Ripropongo la lettera al NOAA di cui abbiamo già discusso lo scorso autunno, riveduta e corretta alla luce delle nuove previsioni sulla Nina ed anche alla luce del recente cambio di segno della PDO (Pacific Decadal Oscillation).
Aggiungo che, se il NOAA vorrà e potrà risponderci, scriverò un articolo per riassumere quanto sta accadendo, alla luce delle loro risposte.
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Buongiorno,
siamo un gruppo di appassionati di meteorologia, climatologia ed astronomia solare. In particolare, stiamo seguendo con grande interesse l’evoluzione dell’attuale evento di Nina, tramite il blog daltonsminima.altervista.org, grazie anche e soprattutto alle informazioni riportate sui siti NOAA.
Siamo molto colpiti dall’intensità dell’evento e, ancora di più, dalle attuali previsioni NOAA che indicano un Nina persistente, che potrebbe durare ben oltre la prossima estate, richiamando così alla memoria gli eventi del 1955 e del 1974.
Ci chiediamo e quindi vi chiediamo
- se le piogge alluvionali verificatesi di recente in Australia, Filippine e Sri Lanka siano da attribuirsi, direttamente o indirettamente, alla Nina;
- quali possano essere le conseguenze climatiche di un simile evento, a medio termine, se le previsioni NWS/NCEP per i prossimi mesi saranno sostanzialmente confermate e quindi se l’evento di Nina dovesse prolungarsi oltre la prossima estate,
- se sia possibile (e in quale misura) che l’attuale evento di Nina, insieme al cambio di segno della PDO, possa essere il segnale di una svolta climatica, dopo un periodo (dalla seconda metà degli anni ’70 fino quasi ad oggi) caratterizzato da eventi di Nino complessivamente più intensi di quelli di Nina; cioè se sia ragionevole prevedere un nuovo periodo (come in quello dal 1950 al 1975) caratterizzato da una prevalenza di eventi di Nina e, di conseguenza, da temperature globali complessivamente più basse;
- inoltre quali potrebbero essere, a vostro parere, le cause prime di tali variabilità e ciclicità (se confermate);
- infine, se vi siano correlazioni evidenti tra la “forza” e la durata di un evento di Nina (e di Nino) e l’andamento dei minimi e dei massimi solari e se, a periodi di minimi solari prolungati o comunque di debole attività solare protratta nel tempo (come quella tuttora in corso, iniziata ormai 5 anni fa), possano corrispondere più episodi di Nina che di Nino.
Vi ringraziamo in anticipo per la cortese risposta che potrete inviarci e continuiamo a seguire con sempre maggiore interesse la vostra attività di indagine e previsione.
Saluti
NIA
FabioDue
Che ne pensate?
Ritenete valga la pena porre tali questioni al NOAA, un po come abbiamo fatto col SIDC?
Ritenete ci siano altre questioni da porre?
FabioDue(Quote) (Reply)
Per la cronaca, riporto i link alle più recenti previsioni sulla Nina, in zona 3 e 3.4, cioè in pieno Oceano Pacifico equatoriale, per rendere meglio l’idea di ciò di cui stiamo parlando, in termini di intensità e durata (linea nera in grassetto, la previsione è quella tratteggiata):
http://www.cpc.ncep.noaa.gov/products/people/wwang/cfs_fcst/images3/nino3SSTMon.gif
http://www.cpc.ncep.noaa.gov/products/people/wwang/cfs_fcst/images3/nino34SSTMon.gif
FabioDue(Quote) (Reply)
E’ sempre bello aprire un canale comunicativo con istituti di ricerca. Speriamo che ci caghino, d’altronde è anche loro interesse divulgare i loro studi e le loro previsioni.
Ciao
Fano
fano(Quote) (Reply)
@fano
Il SIDC ci aveva cagati eccome, rispondendoci in modo molto articolato.
Dunque, perchè non provare di nuovo?
FabioDue(Quote) (Reply)
Proviamo alla grande!! 😉
fano(Quote) (Reply)
Da spedire
rimarcando in particolare il ruolo del sole
Luigi Lucato(Quote) (Reply)
Nel frattempo, sto pensando di mandare una letterina anche alla NASA, al gruppo di Hathaway 🙂
Ma penso sia ancora presto, meglio verso metà anno, quando l’andamento del ciclo solare avrà (si spera) imboccato una strada chiara.
FabioDue(Quote) (Reply)
Spediamo,credo siano argomentazioni attuali ed interessanti.
Vediamo quale è il loro punto di vista sul futuro che ci spetta.
Almeno speriamo lo dicano! 🙂
enzor(Quote) (Reply)
Ed io una a l’USGS per Yellowstone….
Ma quante letterine dobbiamo scrivere….
😆
Michele(Quote) (Reply)
ragazzi io sono d’accordo! nel punto 3 a mio avviso si potrebbe agggiungere anche l’imminente inizio della fase negativa dell AMO che, se non erro, dovrebbe avere un ciclo piuttosto lungo e portare insieme alla pdo una reiterazione della nina nei prox anni..
artax(Quote) (Reply)
Tante tante!!!!
Paolo 72(Quote) (Reply)
Bona lì Fabio, chiara ed esaustiva…direi da spedire al più presto…sn curioso di vedere come risponderanno, visto che quelli della nasa propinano i dati del GW più alti di ogni altro ente e che nn credo siano proprio favorevoli alla visione che sia il sole il principale attore nello scacchiere climatico…quindi secondo me troveranno indigeste le nostre domande e chissà cosa scriveranno pur di arrampicarsi sugli specchi, sempre che rispondano, eh….perchè sul Sidc nn avevo dubbi che avrebbero risposto, ma su questi qualche timore che nn lo facciano ce l’ho eccome!
Simon
ice2020(Quote) (Reply)
ragazzi io sono d’accordo! nel punto 3 a mio avviso si potrebbe agggiungere anche l’imminente inizio della fase negativa dell AMO che se non erro dovrebbe avere un ciclo piuttosto lungo…
artax(Quote) (Reply)
@artax
Ok, inserirò un cenno.
Entro fine settimana la traduco e la spedisco. Metto in copia Simon, in quanto amministratore del blog, e poi aspettiamo……..
FabioDue(Quote) (Reply)
L’AMO negativa sarà buona per noi?
Paolo 72(Quote) (Reply)
Ottimo! Sperando che si prendano il tempo di risponderci seriamente…
Andrea311(Quote) (Reply)
quoto provar non nuoce 🙂
Andrea B(Quote) (Reply)
assolutamente si!! poichè si tratta dell’indice che determina la temperatura superficiale nel tratto di atlantico compreso tra groenlandia ed equatore ed ha delle fasi che possono durare dai 20 ai 40 anni! tra il 50 e il 76 era negativo e le temperature a livello globale eran ben ben più basse! negli anni 90 invece siamo entrati nella sua fase più calda e le temp sono schizzate in alto!adirittura secondo alcune teorie i cicli dell Amo potrebbero essere anche connessi, come coofattore, all’alternanza di periodi glaciali ed interglaciali ( ovviamente insieme a molte altre forzanti). cmq non esiste un modello di previsione precisa su questo ciclo essendo stato scoperto nel 2000
artax(Quote) (Reply)
Spediamo e vediamo cosa succede.
Ciao, Donato.
Donato(Quote) (Reply)
Speriamo bene allora!!!
Paolo 72(Quote) (Reply)