I cambiamenti climatici aiutarono la caduta dell´Impero Romano.

Questo non é un articolo per i professoroni universitari che dall´alto della loro sapienza, e onniscenza si pemettono di contestare tutti quegli articoli e studi che non sono in accordo con la loro FEDE nell´AGW. Ma un nuovo studio dice che tra i fattori preponderanti che portarono l´Impero Romano alla fine, vi fu un CAMBIAMENTO CLIMATICO… e sí giá da allora il clima era importante per la crescita e lo sviluppo di economie, imperi politici militari, religioni, e rapporti umani.

Ricercatori dell´Universitá di Harvard e di varie istituzioni europee hanno mostrato che nell´auge della espansione di Roma, il clima era CALDO E PIOVOSO.  Questo tipo di clima, rafforza l´agricultura e cosí aiuta ad alimentare grandi eserciti, oltre a permettere una economia pulsante e in forte sviluppo che evita le insoddisfazioni interne.

Questo successe intorno all´anno 100 d.C. quando il Mediterraneo diventó un “Lago Romano” il Mare Nostrum, e l´Impero arrivó a collocare i piedi fino al Nord dell´Inghilterra, dove nel 126 d.C. finí il Muro di Adriano, per mantenere i nemici lontani.

Ad una certa ora, peró, la prosperitá finí. A cominciare dalla metá del 3° secolo, cambiamenti climatici GLOBALI causarono l´inizio della fine e  che i territori di tutto l´Impero diventassero piú secchi e freddi.

Secondo il gruppo di ricercatori internazionali, che ha pubblicato le sue conclusioni sulla rivista “Science”, questo certamente colpí la produzione di alimenti e puó aver stimolato le cause tradizionalmente relazionate alla decadenza di Roma, come per esempio l´inflazione.

Certamente politiche monetarie sbagliate aiutarono a peggiorare lo scenario della crisi economica, ma non é per questo che si deve “seguire la credenza comune che le civilizzazioni sono isolate dai cambiamenti climatici” dice Jan Esper della Universitá Gutembreg (Germania).

Per sapere come era il clima tanto tempo fa, gli scienziati hanno analizzato 9.000 pezzi di legname antico. La maggior parte viene da resti di costruzioni e manufatti in legno in tutta Europa dove in grande parte si ebbe l´influenza dell´ombelico del mondo antico.

  Editoria de Arte/Folhapress/Editoria de Arte/Folhapress  

Ogni anno si crea un anello unico nel tronco degli alberi. Pazientemente, gli scienziati sono andati indietro nel tempo comparando pezzi di tronchi d´albero sempre piú antichi.

Guardando lo spessore degli anelli nei tronchi degli alberi é possibile sapere quanto piovve e se fece caldo o freddo in quel determinato anno.

I ricercatori distaccano che l´esistenza di cambiamenti climatici in un periodo pre Rivoluzione Industriale non significa che il riscaldamento globale contemporaneo sia naturale….. (Non bisogna pestare troppo i piedi a che detiene, per ora, i cordoni della borsa per le ricerche scientifiche).

“Quello che sta succedendo adesso non ha precedenti perché é molto piú rapido” dicono… tanto per dare un colpo al cerchio e uno alla botte.

L´idea che fattori ambientali, piú che politici, portarono le societá al collasso, ha guadagnato forza nel 2005 quando il biografo americano Jared Diamond ha lanciato il libro “Collasso”. In questo libro Diamond mostra come  lo sfruttamento eccessivo di legname o della pesca portarono le societá antiche alla crisi.

Non c´era molto materiale scientifico, nel 2005, su come l´ambiente abbia colpito Roma. Ma i  romani, almeno, non ebbero colpa per i cambiamenti climatici che colpirono il loro Impero.

Lo scioglimento dei ghiacciai hanno portato alla luce pezzi di legname antico che galleggiavano sui fiumi che poi ghiacciarono. Questo fenomeno succede perché le temperature di oggi non sono calde sufficientemente per permettere la crescita delle foreste che prosperavano rigogliose fino ad altezze dove oggi é solo una pietraia.

http://alpen.sac-cas.ch/html_d/archiv/2004/200406/ad_2004_06_12.pdf

A sinistra: le Alpi come sono oggi e a destra come erano in epoca romana.

Negli ultimi anni un estesa lista di ritrovamenti del periodo medioevale e del periodo dell´Impero romano appaiono dove i ghiacciai si stanno sciogliendo. Alcuni archeologi stanno sperimentando una avventura inusitata scoprendo questi antichi tesori.

http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/7580294.stm

Insomma abbiamo delle grandi evidenze di numerosi periodi climatici come l´attuale o anche piú caldi di oggi.

http://www.co2science.org/data/mwp/studies/l1_piancabella.php

Chi fu che ha riscaldato il clima durante la civilizzazione e l´espansione dell´Impero Romano? Chi fu che raffreddó il clima dopo il 3 secolo? Una cosa é certa non avevamo né Al Gore nè i vescovi e cardinali della chiesa dell´AGW sponsorizzata dall´IPCC.

Il clima piú caldo favorí l´espansione romana, e il freddo lo distrusse.

Il caldo é un bene per i popoli!!!!

SAND-RIO

23 pensieri su “I cambiamenti climatici aiutarono la caduta dell´Impero Romano.

  1. “Secondo il gruppo di ricercatori internazionali, che ha pubblicato le sue conclusioni sulla rivista “Science”, questo certamente colpí la produzione di alimenti e puó aver stimolato le cause tradizionalmente relazionate alla decadenza di Roma, come per esempio l´inflazione.”
    Mi torna.
    Da più di una parte ho letto che la caduta progressiva dell’impero e’ stata causata piu’ che altro dalle tasse che Roma imponeva alle provincie per mantenere l’esercito e il tenore della capitale… Un metodo un po’ ingenuo per “cercare di rimanere a galla” in un ambiente che non riusciva più a sostenere quel tipo di economia e quella densità di popolazione … E le popolazioni che “premevano” ai confini (spinte anche loro da altre che sfuggivano…. alle carestie…) erano viste come “liberarici” dagli stessi Romani che risiedevano nelle provincie. Lo setesso Tacito, sostenitore dell’impero come “male minore” aveva una grande ammirazione per le popolazioni Germaniche….

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  2. Da sempre sostegno che il clima terrestre e’ tutto tranne che costante. E se si cerca meglio probabilmente si trovano anche altri cambiamenti climatici non collegati alle azioni umane.

    E comunque, detto questo, anche se in percentuale (che penso comunque bassa) si scoprisse una colpa dell uomo, il cambiamento climatico previsto, comprese le retroazioni, non e’ certamente apocalittico, come molti fanno credere alla popolazione.
    Ci sono stati cambiamenti climatici piu’ violenti delle piu’ pessimistiche previsioni, e sia la terra, che le forme di vita, sono ancora qui.

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  3. Il raffreddamento e la penuria di cibo insieme possono aver causato l’inflazione, ma anche epidemie, come accadde ad esempio nel XVII secolo con ripetute pestilenze, guarda caso proprio nel bel mezzo della PEG.

    C’è tuttavia, a mio modesto avviso, un’altra ragione, legata all’organizzazione dell’impero, che credo non c’entri col clima e che ha favorito l’indebolimento del potere centrale:
    all’inizio dell’impero l’Italia era una regione intensamente coltivata, per gli standard dell’epoca, la stessa Pianura Padana era più simile ad oggi che non a quella di epoca medievale.
    Progressivamente, però, l’Italia iniziò ad importare sempre più prodotti dalle province, cui Roma aveva assegnato specifiche produzioni agricole e non solo.
    Lentamente la superficie coltivata in Italia diminuì. Questo, con le prime crisi del III secolo, provocò una diminuzione della popolazione, che si fece ancora più acuta con le invasioni delle province più produttive, che privarono l’Italia di molti rifornimenti.

    Basti pensare che al culmine dell’impero l’Italia aveva 7 milioni di abitanti, di cui forse 1 milione a Roma. Nel medioevo la popolazione scese, pare, a 5 milioni, di cui forse 50 mila a Roma.

    Inoltre, l’impero cominciò ad importare sempre più anche braccia per l’esercito, dalle province prima e poi, disastrosamente, dalle popolazioni barbare stanziate ai confini dell’impero, fino a quando questi costituirono il cuore dell’esercito romano e dei suoi comandanti militari. Si trattava di persone che di romano non avevano più nulla, nè la cultura nè la lingua ed erano fedeli solo al comandante di turno.

    Inoltre, i pasticci combinati da diversi imperatori per stabilire il loro successore determinarono molte lotte tra i pretendenti (specie dal III secolo in poi) e indebolirono l’organizzazione statale, anche a causa della mancanza di un criterio di successione fissato e accettato come parte della cultura dello stato.

    Insomma, le cause della crisi sono a mio avviso molteplici e solo un concorso di ragioni ha contribuito alla caduta di un tale impero.

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  4. E con tutti i documenti che ci hanno lasciato i romani puo’ essere che niente faccia cenno al clima se era davvero cambiato cosi’ drasticamente?… io credo che i fattori della decadenza dell’impero siano molteplici e complessi… politico, militari, strategici, economici, religiosi, ecc… forse ci potremmo inserire pure il clima che magari aiuto’ ma con una percentuale modesta a mio modesto parere:-)

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  5. @FabioDue
    Globalizzazione … solo che oggi l’impero ha dimensioni planetarie

    io vedo sempre piu cause concorrenti …
    e quella climatica … in un mondo basato sull’agricoltura … pesa
    poi le dimensioni sempre piu grandi dell’impero … collasso

    purtroppo mi sembra che oggi stiamo ripetendo in grande gli errori di allora
    … cambia il Clima … nuovo crollo … ma in grande.

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  6. Enzo, forse dovresti documentarti un pochino sullo stile di vita degli antichi romani… non molto diverso da quello degli americani di oggi.
    Quando gli eserciti si spostavano, erano carrozzoni enormi che facevano tabula rasa di ogni cosa a loro indispensabile. Il legname serviva per i campi e per le terme che non si facevano mai mancare… neanche in battaglia… ed e’ cosi’ che gran parte dell’italia (e non solo) venne letteralmente disboscata.
    Ma la cosa ancor piu’ importante, e’ che le linee di rifornimeto non “partivano” da Roma… ma dalle zone limitrofe al campo “base”. Il che significa che se non c’era cibo a sufficienza per sfamare tutti, ecco che l’esercito si indeboliva… e i risultati erano negativi.
    Nelle zone periferiche la fame era devastante… e la gente non riusciva a pagare le tasse.
    Nelle città invece, aumentava il divario tra ricchi e poveri… con questi ultimi costretti a cibarsi degli scarti dei loro padroni ingordi e insaziabili.
    Questo e’ accaduto 1800 anni fa circa… e sta accadendo anche oggi (vedi Egitto).
    I potenti non avevano grossi problemi…. ma senza l’appoggio del popolo non potevano mantenere la loro posizione… e gradatamente l’impero si sfasciava.
    Tra tutti i popoli “antichi”, i romani sono stati quello meno “delicato” con la natura.
    Hanno devastato in lungo e in largo… costruendo meraviglie di ingegneria idraulica solo per rifornire fontane e case private di acqua potabile.
    Politicamente l’impero romano era diventato ingestibile perche’ troppo grosso e privo di regolamenti precisi. In ogni regione ognuno cercava di predominare e diventare sempre piu’ ricco… a scapito della popolazione locale.
    Il clima che cambia, quindi, ha inciso fortemente sulla stabilita’ di intere regioni.

    Oggi ci sembra strano che una cosa del genere possa accadere perche’ importiamo la quasi totalita’ del cibo che consumiamo.
    Ma se non ci fosse petrolio… in Europa non sopravviverebbe che il 30% dell’attuale popolazione.

    La storia si ripete. E noi non abbiamo ancora studiato!

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  7. @Bernardo Mattiucci
    @fano

    Nella Storia i casi di influenza climatica si sono ripetuti …
    Nella Bibbia la storia di Giuseppe e i suoi fratelli …
    Sette Vacche Grasse e Sette Vacche Magre
    …previsione di crisi climatica ….

    l’impero ROMANO è quello che come dice Bernardo è più simile a NOI
    nel maltrattare il Territorio
    nel Crescere ci si dimentica delle radici …
    la complesita … non permette più di vedere quali sono
    le basi del sistema …
    l’Agricoltura oggi come allora ci sfama…
    ma si dimentica … si pensa solo a crescere (PIL ecc…)
    si pensa che la societa … ci dara tutto quello che ci serve …
    Oggi come allora drogati da una abbondanza di energia (petrolio)
    ci siamo scordati di guardare all’ambiente dove viviamo
    (forse è colpa anche delle nostre calde … per ora… case)
    … ma il cambiamento …e i barbari sono sempre dietro l’angolo.

    Putroppo la storia … non la vuole leggere nessuno … sono sempre cicli

    Cicli che subiamo non siamo onnipotenti .

    Per le avvisaglie di Cambiamento … si cercano dei colpevoli … l’uomo la CO2 ecc…
    se si rimuovono … si torna all’EDEN

    L’uomo ha fatto molti danni (ROMA insegna)
    e oggi la tecnologia ha certamente un impatto sull’ambiente e sul microclima locale
    ma siamo comunque formiche rispetto al pianeta e ai suoi cicli

    Il crollo dell’Impero Romano ci dovrebbe insegnare
    che una società anche molto complessa non può
    dimenticarsi dell’ambiente in cui vive e dei suoi ritmi.

    Oggi purtroppo guardiamo solo la TV e non la storia
    e L’IMPERO che sta cadendo è ben più vasto

    la produzione alimentare sta crollando ….in seguito alle vicende climatiche
    adesso non tra 20 anni
    ma si discute di ridurre la CO2 tra 20 o 50 anni

    che se il sole da una mano le temperature caleranno certamente … come il grano.

    Tunisia Egitto … sono solo ancora piccoli segnali
    colpa della CO2 ….
    infatti ieri in TV The Day After Tomorrow
    tanto per ricordare il colpevole.

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  8. Nell’iconografia classica i patrizi Romani dell’impero sono sempre vestiti con tuniche e sandali, fermo restando la tempra degli uomini dell’epoca e la selezione naturale di quei tempi, ho sempre sospettato che facesse più caldo di oggi. Annibale ha passato le alpi con gli elefanti, oggi forse non riuscirebbe a farlo se non in estate.

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  9. D’accordo con il tema del post. Clima e popoli sono legati. Bisogna però fare attenzione ad una cosa. Il legame non è certamente di causa effetto lineare, ma si associa ad una serie di altre cause ed effetti. Inoltre bisogna guardare la storia da un punto di vista distaccato ed oggettivo e non seggettivo. in questo senso, per una civilità che regredisce e scompare ce ne sarà un’altra che la sostituisce o che è alla base della scomparsa della precedente. La caduta dell’imparo romano ha causato anche l’espansione di altri popoli e culture, in particolare di quelle “barbare” nordiche (e quindi più adattate e abituate a climi freddi). In questo senso direi che le civiltà e i popoli si sviluppano “inconscimente” in determinate condizioni ambientali e quando queste condizioni ambientali cambiano se la popolazione non è in grado di adattarsi rischia di scomparire e/o essere sopraffata da un’altra meglio adattabile. In questo senso l’evoluzion dei popoli può addirittura essere assimilata all’evoluzione delle specie animali, quelle che si adattano evolvono e si mioltiplicano le altre scompiono ( come i mammuth, le tigri dai denti a sciabola ecc.). Poi, come detto giustamente da EnzoDD e Bernardo MAttiucci vi sono fattori politico-sociali-finanziari che non possono essere sottovalutati, anzi stanno sicuramenta alla base di tutto ciò
    Infine un commento alla frase
    “Quello che sta succedendo adesso non ha precedenti perché é molto piú rapido” dicono… tanto per dare un colpo al cerchio e uno alla botte.
    Questa è la classica affermazione SENZA SENSO per un fenomeno naturale, multiciclico e a con ciclicità che variano dai decenni al milione di anni. infatti “E MOLTO PIU RAPIDO” rispetto a cosa a quale altro temine di paragone a quale periodo geologico? ( o solamente storico?)

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  10. Passa il tempo, cambiano i costumi ma l’uomo non cambia, distruggeva 2000 anni fa e distrugge ora, ma madrenatura sa sempre come difendersi, dobbiamo imparare a convivere con la natura o non avremo mai una società stabile, questa è la verità, pensiamo di controllare tutto, AGW ne è la prova, pensiamo davvero di poter cambiare il clima, ma per piacere, siamo dei microbi in confronto alla terra e all’universo, chi pensa davvero di poter controllare il clima, pensa di essere un supereroe e mi fa pena, davvero, ma impariamo a convivere con quello che abbiamo che staremo tutti meglio, io non credo più a niente di quello che dicono i media, credo solo che il cambiamento è vicino (non so dire quanto),ma la storia si ripete ragazzi, e su questo nessuno può discutere perchè è sempre stato così, tutto è basato su cicli e anche noi esseri umani

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  11. @giovanni geologo
    …siamo dei microbi in confronto alla terra e all’universo, chi pensa davvero di poter controllare il clima, pensa di essere un supereroe e mi fa pena, davvero, ma impariamo a convivere con quello che abbiamo che staremo tutti meglio, io non credo più a niente di quello che dicono i media, credo solo che il cambiamento è vicino (non so dire quanto),ma la storia si ripete ragazzi, e su questo nessuno può discutere perchè è sempre stato così, tutto è basato su cicli e anche noi esseri umani

    http://www.giurfa.com/volcanes.jpg
    Uno di questi vulcani, esplose con una VEI 6, il Huaynaputina nel minimo di Maunder. Qui ci sono 3 milioni di persone. Vedete qualsiasi? Credi di poter produrre più gas che i vulcani?

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  12. @Adolfo Giurfa
    grazie della citazione che sottoscrivo al 100%, modestamente è una cosa che penso da anni e la baso proprio sui miei studi, anzi direi che gli studi mi hanno fatto prendere coscienza di questa visione. Per questo mi è sempre più insopportabile questa ignoranza dilagante fatta di scoop e gossip da bordello, traslati a eventi e fatti nobili ed importanti come quelli naturali….

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  13. @giovanni geologo
    Non è l’ignoranza invece lucro .La truffa del “riscaldamento globale ” è progettato per fornire “crediti di carbonio” a due euro per ettaro per i nativi di Amazon e la vendita obligatoria di “shares di carbonio” a 200000 per ettaro, propriamente falsificazione del denaro.

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  14. L’articolo al quale vi riferite e’ il seguente:

    http://www.sciencemag.org/content/331/6017/578.abstract

    l’abstract riporta:

    “Climate variations influenced the agricultural productivity, health risk, and conflict level of preindustrial societies. Discrimination between environmental and anthropogenic impacts on past civilizations, however, remains difficult because of the paucity of high-resolution paleoclimatic evidence. We present tree ring–based reconstructions of central European summer precipitation and temperature variability over the past 2500 years. Recent warming is unprecedented, but modern hydroclimatic variations may have at times been exceeded in magnitude and duration. Wet and warm summers occurred during periods of Roman and medieval prosperity. Increased climate variability from ~250 to 600 C.E. coincided with the demise of the western Roman Empire and the turmoil of the Migration Period. Such historical data may provide a basis for counteracting the recent political and fiscal reluctance to mitigate projected climate change.”

    Da notare come si sottolinei: “Recent warming is unprecedented”, e poi “Such historical data may provide a basis for counteracting the recent political and fiscal reluctance to mitigate projected climate change.”

    Se qualcuno e’ interessato all’articolo batta un colpo che glie lo passo.

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  15. Scusate se intervengo ormai poco ma sono molto occupato e non ho piú molto tempo da dedicare a questo hobby/passione che é NIA.
    Mi fa piacere che questo articolo abbia suscitato dei commenti sempre molto interessanti. Voglio precisare che certamente durante l´impero romano non c´erano i meteorologi che che cercavano di indovinare “Che tempo fará” cosí come si fa oggi.
    Certo il cambiamento climatico che si ebbe durante il periodo di espansione (caldo) e di caduta (freddo) fu una delle cause della caduta dell´impero e non la sola. Ma quando il popolo ha la pancia piena e si diverte (Panem et circenses) non pensa a fare le rivoluzioni o a ribellarsi. Ma il freddo porta la carestia e le malattie, e nessuno ama vedere morire i propri cari per il freddo.
    Come si diceva una volta “PIOVE GOVERNO LADRO”. La colpa é sempre di chi comanda e che non vuole mai mollare la carne e al massimo puó dare l´osso.
    Se il sole continua questa fase di minimo e se la temperatura globale cadrá alnche di solo 1,7° C. come dicono i piú ottimisti, allora ci saranno problemi, gravi problemi.

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  16. Vi interessa questa raccolta di studi sulla ricostruzione climatica degli ultimi 2000 anni?
    Si nota un’interessante alternanza di picchi verso l’alto (optimum romanico, optimim medievale) e di sprofondamenti (dark age, PEG)
    La cosa interessante è che ciò è avvenuto a livello GLOBALE e non solo locale, come i sostenitori dell’hockey stick vorrebbero farci credere
    A loro queste oscillazioni risultano a dir poco scomode…….MOLTO scomode
    http://www.co2science.org/data/mwp/mwpp.php

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