Il Picco del Petrolio -Ultima Parte-

p) L’abbondanza dell’isotopo C12 nel metano varia con la profondità.

Il Carbonio ha due isotopi stabili, il C12 e il C13. In genere, il C12 e’ 100 volte più diffuso del C13.

Le piante usano la CO2, e non e’ chiaro perche’ ma tendono ad usare leggermente di piu’ la CO2 in cui sia presente il C12 invece della CO2 in cui e’ presente il C13.

In genere si considera che se c’e’ il 2% in meno di C13 rispetto alla distribuzione media (ripetiamo, circa 100 a 1; quindi la frase va letta: “se il C13 e’ meno dello 0,98%) allora quell’idrocarburo ha un origine organica. Ma questo argomento non e’ decisivo: il Carbonio presente nelle condriti carboniose, ad esempio (che ripetiamo, sono meteoriti), presenta una concentrazione di C13 piuttosto variabile, con un “impoverimento” che va dal -2% al +11%.

E nello spazio non ci sono processi biologici (noti).

Inoltre i dati indicano che il metano ha meno C13 man mano che si avvicina alla superficie.

Gold spiega cio’ sostenendo che, nell’attraversare le rocce porose, le molecole che presentano il C12, essendo piu’ leggere, sono avvantaggiate rispetto alle molecole con il C13, quindi piu’ roccia il metano deve attraversare, maggiore sara’ l’impoverimento in C13.

E in effetti ci sono 3 dati reali che suffragano le tesi di Gold (e di altri prima di lui; ripeto che Gold ha il merito non tanto di aver elaborato questa teoria quanto di averla sposata, arricchita, e portata sotto i riflettori in occidente): il primo, il fatto che il tasso di impoverimento del C13 sia nel metano 10 volte superiore che nel petrolio, per cui il meccanismo della diffusione gassosa sembra spiegare questo fatto meglio che non l’origine biologica; se petrolio e metano hanno origine biologica il tasso di impoverimento di C13 dovrebbe essere lo stesso tra i due.

Il secondo, il dato gia’ visto che il metano piu’ profondo ha un tasso di impoverimento meno marcato, e anche questo dato viene spiegato bene dal modello della diffusione gassosa.

Terzo, come abbiamo gia’ detto il metano presenta un tasso di impoverimento di C13 superiore a quello imputabile ai soli processi biologici, e questo vale anche per il metano proveniente dai giacimenti piu’ profondi. Il che e’ spiegabile, nel modello della diffusione gassose, assumendo che il metano venga da fonti ancora piu’ profonde.

Abbiamo visto i vari punti citati da Gold a sostegno della sua teoria, relativamente all’origine del petrolio e del metano.

E il carbone?

Almeno il carbone, sarebbe di origine vegetale?

Secondo Gold, no.

Un pezzo di carbone.

O per meglio dire i carboni neri, antracite e carbone bituminoso, hanno origine inorganica.

E qui i geologi obiettano che nei giacimenti di carbone si trovano spesso resti organici di vegetali.

Come si possono spiegare questi resti (legno, spore, ecc.) ?

Gold ribalta l’argomentazione, sostenendo che proprio questi resti organici fossili sono una prova dell’origina non biologica del petrolio.

Infatti, dice Gold, i fossili presenti nel carbone sono piuttosto compressi ma non presentano nessuna deformazione a livello cellulare. Come e’ possibile spiegare questo fatto, argomenta Gold, se non assumendo che i fossili in questione siano dapprima stati penetrati da un idrocarburo liquido, che successivamente si e’ pietrificato in carbone?

Non solo, ma talvolta si rinvengono nel carbone foglie o ramoscelli intatti. E se il carbone deriva da vegetali, come e’ possibile che il processo di fossilizzazione abbia fossilizzato alcuni ramoscelli separatamente, mentre tutto il resto e’ diventato una massa informe?

Inoltre alcuni metalli rari, come Uranio, Cadmio e Mercurio sono presenti in quantità troppo elevata in alcuni carboni per poter pensare ad un’origine vegetale.

Ma se il carbone si formasse per solidificazione di idrocarburi liquidi o gassosi che provengono dal profondo del mantello, allora tali metalli potrebbero essere stati “catturati” da questi idrocarburi nel corso della loro risalita.

Inoltre spesso giacimenti di Carbone, Petrolio e Metano si trovano associati geograficamente; se il carbone derivasse da organismi vegetali e il petrolio da organismi marini, come sostiene la teoria “ufficiale”, l’ultima cosa che ci si aspetterebbe e’ di trovarli associati.

Per cui, secondo Gold (ripeto: continuo a dire Gold ma la teoria in questione ha molti sostenitori, anche precedenti a Gold, soprattutto russi), mentre risalgono in superficie dal profondo idrocarburi liquidi si arricchiscono progressivamente di Carbonio mentre si impoveriscono di idrogeno che si lega con l’ossigeno incontrato lungo la risalita, e percio’ spesso strati di carbone si incontrano sopra giacimenti di petrolio e gas naturale.

Ma qui c’e’ un problema, pero’.

Ci sono depositi di Carbone sopra sabbie altamente porose che non presentano nessuna traccia di petrolio o gas naturale.

Gold ammette che i carboni “bruni”, torba e lignite, possano avere un’origine vegetale.

Secondo lui chiamiamo con lo stesso nome, Carbone, sostanze completamente diverse che non presentano continuita’ tra l’una e l’altra.

Torba e lignite sono una cosa; l’antracite e il carbone bituminoso un’altra. E non esistono altre forme di carbone che presentano caratteristiche intermedie tra questi due estremi.

Lignite.

Ma Gold ha ragione?

Esistono ulteriori prove a sostegno di questa teoria, che lui ha esposto per la prima volta in occidente nel 1992 con l’articolo “The Deep Hot Biosphere” pubblicato da PNAS, forse la piu’ importante rivista scientifica americana (questa informazione viene da wikipedia; onestamente non sono riuscito a trovare tale articolo, forse l’autore della voce di wikipedia si confonde con un libro di Gold con lo stesso titolo)?

Beh, nell’articolo del 2001  “The Constraints of the Laws of Thermodynamics upon the Evolution of Hydrocarbons. The Prohibition of the Hydrocarbon Genesis at Low Pressures. – Energia 22/3, 18-23” di Kenney, J. F., Karpov, I. K. et al, viene dimostrato come le leggi della termodinamica proibiscano la trasformazione a basse pressioni di carboidrati o di qualunque materiale biologico (in decomposizione o no) in lunghe catene di idrocarburi o in carbonio puro (per un motivo legato ai potenziali chimici) .

E’ un articolo molto interessante, ma un po’ troppo complicato per me :-).

Se siete interessati, comunque, lo potete trovare qui. http://www.gasresources.net/ThrmcCnstrnts.htm

Se dunque il petrolio, il carbone (almeno quello nero), e il metano non sono di origine biologica, e Gold ha ragione, si aprono interessanti prospettive geopolitiche.

Controllare i giacimenti piu’ economicamente sfruttabili di queste materie prime permette di controllare le economie dipendenti da questi idrocarburi.

E soprattutto, se il petrolio e’ una fonte “rinnovabile”, per cosi’ dire, chi controlla il petrolio (gli USA) o il gas naturale (la Russia) non ha nessun interesse a sviluppare tecnologie energetiche alternative, men che meno tecnologie realmente rinnovabili, come potrebbe essere la fusione a bassa energia.

Forse la Cina un domani cerchera’ un’indipendenza energetica che prescinda dal petrolio, chissa’…

Comunque Gold e’ andato ancora piu’ in la’ con la sua teoria.

Sostiene ad esempio che rilasci improvvisi di gas dalle profondita’ della terra nell’atmosfera possano essere responsabili di disastri aerei e/o navali. In genere, dice Gold, tali rilasci avvengono in mare, ma possono avvenire anche sulla terra.

Cita ad esempio il caso di una nuvola a forma di fungo, larga piu’ di 200 miglia, alta circa 17.000 metri, osservata da alcuni piloti il 9 Aprile 1984 nel nord-est del Giappone.

E secondo lui, le luci che spesso accompagnano i terremoti, sono dovute proprio a questi gas, principalmente idrogeno e metano, rilasciati nell’atmosfera in concomitanza dei fenomeni sismici.

Sempre secondo lui, e’ sottostimato il ruolo che i gas sotterranei giocano nei terremoti: improvvisi rilasci di gas o esplosioni sotterranee sono fenomeni che ritiene andrebbero investigati piu’ a  fondo.

Per chi fosse interessato, in questa pagina:

http://origeminorganicadopetroleo.blogspot.com/2011/01/thomas-gold-professional-papers.html sono presenti tutti i lavori di Gold, anche quelli sui terremoti (verso il fondo della pagina).

Ma chi era questo Thomas Gold?

Nato nel 1920 e morto nel 2004, Gold e’ stato un astrofisico austriaco, uno dei piu’ importanti astrofisici del secolo scorso.

Professore di astronomia alla Cornell University, membro della US National Academy of Sciences, e membro della Royal Society di Londra e’ lui che ha  coniato il termine “magnetosfera” per il campo magnetico della Terra. Assieme a Bondi, ha sviluppato la Teoria dello stato stazionario, ora semidimenticata. Poco dopo la scoperta delle pulsar nel 1968, Gold e Hoyle identificarono correttamente questi oggetti come stelle di neutroni rotanti con forti campi magnetici.

In ambito scientifico ha spesso difeso idee all’apparenza astruse, che pero’ poi si sono rivelate esatte: in particolare una teoria sui meccanismi dell’udito, quella gia’ citata sulla natura delle pulsar, e una sull’asse di rotazione della terra.

Insomma, uno scienziato affascinante, interdisciplinare, che non aveva paura di sfidare il comune sentire, se riteneva fosse sbagliato.

Uno scienziato di quelli che piacciono a me.

Fonti:

http://www.eniscuola.net/getpage.aspx?id=4615&sec=1778&lang=ita&padre=2363&sez=Biologia&app=3226&idpadre=4613

http://it.wikipedia.org/wiki/Origine_abiotica_del_petrolio

http://www.stampalibera.com/?p=21245

http://www.pianetamarte.net/petrolio2.htm

http://www.coscienza.org/scienza/uranium.htm

http://energierinnovabili.forumcommunity.net/?t=9539177

http://www.oralchelation.com/faq/wsj4.htm

http://www.scienzeascuola.it/joomla/le-lezioni/2-lezioni/471-le-rocce-sedimentarie

-FINE-

Pierluigi

49 pensieri su “Il Picco del Petrolio -Ultima Parte-

  1. @Fabiox86x
    Non credo che Gold scavi sull’origine del Carbonio (scavi mi sembra il verbo piu’ adatto :-P) oltre l’ipotesi che sia naturalmente presente nel mantello, in cui ci si trova ammettendo l’ipotesi della terra “nata” per cosi’ dire da una massa di gas e materia interstellare condensata, o in cui gli idrocarburi potrebbero essere gia’ presenti se, di questa materia, abbiano fatto parte anche meteoriti.
    Mi sembra di capire che piu’ che altro Gold (ma lo ripeto, la teoria ha tanti padri, Gold e’ solo il padre occidentale per cosi’ dire) abbia elencato una serie di motivi per cui, secondo lui, il petrolio, il metano e i carboni “neri” non possano avere origine biologica.
    Ad ogni modo mi sembra che tu sia passato dal rigetto della teoria “abiotica” quanto meno alla sua considerazione se non alla sua accettazione…
    In questi tempi di integralismi politici, religiosi, scientifici, ecc. ecc., mi sembra un risultato non da poco, che va a tutto merito tuo, del blog e anche di Gold.

    🙂

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  2. @Pierluigi

    Andiamoci piano…. 🙂
    Non ho detto che l’accetto.Dicevo che per me la questione del carbone è plausibile.
    Non mi è chiaro da dove e come si siano formati tutti gli idrocarburi se non per via biologica.

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  3. @Fabiox86x

    sinceramente non ho avuto tempo di leggere con calma quindi non so come Gold o altri spieghino questo fenomeno.
    Non mi sembra tuttavia così implausibile che possano avvenire, a grande pressione e alta temperatura, reazioni chimiche vuoi di deidrogenazione vuoi di idrogenazione (a seconda delle condizioni ambientali, delle presenza di idrogeno o altri gas, ecc.). Soprattutto se parliamo di tempi geologici e non industriali.
    Ci tengo a precisare che non mi sembra implausibile neanche che il petrolio si formi per decomposizione in ambiente anaerobo di molecole organiche.
    Spero di trovare il tempo per leggere tutto bene. E’ già interessante, comunque, che la cosa possa funzionare. 🙂

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  4. Il Picco del Petrolio …

    nulla è cambiato
    indipendentemente dalle polemiche sulla origine
    Naturale /Abiotica del petrolio
    le disponibilità sono quelle che sono … il picco è passato

    nulla ha dimostrare un possibile tempo di ricarica breve dei giacimenti .

    Quindi si va avanti sfruttando quel che rimane …
    con limiti di sicurezza sempre più ridotti
    e possibilita maggiori che si verifichino eventi come nel golfo del Messico

    Ci giochiamo gli ultimi pezzi di ecosfera
    per trascinare ancora in avanti di qualche anno un modello di sviluppo che non ha futuro.

    Il Picco del Petrolio …
    inteso come energia facile è passato
    la nostra societa modellata da questa disponibilita di energia facile … è vicina al collasso.

    Il Picco del Petrolio …
    inciderà pesantemente su tutto quello che è traffico e mezzi di trasporto … fine della globalizzazione
    non ci sono sostituti (attuali) alla densita energetica di un litro di benzina / gasolio

    Il Picco del Petrolio …
    incidera pesantemente su tutto quello che è Agricoltura Moderna … con un calo drammatico della produzione (Fame)

    Il Picco del Petrolio …
    incidera su tutto quello che è industria delle materie plastiche.

    ecc ….

    questo intendo (Picco del Petrolio …) poi che parte del petrolio sia Abiotico o meno
    poco incide sulla disponibilita .

    Si deve cambiare da modello di sviluppo a modello in equilibrio …

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  5. Il petrolio nasce dalla disgregazione e dalla putrefazione delle civilta’ precedenti. In ogni zona del mondo dove sono presenti grandi giacimenti, vi erano, nell’antichita’, grandi civilta’ e grandi centri abitati.
    Vedrete che tra qualche milione di anni anche qui da noi troveranno enormi giacimenti di petrolio!

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  6. @Luigi Lucato

    Il giacimento che si e’ “ricaricato” non si e’ “ricaricato” in tempi geologici, ma in poche decine di anni. Inoltre, avevo letto da qualche parte ma non riesco a ritrovare il link, anche la modifica delle stime sul petrolio in arabia saudita deriva dal fatto che i giacimenti si sono “ricaricati”.

    Infine, portando avanti la teoria di Gold, sarebbe possibile tovare idrocarburi quasi ovunque, purche’ si scavi abbastanza a fondo.

    In sostanza, se non ti piace la civilta’ attuale e l’inquinamento che genera, possiamo anzi siamo d’accordo: sarebbe decisamente meglio passare ad altre forme di energia.
    Ma non peche’ ci sia stato un picco del petrolio.
    Ma continuare ad insistere sul picco del petrolio non fa altro che giustificare, per la gente comune, le guerre e lo sfruttamento generati dalla paura che il nostro sistema economico possa collassare per la mancanza di petrolio.
    E giu’ con le bombe in iraq, in afganistan, in libia ora, e cosi’ via.

    Il picco vero, che se non c’e’ ancora ci sara’ a brevissimo, e’ il picco del fosforo, e quello non si riforma 🙁
    Ad ogni modo, sono sempre piu’ convinto che tecnologie alternative esistano, e che non vengono tirate fuori perche’ al momento nessuno vuole cambiare il sistema (nessuno di quelli che possono decidere: i grandissimi ruppi industriali, la finanza internazionale, le multinazionali petrolifere e petrolchimiche).

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  7. @Pierluigi
    Hai qualche link sulla questione “picco del fosforo”? Mi incuriosice molto scoprire quali materie prime siano davvero in esaurimento ma non è facilissimo trovare fonti affidabili (e del fosforo non l’avrei mai detto…)

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  8. @Kjai

    http://phosphorusfutures.net/peak-phosphorus
    questo e’ un inizio.
    Tieni presente che il mercato dei fosfati e’ meno trasparente di quello del petrolio e ci sono meno informazioni, tanto che s’ stato proposto di creare un organismo ad hoc sovranazionale proprio per fare chiarezza sul problema.
    Perche’ possiamo anche smettere di andare in auto, possiamo ridurre i consumi di corrente elettrica, possiamo incrementare forme alternative di energia, ma non possiamo digiunare per piu’ di qualche giorno…… 🙁

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  9. @indopama

    Indopama:

    La teoria del Co2 ecc ecc. E’ come la caccia alle streghe di 500 anni fa.

    Si vuole dimostrare con la fede i fenomeni naturali.
    Adesso si vuole dimostrare che l’uomo e’ capace di distruggere tutto.
    E benche sia vero nel locale non certo nel mondo.

    Ma sai quanto se ne frega la terra di qualche formichina?

    Basta un vulcano che ti da lo stesso effetto di un milioni di fabbriche
    UN terremoto genera tanta potenza in qualche minuto che quanto l’uomo possa generare in chissa quanti anni.

    MI piaceva di piu’ l’ecologismo degli anni passati:

    Si devono salvare le foreste, salvare gli animali e inquinare meno.

    Ma adesso i neoecologisti diventati estremisti neoterroristi ultrapoliticizzati e superfinanziati dicono:

    Non c’e’ ne frega degli alberi: perche’ le popolazioni locali possano distruggere con piacere (a meno che lo faccia per un industria del nord america)
    Non c’e’ ne frega degli animali: che muoiono pure tutti cosi non disturbano i contadini, inoltre le scorregge fanno effetto serra.

    Visto che le industria in media e specie in EU/US/JP sono meno inquinanti, piu pulite, piu risparmiose: si sono detti: inventiamoci l’effetto serra del CO2
    E visto che la vita usa Carbonio e Ossigeno oltre Idrogeno. E’ una cosa impossibile da contenere
    (forse uccidendo tutti gli animali, umani, piante e ricoprire il pianeta con uno strato di cento metri di domopack)

    Si inventano dati falsi sull’aumento dell’acqua marina, sul calore ecc

    Allora si dice: usiamo energia che non brucia:
    Il nucleare? no perche’ pericoloso (un incidente ogni 25 anni rispetto alle decine di morti per altre cause per me non e’ niente. se muoiono 1, 100, milioni persone in un incidente di altro genere, si dice facciamo meglio, non certo di chiudere bottega, vedi le auto con un milione di morti all’anno)
    Il vento? No perche’ e’ brutto.
    La geotermia, no perche’ provoca terremoti.
    Tra poco diranno che il solare e’ pericoloso perche’ prosciughera’ il sole

    Ci vorrebbe una politica globale per zittire chi semina scemate.

    Perche’ si viaggia solo a fesserie:
    30 anni fa si diceva che coste sarebbero state sommerse per il 2000 di dieci metri.
    poi per il 2010 poi 2030
    ora 2100 di 50cm
    ma alla fine nessuna costa e’ sommersa.

    Se non quelle del giappone per lo tsunami

    Perche’ un continente spofonda nell’altro

      (Quote)  (Reply)

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