IL “MITO” DELL’EFFETTO SERRA VA IN FRANTUMI (Seconda Parte)

5)      L’atmosfera non è né una coperta, né una serra.

Il punto fondamentale è che il concetto di “effetto-serra” o “effetto-coperta”, nel caso dell’atmosfera terrestre, è fuorviante ed errato, semplicemente perché è totalmente scorretto paragonare degli oggetti passivi ed inerti come la coperta, o il soffitto in plastica o vetro e le chiusure delle serre, ad un luogo enormemente complesso, attivo e dinamico qual è l’atmosfera terrestre.

Sarebbe un po’ come equiparare una lavagna di ardesia ad un PC ultra-moderno, per il fatto che entrambi gli oggetti possono essere usati per scriverci sopra e hanno uno schermo nero!

Tutti i modelli dell’IPCC sono errati perché offrono sempre un’immagine piatta, rozza, semplicistica e bi-dimensionale dell’atmosfera terrestre, come uno spazio statico in cui avvengono solo movimenti in entrata ed in uscita: entrano x radiazioni, ne fuoriescono y.

Ma l’atmosfera terrestre è talmente dinamica e complessa, che noi riusciamo a malapena a prevedere per 4-5 giorni, o al più una settimana, le reazioni meteoclimatiche degli elementi che la compongono!

Ecco quindi che – come vedremo subito – è errato credere che una variazione in aumento dei “gas-serra” determini tout court – se non un aumento delle temperature (e abbiamo visto che non è possibile per le leggi fisiche) – un “rallentamento” crescente dei tempi quotidiani e stagionali di raffreddamento, nel passaggio dal giorno alla notte, e dall’estate all’inverno.

Il concetto fondamentale è che se da un lato i gas atmosferici rallentano i tempi di raffreddamento, nel contempo essi possiedono anche una vigorosa azione rinfrescante, che per intensità supera sempre la prima.

Quindi, se aumentano i gas atmosferici, in particolare la CO2 e l’umidità (H2O), questi gas in primo luogo “schermano” le radiazioni solari in entrata, inoltre un loro aumento si traduce anche in una crescita di nuvolosità, e dunque di pioggia e neve (in inverno e a determinate latitudini), e questa azione è SEMPRE prevalente e più intensa dell’azione  di “rallentamento” dei tempi di raffreddamento delle temperature.

Una prova di ciò l’abbiamo proprio osservando che i luoghi della Terra in cui si raggiungono le temperature più alte che altrove, sono proprio i luoghi aridi e i deserti (Sahara, Penisola arabica, Valle della Morte, ecc.) nei quali non vi è alcuna umidità e non piove quasi mai. Lì vi è anche una grande escursione termica, voi potete passare da +50°C all’ombra nelle ore di massima insolazione, a 0°C o sotto lo zero di notte, proprio perché non esiste alcuna umidità né gas che rallentino il raffreddamento delle temperature, ma d’altra parte non avete neppure nubi che schermino i raggi solari in entrata, impedendo loro di raggiungere la massima intensità.

Per contro, nei luoghi tropicali, equatoriali, o monsonici (Filippine, Vietnam, Brasile, ecc.) caratterizzati da elevate umidità ed ampia vegetazione pluviale, le temperature non scendono mai sotto i 15°C, mediamente, e addirittura voi avete molte località in cui tra giorno e notte avete un’escursione termica minima, e a volte nulla, potete trovare 27° C di giorno e 24°-25°C di notte.

Ma d’altra parte l’elevata umidità atmosferica impedisce anche che si raggiungano temperature massime troppo elevate, come nei deserti citati.

Ecco perché ha poco senso – come capita di leggere spesso – calcolare teoricamente cosa succederebbe se raddoppiasse la CO2 attuale, o se triplicasse o decuplicasse, ecc.

Il prof. Heinz Hug, ad esempio http://www.john-daly.com/artifact.htm  ha calcolato, in laboratorio, che se l’attuale CO2 atmosferica, che è più o meno lo 0.0357% di tutti i gas, raddoppiasse e arrivasse allo  0.0714, le temperature salirebbero solo di 0.017°C.

Il geofisico  Timothy Casey http://greenhouse.geologist-1011.net/ ha calcolato (cfr. al punto 3.1 in fondo) invece che se anche si aumentasse a 10.000 ppm (= parti x milione) la quantità di CO2 presente nell’atmosfera (cioè la si aumentasse di oltre 25 volte!)  la crescita delle temperature sarebbe solo di 0.04°C, cioè nulla.

Ma lo stesso Casey si affretta ad aggiungere che tale crescita delle temperature nell’atmosfera (teorica) verrebbe però compensata da un meccanismo di riequilibrio che vedrebbe diminuire le temperature a bassa quota, mentre salirebbero quelle degli alti strati della Troposfera, a 11 km. di altitudine ed oltre.

Le stesse considerazioni che faceva il noto fisico Miskolczi, analizzando l’azione di riequilibrio termico dell’atmosfera, rispetto ai fenomeni di “riscaldamento” che vi avvengono.

Ora, lasciamo perdere il fatto che – come abbiamo visto – anziché parlare di modestissima crescita delle temperature sarebbe corretto invece parlare di modestissimo rallentamento teorico dei tempi di raffreddamento, poiché i gas atmosferici (più freddi) non possono mai accrescere le temperature dei suoli (più caldi).

Ma il punto è che tutti questi calcoli teorici con la CO2 presa isolatamente e in laboratorio, o con la CO2 + umidità (che peraltro costituisce  il 95% e più dei c.dd. “gas serra”) non tengono conto del fatto che nella realtà l’azione “rallentante-del-raffreddamento” dei gas atmosferici è modesta, ed è soverchiata dalla loro capacità di schermare nel contempo le radiazioni solari, o innescare fenomeni rinfrescanti quali la condensazione dei gas caldi in nubi (espandendosi e salendo di quota), e poi la formazione di piogge o nevi, o di venti impetuosi (raffreddanti) per differenze di pressioni tra i vari strati d’aria.

6)      Inquinamento e temperature

Una delle falsità e manipolazioni peggiori e più irresponsabili operate dai propagandisti dell’IPCC e dai politici e media loro sodali, è quella di avere fatto passare nella testa delle persone concetti totalmente errati e fuorvianti, quali ad esempio: + “gas-serra” = + caldo nell’atmosfera e + caldo in superficie, oppure: + inquinamento atmosferico = + caldo.

Nella realtà chiunque conosca il clima e l’ambiente, oltre che le leggi fisiche, sa che non esiste alcun rapporto tra la crescita dell’inquinamento atmosferico e la crescita delle temperature, anzi semmai è vero il contrario: + inquinamento atmosferico = calo delle temperature terrestri!

Ed ecco perché il c.d. “effetto-serra”, oltre ad essere una bufala pseudoscientifica, non ha nulla a che fare con l’inquinamento dell’atmosfera, che crea semmai un effetto contrario a quello sostenuto dai ciarlatani dell’IPCC.

Lo possiamo dimostrare subito, sulla base dell’osservazione di TUTTI i fenomeni atmosferici e climatici che troviamo in natura.

E’ ben noto che quando si verificano eruzioni vulcaniche di grande portata, come fu quella del Pinatubo negli anni ’90 http://en.wikipedia.org/wiki/Mount_Pinatubo , o come fu nel 1815 quella del vulcano Tambora, in Indonesia http://it.wikipedia.org/wiki/Anno_senza_estate  si assiste a fenomeni di CALO delle temperature, o addirittura all’abolizione delle estati, come avvenne nel 1816 anche in Europa, quando vi fu un’estate freddissima, con nevi a giugno (!), quale diretta conseguenza dell’eruzione del vulcano indonesiano l’anno precedente e di alcuni altri vulcani.

Ciò perché l’enorme quantità di particelle di silicati, solfuri, polveri, ecc. che le grandi eruzioni vulcaniche sprigionano nell’atmosfera, crea una schermatura durevole delle radiazioni solari in entrata, e ciò si ripercuote sulle temperature, che scendono al suolo.

Ma lo stesso avviene – anche se su scala minore – nelle località urbane dove è – o era – più alto l’inquinamento atmosferico, lì si verifica IL CONTRARIO di un ipotetico effetto-serra, perché lì si verificano fenomeni di INVERSIONE TERMICA, quindi avete più caldo in quota, fino ad 1-2 km, e PIU’ FREDDO AL SUOLO!

http://it.wikipedia.org/wiki/Inversione_termica

Ciò accade perché lo smog e le polveri sottili creano cappe o nubi di smog nei bassi strati atmosferici, che determinano un’inversione dei gradienti termici, quindi al suolo avete temperature inferiori rispetto a quelle che trovate ad 1-2 km di quota, dove lo smog cessa, e circola aria più calda.

E’ quanto avviene anche ai Poli e nelle località dove c’è molta neve: il Sole non riesce a riscaldare (anche per la riflessione dei raggi per il fenomeno dell’albedo) la superficie terrestre gelata, dove l’aria solitamente è più fredda che alle altitudini più elevate, e anche lì c’è un’inversione del normale gradiente termico, (che fa sì che di solito salendo in quota le temperature si abbassino, fino ai –55°C dell’alta Troposfera, sopra gli 11 km. di altitudine al Polo e ai 20 km. all’Equatore).

Ma quello che conta è che in realtà “l’effetto-serra” non si è mai visto in natura, neppure là dove c’è il maggiore inquinamento atmosferico, e le città diventavano vere “camere a gas” invivibili.

Perfino lì, perfino a Londra quando vi fu nel 1952 la più pestilenziale nube di smog che uccise in pochi giorni moltissime persone, non accadde che vi fossero al suolo temperature più alte di quelle in quota, come ci vogliono fare credere i fanatici del serrismo.

Si verificò proprio l’opposto! Al suolo era fresco ed umido, e in quota, sopra la coltre di smog, le temperature erano più elevate, un classico caso di  inversione termica, L’OPPOSTO di un ipotetico e fantasioso “effetto-serra” che riscalderebbe il suolo per opera dei gas in alto nell’atmosfera.

Quindi non vi è alcun rapporto tra la lotta all’inquinamento atmosferico – che ovviamente è giusta e sacrosanta per la nostra stessa salute e vita – ed un ipotetico calo delle temperature e lotta al “riscaldamento globale”. Si tratta di fenomeni totalmente diversi, e che non hanno alcun rapporto tra loro, come i media ed i politici ignoranti vogliono farci credere.

Paradossalmente più inquinamento atmosferico (vulcani, smog, ecc.) significa anche temperature più basse al suolo, NON più alte!

Anche perché l’inquinamento atmosferico è determinato non già dai c.dd “gas serra”, che sono gas del tutto naturali e necessari alla vita, come la CO2 (che la natura produce da milioni di anni in quantità 1000 volte superiori a quelle umane ed è fondamentale nel metabolismo delle piante!) o il vapore acqueo delle nubi (che è 100 volte maggiore della CO2 e viene prodotto dall’evaporazione delle acque oceaniche), bensì dalla combustione industriale di sostanze tossiche come i benzeni, i solfuri, i cloruri, i fenoli,  dal pm10 e le polveri sottili, ecc. ecc.

Ancora una volta si può constatare come l’ignoranza scientifica e la manipolazione delle credenze popolari da parte dei media e dei politici che li sostengono, crei poi convinzioni – come il fantomatico “effetto-serra” – che non hanno alcuna base né scientifica, né sperimentale, né riscontro alcuno nei fenomeni naturali osservabili.

7)      L’atmosfera è un “radiatore”, non una coperta!

Vorrei quindi concludere con un’osservazione che mi sembra importante. Un’attenta osservazione dei fenomeni atmosferici, porta semmai a paragonare l’atmosfera ed i suoi complessi effetti ad un “radiatore” piuttosto che ad una serra o una coperta, quindi ci porta a ritenere che l’atmosfera raffreddi la superficie terrestre, e non la riscaldi affatto!

C’è poi un fenomeno/concetto – oltre quelli già esaminati sopra – che lo dimostra ampiamente, ed in modo visivamente chiaro.

E’ il concetto della “ CIRCOLAZIONE GENERALE ATMOSFERICA” che avviene nella Tropopausa, tra la Troposfera e la Stratosfera, sopra gli 11 km. di quota. http://www.meteorologia.it/didattica/avanzato/circolazione%20generale.htm

Perché negli ultimi decenni la circolazione atmosferica generale ha richiamato sempre più l’attenzione dei meteorologi, onde poter formulare previsioni sempre più precise?

Perché lì si sviluppano venti freddissimi di grande intensità,  tra i 200-300 km/h (Jet Stream o Corrente a Getto http://it.wikipedia.org/wiki/Corrente_a_getto ), di origine polare (e a –55°C), che ruotano attorno alla Terra secondo direzioni a volte vorticose e molto complesse (es. moto di Coriolis), e sono all’origine di moltissimi fenomeni atmosferici, tra cui le “supercelle” (nelle quali si sviluppano le grandi perturbazioni), e molti altri fenomeni atmosferici convettivi (es. onde di Rossby, tornado, monsoni, piogge tropicali, ecc.).

Ora, la grande circolazione atmosferica – se ci fate caso – funziona proprio come una sorta di gigantesco “radiatore” che avvolge la superficie terrestre, a somiglianza della ventola che la vostra auto aziona automaticamente per raffreddare il motore, e per evitare che fonda quando è troppo caldo.

Ecco perché ha poco – o nessun – senso pensare alla CO2 e ai presunti “gas-serra”, quando poi dobbiamo ammettere che i fenomeni atmosferici ci portano a vedere l’atmosfera come un “radiatore” attivo, e non come una coperta passiva ed inerte, e dunque ci portano a considerare i fenomeni termodinamici e termoconvettivi, e NON la valutazione “statica” e teorica delle proprietà dei gas.

In altre parole, e per ricorrere ad un esempio concreto: a voi importa se il motore della vostra auto è raffreddato da aria con più o meno CO2, o più o meno azoto e ossigeno?

Ovviamente no, perché quello che prevale e conta è il fatto che il meccanismo convettivo del radiatore faccia sì che lo spostamento dell’aria sia il fattore dominante nel raffreddamento del motore, NON la composizione dei gas che la ventola spinge verso il motore caldo.

Allo stesso modo, i meccanismi termoconvettivi “rinfrescanti” che portano alla formazione di nubi, venti, piogge e nevi nell’atmosfera terrestre, prevalgono sulla composizione e la percentuale dei singoli gas, e sui loro presunti effetti “riscaldanti” o “rallentanti-del-raffreddamento”, nella dinamica del raffreddamento di quel “motore” della Terra che sono i suoli terrestri, o le superfici oceaniche.

Quindi saranno i Cicli Solari, i movimenti astronomici di Sole e Terra, le grandi correnti oceaniche, la Circolazione Generale Atmosferica, e tutti i fenomeni termoconvettivi a loro connessi (venti, piogge, nevi, nuvolosità e perturbazioni) a dettare i ritmi dei cambiamenti climatici, non già un fantomatico ed inesistente “effetto-serra” da variazioni percentuali dei gas atmosferici.

8)      Il “luminare” non è infallibile

Per concludere, se permettete, un piccolo consiglio, che ho sempre applicato a me stesso.

Questi sono argomenti sui quali è facile rimanere confusi, o fuorviati, perché il clima è un argomento complesso, che implica la conoscenza di molti concetti fisici, chimici, termodinamici, matematici, meteorologici, ecc., su cui non si troveranno mai due persone che la pensano proprio allo stesso modo.

Inoltre è facile rimanere perplessi, leggendo – come capita spesso – articoli sul clima nei quali si mostrano calcoli matematici molto complessi (e non comprensibili ai più), con integrali, funzioni implicite, hamiltoniane, laplaciane, ecc., tali da lasciare l’impressione che chi ha scritto quegli articoli sia un “luminare” dal quale possiamo solo imparare.

Ebbene, non è affatto così!

Mi sono reso conto che – non di rado – coloro che possiedono una grande preparazione specifica e tecnica, poi magari sviluppano ragionamenti e conclusioni finali errati perché partono da concetti più semplici, ma viziati da errori in partenza.

In questo articolo, come noterete, mi sono limitato ad illustrare i concetti fondamentali (senza calcoli o spiegazioni troppo complesse) che dimostrano –  e non solo a mio parere, è ovvio – la totale infondatezza scientifica e sperimentale dell’effetto-serra, a cui – fino a 4-5 anni fa – anch’io avevo dato credito, semplicemente perché lo davo per scontato, sentendolo citare ovunque da anni da tantissime persone, e non riflettevo sull’inconsistenza delle sue basi scientifiche.

Ebbene, di recente ho avuto modo di parlare con un docente universitario abbastanza noto (di cui taccio il nome) che invece crede ancora che il concetto di “effetto-serra” sia valido.

Sono rimasto colpito dal fatto che – quando cercavo di illustrargli i concetti e i dati sperimentali che demoliscono tale falsa teoria (1° e 2° principio, serre di Wood, temperature lunari, inversione termica, grande circolazione atmosferica, coperta, thermos, ecc.), gli stessi che ho esposto qui, lui eludeva il discorso, si capiva che gli dava fastidio ragionarci su, si rifugiava in considerazioni marginali (essendo un chimico) e molto teoriche e tecniche sulle proprietà  della CO2, ecc.

Beh, non ci crederete, ma perfino questo docente universitario ha dato prova di una lacuna madornale, e proprio nel campo in cui dovrebbe essere più preparato, la chimica (su cui in generale ne sa molto più di me, lo ammetto).

Ad un certo punto se ne è uscito dicendo che le molecole della CO2 che si era sviluppata nell’atmosfera di Roma, dopo l’incendio del 64 d.C. (attribuito all’imperatore Nerone), dovrebbero ancora essere in circolazione oggi, dopo quasi 2000 anni!

Sono rimasto sbalordito, perché avevo proprio letto poco tempo prima (abbastanza casualmente) un articolo (che allego) che dimostra che TUTTI i sondaggi effettuati utilizzando il carbonio 14 per stabilirne la datazione, portano a ritenere che le molecole di CO2 non possano permanere nell’atmosfera più di 5-15 anni, in media!

Solo i ciarlatani propagandisti dell’IPCC avevano avuto la spudoratezza di scrivere che la CO2 può stazionare nell’atmosfera fino a 200 anni, ma senza mai portare alcuna prova che lo dimostrasse.

http://www.c3headlines.com/2009/09/the-liberal-attack-on-science-acorn-style-the-ipcc-fabrication-of-atmospheric-co2-residency-time.html

Ma neppure l’IPCC era arrivata a dire l’assurdità che ci possa essere ancora in circolazione la CO2 dell’incendio di Roma del 64 d.C.!

Eppure questo docente universitario non conosceva un concetto basilare: credeva che la CO2 potesse “vivere” fino a 2000 anni e oltre, anziché fino a 15, un po’ come se uno zoologo vi dicesse che un cane potrebbe vivere 2000 anni!

Ecco perché sono convinto che su questi argomenti sia importante informarsi, e considerare i concetti più importanti, andando al nocciolo delle questioni, e ragionando con la propria testa.

Ma mai fidarsi “ a scatola chiusa” di presunti “luminari”, potrebbero avere preso dei colossali abbagli.

IlikeCO2

73 pensieri su “IL “MITO” DELL’EFFETTO SERRA VA IN FRANTUMI (Seconda Parte)

  1. veramente un bell’articolo, volevo fare due domande:1) è giusto che immaginando un aumento dei gas serra , la temperatura superficiale dovrebbe diminuire mentre quella troposferica dovrebbe aumentare? si dovrebbe assorbire più calore sotto e trattenerlo sopra no? 8 sempre in situazione di equilibrio)
    2) la co2 scherma davvero i raggi solari in entrata come l’acqua? fin’ora è dato per scontato il contrario….grazie per le risposte

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  2. Grazie per la risposta (nella prima parte) m’è venuto in mente un altro dubbio, ma se è valida la legge di Plank (http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_di_Planck) la terra non dovrebbe avere uno spettro di emissione di corpo nero a 300K?

    e quindi se in atmosfera sono presenti gas che assorbono radiazione infrarossa dovrebbero subire transizioni vibroniche e quindi assorbire l’energia IR irradiata dal corponero.

    Ora se ho capito bene questo è solo l’ 1%?

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  3. Bellissimo articolo, complimenti.
    Vorrei far notare anche un’altra cosa riguardo i modelli matemetici e molto complicati che vengono utilizzati per confermare le tesi dei serristi (appena accennata nell’ultimo punto).

    Se si crea un modello per simulare il comportamento dell’atmosfera fondato su ipotesi sbagliate, ottengo risultati sbagliati.
    In altre parole, se per vedere come la CO2 influenza la temperatura dell’atmosfera creo un modello dove ad un aumento della concentrazione di CO2 corrisponde un aumento di temperatura, come risultato otterrò che se la CO2 aumenta, la temperatura aumenta. Il modello non ci dice abbiamo sbagliato le ipotesi!!!
    Inoltre, come hai detto, l’atmosfera non lineare, governata da leggi ed equazioni la cui soluzione esatta non esiste (ecco perché non si riescono a fare previsioni a lunga scadenza) quindi non è possibile, per quanto complesso sia il modello, modellarla esattamente.

    Ciao

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  4. Io però stavo cercando informazioni sull’ effetto serra che avviene nelle serre. Se ne sente parlare spesso ma c’ é qualcuno che ha tentato di dare una spiegazione e uno studio scientifica, oppure tutto tirato lì in modo qualitativo, dove sono le misure e i riscontri ?

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  5. matteo :
    Bellissimo articolo, complimenti.
    Vorrei far notare anche un’altra cosa riguardo i modelli matemetici e molto complicati che vengono utilizzati per confermare le tesi dei serristi (appena accennata nell’ultimo punto).
    Se si crea un modello per simulare il comportamento dell’atmosfera fondato su ipotesi sbagliate, ottengo risultati sbagliati.
    In altre parole, se per vedere come la CO2 influenza la temperatura dell’atmosfera creo un modello dove ad un aumento della concentrazione di CO2 corrisponde un aumento di temperatura, come risultato otterrò che se la CO2 aumenta, la temperatura aumenta. Il modello non ci dice abbiamo sbagliato le ipotesi!!!
    Inoltre, come hai detto, l’atmosfera non lineare, governata da leggi ed equazioni la cui soluzione esatta non esiste (ecco perché non si riescono a fare previsioni a lunga scadenza) quindi non è possibile, per quanto complesso sia il modello, modellarla esattamente.
    Ciao

    infatti, soprattutto in campi così complessi come la meteorologia, dove a determinare un risultato finale sono variazioni magari anche minime in un numero elevato di variabili, i risultati delle ricerche non possono che essere viziate dalle aspettative del ricercatore.
    voglio dire…. se uno si aspetta dei risultati perchè è convinto che la tal proprietà del suo oggetto di studio sarà determinante nel risultato finale non potrà che sovrastimare il suo effetto, perchè li sta la sua attenzione e non su altre qualità magari altrettanto importanti.

    La scienza contemporanea a volte trascura ancora l’importanza delle assunzioni implicite con cui l’uomo categorizza la realtà che lo circonda…. categorie sulla quale costruisce le sue teorie… il punto non è certo quello di azzerare le proprie conoscenze, ma per lo meno di prender coscienza di ciò in modo da poter scovare degli errori concettuali nei propri schemi mentali, nei propri universi di discorso e poter così affinare i modelli.

    questo è IMPOSSIBILE se alla base della ricerca c’è un dibattito così serrato tra “effetto serra sì” ed “effetto serra no” perchè va a finire che ognuno farà esperimenti per dimostrare la sua verità.

    P.S. e OT. saluti a NIA e a tutti gli utenti, per una settimana non ci sarò…. grazie di tutto

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  6. Mi piacerebbe però leggere un parere discorde, qualcuno che non condivide il contenuto dell’articolo e cerca di confutarlo in modo ragionato.
    Spero che qualcuno che dissente intervenga presto, almeno così ci sarebbe più dibattito…..

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  7. io stavo aspettando la risposta a ciò che ha scritto Kjai nell’articolo precedente… mi sembravano obiezioni costruttive e fondate. dacci un occhio, è tra gli ultimi commenti

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  8. MI spiace ma pure io non dissento e anzi plaudo l’articolo. In particolare alcune affermazioni mi hanno colpito affermazioni che condivido al 100% e rispetto alle quali pure io mi batto nel mio piccolo. Affermazioni ceh purtroppo non sono mai prese in considerazione dagli organi “ufficilai” sia pro che contro AGW. Diciamo affermazioni riguardanti una “terza via”
    cito:
    l’inquinamento atmosferico è determinato non già dai c.dd “gas serra”, che sono gas del tutto naturali e necessari alla vita, come la CO2 (che la natura produce da milioni di anni in quantità 1000 volte superiori a quelle umane ed è fondamentale nel metabolismo delle piante!) o il vapore acqueo delle nubi (che è 100 volte maggiore della CO2 e viene prodotto dall’evaporazione delle acque oceaniche), bensì dalla combustione industriale di sostanze tossiche come i benzeni, i solfuri, i cloruri, i fenoli, dal pm10 e le polveri sottili, ecc. ecc.

    ecco questo è il punto i media ci fanno concentrare su un falso problema che ci conivolge tutti come cittadini ma che risparmia lobby e potentati economici, politici e finaziari. E questo è sfuggito ai cosidetti ambientalisti, trascinati nel turbine della crociata anti CO2.
    La soluzione ai problemi causati dall’uomo al pianeta sta nel cambiamento di questa società basata sul consumo e sul denaro (società tra l’atro teorizzata e creata da economisti americani negli anni 30 ricordiamocelo bene). Altre società sono possibili partendo dal concetto che i cambiamenti climatici ci sonon sempre stati e sempre ci saranno, berso il caldo e verso il freddo e partendo dal concetto che il modello di sviluppo dell’attuale società è rigido e fragile, inadatto ad ogni minimo cambiamento delle condizioni climatiche e non solo del pianeta.

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  9. Non mescoliamo le carte … io voglio sapere su che basi scientifiche si fonda questo benedetto effetto serra … miliardi di persone ne parlano possibile che sia solo pubblicità ?

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  10. Sleepyhollow :io stavo aspettando la risposta a ciò che ha scritto Kjai nell’articolo precedente… mi sembravano obiezioni costruttive e fondate. dacci un occhio, è tra gli ultimi commenti

    Grazie.
    Leggendo le obiezioni e rileggendo questo articolo, soprattutto con riferimento al caldo terribile del pianeta Venere, in effetti mi è venuta un’osservazione:

    nell’articolo si dice che le zone più calde della Terra e quelle sottoposte alla maggiore escursione termica sono i deserti, dove la limpidezza dell’atmosfera (passatemi questo termine semplicistico) favorisce un forte riscaldamento diurno e un forte raffreddamento notturno.
    Invece, si dice, le zone equatoriali, molto umide, nonostante il sole alto sull’orizzonte sono caratterizzate da temperature diurne inferiori a quelle dei deserti e da scarsa escursione termica.

    Tuttavia, non è che per caso ci stiamo dimenticando di un elemento fondamentale? Mi riferisco alla circolazione generale dell’atmosfera: le zone equatoriali non si surriscaldano perchè esistono fenomeni (venti, perturbazioni) che sottraggono questo calore e lo trasportano altrove, verso le zone polari, oltre alla frequente presenza di nubi che schermano parte dei raggi solari.
    Altrimenti, con tutta probabilità, lì si avrebbero temeprature superiori a quelle di tutto il resto del nostro pianeta.

    Ergo, non è che per caso stiamo sminuendo troppo l’effetto serra, ovvero (chiamiamolo pure in altro modo) la capacità dell’atmosfera di influenzare la temperatura della superficie terrestre, provocandone l’incremento o la diminuzione media, a seconda della composizione dell’atmosfera (più meno vapore acqueo, in sostanza) ?

    E poi, non stiamo trascurando del tutto gli effetti della circolazione atmosferica terrestre, che impedisce che ai poli ci sia un freddo insopportabile per gli esseri viventi e, viceversa, un caldo insopportabile all’equatore?

      (Quote)  (Reply)

  11. Scusate se “invado ma vorrei provare a rispondere alle questioni sollevate da Kjai sul post precedente
    1)Nessuno nega l’esistenza di un influenza di un atmosfera sulle temperatura. Quello che si nega è l’aumento delle temperature a causa di un effetto di “riflessione” dei raggi infrarossi da parte di particelle di CO2. In particolare le nuove teorie indicano come l’atmosfera di un pianeta sia in condizioni sature e quindi ogni cambiamento della sua composizione è compensato da una valvola di sfogo che è rappresentata dall’interfaccia atmosfera/spazio. Quello che si negè è ch el’effetto dei gas atmosferici sia paragonabile a quello di una serra o di una coperta. Quello che viene indicato dagli studi recenti sull’effetto serra è che essendo saturo, questo effetto è costante e non è una variabile. Quindi il punto diventa anche semantico poichè per “effetto serra” ormai si intende una cosa specifica e siccome questa cosa cosi come la si intende è falsa allora bisogna cabirgli il nome tipo “effett atmosfera”
    2)L’atmosfera di venere ha una composizione e una densità completamente differnti da quelle della terra, quindi non si possono paragonare due cose incomparabili ch ehanno in comune solo lo stato gassoso. Anche in questo caso l’atmosfera di venere avrà il suo “effetto serra” o meglio “effetto atmosfera”
    3) NON è vero che la Terra e i pianeti non producano calore e non emettano calore a) La Terra emette calore visto che il suo nucleo è allo stato fuso ( è una costante o una variabile?) b) la terra produce calore attraverso le reazioni di decadimento radioattivo dei mierali che si trovano nelle rocce della crosta terrestre.
    4)Va ricordato che lo spettro di assorbilento degli IR della CO2 è quasi coincidente con quello del vapore acque e quindi quest’ultimo è responsabile dell’assorbimento degli infrarossi.
    http://brneurosci.org/co2.html
    http://climaterealists.com/forum/viewtopic.php?t=69&f=2

    Inoltre da altri studi risulta che la capacità di assrobimento della C02 Tende alla saturazione intorno a valori di 280-300 ppm, cioè al di sopra di questi valori l’AUMENTO della sua capacità di assorbimento degli infrarossi tende a zero.

    http://www.ff.org/centers/csspp/pdf/20070330_carter.pdf
    http://brneurosci.org/co2.html

    cercate i diagrammi nel testo……..

      (Quote)  (Reply)

  12. giovanni :
    Scusate se “invado ma vorrei provare a rispondere alle questioni sollevate da Kjai sul post precedente
    1)Nessuno nega l’esistenza di un influenza di un atmosfera sulle temperatura. Quello che si nega è l’aumento delle temperature a causa di un effetto di “riflessione” dei raggi infrarossi da parte di particelle di CO2. In particolare le nuove teorie indicano come l’atmosfera di un pianeta sia in condizioni sature e quindi ogni cambiamento della sua composizione è compensato da una valvola di sfogo che è rappresentata dall’interfaccia atmosfera/spazio. Quello che si negè è ch el’effetto dei gas atmosferici sia paragonabile a quello di una serra o di una coperta. Quello che viene indicato dagli studi recenti sull’effetto serra è che essendo saturo, questo effetto è costante e non è una variabile. Quindi il punto diventa anche semantico poichè per “effetto serra” ormai si intende una cosa specifica e siccome questa cosa cosi come la si intende è falsa allora bisogna cabirgli il nome tipo “effett atmosfera”
    2)L’atmosfera di venere ha una composizione e una densità completamente differnti da quelle della terra, quindi non si possono paragonare due cose incomparabili ch ehanno in comune solo lo stato gassoso. Anche in questo caso l’atmosfera di venere avrà il suo “effetto serra” o meglio “effetto atmosfera”
    3) NON è vero che la Terra e i pianeti non producano calore e non emettano calore a) La Terra emette calore visto che il suo nucleo è allo stato fuso ( è una costante o una variabile?) b) la terra produce calore attraverso le reazioni di decadimento radioattivo dei mierali che si trovano nelle rocce della crosta terrestre.
    4)Va ricordato che lo spettro di assorbilento degli IR della CO2 è quasi coincidente con quello del vapore acque e quindi quest’ultimo è responsabile dell’assorbimento degli infrarossi.
    http://brneurosci.org/co2.html
    http://climaterealists.com/forum/viewtopic.php?t=69&f=2
    Inoltre da altri studi risulta che la capacità di assrobimento della C02 Tende alla saturazione intorno a valori di 280-300 ppm, cioè al di sopra di questi valori l’AUMENTO della sua capacità di assorbimento degli infrarossi tende a zero.
    http://www.ff.org/centers/csspp/pdf/20070330_carter.pdf
    http://brneurosci.org/co2.html
    cercate i diagrammi nel testo……..

    si ma scusa te dici che l’effettoserra andrebbe chiamato effetto atmosfera perchè non esiste l’effettoserra… e poi mi parli di spettro di assorbimento della cO2 e dell’acqua (come del Metano, NOx,etc..)

    non è contraddizione?

    La terra secondo Plank emette dato che ha una T superiore allo 0 K.
    La radiazione emessa viene assorbita dai gas presenti in atmosfera secondo delle regole di selezione (vedi transizioni vibrazionali).. quindi un effetto serra C’è.

    Tutta questa energia assorbita dato che nulla si crea e nulla si distrugge deve essere CONSERVATA..
    emissione radioativa
    emissione NON radioativa

    Questa energia emessa può eccitare a suo volta altre molecole?

    Il problema è quanto vale l’assorbimento della CO2 rispetto all’atmosfera:

    è trascurabile?

    non è trascurabile?

    E perchè l’escursione termica lunare è così forte? Forse perchè non ha atmosfera?

      (Quote)  (Reply)

  13. La frittata la puoi girare quanto vuoi ma sempre frittata rimane, inutile contestare quello che sulla nostra pelle sentiamo , negli ultimi cinque anni le temperature medie si sono abbassate negli ultimi cinque anni il sole , diciamo in un modo molto spartano , ha rallentato la sua attività.

    La frittata la puoi girare quanto vuoi ma sempre frittata rimane .

    Inutile mettere condimenti verdure o insaccati di ogni genere FRITTATAAAAA.

    Scusate torno aleggere soltanto.

    ABBRACCIO TUTTI ——-Luigi—Bari——–

      (Quote)  (Reply)

  14. @paolo
    La terra NON E’ UN CORPO NERO !!!! 8)
    Neanche il Sole lo e’ 8) 8)

    Ciao
    Luca
    P.S.
    Simon, se come prossimo pubblichi il mio… sarebbe abbastanza in tema 8)
    Ciao
    Luca

      (Quote)  (Reply)

  15. Non mi torna il concetto di atmosfera come radiatore 😉 Casomai come “omogeneizzatore” o “miscelatore” 8)

    (cioe’, lo ‘e sicuro… anche lei irraggia verso l’infinito e oltre 8) ma penso che lo faccio di piu’ la superficie … O NO ???)
    Ciao
    Luca

      (Quote)  (Reply)

  16. nitopi :
    @paolo
    La terra NON E’ UN CORPO NERO !!!!
    Neanche il Sole lo e’
    Ciao
    Luca
    P.S.
    Simon, se come prossimo pubblichi il mio… sarebbe abbastanza in tema
    Ciao
    Luca

    vabhhè chiamalo copro grigio.. ma comunque la sua radiazione emessa dipende dalla T..
    quindi la superficie terrestre EMETTE radiazione elettromagnetica.

    Questa radiazione uscirà e si disperde nell’universo.

    Che succede se collide e eccita un livello Vibro-rotazionale di una molecola biatomica con un momento dipolare diverso da zero?

    Avrò un fotone che passerà in uno stato eccitato.

    In un tempo relativamente veloce ricadrà:

    -emettendo una radiazione elettromagnetica
    -emettendo calore

    L’energià non si distrugge si conserva.

      (Quote)  (Reply)

  17. Ho risposto a Kjai e quindi a Sleepyhollow su Venere adesso in un post nell’articolo precedente, se volete lo riposto.

    Rispondo a Fabiodue:

    mi pare ci sia una contraddizione nella tua obiezione su deserti e tropici, e il presunto effetto-serra.

    Se tu mi dici che la circolazione generale atmosferica “raffredda” i tropici (e non solo), in primo luogo ciò significa che è VERO ciò che ho scritto, anch’io ho scritto sopra che non ha senso paragonare l’atmosfera ad una serra o una coperta, proprio perchè in una serra NON hai fenomeni convettivi (nubi, venti, uragani, piogge, nevi) che invece hai nell’atmosfera reale.

    E allora se l’atmosfera raffredda più di quanto riscalda, anche tu mi confermi che l’effetto-serra NON ESISTE.

    Quello che TU definisci effetto serra non ha nulla a che vedere con quello enunciato dall’IPCC, secondo loro l’atmosfera i i gas RISCALDANO e basta.

    Se invece anche tu mi dici che l’atmosfera raffredda, allora mi dai ragione, ma dici una cosa totalmente diversa dall’IPCC & friends.

    Insomma, se credi nell’effetto-serra devi credere che l’atmosfera possa SOLO alzare le temperature, altrimenti quello che dici tu NON è effetto-serra.

    Però non mi pare che la circolazione generale atmosferica renda i poli meno freddi, proprio perchè il Jet stream nasce dal VP (vortice polare) è un vento di origine polare che viaggia a 11 km. tra la troposfera e la stratosfera, a – 55°C, e non influenza le temperature ai Poli, per lo meno da quanto ne so io, e da quanto se ne sa ora.

      (Quote)  (Reply)

  18. paolo :

    nitopi :
    @paolo
    La terra NON E’ UN CORPO NERO !!!!
    Neanche il Sole lo e’
    Ciao
    Luca
    P.S.
    Simon, se come prossimo pubblichi il mio… sarebbe abbastanza in tema
    Ciao
    Luca

    vabhhè chiamalo copro grigio.. ma comunque la sua radiazione emessa dipende dalla T..
    quindi la superficie terrestre EMETTE radiazione elettromagnetica.
    Questa radiazione uscirà e si disperde nell’universo.
    Che succede se collide e eccita un livello Vibro-rotazionale di una molecola biatomica con un momento dipolare diverso da zero?
    Avrò un fotone che passerà in uno stato eccitato.
    In un tempo relativamente veloce ricadrà:
    -emettendo una radiazione elettromagnetica
    -emettendo calore
    L’energià non si distrugge si conserva.

    Scusa….
    Casomai ecciti un livello vibrazionale della molecola (se ricordo bene….il rotazionale e’ nelle microonde, il vibrazionale nell lontano IR, il visibile eccita i livelli elettronici…. cosi’ , all’ingrosso) .

    Il livello ricade e riemette un fotone.
    Sicuramente non riemette “calore” (a livello atomico e molecolare il concetto di calore NON HA ALCUN SENSO… ne avevo parlato e ne avevamo discusso in un articolo qualche mese fa…)

    ..
    .
    Per quanto riguarda la frequenza del fotone riemesso (ops. parlando di fotone dovrei dire energia..) potrebbero verificarsi vari fenomeni… tra l’altro la CO2 ha anche livelli che possono “laserare” se sottoposte a corretto pompaggio quindi…. Chissa’.

    Ciao
    Luca

      (Quote)  (Reply)

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