Ghiacci Marini Artici – Situazione Settembre 2010

Estensione:

Anomalia Concentrazione:

 

Area:

 

Trend Anomalia Estensione:

 

Curiosità:

Rispetto a 10 anni fa abbiamo 1.4milioni di kmq di estensione in meno e 1.3 in meno di area.

Rispetto a 20 anni fa abbiamo 1.3milioni di kmq di estensione in meno e 1.5 in meno di area.

Rispetto a 30 anni fa abbiamo 2.9milioni di kmq di estensione in meno e 1.8 in meno di area.

 

Vi Ricordo Sempre che il grafico si basa sulle percentuali, nel periodo estivo essendo minore l’estensione in % la perdita è ovviamente maggiore

FABIO

 

42 pensieri su “Ghiacci Marini Artici – Situazione Settembre 2010

  1. Grazie Fabio per il riepilogo.
    Rispetto agli anni precedenti (2007, 2008 e 2009), a settembre, qual è la situazione in termini di spessore dei ghiacci?

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  2. A guardare questi grafici viene il mal di stomaco. Questa primavera si diceva che, avendo più ghiaccio pluriennale rispetto agli anni precedenti, la tenuta sarebbe stata migliore, ma poi ci si è messa l’ AO quasi costantemente negativa a rovinare la situazione. Che dire……ora l’artico sembra in forte recupero, anche se negli ultimi 2 giorni si è quasi fermato; speriamo che questo sia l’ultimo anno di sofferenza !

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  3. carmelo :A guardare questi grafici viene il mal di stomaco. Questa primavera si diceva che, avendo più ghiaccio pluriennale rispetto agli anni precedenti, la tenuta sarebbe stata migliore, ma poi ci si è messa l’ AO quasi costantemente negativa a rovinare la situazione. Che dire……ora l’artico sembra in forte recupero, anche se negli ultimi 2 giorni si è quasi fermato; speriamo che questo sia l’ultimo anno di sofferenza !

    Non si può dire: se AO e NO continuano a restare basse, anche in presenza di una progressiva riduzione delle temperature globali, è probabile che il recupero richieda molto tempo, anche perchè stiamo parlando di quasi 3 milioni di kmq di estensione in meno rispetto a 30 anni fa e comunque un milione e mezzo rispetto a solo 10 anni fa.

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  4. Credo che ci siano problemi al satellite …
    Un branco di orsi polari affamati distrugge 1.000.000 di kmq di ghiaccio

    … oppure … branchi di orsi polari affamati, che per rincorrere le foche, hanno distrutto più 1.000.000 di kmq di ghiaccio in un giorno!
    … oppure qualcuno che ha introdotto dei dato palesemente errati …
    … ??????

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  5. Luci0 :
    Credo che ci siano problemi al satellite …

    … oppure … branchi di orsi polari affamati, che per rincorrere le foche, hanno distrutto più 1.000.000 di kmq di ghiaccio in un giorno!
    … oppure qualcuno che ha introdotto dei dato palesemente errati …
    … ??????

    Ottima osservazione, penso sia impossibile un tracollo così netto nel giro di pochi giorni.

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  6. @Luci0

    E’ evidente l’errore, dubito possa essere reale, sarebbe una cosa mai vista prima e a dir poco tragica XD

    Anche perchè notate:

    http://www.ijis.iarc.uaf.edu/en/home/seaice_extent.htm

    Siamo al di sopra sia del 2008 che del 2009, quindi il pericolo di fare peggio del 2007 è scongiurato, nonostante la configurazione meteo ha fatto di tutto per creare nuovi record negativi.

    Possiamo alla fine dire che il polo ha resistito bene, dopotutto, nonostante la sua situazione sia tutt’altro che positiva.

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  7. Io ho la mia solita teoria basata sul nulla che dice che più a lungo dura l’AO negativa e più freddo diventa.Cioè voglio dire se paradossalmente avessimo 5 cm di neve ovunque invece di metri e metri nei posti freddi e zero dalle altre parti il pianeta sarebbe un cubo di ghiaccio.Ecco l’ho detto.

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  8. Buongiorno a tutti i membri di NIA. Avete notato il recente articolo su “Nature” di Haigh et al?

    http://www.nature.com/nature/journal/v467/n7316/pdf/nature09426.pdf

    Dice, sostanzialmente, che tutto quello che si è detto fino ad oggi sull’influenza del sole sul clima è sbagliato. E’ vero che l’irradianza totale varia proporzionalmente al numero di macchie, ma le diverse lunghezze d’onda variano in modo diverso. Nell’ultimo ciclo di calo di attività, sembra che l’ultravioletto sia calato molto di più del visibile. Siccome l’ultravioletto è assorbito nell’alta atmosfera, quello che succede è che il sole scalda di più la terra in periodi di minimo che in periodi di massimo!!

    Ovvero, perlomeno secondo queste misure che vanno prese – come tutte le cose – con cautela.

    Se non avete l’accesso all’articolo su nature, ve lo posso mandare (singolarmente, se mi passate un email). Comunque, l’articolo è stato riassunto piuttosto bene sul “Guardian”

    http://www.guardian.co.uk/science/2010/oct/06/sun-role-warming-planet

    Anche su “realclimate” (molto cautamente)

    http://www.realclimate.org/index.php/archives/2010/10/solar-spectral-stumper/

    Bene, credo che voi siate gli esperti in questo campo; mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.

    Saluti!

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  9. La situazione dei ghiacci artici non é stata quella che speravamo, ma il loro recupero adesso é sorprendente.
    Poi tanto per sorridere un poco:
    Sapete qual´è il libro piú letto ai poli e Graenlandia?
    Il VAN…GELO

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  10. Dell´articolo che Ugo Bardi propone esiste giá una sintesi ben accessibile qui:
    http://hockeyschtick.blogspot.com/

    Comunque sembra che il Sole adesso comincia ad avere la sua parte importante nel clima. Sia nel bene che nel male. Hanno aspettato decenni per accorgersi della sua importanza assolutamente trascurata fino ad adesso essendo l´AGW assolutamente preponderante per loro per poi accorgersi che forse non é cosí semplice e assoluto.

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  11. L’influenza della variazione di irraggiamento tra massimo e minimo e’ abbastanza risibile.
    La teoria che pareva piu’ plausibile era che la bassa attività solare schermasse meno la terra dai raggi cosmici (diminuzione del campo magnetico) e che tutto ciò portasse ad un aumento della nuvolosita’ con relativo effetto “riflettente”….
    E’ in corso un esperimento al CERN ( ma non ne ho più notizia)
    Ciao
    Luca

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  12. Cosí come adesso si sono accorti della polvere dei deserti, in particolare del Sahara, che si sparge in tutto il pianeta con riflessi sul clima che fino ad ora sono stati completamente ignorati.
    È bene che la ricerca faccia passi avanti accorgendosi che le ipotesi semplicistiche della CO2 é proprio una teoria infantile e che il clima é molto piú complesso di quanto proposto.
    http://www.apolo11.com/mudancas_climaticas.php?posic=dat_20101007-104549.inc

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  13. Ugo Bardi :

    Buongiorno a tutti i membri di NIA. Avete notato il recente articolo su “Nature” di Haigh et al?

    http://www.nature.com/nature/journal/v467/n7316/pdf/nature09426.pdf

    Dice, sostanzialmente, che tutto quello che si è detto fino ad oggi sull’influenza del sole sul clima è sbagliato. E’ vero che l’irradianza totale varia proporzionalmente al numero di macchie, ma le diverse lunghezze d’onda variano in modo diverso. Nell’ultimo ciclo di calo di attività, sembra che l’ultravioletto sia calato molto di più del visibile. Siccome l’ultravioletto è assorbito nell’alta atmosfera, quello che succede è che il sole scalda di più la terra in periodi di minimo che in periodi di massimo!!

    Ovvero, perlomeno secondo queste misure che vanno prese – come tutte le cose – con cautela.

    Se non avete l’accesso all’articolo su nature, ve lo posso mandare (singolarmente, se mi passate un email). Comunque, l’articolo è stato riassunto piuttosto bene sul “Guardian”

    http://www.guardian.co.uk/science/2010/oct/06/sun-role-warming-planet

    Anche su “realclimate” (molto cautamente)

    http://www.realclimate.org/index.php/archives/2010/10/solar-spectral-stumper/

    Bene, credo che voi siate gli esperti in questo campo; mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.

    Saluti!

    non ho letto l’articolo e non penso di farlo.
    non vedo come possa trasformarsi un minor assorbimento alle bande infrarosse in un riscaldamento.

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  14. a proposito dell’esperimento al CERN menzionato da Luca (Nitopi), non si è saputo più nulla…..stanno taroccando anche quello? o i risultati che ne stanno uscendo sono troppo sconvolgenti per essere pubblicati?

      (Quote)  (Reply)

  15. Secondo me le teorie devono essere suffragate da risultati sperimentali. Se fosse vero quanto dicono su Nature, nel ‘600 avremmo dovuto avere un optimum caldo e nel medioevo una PEG.

      (Quote)  (Reply)

  16. Ugo Bardi :Buongiorno a tutti i membri di NIA. Avete notato il recente articolo su “Nature” di Haigh et al?
    http://www.nature.com/nature/journal/v467/n7316/pdf/nature09426.pdf
    Dice, sostanzialmente, che tutto quello che si è detto fino ad oggi sull’influenza del sole sul clima è sbagliato. E’ vero che l’irradianza totale varia proporzionalmente al numero di macchie, ma le diverse lunghezze d’onda variano in modo diverso. Nell’ultimo ciclo di calo di attività, sembra che l’ultravioletto sia calato molto di più del visibile. Siccome l’ultravioletto è assorbito nell’alta atmosfera, quello che succede è che il sole scalda di più la terra in periodi di minimo che in periodi di massimo!!
    Ovvero, perlomeno secondo queste misure che vanno prese – come tutte le cose – con cautela.
    Se non avete l’accesso all’articolo su nature, ve lo posso mandare (singolarmente, se mi passate un email). Comunque, l’articolo è stato riassunto piuttosto bene sul “Guardian”
    http://www.guardian.co.uk/science/2010/oct/06/sun-role-warming-planet
    Anche su “realclimate” (molto cautamente)
    http://www.realclimate.org/index.php/archives/2010/10/solar-spectral-stumper/
    Bene, credo che voi siate gli esperti in questo campo; mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.
    Saluti!

    Personalmente lo sapevo già da un po di tempo (però l’ultravioletto scalda di più in periodi di massimo, non di minimo), gli esperti di sole qui su NIA probabilmente lo sanno da anni, ma lo si divulga a beneficio dell’opinione pubblica soltanto adesso.
    Meglio tardi che mai…….un altro tassello sulla strada della demolizione della teoria del Global Warming……..

    Grazie comunque per l’info 🙂

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  17. @Ugo Bardi

    Rispetto all’interpretazione dell’articolo citato da Ugo Bardi c’è un’altra interpretazione dei lavori di Mike Lockwood dell’Università di Reading e di Joanna Haigh dell’Imperial College di Londra. Questa dice che il blocco dei sistemi meteo regionali citata da loro è in grado di raffreddare il pianeta molto di più che riscaldarlo. Se a questo aggiungiamo l’effetto della mancata schermatura ai raggi cosmici dell’eliosfera, conseguenza del minimo solare, questo provoca una maggior formazione di nuvole che riduce la quantità di luce solare al suolo.

    Se non vogliamo accettare questa ultima teoria, comunque una teoria che è più accettata tra gli scienziati del clima è che i raggi cosmici possono cambiare il comportamento delle nuvole piuttosto che la loro formazione. Utilizzando misurazioni con palloni meteorologici, Harrison ha dimostrato che le nubi si caricano elettrostaticamente negli strati superiori e inferiori, e ritiene che di questo sono responsabili proprio i raggi cosmici (Geophysical Research Letters, DOI: 10.1029/2010GL043605).

    Combinandosi l’effetto di blocco regionale con quello della ionizzazione degli strati nuvolosi, ciò provoca un raffreddamento generalizzato del pianeta con aumento della drammaticità delle precipitazioni con solo qualche riscaldamento molto localizzato regionalmente (come ad esempio in Russia quest’estate).

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