GW NASA (GISS) – Febbraio 2011

La Premessa da fare quando si guardano questi dati è ovviamente sull’affidabilità.

Su NIA abbiamo molto spesso parlato proprio della serie storica GISS, che di tutte non è certo la migliore come affidabilità e come trend presenta valori diversi anche dalla serie storica del NOAA.

Con una breve ricerca sul sito di NIA (meglio se quello vecchio su wordpress) troverete sicuramente tanti articoli dove parliamo dell’affidabilità di queste serie storiche.

Cosa offre allora la NASA in più degli altri? Offre la possibilità di generare mappe che mostrano le anomalie rilevate negli oceani e dalle stazioni terrestri di superficie potendo cambiare il periodo di riferimento di tali anomalie.

Affronteremo allora il problema GW guardando come base di riferimento il decennio appena passato (il 2001-10) che secondo tali rilevazioni è il più caldo dal 1850.

Così facendo abbiamo un confronto su periodi da noi vissuti recentemente, diminuiscono anche i problemi di rilevazioni con strumentazione inadeguata, eliminiamo il periodo precedente al 1990 (quando le stazioni di rilevamento erano più del doppio di adesso) così da avere sempre le stesse stazioni come base ed infine abbiamo la certezza che il dato calcolato come media è stato realmente rilevato dalla stazione e non derivato attraverso processi statistici.

Come leggere le Mappe:

La mappa riguardante le stazioni di rilevamento terrestri ha la particolarità che considera tali stazioni come influenti nel raggio di 250km da esse, cioè, l’anomalia registrata in una stazione viene considerata come riguardante una porzione di territorio che ha distanza dalla stazione fino a 250km, cioè circa 60’000kmq di area interessata (noterete infatti dei quadratini isolati in mezzo a zone senza dati, tali quadratini rappresentano una singola stazione di rilevamento)

Nella mappa saranno anche presenti zone senza dati, colorate di grigio.

Anomalia Terre Emerse

Anomalia Oceani

Anomalia Terre Emerse + Oceani

FABIO

20 pensieri su “GW NASA (GISS) – Febbraio 2011

  1. stanno rientrando rapidamente tutte le anomalie negative nel pacifico intertropicale con una velocita’ davvero impressionante.Di questo passo sicuramente in pochi mesi l’ENSO arrivera’ in zona neutrale,e non e’ detto che per l’autunno inverno passi addirittura in posito.Il che’ per l’europa centro-occidentale e il mediterraneo darebbe molte piu’ chance di un’inverno decisamente piu’ dinamico.(sempre che l’ENSo+ rimanga su valori deboli-moderati). http://weather.unisys.com/surface/sst_anom.gif

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  2. L’anno prossimo potremmo avere ENSO neutro, QBO in passaggio a negativa durante l’inverno e massimo solare di debole entità
    Che precedenti ci sono con questi indici?
    Lascio la parola a chi se ne intende…..

    PS Aspetto un bell’articolo sull’attività solare……mi raccomando…..dateci buone notizie

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  3. @giorgio
    mah..io questa regola non la conoscevo..e se penso che la QBO si chiama così perchè cambia regime una volta ogni 2 anni circa..mi viene da pensare che anche l’anno prossimo sarà negativa…poi magari mi sbaglio..vedremo

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  4. Infatti, cambiando regime una volta ogni 2 anni nel 2011-2012(il prossimo inverno) la QBO sarà ampiamente negativa….io penso che avremo ENSO neutro al più debolmente positivo(ottimo), QBO negativa, e….l’attività solare sarà l’ago della bilancia…se sarà medio bassa allora ci sono i presupposti per vivere un grande inverno in europa…purtroppo in questi anni di grande minimo ci ha detto molto male ragazzi miei….tra ENSO– e QBO+ ci siamo persi tutto il bello che un gran minimo può regalarci…….

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  5. Ma che dici, non è così…..QBO biennal oscillation vuol dire che se era negativa a dicembre 2009 lo sarà di nuovo a dicembre 2011, e così via…..poi il quasi(biennal oscillation) a significare che c’è un margine di errore, ma è molto basso….comunque al 90% a dicembre di quest’anno saremo sul negativo(al più sul neutro)….fidati, non replicare perchè è così come dico io…..

    danyastoria :
    @Riccardo
    la QBO ha cambiato regime a settembre/ottobre del 2010, e durando 2 anni (o forse anche più) si va direttamente all’inverno 2012/2013..

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  6. esatto.ma scusate..non ci vuole un genio per capire che siccome è passato in positivo a settembre dell’anno scorso ci vorranno circa 2 anni affinchè cambi segno..continuo a non capire perchè dici che l’anno prossimo avremo QBO-! convieni con me che è passata col segno positivo a settembre/ottobre del 2010?

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  7. Infatti non ci vuole un genio, ma un minimo di facoltà intellettiva si….allora la QBO è passata in campo negativo a luglio 2009, dunque con buonissima probabilità a settembre-ottobre 2011 saremo di nuovo in fase negativa…allo stesso modo se a settembre 2010 è divenuta positiva a settembre 2012 saremo di nuovo in campo positivo…e quindi l’inverno con QBO- sarà quello 2011-2012 e non 2012-2013….ti contraddici da solo………

    danyastoria :
    esatto.ma scusate..non ci vuole un genio per capire che siccome è passato in positivo a settembre dell’anno scorso ci vorranno circa 2 anni affinchè cambi segno..continuo a non capire perchè dici che l’anno prossimo avremo QBO-! convieni con me che è passata col segno positivo a settembre/ottobre del 2010?

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  8. ho capito il tuo ragionamento..io pensavo che la QBO tenesse il segno per circa 2 anni..te invece dici che lo cambia in pratica ogni anno..se è come dici tu chiedo perdono

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  9. Si è proprio così dany…..

    danyastoria :
    ho capito il tuo ragionamento..io pensavo che la QBO tenesse il segno per circa 2 anni..te invece dici che lo cambia in pratica ogni anno..se è come dici tu chiedo perdono

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  10. A me pare che l’intero periodo duri dai 24 ai 30 mesi (poco più di due anni)…….ma il periodo è il tempo che la QBO impiega a svolgere l’intera oscillazione, cioè a concludere sia la fase positiva che quella negativa messe insieme……non si tratta delle singole fasi, ma dell’insieme di esse
    Le singole fasi durano la metà del tempo (mi pare tra i 12 e i 16 mesi)
    Questo significa che se la QBO ha girato in territorio positivo a settembre 2010, dovrebbe tornare negativa nell’inverno 2011-12 a stagione in corso……..ed essere completamente negativa nel 2012-13, per poi rigirare nella primavera 2013
    Se l’attività solare dovesse mantenersi bassa, potrebbe non essere affatto una brutta cosa
    Correggetemi se sbaglio

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  11. salve, e la prima volta che scrivo su questo sito,ma preciso che seguo da molti anni gli articoli publicati,riferenti al ciclo 24 e ai possibili scenari che ne potrebbero derivare (minimo di dalton o maunder) o cos’altro si preferisca. Non mi soffermo a citare nomi ho altro, ma coloro che vedevano una imminente glaciazione sono spariti,non commentano più il vento solare, macchie solari ed altro non e più di loro interesse far sapere i conteggi che ci portano verso ildaltonsminima.daltonsminima.altervista.orgaltervista.org MASSIMO???dove siete…..tornate.
    lavocedei3msul2012.News dal mondo › Tempeste solari nel 2013
    Picco di tempeste solari nel 2013. In tilt le tecnologie terrestri

    L’allarme della Noaa: la Terra può essere colpita in qualunque momento, con danni per un trilione di dollari. Quando il Sole starnutisce, la Terra rischia di ammalarsi. Antico proverbio astrale.

    I metaforici starnuti della nostra stella, in questo caso vanno identificati nell’attività delle cosiddette macchie solari (regioni della superficie del Sole, distinte da una temperatura minore e da forte attività magnetica), che potrebbero tornare ad animare la fotosfera dopo un insolito periodo di ‘letargo’.

    Dopo un lento avvio da dicembre scorso dell’attività solare una giuria internazionale di esperti guidati dal centro di previsioni meteo-spaziali dell’Agenzia federale americana per l’atmosfera e gli oceani (National Oceanic and Atmospheric Administration – Noaa), prevede che la Terra potrebbe essere colpita da una devastante tempesta solare in qualsiasi momento, con danni potenzialmente superiori a un trilione di dollari. Le tempeste solari non sono una novità, ma la nostra crescente dipendenza da sistemi tecnologicamente più sofisticati, ci rende, oggi, molto più vulnerabili al meteo spaziale, rispetto al passato.

    Si tratta di eruzioni di energia e materia che sfuggono dal sole e procedono verso Terra, dove anche una debole tempesta può danneggiare satelliti e reti elettriche, interrompere le comunicazioni, l’energia elettrica e il gps. Un’unica forte esplosione del vento solare può minacciare la sicurezza nazionale, il trasporto, i servizi finanziari e di altre funzioni essenziali.

    Gli esperti del Noaa prevedono che il nuovo ciclo – undecennale – di attività solare appena iniziato, il 24, sarà uno dei cicli di maggiore attività e il gruppo prevede un picco di tempeste nel mese di maggio 2013. Ma al di là delle previsioni, sempre molto complesse da effettuare, l’osservazione delle macchie solari (cominciata nel 1750) offre l’occasione di poter studiare gli effetti diretti e indiretti delle variazioni solari sul clima terrestre. Storicamente, infatti, quando il Sole è stato più tranquillo, la Terra si è raffreddata, e viceversa. Per tutto il 20esimo secolo, infatti, il Sole è stato insolitamente attivo, con il suo picco massimo nel 1950 e alla fine del 1980 e nello stesso tempo la Terra si è riscaldata. Fra qualche anno potremo capire quanto la nostra stella abbia inciso nel secolo scorso sull’attuale riscaldamento globale, e di conseguenza, quanto sia la reale responsabilità dell’uomo sul nostro clima.

    Il WS: proteggere la Terra da tempeste ed eruzioni solari

    Proteggere il nostro pianeta dai comportamenti irregolari del Sole richiede uno sforzo internazionale. È questa l’opinione degli scienziati riunitisi di recente per un incontro sugli effetti dell’attività solare.

    I rappresentanti di oltre 25 tra i paesi tecnologicamente più avanzati si sono riuniti la scorsa settimana per l’International Living with a Star (ILWS), a Brema, in Germania, per discutere l’importanza di sviluppare metodi migliori per le previsioni meteorologiche spaziali.

    I flussi di particelle cariche provenienti dal Sole hanno conseguenze negative per l’elettronica sulla Terra e sui satelliti in orbita attorno al nostro pianeta. Non si tratta di ipotesi, ma di situazioni già verificatesi. Nel 1989, una tempesta solare particolarmente intensa annullò i segnali di un’intera provincia canadese, ma non si tratta dell’unico caso.

    E il rischio di eruzioni solari è in aumento. Proprio di recente la navetta SDO della Nasa ne ha fotografata una. Di conseguenza, cresce anche il rischio di conseguenze per la Terra.

    “Il problema riguarda le tempeste solari, la capacità di prevederle e di restare al riparo da loro effetti”, ha detto il presidente dell’ILWS, Lika Guhathakurta. “Abbiamo bisogno di fare progressi su ciò prima del 2013, quando giungeremo al picco”. A quel punto, infatti, le tempeste solari diventeranno più violente e più frequenti, dopo un periodo insolitamente lungo di quiescenza.

    “Immaginate di monitorare gli oceani della Terra con un piccolo numero di boe”, spiega Guhathakurta. “Questa è la situazione in cui ci troviamo adesso nell’oceano dello spazio”.

    Servono soluzioni immediate, ma gli eliofisici di tutto il mondo ci stanno già lavorando su.

    Eruzione del 13/02/2011

    Il 13 febbraio, delle macchie solari hanno scatenato la più forte eruzione solare dell’anno finora, un M6.6 categoria blast. La NASA Solar Dynamics Observatory ha registrato un intenso lampo di radiazione ultravioletta estrema, visibile al centro dell’immagine di seguito:

    Questo ha prodotto una forte esplosione di onde radio captato dai ricevitori a onde corte in tutto il dayside del nostro pianeta. In New Mexico, un astronomo dilettante radio, Thomas Ashcraft, ha registrato questi suoni tra 19 e 21 MHz. “Questa era lo scoppio di una delle onde radio più forte del nuovo ciclo solare,” dice : “Che grande giorno solare”. I dati preliminari da STEREO-A e SOHO concordano sul fatto che l’esplosione ha prodotto una rapida, ma non particolarmente brillante, espulsione di massa coronale (CME). La nube sarà probabile bersaglio del campo magnetico della Terra intorno al 15 febbraio, latitudine cielo watchers-alta, allarme per le aurore. L’origine di questa attività, 1.158 delle macchie solari è in rapida crescita. Sarà visibile quando, ad inizio weekend, la regione attiva sarà più di 100.000 km di larghezza, con più di una mezza dozzina di nuclei scuri delle dimensioni della Terra sparse sotto il suo instabile mantello magnetico. Altre eruzioni dirette alla Terra saranno probabili nelle ore successive.

    Nasa/ Rischi per l’eruzione solare più forte degli ultimi anni

    New York, 17 FEB – Attenzione agli effetti dell’eruzione solare che stanno colpendo la terra e potrebbero provocare danni alle comunicazioni. L’avvertimento è arrivato dalla Nasa, che ha messo in guardia contro le possibili conseguenze della più grande eruzione solare degli ultimi quattro anni. Le onde elettromagnetiche potrebbero interferire con i navigatori satellitari e danneggiare i sistemi di comunicazione e le linee elettriche. Un altro effetto del fenomeno è la maggiore visibilità dell’aurora boreale.

    Alcuni degli effetti dell’eruzione scoppiata lunedì si sono già fatti sentire in Cina, dove si sono registrati problemi nelle comunicazioni via radio. L’attuale eruzione solare dimostra la piena ripresa dell’attività solare, dopo alcuni anni di abbassamento, secondo cicli di 11 anni. L’apice dell’attività solare sarà raggiunto nel 2013.

    ROMA, 18 FEB – Sta raggiungendo la Terra il vento di particelle liberato dalla grande eruzione solare dei giorni scorsi, ma non si annunciano pericoli per il funzionamento di comunicazioni e satelliti. La Nasa conferma che al massimo ci si possono attendere spettacolari aurore polari. Le immagini catturate dal Solar Dynamics Observatory (Sdo) della Nasa non lasciano dubbi sul fatto che il Sole sia in piena attivita’. Questo sta liberando una nube di particelle diretta verso la Terra a 900Km al secondo.

    ROMA, 21 FEB – Danni su scala globale per 2.000 miliardi di dollari in quella che gli studiosi immaginano come una ‘Katrina solare’: potrebbero essere queste le conseguenze di una tempesta solare eccezionale, pari alla piu’ violenta mai documentata, quella dell’agosto 1859. La stima e’ di Thomas Bogdan del Centro previsioni di Meteorologia spaziale dell’Ente americano per oceani e atmosfera. La maxi tempesta causerebbe un blackout globale nelle comunicazioni e nella rete elettrica, con danni miliardari.
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