SECONDO ME LA TERRA SUDA, MA NON HA LA FEBBRE ALTA

di agrimensore g.

Pur essendo scettico sull’AGWT, non dubito che l’effetto serra esista. Cioè, l’atmosfera, con i suoi gas serra agisce sulla superficie terrestre come una coperta (qualcuno parla di effetto coperta, come ha sottolineato l’articolo di Claudio Costa su NIA): parte delle radiazioni che emette la superficie terrestre le vengono restituite dall’atmosfera. Questo effetto permette alla temperatura del pianeta di rimanere all’incirca a 15C (o 288K). Per riassumere i termini della questione, inserisco di seguito lo schema riportato da Wikipedia

Fig. 1

Fin qui, personalmente, non ho motivi per essere perplesso. Concettualmente le cose funzionano. Però, ATTENZIONE: nella figura tratta da wikipedia i numeri tornano, ma alla parte emessa dalla superficie (quella in marrone chiaro e scuro che piega a sinistra) manca la didascalia. Cosa esce dalla superficie terrestre? Perché solo “350” (tutte le misure sono espresse in W/m^2) sono assorbiti dai gas serra? Cosa sono gli altri “102”, rispetto ai “452” emessi?

Leggeremo sotto le risposte. Ora, ci chiediamo cosa succede se immettiamo gas serra nell’atmosfera, cioè rendiamo più spessa la coperta, o, se volete, mettiamo un’altra coperta (magari molto più sottile) sopra l’attuale.

Bene, consideriamo la nostra esperienza personale. Immaginiamo di farci una bella dormita avvolti da una coperta e di aver raggiunto il nostro equilibrio termico. C’è il termosifone acceso, col termostato a 20 gradi, quindi abbiamo scelto una coperta molto leggera. Stiamo bene e dormiamo. Purtroppo quando siamo ancora nel mondo dei sogni, qualcuna ci mette sopra un’altra coperta, diciamo pure un piumone (tanto per esagerare). Adesso, ci vengono riflesse dalle coperta molte più radiazioni.

Riprendendo il paragone col sistema Terra,  siamo nel caso in cui si rilascia in atmosfera CO2 (la coperta più spessa:) la parte indicata nel disegno di fig.1 come “directly radiated from surface” diminuirebbe mentre la parte “greenhouses gas absorption” aumenterebbe.  Però tutto l’equilibrio si è perso, nel senso che l’atmosfera adesso dovrà irradiare di più e… insomma, bisogna che succeda qualcosa per ritrovare l’equilibrio perduto.

Questo precisazione di effetto serra à effetto coperta, è in genere molto cara ai sostenitori dell’effetto serra. Ad esempio, il prof. Bardi (che ogni tanto legge NIA) ne scrive in questo articolo, già citato dall’articolo di Costa: http://aspoitalia.blogspot.com/2007/12/leffetto-coperta-gi-effetto-serra.html, ove si spiegano alcuni dei fondamentali principi fisici che regolano il clima.

Bene, riprendiamo con la nostra esperienza virtuale.

Quando ci sveglieremo la mattina, il nostro corpo si sarà scaldato? Cioè, se prendiamo il termometro, scopriremo di avere la febbre? Beh, io immagino che anziché i soliti 36C, forse avremo 36.5C, magari, 36.8C, ma non penso scopriremo di avere la febbre. Più probabilmente, scopriremo di aver sudato durante la notte. Già, perché, com’è noto, il nostro corpo usa uno stratagemma per riportarsi all’equilibrio: suda, cosicché il calore in eccesso viene ceduto come calore latente, senza alzare la propria temperatura. L’alternativa, quella di emettere più radiazioni, comporta, per la legge di Boltzmann, la necessità di aumentare la temperatura (con danni fisiologici, a cominciare dal cervello).

E la Terra che farà? Una volta resa più spessa la coperta, quindi aumentando le radiazioni in ingresso, come reagirà? Per riprendere l’analogia sopra descritta, come ritroverà il suo equilibrio? Mi sembra ci siano due possibilità, che possono anche coesistere.

1) Emetterà più radiazioni e quindi innalzerà la temperatura (legge di Boltzmann) oppure

2) Utilizzerà lo stratagemma del calore latente (+ vapore acqueo) per cederlo all’atmosfera (+ pioggia)

Nel secondo modo, la superficie riesce a trasferire il calore in eccesso  senza alzare la temperatura. Il prof.Miskolczi, come riportato nell’articolo di NIA (http://daltonsminima.wordpress.com/2010/06/11/ex-scienziato-della-nasa-dimostra-che-non-esiste-l%C2%B4effetto%C2%A0serra/), ha dato la sua risposta: la Terra, così come ogni pianeta dotato di atmosfera semitrasparente (la coperta) e riserve di gas serra, cioè gli oceani, (i liquidi attraverso i quali si suda) non si scalda, piuttosto diminuisce la quantità di vapor acqueo in atmosfera per reagire all’incremento di CO2 e tornare in equilibrio.

Rimane ancora un altro punto da verificare. Premesso che è plausibile una maggiore evaporazione, chi ci dice che il vapore acqueo, non rimanga in questo stato contribuendo ad aumentare i gas serra (lo spessore della coperta)? Chi ci dice che si formino le nubi e piova? In fondo, il cuore dell’AGWT è proprio questo: prevede un feed-back positivo( +CO2 –> +effetto serra  –> +caldo –>  +vapor acqueo –> +effetto serra –> +caldo –> +…) dovuto al vapor acqueo.

Beh, io non credo molto ai feed-back positivi se un sistema ha dimostrato la propria stabilità (mi sembrano più probabili quelli negativi), e poi sono affascinato dalla teoria di Svensmark che dice che la formazione delle nubi è favorita dalla quantità di raggi cosmici in ingresso in atmosfera. Poichè tale ingresso è a sua volta modulato dall’attività solare, la nostra stella diventa decisiva per regolare il clima terrestre.

Tuttavia, queste sono solo delle mie opinioni, ci sono scienziati che hanno affrontato e stanno affrontando la questione da vari punti di vista. Quello che vorrei mettere in evidenze è che, per quanto mi riguarda, il dibattito sull’AGWT dovrebbe innanzi tutto approfondire questi temi, prima di poter dire che essa sia una teoria consolidata.

Quasi dimenticavo… dobbiamo scoprire che fine ha fatto la didascalia mancante della figura 1. Fortuna che Internet è grande, così ho trovato una figura più completa:

fig.2: schema di Kihel, Trenberth, 1997

Questa figura è piuttosto famosa (molti lettori già la conosceranno) e la trovata anche sotto wikipedia, oltre ad averne parlato in un precedente post di NIA.

Se facciamo il confronto con la fig.1, troviamo la natura dei “452” uscenti dalla superficie: “350” sono le radiazioni emesse dalla superficie, “24” il calore termale e “78” il calore latente. Ora le due possibilità che ha il pianeta per ritrovare l’equilibrio sono un po’ più chiare:

1) aumentare le radiazioni emesse, cioè i “390” di cui fanno parte i 350 (avere la febbre);

2) aumentare l’evaporazione, cioè i “78” (sudare), e con essi la parte riflessa dalle nubi.

Un’idea di come stanno andando le cose, ce la può dare l’articolo di Science

How Much More Rain Will Global Warming Bring” (Frank J. Wentz,* Lucrezia Ricciardulli, Kyle Hilburn, Carl Mears) del 12/7/07, che potete leggere qui:

http://www.remss.com/papers/wentz_science_2007_paper+som.pdf

e che comincia così:

Climate models and satellite observations both indicate that the total amount of water in the atmosphere will increase at a rate of 7% per kelvin of surface warming. However, the climate models predict that global precipitation will increase at a much slower rate of 1 to 3% per kelvin. A recent analysis of satellite observations does not support this prediction of a muted response of precipitation to global warming. Rather, the observations suggest that precipitation and total atmospheric water have increased at about the same rate over the past two decades.

In sostanza,  i modelli hanno sottostimato le precipitazioni atmosferiche. Ecco perchè penso che la Terra sudi, ma non abbia la febbre alta.

Prima di concludere, ritengo opportuno precisare che:

a) il rif. al prof. Bardi è dovuto al fatto che è esperto di scienza del clima e ogni tanto legge gli articoli di NIA (cfr. http:/ugobardi.blogspot.com/2010/11/astrofili-e-climofobi-un-altro-autogoal.html), quindi, se ne ha voglia e tempo, può commentare chiarendo qualche aspetto, ed eventualmente, sottolineando gli errori;

b) non entro nel merito della discussione se sia giusto e in che misura ridurre le emissioni di CO2 o su come ridurre i rischi, nè tanto meno voglio suggerire che non esistono rischi; più in generale, non ho risposte, ho solo interrogativi;

c) l’articolo riporta le mie congetture personali, rispetto a quanto mi è capitato di leggere sul tema; tra l’altro ho privilegiato la leggibilità al rigore scientifico; quindi in alcun modo questo articolo intende essere un riassunto sullo stato dell’arte del dibattito AGW;

d) non metto in dubbio l’attuale aumento delle temperature globali (GW), pongo solo delle questioni su come possa evolvere in futuro.

58 pensieri su “SECONDO ME LA TERRA SUDA, MA NON HA LA FEBBRE ALTA

  1. @ agrimensore

    Scrivi: “Se sì, cos’è che non va? “

    Scusa ma quella che hai descritto è la favoletta che ci raccontano da 20 anni, ma non è chiaro il meccanismo, quindi analizzerò quello che dici punto per punto anche perché tu stesso lo chiedi.

    Scrivi. “il sole emette radiazioni in varie lunghezze d’onda. La Terra riemette radiazioni solo LWR.”

    So che sai che non è così, ma per chiarezza devo specificare: la terra emette onde lunghe ma riflette anche le onde corte, è il meccanismo dell’albedo…e anche del riscaldamento raffreddamento della stratosfera.

    Scrivi. “ Poichè la CO2 assorbe LWR, aumentando CO2 aumenta “molto” l’assorbimento delle radiazioni provenienti dalla superficie, aumenta “poco” l’assorbimento delle radiazioni provenienti dal sole (non so se è anche l’approfondimento che cercava Costa). “

    Concordo sul fatto che l’aumento del CO2 influenza di più le emissioni a onda lunga in uscita di quelle a onda corta in entrata ma il problema è che nella bassa e media troposfera il CO2 è completamente saturato, quindi assorbe tutti gli ir della sua banda in pochi metri di altezza da terra. Questo è pure dimostrato. Quindi un aumento di concentrazione di CO2 in bassa e media troposfera cambia poco o nulla nell’assorbimento. Mentre in alta troposfera il CO2 non è saturato e quindi ad un aumento del CO2 corrisponde una maggiore captazione di ir che altrimenti uscirebbero verso lo spazio.

    Quindi ripeto l’approfondimento che cercavo:

    per sapere se è importante l’azione del CO2 in alta troposfera, bisogna per forza di cose conoscere cosa succede esattamente dopo che la molecola di CO2 ha assorbito tutti gli ir che può in bassa e media troposfera, per sapere quanti ir nella banda del CO2 arrivano in alta troposfera.
    Quindi ci sono tre possibilità

    1° tutto radiativo:

    lo spiega molto bene Gerrard che cito: “L’assorbimento dell’IR funziona cosi: una molecola riceve IR sotto forma di fotoni ad una certa energia. quando riceve un fotone la molecola di CO2 eccita un suo elettrone e lo fa salire ad un livello più alto scaldandosi. E si scalda sempre di più assorbendo tutti i fotoni che può finchè non ha più elettroni da eccitare, a quel punto emette tanti fotoni quanti ne ha assorbiti in direzioni casuali e rimette gli elettroni al loro posto, e la T ritorna com’era. Quindi si dice che la CO2 H2O metano ecc siano opachi all’IR perchè hanno più elettroni da eccitare e si scaldano molto più di azoto e ossigeno ( che ne hanno pochi) ma anche queste due molecole hanno lo stesso identico processo comunque.”
    Quindi se fosse così tanti ir ne assorbe tanti ne cede, in quetso caso arrivati in alta troposfera una differenza di concentrazione significa più captazione e quindi AGW perchè l’alta troposfera si riscalda, e la terra si raffredda più lentamente ( però non è così mancano infatti le hot spot)

    2° Tutto convettivo: il CO2 eccitato non fa in tempo ad emettere altri fotoni perché si scontra con un altra molecola nell abassa e media troposfera, più probabilmente con azoto e ossigeno( questo in base a concentrazione densità pressione temperatura ecc)
    Se fosse così in alta troposfera non arriverebbe neanche uno, o meglio quasi neanche un ir della banda del CO2 proveniente dalla terra (potrebbero però arrivare dal vapore, dalle nuvole, dal moto convettivo che poi in alta troposfera diventa radiativo ecc)
    Se fosse così l’AGW sarebbe cosa veramente da poco

    3° misto radiativo convettivo: sembra che sia così (ecco perchè la convezione c’entra) ma nessuno mi sa spiegare in che % uno e in che l’altro, anche se poi si riempiono tutti la bocca a dire che sull’agw la fisica è solida ormai non se ne discute neanche più è solo questioni di dettagli e chi mette in dubbio il meccanismo stesso dell’AGW non dell’effetto serra in sè ma dell’AGW, perchè proprio non l’ha capito (come me) è come chi crede che la terra sia piatta, che il fumo non faccia male e tutta la retorica del fanatismo ambientalista che vi risparmio.

    @ Gerrard

    Per gli articoli è semplice, Io l’ho proposto allegandolo in contatti.

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  2. @Costa.
    Dunque, iniziamo da qui:
    “la terra emette onde lunghe ma riflette anche le onde corte, è il meccanismo dell’albedo”
    Sì, ma quelle che non riflette, le assorbe. Così riceve energia
    Poi:
    “3° misto radiativo convettivo: sembra che sia così ”
    Anch’io penso che sia così. Ma perchè dai tanta importanza alla “percentuale”, al di là della legittima curiosità scientifica? Da parte mia, non so darti una risposta così specifica.
    In sostanza, so che hai letto e ti sei documentato moltissimo, però personalmente non mi metto certo a rifare i conti sul forcing radiativo: se vuoi rifarli tu, per tuo conto, credo dovrai affrontare una bella fatica, io mi defilo 🙂
    La mia critica sull’AGWT rimane di tipo concettuale, in particolare sui metodi di stima della sensitività climatica, cioè su come si è stimato che a un determinato forcing radiativo corrisponda un certo probabile range di aumento di temperature.

    @Fano
    Scusa, ma non riesco a capire dov’è che vedi che la CO2 assorbe le short. In tutti i grafici la vedo all’estremo delle IR, sui 2000 nm. Eventualmente, indicami proprio la figura.
    Per il resto, la mia idea è che stimare la sensitività del clima andando “in proporzione”, su quanto accaduto in passato, (a fronte di un forcing X che ha causato un aumento K delle T in passato, si calcola di quanto aumenteranno le temperature a fronte di un forcing Y), sottovaluta che la Terra è un sistema che passa da uno stato stabile all’altro, quando non è in equilibrio si muove “da sola”, senza bisogno di forcing. Ovvero, non si può trovare una legge, lineare o logaritmica o altro, ed applicarla come ad un processo fisico provato in laboratorio.
    Se Simon me lo pubblica, vorrei farci un articolo.

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  3. quello che cercavo di spiegarvi, che secondo me è il vostro errore e che non sono riuscito a trasmettere è che l’IR non scalda nemmeno di un miliardesimo di grado e non rallenta nemmeno il raffreddamento, perchè viene emesso e assorbito in uguali quantità e alla velocità della luce, quello che scalda un oggetto è altro, bisogna abituarsi a ragionare in altri termini.

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  4. La prova di quello che dico io sta nel fatto che nello spazio, lontano dalle stelle, dove l’unica forma di calore possibile è l’irraggiamento (IR) un oggetto as esempio meteorite mantiene costante la sua temperatura nonostante riceva IR da tutte le direzioni e continuamente, allora dovrebbe aumentare la propria temperatura all’infinito, invece rimane uguale perchè alla velocità della luce si rilibera dell’IR. Bisognerebbe impedire l’emissione di IR per farlo scaldare ma la legge vuole che qualunque corpo sopra i 0K emetta sti dannati IR

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  5. @agrimensoreG

    Dunque: il grafico che vedi ha sulle ascisse la lunghezza d’onda, che a fondoscala è 2.6um, ovvero siamo all’interno della banda delle short-wave IR. OK.
    Le conchette nere indicano una perdita della radiazione solare al suolo rispetto lo spettro “fuori atmosfera”, dovute all’assorbimento della radiazione da parte delle molecole che galleggiano in atmosfera, ovvero O2, O3, CO2 e soprattutto H2O. I satelliti artificiali nello spazio si beccano lo spettro di potenza più alto, ampio e regolare, mentre noi sulla terra ci becchiamo quello più seghettato, avente un’area più piccola.
    La differenza delle due aree (l’integrale in dlambda della potenza specifica) è la quantitàà di energia che le molecole in atmosfera assorbono durante il giorno.
    Di notte i due tracciati sono a zero.

    @gerrard8
    Il meteorite è nello spazio senza stelle… allora da dove riceve gli IR?

    CIAO!

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  6. @ClaudioCosta

    Hai detto:
    “l’aumento del CO2 influenza di più le emissioni a onda lunga in uscita di quelle a onda corta in entrata ma il problema è che nella bassa e media troposfera il CO2 è completamente saturato, quindi assorbe tutti gli ir della sua banda in pochi metri di altezza da terra. Questo è pure dimostrato”
    Mi interesserebbe molto leggere l’articolo/i che dimostrano ciò. 🙂
    Postali please!!!

    Ciao!

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  7. @ Agrimensore

    dici:” Ma perchè dai tanta importanza alla “percentuale”, al di là della legittima curiosità scientifica?”

    Perché se la % di trasmissione dell’energia per convezione da parte del CO2 in bassa troposfera fosse alta, ad es del 75% ( come dice il Gerlich) la riduzione delle emissioni sarebbe assolutamente inefficace come mitigazione, perché

    a) arriverebbero pochissimi ir nella banda del CO2 in alta troposfera,

    b) solo un piccolissima infinitesimale frazione del CO2 cioè l’aumento in alta troposfera sarebbe responsabile del cosiddetto AGW

    @ Fano

    “Mi interesserebbe molto leggere l’articolo/i che dimostrano ciò.
    Postali please!!!”

    Che il CO2 sia saturata in bassa troposfera è affermato da tutti ultimi Reitano e Bardi

    Link ho questi http://www.warwickhughes.com/papers/barrett_ee05.pdf

    Jack Barrett “Greenhouse molecules, their spectra and function in the atmosphere” MULTI-SCIENCE PUBLISHING CO. LTD. 5 Wates Way, Brentwood, Essex CM15 9TB, United Kingdom Reprinted from ENERGY & ENVIRONMENT VOLUME 16 No. 6 2005.

    Jack Barrett afferma che le trasmissioni di radiazioni terrestre verso lo spazio calerebbero solo dello 0,5% nel caso di raddoppio della CO2, quindi l’effetto sul riscaldamento sarebbe solo 1°C. Lo scienziato afferma che solo l’% degli ir ( nella banda del CO2) arriva oltre i 200 mt di altitudine

    http://arxiv.org/PS_cache/arxiv/pdf/0707/0707.1161v4.pdf

    Gerhard Gerlich, Ralf D. Tscheuschner “Falsification Of The Atmospheric CO2 Greenhouse Effects Within The Frame Of Physics” INTERNATIONAL JOURNAL OF MODERN PHYSICS B Volume: 23 Issue: 3 Pages: 275-364 Published: JAN 30 2009 Lindsay H (00:36:05)

    Criticato da Smith
    http://arxiv.org/PS_cache/arxiv/pdf/0802/0802.4324v1.pdf Arthur P. Smith “Proof of the Atmospheric Greenhouse Effect” PACS numbers: 92.60.Vb,05.90.+m

    A sua volta smentito da :

    http://arxiv.org/ftp/arxiv/papers/0904/0904.2767.pdf
    Gerhard Kramm1, Ralph Dlugi2, and Michael Zelger “Comments on the Proof of the atmospheric greenhouse effect by Arthur P. Smith”

    Gerard Gerlich afferma che l’effetto serra antropogenico è un miraggio in contraddizione con le leggi di fisica teorica e di termodinamica, perchè il CO2 assorbe solo una piccola frazione degli infrarossi e successivamente trasmette energia soprattutto per convezione (in bassa troposfera) e non per radiazione, quindi l’aumento di qualche centinaio di ppm di CO2, non può determinare un aumento delle temperature terrestri.

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  8. @ClaudioCosta

    Grazie, volevo allinearmi…

    @AgrimensoreG

    Valutare la “sensibilità” climatica non è facile, in quanto è a tutti gli effetti una valutazione quantitativa.

    CIAO!!! 🙂

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  9. @gerrard8
    E’ vero che l’IR emesso è uguale a quello assorbito, ma come si fa ad emettere IR? Bisogna “scaldarsi” (legge di Boltzmann). E’ proprio la differenza tra “emissione” (ci si scalda) e riflessione (non ci si scalda). Un meteorite nero assorbe le IR e per riemetterle deve ragiungere una certa T (non va all’infinito).

    @Costa
    Claudio, ripeto che per il “quantum”, cioè il forcing sia grande, medio, piccolo, sovrastimato, sottostimato, non ho la tua preparazione specifica, cioè non ho letto tanto quanto te, quindi non sono io l’interlocutore che ti possa smentire (per quello ci provano in tanti 😉 ) nè che possa confermare. Ho solo idea che ci sia molto di vero in quello che scrivi e che ci sia ancora tanto da capire.
    Però a me interessa più, quello che viene dopo, cioè come dal forcing si passa all’aumento di T (la sensitività climatica). Qui avrei delle osservazioni da fare, e non riguardano la capacità o l’onestà degli scienziati, ma proprio il metodo. Tanto per fare una battuta, nel team che studia il clima, oltre al fisico, lo statistico, l’esperto di computer science ecc., io metterei uno che progetta circuiti elettronici , perchè è abituato a progettare in termini sistemistici.
    Per quanto riguarda Gerlich, a occhio, mi sembra che le cose cambiano poco, coè la nostra atmosfera si scalderebbe più per convezione dall’ “alto” che dal “basso”. Probabilmente questo spiega la mancanza delle hot spot, ma concettualmente, il forcing rimane.

    @Fano
    Ancora non ho contrallato le tue figure, però per il prossimo articolo, che considero nettamente il più importante rispetto ai pochi che ho scritto, vorrei un “revisore”, sia per correggere eventuali errori, sia per garantire una certa chiarezza (bisogna spiegare in breve gli elementi base della Teoria dei sistemi dinamici per chi già non la conosce). Se sei interessato a farlo, vorrei proporti questo ruolo, visto che mi sembra te ne occupi. Poi dobbiamo convincere Simon a pubblicarlo… 🙂

    @simon
    Scusa per i miei commenti numerosi e prolissi, non vorrei intasarti il blog.
    P.S.: mi metti in contatto con Fano?

      (Quote)  (Reply)

  10. La mia email è la seguente: fanoc79 et gmail.com

    Sono un progett.ing.elettronico hardware/software. Metto a disposizione quello che sò.
    Spero di esserne all’altezza.

    Sono lusingato

    Ciao
    Fano

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  11. @ agrimensore

    “Per quanto riguarda Gerlich, a occhio, mi sembra che le cose cambiano poco, coè la nostra atmosfera si scalderebbe più per convezione dall’ “alto” che dal “basso”. Probabilmente questo spiega la mancanza delle hot spot, ma concettualmente, il forcing rimane.”

    ma come rimane? Ma No! l’agw sarebbe infinitesimale, perchè riguarderebbe una piccolissima parte dell’energia degli ir emessi dalla terra nella banda del CO2 proprio perchè questa energia (dopdo esser stata tutta captata) sarebbe trasmessa per convezione da altre molecole. Una volta che questa suddetta energia arrivasse in alta troposfera dove la convezione viene meno ( per rarefazione, t, pressione, ecc) le molecole inizierebbero a emettere ir. ma in una banda diversa dal CO2 proprio perchè sono molecole diverse, cioè azoto ossigeno e vapore acqueo.

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  12. @Fano
    Ti ho mandato una mail

    @Giovanni
    Riporto dal sito che hai linkato:
    “CO2 is both a cause and a consequence of temperature changes. That’s what makes climate science so fascinating.”
    Ecco, è proprio questo che mi rende scettico sull’AGWT. Associare al sistema Terra un feed-back positivo di questo tipo. Questo significa che anche una minima variazione causuale del livello di CO2 o della temperatura, comporterebbe un aumento incontrastato di ambedue i livelli. Come può essere? Ci devono essere altre controreazioni.

    @Costa.
    Claudio, io segue con interesse tutte le tue considerazioni, ma dove vuoi arrivare? Perchè è importante che le IR riemesse dall’alta troposfera abbiano altre lunghezze d’onda? Alla fine sulla superficie arrivano sempre W/m^2. Spiegami fino alla fine il tuo ragionamento, non sono così perspicace come credi.

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  13. Di nulla!
    Fano, in merito al link di cui sopra, oggi c’è il commento su WUWT. Riporto una frase dell’articolo su NIA.

    2) aumentare l’evaporazione, cioè i “78” (sudare), e con essi la parte riflessa dalle nubi.

    Prova a confrontarla col senso del lavoro. Però dal post WUWT non si capisce che è trattato come feed-back negativo…

    Ciao.

    P.S.: scusa simon se sto commentando un mio vecchio articolo, ma mi sembra sia ritornato di moda

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