Il Dr Noor van Andel, ha parlato all’istituto olandese di meteorologia (KNMI), e provocatoriamente in conclusione ha affermato che non vi è alcuna prova d’osservazione per l’influenza di CO2 sul clima del passato o presente. Egli ha rilasciato un set di diapositive di alto livello. Il Dr. Noor van Andel è l’ex capo della ricerca a Akzo Nobel.
Nel lunghissimo periodo, vediamo che non é la CO2 che produce il riscaldamento globale, ma invece dobbiamo porre attenzione all’aumento dell’attività deiraggi cosmici galattici e al raffreddamento globale. Non c’è nessun modo con cui gli Uomini possano influenzare l´attivitá dei raggi cosmici galattici, originari dai buchi neri attivi e dall´implosione delle supernove.
Essenzialmente egli utilizza dati empirici per arrivare alla conclusione che la variabilità del clima più recente è causata dalle oscillazione decennali dell´Oceano Pacifico e dall´effetto dei raggi cosmici, come descritto da Svensmark. Questo concorda con quello che ha spiegato William Kinninmonth e descritto come essenzialmente una enorme piscina che “raccoglie il freddo” nelle profondità abissali degli oceani, e le correnti profonde che salgono irregolarmente verso la superficie influenzano le temperature dell´atmosfera a contatto. Le temperature dell’aria sono alla completa mercé di questo “freddo” beck (sì lo so freddo è semplicemente un’assenza di calore). Negli anni di El Nino quando la piscina fredda si trova nelle profonditá oceaniche, il calore dell`irraggiamento solare si accumula sulla superficie dell´Oceano Pacifico.
Con gli oceani che coprono il 70% del pianeta e le nuvole che coprono oltre il 60% del cielo, l´acqua, nelle sue varie forme, domina il nostro clima. Gli effetti magnetici solari sono correlati con le variazioni delle nuvole. Il grafico seguente mostra l’ascesa e la caduta negli ultimi 1000 anni. Sia il periodo caldo medioevale che la Little Ice Age (grafico superiore) corrispondono agli alti e bassi dei raggi cosmici galattici (grafico in basso).
Grafico originariamente dal libro del Jasper Kirkby – vedi pagina 3. http://APS.arXiv.org/PS_cache/arXiv/PDF/0804/0804.1938v1.PDF
La copertura nuvolosa si é ridotta del 4% dal 1984. Questo rappresenterebbe una parte significativa del riscaldamento che si é avuto da allora. Meno luce solare in entrata viene bloccata e riflessa fuori nello spazio.
Questa é una delle più interessanti diapositive delle radiazioni di lunghezza d’onda in uscita (OLR). Questa è aumentata di una grande quantitá negli ultimi 62 anni. Mentre il pianeta si riscalda ci aspettiamo ulteriori OLR, ma se i feedback sono positivi, non ci si aspetterbbe un aumento di questa grandezza. Van Andel suggerisce che l’aumento è “equivalente” alla riduzione di CO2 da 800 ppm a 280 ppm — in altre parole, qualunque effetto riscaldante che potrebbe avere la CO2 essa è sommersa da fattori più grandi.
I modelli di umidità dovrebbero spiegare come il mondo si riscalda, fornendo la maggior parte importante del feedback positivo nei modelli climatici IPCC. E lo fa — ma solo nell’atmosfera inferiore. L’aumento dell’umidità di risalita avrebbe l’effetto di riscaldamento più grande se si verfica più in alto nella troposfera (creando così le hot spot), ma l’umidità specifica fino a 600 mB è in calo, non in aumento — e la caduta è ancora più grande a 400 mB.
Le carote di ghiaccio
Noor van Andel sottolinea che il ritardo di 800 anni (guidato dal ribaltamento delle correnti oceaniche di risalita) e che le carote di ghiaccio non mostrano alcuna prova di feedback positivi come si vedono nel mondo riscaldato prima dell’ultima glaciazione.
Spiegando Miskolczi
Van Andel fa qualcosa che pochi hanno fatto — egli riassume la teoria di Miskolczi (come detto da David stockwell). La presentazione ha molte diapositive e grafici importanti sulla teoria di Miskolczi.
Finestra a infrarossi e umidità: teoria del Miskolczi
- Un’atmosfera senza una finestra a infrarossi ha una sensibilità di clima molto più grande del nostro con una finestra a infrarossi
- Trenberth: Finestra di radiazioni = 40 W/m ^ 2. Misura Satellitare: 66 W/m ^ 2. Il Prof.Trenberth ha scritto che egli sa di questo. Ma mantiene il suo 40 W/m ^ 2, trascurando le misurazioni.
- Un’atmosfera dove l` umidità specifica aumenta con la temperatura in tutto il mondo, ha una grande sensibilità al clima. Ha un punto di non ritorno.
- Trenberth: l´umidità relativa è costante in tutto il mondo. Ma secondo le misurazione satellitari l`umidità sta diminuendo. Il Prof.Trenberth ha scritto che egli ritiene che essa è in aumento e consiglia di leggere i rapporti dell’IPCC che sono il Vangelo climatico.
- Miskolczi: la radiazione della finestra è exp [-1.868] o circa 1/6 della superficie verso l’alto IR; le nuvole hanno τclear a 1.868; più CO2 è compensata con meno vapore acqueo. L’effetto serra non è una variabile libera. È controllata dalla produzione massima di entropia. La temperatura superficiale è solo una funzione della radiazione solare assorbita.
- Sfido chiunque a falsificare le ipotesi di Ferenc con misurazioni!
Per la fisica planetaria
La fisica giusta a mio parere: abbiamo un clima fortemente controllato. La costante solare e le proprietà fisiche dell’acqua ci tengono sotto controllo.
- Il trasferimento di calore dalla superficie verso lo spazio utilizza due meccanismi in serie: convezione nell’atmosfera inferiore, radiazioni IR nell’atmosfera superiore.
- Quanto il caldo diventa maggiore andando dal polo all’equatore, tanto piú importante diventa la convezione. All’altezza in cui il flusso di radiazioni diventa più grande del flusso di convezione, l´inizio della convezione si alza.
- Piú convezione significa una maggiore tropopausa, la temperatura della parte superiore della nube si abbassa con l´effetto di avere una maggiore efficienza di condensazione e in questo modo una “essiccazione” della troposfera superiore.
- Questi due effetti: una parte alta di convezione superiore e un essiccatoio della troposfera superiore, entrambi aumentano le radiazioni in uscita. Questo parametro controlla la temperatura.
Il sistema di raffreddamento planetario
Questa sottosezione è dal libro CO2 e clima del 17-1-2011
È dimostrato che il raffreddamento dei tropici, e i venti alisei, è di profonda convezione, cioè poche migliaia di temporali tropicali portano concentrato tutto il ragionevole calore sensibile e latente e sono travolti dai venti alisei su tutte le strade verso la tropopausa.
L’andamento della temperatura nell’alta atmosfera nell’ultimo mezzo secolo è molto negativo, a partire da questa altezza dove arriva la convezione. Questo significa che più CO2 ha un effetto di raffreddamento, piuttosto che un effetto di riscaldamento. La parte superiore delle nubi irradiano molto più dell´ aria rarefatta a questa altezza.
Questa è la causa dietro il raffreddamento, l´ aumento del le emissioni di CO2.
Il trend di raffreddamento è abbastanza in discordanza con il comandamento e la teoria del “gas-serra indotto–riscaldamento globale” ma è abbastanza in accordo con l’aumento della convezione profonda. L’adeguamento di tali misurazioni di temperatura per renderle più in linea con i modelli climatici conduce a processi e a condizioni non-fisiche, cioé impossibili.
Conclusioni
- L´aumento della radiazione a onde lunghe in uscita con più di 3,7 W/m ^ 2 º C SST non può essere l’effetto di aumento della CO2 o dell’aumento di altri gas “serra”. L´aumento OLR/SST con 8.6 W/m ^ 2 K significa che l’atmosfera è diventata più trasparente alle radiazioni IR negli ultimi 60 anni. L “effetto serra” è diventato meno´importante.
- La piú o meno costante solare e le proprietà dell’acqua determinano il nostro clima
- L´aumento della temperatura superficiale è strettamente controllato, aumentando la convezione umida e la concomitante essiccazione della troposfera superiore
- Non esiste nessuna prova d’osservazione per influenza della CO2 sui cambiamenti climatici del passato o del presente o del futuro.
- La forte correlazione d’osservazione dell’attività magnetica solare con le temperature del clima, presumibilmente attraverso la nucleazione delle nubi e loro condensazione e albedo
Il discorso di Noor van Andel é stato apparentemente molto bene accolto e ha attirato molta attenzione:
“Il mio discorso di ieri per l’Istituto meteorologico olandese è stato un grande successo. C’erano molti più addetti di quanto poteva contenere la loro più grande sala di conferenza, gli interventi sulla discussione era intenso e talvolta anche emotivo, ma sempre corretto, perché Hein Haak ha esercitato il suo potere in modo efficiente per mantenerlo in questo modo.
I direttori della KNMI, Hein Haak e Remco den Besten mi hanno invitato a scrivere o venire al KNMI ogni volta che voglio, e ottenere il loro sostegno al fine di continuare la discussione che è stata iniziata ieri é stato molto bello e molto olandese.
SAND-RIO
Diapositiva completo impostato. di Noor van Andel
Il più recente libro “CO2 e clima”.
Il killer breve riepilogo: Il manuale di scettici. Punto più mortale: The Missing Hot Spot.
Articolo tratto da
http://joannenova.com.au/2011/02/the-oceans-clouds-and-cosmic-rays-drive-the-climate-not-co2/