Archivio mensile:Maggio 2011

La Rubrica di NIA: Appena finita la PEG e Maggio diventa caldissimo

Il titolo potrà sembrare avere un significato ma in realtà non è così complicato come può sembrare, il riferimento è il mese di Maggio dell’anno 1870, poco dopo essere usciti dalla PEG (circa 1850) questo mese è probabilmente il detentore di tantissimi record di caldo, record i quali però sono stati registrati solo in pochissime stazioni i cui archivi sono difficilmente reperibili.

Oltretutto in tale data non riusciamo neanche a vedere le possibili reanalisi fatte dal NOAA con i dati del tempo, infatti sfortuna vuole che queste partano dal 1871, esattamente un’anno dopo.

Dove però abbiamo i dati questa ondata di caldo batte quelle più famose e recenti del 2003 e del 2009 e quella più vecchia e meno famosa ( anche se ugualmente intensissima ) del 1945.

Ecco quindi cosa sono riuscito a trovare

Osservatorio Firenze: Massima il 22 Maggio di +37.0°C, tutt’ora record assoluto dell’osservatorio, infatti abbiamo come valori, +36.7°C toccati nel 2009 e +35.2°C nel 1945

Osservatorio di Bologna: il 22 Maggio +36.6°C, mentre nel 1945 si toccarono i +33.8°C, nel 2009 invece la stazione è arrivata a +34.5°C

Da notar che il record della stazione AM di Bologna Borgo Panigale (la serie incomincia nel 1951) appartiene al 2009 con +34.9°C, quindi valore cmq più basso di quello toccato nella stazione dell’osservatorio

Milano Brera: la massima toccata fu di +34.5°C, non ho il dato del 2009 ma mi confermano che non è stato superato, mentre nel 1945 la massima arrivò a +34.0°C (risulta esserci però un valore di +35.0°C toccato nel Maggio 1906 che ritengo però dubbio perché i giornali del tempo riportano +32.4°C coma valore)

Osservatorio di Torino: massima il 22 Maggio di +34.0°C, non ho i dati del 1945 anno nel quale le stazioni vicine toccarono massime intorno ai +34°C

Da notare come la stazione AM di Torino Caselle (serie che parte dal 1951) ha come record +32.1°C toccato nel 2001

Osservatorio di Padova: Massima il 22 Maggio di +33.0°C valore che eguaglia quello del 2003 sempre di +33.0°C

Osservatorio Trieste: massima il 22 maggio di +32.2°C, record di Maggio anche qui

Da notare che la stazione AM di Trieste ha come record (serie che parte dal 1951) +32.2°C registrato nel 2003

Tutta questa ricerca serve per spiegare un concetto che spesso viene dimenticato, noi abbiamo dati certi e diffusi di temperatura solo dopo la 2° guerra mondiale, mentre grazie alle reti regionali gestite dalle varie arpa possiamo arrivare fino agli anni 20 o 30 del 1900, anche se per vedere tante stazioni diffuse anche qui dobbiamo aspettare il dopoguerra.

Quindi tutto questo si ripercuote su una memoria a breve termine che facilmente può essere riscritta in tempi vicini con nuovi record e cose simili dimenticandoci però che prima del 1950 difficilmente abbiamo tanti dati, vediamo infatti che nel 1870 probabilmente c’è stata l’ondata di caldo più intensa avvenuta in Italia da almeno il 1700 ( periodo nel quale le serie storiche degli osservatori citati prima iniziano le proprie osservazioni ) e se avessimo avuto le stesse stazioni che adesso siamo in grado di monitorare avremmo dei record imbattuti da 141 anni, non solo record di freddo, perché venivamo dalla PEG, ma anche record di caldo.

FABIO

Le reazioni nucleari nel sole 9: Il ciclo Bethe – Weizsäcker oppure CNO (FINE)

Hans Bethe e Carl Friedrich von Weizsaecker (fratello del ex presidente della Repubblica Federale Tedesca) hanno elaborato indipendentemente il ciclo CNO:

12C + 1H              →           13N  + g               + 1,95 MeV

13N                       →           13C   + e+ + νe       +2,22 MeV

13C + 1H              →           14N  + g               + 7,54 MeV

14N + 1H             →           15O  + g               +7,35 MeV

15O                       →           15N  +  e+ + νe      +2,75MeV

15N + 1H             →           12C   + 4He         +4,96 MeV

 

Hans Bethe, tedesco emigrato nel 1933 a causa delle leggi razziali, era il capo del gruppo teoria del progetto Manhattan che nella seconda guerra mondiale ha sviluppato la bomba a fissione.

Carl Friedrich von Weizsaecker aveva l’incarico di sviluppare la bomba a fissione nel Terzo Reich. Lui di seguito diceva che non era possibile per mancanza di risorse e che era contento così. Ha negato la versione che lui avrebbe sabotato questo sviluppo.

Qualche analisi delle reazioni:

Fusione 12C + 1H

L’integrale sulla finestra di Gamow a 15 milioni di gradi è di 2,544 x 10-18. Per confronto: L’integrale sulla finestra di Gamow per la reazione di fusione tra due nuclei di elio 3 è di 1,06 x 10-14.

L’esotermia: 1,95 MeV

Il nucleo che nasce, il 13N, ha il primo livello eccitato a 2,3649 MeV, largo 31,7 keV. Dalla reazione questo livello eccitato non può essere raggiunto, l’energia (esotermia) è insufficiente. Si raggiunge direttamente lo stato fondamentale del azoto 13. Questo riduce ulteriormente la reattività, perché simultaneamente l’energia in eccesso dev’essere consumata con l’emissione di un quanto gamma, cioè un’interazione elettromagnetica.

Al ciclo Bethe Weizsaecker si attribuisce lo 1,7% della produzione dell’energia del sole. Come questo è stato calcolato è introvabile.

Il decadimento beta del azoto 13

L’azoto 13, nato dalla fusione carbonio 12 + idrogeno, fa un decadimento beta più, con l’emissione di un positrone e un neutrino. L’azoto 13 si trasforma in carbonio 13. Dimezzamento in condizioni terrestri: 10 minuti.

In condizioni terrestri un solo modo di decadimento beta è osservabile: L’emissioni di un positrone e di un neutrino. Il nucleo di azoto 13 invece di emettere un positrone potrebbe assorbire anche un elettrone. L’elettrone disponibile è un elettrone interno (1s) dell’atomo. La sua energia è precisamente determinata. Il numero di canali del decadimento “normale” è talmente superiore che la cattura di un elettrone non può essere osservata. Nel centro del sole la densità di elettroni in confronto a quella terrestre è alta e la loro energia è termica. Gli elettroni non sono legati. La probabilità di cattura di un elettrone può essere superiore per svariati ordini di grandezza.

C’è un ulteriore modo di decadimento beta non considerato normalmente:

La cattura simultaneo di un elettrone e di un antineutrino. Anche questa reazione sulla terra non è osservabile. Il numero di “canali” di reazione è piccolissimo. Nel sole invece questo numero di “canali” di reazioni è alto. Questo tipo di decadimento potrebbe essere una delle cause dei neutrini solari in numero troppo piccolo. Ogni volta che viene assorbito un antineutrino, manca un neutrino.

Questo decadimento beta nel sole è più veloce che sulla terra.

Fusione 13C + 1H

L’integrale sulla finestra di Gamow: 2,33 x 10-18. Esotermia: 7,54 MeV

Anche in questa fusione non è raggiungibile un livello eccitato del azoto 14. Procede con l’emissione di un quanto gamma verso un livello inferiore a 7,54 MeV. Tutti questi livelli decadono con l’emissione di quanti gamma verso lo stato fondamentale dell’azoto 14.

Fusione 14N + 1H

L’integrale sulla finestra di Gamow: 1,98 x 10-20. Un po’ piccolo. Si vedono la repulsione elettrostatica maggiore e l’effetto tunnel più modesto. Esotermia:7,35 MeV

Nasce un nucleo di ossigeno 15. Non c’è alcun livello eccitato in corrispondenza con l’energia liberata dalla reazione. Tramite l’emissione di un quanto gamma livello di energia inferiore sono raggiungibili, che decadono tutti verso lo stato fondamentale dell’ossigeno 15.

Il decadimento beta del ossigeno 15

L’ossigeno 15 è un nucleo usato in medicina nucleare. Emette positroni e neutrini. I positroni si annientano immediatamente con elettroni dell’ambiente. Nascono due quanti gamma con 511 keV ciascuno che vanno in direzioni esattamente contrapposte.

La semivita dell’ossigeno 15 in condizioni terrestri è di 122,4 secondi. Diventa azoto 15.

Il decadimento beta più con l’emissione di un positrone trova sempre la concorrenza del assorbimento di un elettrone. L’assorbimento di elettroni sulla terra diventa visibile nelle condizioni in cui l’emissione di un positrone diventa impossibile per mancanza di energia. Se l’emissione del positrone è possibile, l’energia di questo copre tutto lo spettro dell’energia disponibile, mentre l’assorbimento di un elettrone è possibile con un’unica energia precisa, quello dell’elettrone legato.

Nel sole c’è da aspettarsi un assorbimento di elettroni molto più efficace. Il tempo di dimezzamento dell’ossigeno 15 nel sole sarà più breve del tempo terrestre.

C’è un’ulteriore possibilità: anche in questo caso invece dell’emissione di un neutrino, il nucleo può catturare un antineutrino.

La fusione del N15 con un protone

Tradizionalmente questa reazione è scritta così:

15N + 1H             →           12C   + 4He         +4,96 MeV

Come se si trattasse di una reazione diretta. Un errore storico. Il nucleo intermedio è ossigeno 16. Era inconcepibile che il nucleo di ossigeno 16, uno dei più stabili, facesse un decadimento alfa esclusivo. Invece è proprio così.

La reazione è da riscrivere:

15N + 1H             →           16O  + 12,115 MeV         passo 1 della reazione

Oppure

15N + 1H             →           16O *                                                      

 

16O* significa che viene popolato un livello eccitato dell’ossigeno 16. Questo livello si trova a 11,6 MeV ed è largo 0,8 MeV. La reazione di fusione tra azoto 15 e idrogeno 1 avviene in risonanza. Cammina.

Il livello eccitato 11,6 MeV dell’ossigeno 16 è un 3-(3 è l’impulso di rotazione, “meno” sta per la parità, una particolarità della funzione d’onda del nucleo). Significa che il nucleo gira veloce. L’impulso rotativo è di tre unità. Non può decadere con l’emissione di un quanto gamma verso lo stato fondamentale dell’ossigeno (è proibito, ma non impossibile). Potrebbe decadere con una cascata di due o tre emissioni gamma verso questo stato fondamentale. Invece fa un decadimento alfa  verso il carbonio 12. Si può scrivere il secondo passo della reazione:

16O *                     →           12C        +  4,94 MeV       passo 2 della reazione

Questa reazione può popolare il livello base del carbonio 12 oppure il primo livello eccitato a 4,439 MeV

In tutt’e due i casi l’eccesso di energia va in energia cinetica dei nuclei creati, soprattutto nella particella alfa (=nucleo di elio4).

Nel ciclo Bethe Weizsaecker il carbonio 12 viene “riciclato”, fa da catalizzatore. La sua concentrazione nel centro del sole dovrebbe restare costante.

Però:

La concentrazione di carbonio 12 sulla superficie del sole:           3 ppm

Carbonio 12 su giove:                                                                                  tra volte tanto

Ossigeno 16 su giove:                                                                                  trenta volte di meno rispetto al sole

Probabilmente al centro del sole la concentrazione del carbonio 12 è ancora più basso. Basato sull’assunzione che le concentrazioni degli elementi su giove siano uguali a quelle del sole prima dell’innesco delle reazioni nucleari.

Il carbonio nel sole si è consumato. Si è trasformato in ossigeno 16.Come?

La transizione dal nucleo eccitato 11,6 MeV dell’ossigeno verso lo stato fondamentale dell’ossigeno 16 è solo proibita, ma non impossibile. Tanto rara che sulla terra non è stata osservata. Ma nel sole nel giro di 4,6 miliardi di anni questa transizione può aver consumato del carbonio 12.

Ci sarebbe un altro modo per eliminare il carbonio 12:

La fusione tra carbonio 12 e elio 4. Risultato ossigeno 16. L’integrale sulla finestra di Gamow per questa reazione a 15 milioni di gradi è di 1,001 x 10-43. Questo significa che nel sole questa reazione non c’è. Ma nelle stelle più grandi e più caldi del sole si trova.

Conclusione:Dalle differenze di presenza di carbonio 12 e ossigeno 16 tra giove e il sole si possono trarre due conclusioni: Il ciclo Bethe Weizsaecker funzione ed ha un “buco”. Il riciclo del carbonio 12 non è perfetto. Trasforma una piccola parte in ossigeno 16.

-FINE-

Elmar Pfletschinger

Dal moto del baricentro del sistema solare più Maunder che Dalton ?

Un’interessante lavoro di Gerry Pease

In questi anni di ricerche sulle origini delle principali dinamiche solari ho più volte trovato interessanti studi e/o ricerche scientifiche in questo interessante blog:

http://tallbloke.wordpress.com

Un’ ottimo blog , gestito da un certo Rog Tallbloke, che analizza quelle possibili relazioni che intercorrono fra i pianeti del nostro sistema solare e tutti quelle particolari fenomenologie solari, in primis le macchie e altre, delle quali a tutt’oggi la scienza ufficiali non ha trovato una risposta chiara e definitiva sulle origini e dinamiche.

Di recente sono stati pubblicati sul blog alcuni lavori redatti da un certo Gerry Pease che sembrerebbero evidenziare una stretta correlazione fra l’andamento del centro di massa del sistema solare intorno al Sole registrato nel minimo di Maunder e la proiezione che il moto del centro di massa ha compiuto in questi anni e compierà nei prossimi.

Ricordo che i cambiamenti di posizione del centro di massa del sistema solare sono dettati dai continui spostamenti dei pianeti intorno al Sole. Nella traccia sotto riportata è evidenziato il movimento del SSB (Solar system barycenter) dal 1985 al 2039.

Vedesi l’articolo scritto dal nostro Andrea B. :

Landscheidt Osservazioni sul Momento Angolare del Sistema Solare: Deep Minimum approach?

http://daltonsminima.altervista.org/?p=4718

Proseguendo nell’esposizione, nell’immagine sotto riportata trovate l’andamento del centro di massa del sistema solare intorno al Sole espresso in 10^5km. in relazione al numero della macchie solari (SSN). Analisi effettuata dal 1700 fino ai nostri giorni.

L’ottimo lavoro di Gerry Pease risiede nel fatto di essere riuscito ad elaborare questa nuova trama grafica a barre arancioni e gialle.

Il Gerry definisce ogni singola barra come i periodi orbitali (tempo) che intercorrono fra due punti più bassi della curva del moto del SSB (Solar system Barycenter). Vedi la curva viola riportata nel precedente grafico.

La traccia viola mostra inoltre dei momenti nei quali si creano delle vere e proprie “Gobbe di Cammello” (Cerchi di colore rosso). Questa dinamica era già stata messa in evidenza dal ricercatore Geoff Sharp nella trama sotto riportata, che evidenzia il momento angolare del SSB dal 1620 al 2180. Ci sono tuttavia delle sottili differenze di forma fra le gobbe evidenziate nel grafico del moto del centro di massa del sistema solare e il grafico che riporta il momento angolare del SSB. Queste differenze sono dovute al fatto che il momento angolare è dato dal prodotto della massa del baricentro del sistema solare in un determinato momento per la velocità in quel determinato momento.Ricordo inoltre, come forse avrete già capito, che le gobbe si registrano nei cicli solari dalla bassa attività.

http://www.landscheidt.info

Il colorare alternativamente di arancio e giallo il grafico a barre, ci spiega Gerry, serve a mettere in luce due sinusoidi (colore giallo e rosso) ed a evidenziare che esiste un’alternanza di periodi orbitali brevi seguiti da periodi orbitali lunghi o viceversa .

Questo è dovuto, ci spiega il Gerry ad una continua alternanza delle congiunzioni – opposizioni di Giove e Saturno. Gerry continua dicendo che queste curve, nello specifico, sono inoltre modellate da Nettuno e Urano.

Riepilogando, i giganti gassosi Giove e Saturno sono i veri propri gestori del ciclo solare nel medio-breve termine, mentre Urano e Nettuno lo modellano nel lungo termine.

Ed a mio parere, aggiungo io…I pianeti interni giocano un ruolo fondamentale su una scala temporale molto più piccola, interna al ciclo solare undecennale ( mi riferisco in particolare a Venere e alla Terra).

Ricordo infatti che nei suoi scritti il Bendandi parla di battiti affermando :

Il ciclo un decennale della attività del sole non…che il prodotto di una poderosa marea solare determinata dal periodico sommarsi degli sforzi attrattivi dei pianeti Venere, Terra e Giove. Le ben note leggi che presiedono alla produzione della marea oceanica, servono quindi egregiamente, nel nostro caso, a darci la spiegazione più esatta e rigorosa di ogni particolarità del fenomeno.

Arriviamo adesso al nocciolo della questione. Il Gerry si domanda infatti quale fra questi quattro minimi solari Wolf.Sporer,Maunder,Dalton si avvicina maggiormente all’attuale. Decide quindi di sovrapporre l’andamento (curva) del momento angolare registrato nel Maunder con la proiezione del momento angolare dei nostri giorni. Ne emerge una sincronizzazione quasi perfetta sia nella partenza (1650 maunder – 2008 ???) che nel successivo andamento.



E’ bene inoltre ricordare che una caratteristica sorprendente è la periodicità con la quale si ripetono alcuni minimi solari. La quale, periodicità, sembra essere di 179 anni. Infatti si riporta che Sporer – Wolf: 1477-1298 = 179 anni e Maunder – Sporer: 1656-1477 = 179 anni, mentre fra il Dalton e il Maunder: 1796-1656 troviamo140 anni, 39 anni in anticipo rispetto ai 179 anni sopra citati. Sconcertante è il fatto che l’attuale minimo solare arriva dopo 358 anni dopo il Maunder. Ossia 178*2 (1656+358=2014) anno più anno meno…

Si veda questo articolo che scrissi nel 2010 dal titolo :

IL CENTRO DI MASSA DEL SISTEMA SOLARE e IL SUO MOTO (Dal ciclo a trifoglio ad un ciclo irregolare: la via per comprendere i minimi solari)

http://daltonsminima.wordpress.com/2010/07/27/il-centro-di-massa-del-sistema-solare-e-il-suo-moto-dal-ciclo-a-trifoglio-ad-un-ciclo-irregolare-la-via-per-comprendere-i-minimi%C2%A0solari/

Articolo nel quale si chiarisce in maniera molto dettagliata le dinamiche del centro di massa del sistema solare e i 179 anni sopra citati.

Comunque c’è da specificare viceversa, che secondo Geoff Sharp stiamo entrando in un minimo solare che assomiglia molto più ad un Dalton che ad un Maunder . Infatti secondo Geoff nel Maunder c’è stato un doppio colpo o disturbo AM nel 1680 e nel 1685 che ne spiegherebbe la sua straordinaria lunghezza. Vedi nell’immagine sotto riportata il cerchio di colore celeste.

Aggiungo inoltre quest’ultima elaborazione grafica recentemente effettuata da Misha Vukcevik .

http://www.vukcevic.talktalk.net/EF-SSB.gif



In quest’ultima trama grafica Vukcevik riporta con il colore blu la serie  dell’oramai conosciuto momento angolare dal 1948 al 2058, viceversa con il colore rosso rappresenta la serie del momento angolare nel minimo solare di Maunder dal 1590 al 1700 , come avevo già esposto nel grafico precedente. Inserisce inoltre la nuova serie realizzata da Ed Fix. Vedi il precedente articolo scritto dal nostro Sand-rio:

http://daltonsminima.altervista.org/?p=14367

Dove la curva verde e la curva arancione rappresentano rispettivamente le serie dei cicli solari invertiti e non e la proiezione fino al 2045.

A conclusione di questa trattazione sembra quindi che si iniziano a delineare, non solo le sorti si questo debole ciclo solare SC24 ma anche le probabili vicende dei prossimi due. Restano comunque da capire negli anni a venire la profondità e la durata di questo Minimo solare. Interrogativi che sicuramente nel corso degli anni troveranno una risposta, grazie a degli ottimi ricercatori e studiosi delle dinamiche solari e planetarie quali sono Geoff Sharp, Tallbloke(Rog) e Misha Vukcevik Gerry Pease e molti altri !

Un’affascinante analisi scientifica ci aspetta negli prossimi anni se non decenni.

Michele


Fonti :

http://tallbloke.wordpress.com/2011/01/14/gerry-pease-barycentric-orbital-periods/

http://tallbloke.wordpress.com/2011/05/12/gerry-pease-comparing-solar-motion-with-solar-activity/

Flusso solare che torna ai livelli dei primi di febbraio 2011, X-ray Flux piatto, collasso magnetico delle regioni e delle macchie solari!

Era dal 7 di febbraio scorso che il solar flux non toccava più valori così bassi, diagramma X-Ray flux ai minimi storici, campo magnetico solare in decrescita costante, SN Sidc che nella giornata di ieri toccava il valore più basso che il centro belga può inserire nella sua scala di riferimento per il conteggio delle macchie (8), Stereo Behind che si presenta in codesto modo:

ossia con nulla di particolarmnete organizzato all’orrizzonte!

Dopo l’exploit di marzo e metà aprile, la nostra stella è tornata a valori di Minimo pieno, e sono proprio curioso di vedere se e di quanto Hathaway cambierà il suo consueto forecast solare dopo questo incredibile mese di maggio, che vedeva il ritorno di Giove in allineamento al sole, testimoniando sempre più le teorie del compianto Timo Niroma che Nia ha condiviso in toto fin dall’inizio!

Stay tuned, Simon

Ed eccoli qui “quei matti” di NIA alla conferenza del Bendandi….

In attesa che Michele ci stili il resoconto della serata, ecco a voi alcuni loschi personaggi di Nia:

A partire dalla destra Fano (stai attento alla morosa la prossima volta), poi Mike (che ringrazio per la foto), e udite udite chi viene dopo……Fabio Nintendo che ha ha fatto 3 domande scassa maroni e per colpa sua la conferenza rischiava di finire alle 4 del mattino, poi al centro non ci sarebbe nemmeno bisogno di descriverlo, il più figo, il più intelligente, il creatore di Nia, er mitico Simon (cioè io), per continuare con quel mattacchione-genioide di MicheleDanyastoria, ed un loro amico pro Agw col quale alla fine è nata anche una piccola discussione che stava per finire in rissa….:lol:

Avanti popolo di Nia, a me non piace vincere facile, ma dato che Fabio asseriva di essere il più figo, votate chi in realtà lo è! 😆 😆 😆