/la-bufala-del-petrolio-non-biologico.html

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  11. @Giovanni
    Grazie Giovanni, in effetti é una discussione che si é aperta recentemente se il petrolio é di origine fossile o di origine abiotico (cioé minerale) o almeno in parte minerale, ma anche se fosse solo in parte minerale le variazioni climatiche indotte dall´uso di combustibili fossili sarebbe un poco da rivedere.
    http://www.questionsquestions.net/docs04/peakoil1.html

    http://en.wikipedia.org/wiki/Richard_Heinberg
    http://www.digitaljournal.com/article/266424
    http://canadafreepress.com/index.php/article/27414

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  12. gerrard8 :Qualcuno sa se nei calcoli dell’IPCC sul forcing radiativo, si calcolava la curva logaritmica della co2, cioè il fatto che l’aumento di temperatura non era lineare? perchè guardando diversi siti leggo che da 280 a 560ppm la temperatura dovrebbe aumentare di 0,95°C circa mentre da 280 a 360ppm l’aumento era solo di 0,3°C. Forse anche i calcoli erano sbagliati

    no l’IPCC non considera la curva logaritmica dell’assorbimento della CO2, anzi mi sembra che contesti pure la sua validità, altrimenti il problema sarebbe già risolto, infatti dalla curva si deduce che siamo vicini alla saturazione di capacità di assorbimento della CO2 e quindi ogni ulteriore aumento della sua concentrazione non produrrebbe alcun cambiamento.
    Allo stesso modo l’IPCC non considera la sovrapposizione dello spettro di assorbimento della CO2 con quello del vapore di H2O dal quale risulta che gran parte della lunghezza d’onda è assorbita in realtà dal vapore e non dalla CO2. Come considera i tempi di residenza della co2 in atmosfera di 100 anni, cosa assolutamente non dimostrata, anzi alcuni dati dimostrano tempi di 10 anni al massimo. Cosi come non cosidera che i dati degli ice core mostrano che l’aumento di CO2 segue sempre l’aumento di Temp. quindi è una conseguenza e non una causa. Cosi come non dice che numerosi studi stanno dimostrando che la concentrazione di CO2 negli ice core non rispecchia quella dell’atmosfera del passato perchè vi sono importatni meccanismi di degassazione, inoltre la correlazione tra misurazioni storiche atmosferiche di CO2 e la co2 in ghiacci della stessa epoca mette in evidenza discrepanze enormi tra i due valori, il che conferma che i valori di CO2 negli ice core non corrispondono a quelli dell’atmosfera.

    Per questi ed altri motivi tutte le previsioni dei modelli IPCC si stanno rivelando sballate e vengono continuamente corrette, meno aumento della T meno scioglimeto dei ghiacci meno innalzamento degli oceani ecc. ecc.ecc. Insomma predizioni che valgono ZERO

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  13. Nitopi :@Giovanni @Giovanni
    Prendi le meteoriti carboniose… Da dove vengono i materiali che la compongono ?
    Prendi Titano: Da dove vengono gli idrocarburi in atmosfera?

    Ciao
    Luca

    si comunque non facciamo di tutto un minestrone, una cosa è il carbonio, altra cosa il metano e altra cosa ancora il petrolio. I primi due si trovano anche come elementi componenti rocce e fluidi non “biologici” ( gas vulcanici hanno metano i diamanti sono carbonio mantellico) e si trovano anche su Titano. Inoltre chi mi dice su titano non ci siano forme di vita? batteri virus microorganismi?

    http://it.wikipedia.org/wiki/Atmosfera_di_Titano

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  14. danyastoria :

    OT: pare si stia formando una nuova regione nell’emisfero nord del Sole..

    Si…sta scomparendo la 1106 (domani nn dovrebbe essere più contabile nemmeno per gli enti ufficiali, col, nia’s nn lo è più da 2 giorni!), ed è comparsa una nel nord, che altro nn è che il ritorno della vecchia 1105…vediamo se domani quando uscirà di più sarà conteggiata dal nia’s…oggi no!

    Simon

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