Due anni e mezzo dal minimo: colpo di reni del Sole, e poi?

Questo articolo riprende ed aggiorna quello analogo, pubblicato circa sei mesi fa, che trovate a questo link http://daltonsminima.altervista.org/?p=13193

Sono ormai trascorsi due anni e mezzo (dicembre 2008) dal minimo solare che ha ufficialmente segnato la fine del ciclo 23 e l’inizio del ciclo 24.

Nella prima metà del 2009 abbiamo assistito ad una ripartenza lenta del Sole. Poi si è verificato un temporaneo stop estivo, culminato in un mese di agosto interamente “spotless”.

Un’accelerazione nell’autunno dello stesso anno, protrattasi fino a febbraio 2010, ci ha fatto pensare che il ciclo stesse progredendo in modo tutto sommato paragonabile a quelli immediatamente precedenti: le macchie si sono intensificate, in numero e dimensione, i giorni “spotless” mensili si sono diradati e, in qualche caso, addirittura azzerati.

Invece, da febbraio 2010 fino ai primi di febbraio 2011, il Sole si è preso nuovamente una pausa: gli indici di attività (sunspot number, solar flux) sono diminuiti, le macchie si sono nuovamente diradate, sono comparsi di nuovo alcuni giorni spotless. Insomma, la progressione del ciclo ha segnato il passo, fino alla seconda decade di febbraio di quest’anno, quando si è verificata una brusca accelerazione: solar flux di slancio oltre quota 100, due massimi di intensità rispettabile (115 ed oltre 150), quindi un periodo di attività oltre quota 100, protrattosi fino alla prima decade di maggio. In realtà, fin dalla metà di aprile si registra un trend nel complesso declinante, pur con alcuni sussulti (115 all’inizio di giugno).

Dunque, il testimone di mese di massimo del ciclo è passato da febbraio 2010 a marzo 2011. Come sei mesi fa, ci chiediamo: si tratta di un massimo relativo? Oppure, addirittura, di un massimo assoluto?.

Come sei mesi fa, riporto il grafico aggiornato di confronto relativo al solar flux (radiazione alla lunghezza d’onda di 10,7cm), noto per essere un buon indice dell’attività solare: in rosso viene riportato l’andamento del solar flux medio mensile, normalizzato rispetto alla distanza media Sole-Terra, dal minimo ad oggi (fonte NOAA). Le altre linee riportate (in violetto, blu, giallo, verde, marrone) rappresentano il solar flux medio mensile misurato nei primi due anni e mezzo dei cicli compresi tra il 19 ed il 23 (minimi nel 1954, 1964, 1976, 1986, 1996). Le misure di tale importante parametro sono disponibili a partire dal 1947, pertanto le ripartenze dei cicli anteriori al 19 non sono presenti nel grafico.

Dall’esame del grafico si nota che

  • per i primi 12 mesi circa dal minimo, il ciclo 24 presenta un comportamento abbastanza simile a quello dei cicli precedenti, sebbene appaia complessivamente un poco più debole;
  • verso il 12°-15° mese accade qualcosa, una sorta di “rottura” che lo differenzia dai cicli precedenti: il 19, 20, 21, 22, 23 accelerano la loro progressione, mentre il nostro ciclo 24 accenna a “partire” ma subito si “pianta”, regredisce, sembra riprendersi e poi si stabilizza attorno ai valori già raggiunti, comunque sotto il massimo di febbraio 2010, anche se di poco;
  • anche al 26°-29° mese sembra accadere qualcosa di analogo a quanto verificatosi nel 12°-15° mese. Attendiamo comunque conferma nel prossimo semestre; in generale, si noti l’andamento decisamente più “nervoso” dei cicli 19-23, rispetto a quello relativamente più lineare e “pigro” del ciclo 24;
  • nonostante l’evidente progressione dal 26° mese, il ciclo non è comunque riuscito a mantenere il “ritmo” di quelli immediatamente precedenti, perdendo ulteriormente terreno (sia pure di poco) anche rispetto a quelli meno “vivaci”, come il ciclo 23.

Che l’accelerazione appena avvenuta e seguita subito da una brusca frenata sia la replica, solo più intensa, di quella verificatasi un anno fa? Se così fosse, dovremmo attenderci un anno o quasi di stabilità del solar flux sotto quota cento, prima di una nuova impennata. Dunque un ciclo “ciclico” nella sua progressione? Lo vedremo…..si noti comunque il trend di crescita del solar flux, nettamente inferiore a quello dei cicli precedenti, dai quali si sta progressivamente distaccando. A tale proposito, qualora il solar flux si mantenesse attorno ai valori attuali, o addirittura calasse ancora un poco, la distanza tra il ciclo 24 e quelli precedenti aumenterebbe ulteriormente, in quanto tutti i cicli 19-23, tra i 30 ed i 36 mesi hanno segnato (chi più, chi meno) ulteriori progressi.

Di certo possiamo dire che, qualora nei prossimi mesi si confermasse la stabilità (o addirittura un ulteriore declino) del solar flux sui valori attuali, le previsioni NASA, a cura di David Hathaway, non potrebbero che riconoscerla ed essere quindi ritoccate al ribasso, dopo un netto rialzo negli ultimi mesi: la stima del massimo (smoothed sunspot number) previsto per il ciclo 24 è attualmente pari a 70, in netta crescita dal valore di 58 previsto a febbraio. La data prevista per il massimo, invece, rimane ormai da tempo collocata a metà 2013. Per ulteriori dettagli in proposito, si veda il link http://solarscience.msfc.nasa.gov/predict.shtml.

Non mi stanco mai di ricordare, comunque, come lo stesso David Hathaway, nel sito di cui si riporta sopra il link, precisa come le previsioni dell’andamento di un ciclo solare risultano abbastanza affidabili a partire da 3 anni dopo il minimo; pertanto, nel nostro caso, occorre attendere almeno la fine del 2011; è quindi ragionevole aspettarsi ancora qualche ritocco (al ribasso o al rialzo?) prima che la previsione si stabilizzi.

 

In conclusione, questo ciclo, mese dopo mese, anno dopo anno, si conferma come un ciclo decisamente debole, molto di più di quelli immediatamente precedenti. Tuttavia, in base a quanto affermato da Hathaway, si ritiene che per una piena valutazione della natura di questo ciclo occorra attendere ancora l’inizio del 2012, per verificare

  • se eventualmente il suo comportamento induca la NASA e Hathaway a modificare ulteriormente le stime, di quanto e se in direzione di un incremento o un decremento;
  • se il ciclo acceleri nella sua progressione, confermi l’attuale trend complessivo di crescita lenta, o addirittura mostri un evidente declino.

Dedico infine un cenno alla questione della data prevista del massimo: metà 2013, il che vuol dire 4 anni e mezzo circa dopo il minimo. Rispetto agli ultimi 20 cicli, dal minimo di Dalton ad oggi, si tratta di un valore assolutamente normale. E’ possibile una distanza temporale inferiore, anche di soli 3 anni (cicli 8, 18, 22), tuttavia i cicli deboli (SSN massimo inferiore a 100) mostrano una distanza pari ad almeno 4 anni. Ed entrambi i cicli del Minimo di Dalton (1798-1823) impiegarono ben 6 anni per raggiungere il loro massimo.

A voi la parola!

FabioDue

 

 

48 pensieri su “Due anni e mezzo dal minimo: colpo di reni del Sole, e poi?

  1. interessantissimo.. colpisce questa sincronicità nei due sussulti di questo ciclo..
    credo che giorgio abbia colto nel segno.. avendo il tempo bisognerebbe analizzare la posizione di tutti i pianeti dotati di campo magnetico nel sistema solare al momento di questi impulsi.. confrontandoli coi cicli passati..
    e magari scriverci qualcosa… 🙂

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  2. Bell’articolo Fabio. Complimenti. Io sono davvero curioso di vedere cosa accadrà a fine anno perché, ne sono quasi certo, questo ciclo non finirà mai di stupirci! D’altronde, è stato il ciclo delle sorprese, giusto?

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  3. Una cosa appare assodata e che nel 2013 forse il massimo nn ci sarà ma lo è già stato o nel 2012 credo che potremmo averlo…

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  4. Come vedi la tua assenza pesa caro Simon….io già ti davo in vacanza alle Maldive con due belle donzelle al tuo fianco….apparte gli scherzi, ho scritto un articolo che integra quello precedente circa la previsione del futuro dell’estate…sai si profilano tempi davvero interessanti….tra mezzora massimo lo trovi nelle bozze….come sempre ti volevo chiedere se era possibile pubblicarlo domani….ti ringrazio in anticipo……….

    ice2020 :

    Riccardo :@ SimonSimon che fine hai fatto….se ci sei batti un colpo……….

    dimmi, sn qui!

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  5. sempre più prove che questo ciclo non è normale e che potrebbe essere l’inizio di un minimo in stile dalton

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  6. Riccardo :Come vedi la tua assenza pesa caro Simon….io già ti davo in vacanza alle Maldive con due belle donzelle al tuo fianco….apparte gli scherzi, ho scritto un articolo che integra quello precedente circa la previsione del futuro dell’estate…sai si profilano tempi davvero interessanti….tra mezzora massimo lo trovi nelle bozze….come sempre ti volevo chiedere se era possibile pubblicarlo domani….ti ringrazio in anticipo……….

    ice2020 :

    Riccardo :@ SimonSimon che fine hai fatto….se ci sei batti un colpo……….

    dimmi, sn qui!

    dopodomani….

    magari in vacanza, sto lavorando come un negro!!!

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  7. Il paragone cn gli ultimi cicli è imbarazzante, se poi togliamo i conteggi moderni, ed usiamo i dati del Nia’s, diventa improponibile…

    Dalton like ormai quasi certo, attendo conferme per un qualcosa di più profondo…

    PS.complimenti per l’articolo Fabio 2!

    Simon

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  8. io se va tutto bene sono in “vacanza” la prima di Agosto e l’ultima.
    poi in mezzo dubito di essere disponibile per il blog.
    penso che dovremmo prenderci una bella vacanzina ad agosto.

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  9. Fabio Nintendo :

    io se va tutto bene sono in “vacanza” la prima di Agosto e l’ultima.
    poi in mezzo dubito di essere disponibile per il blog.
    penso che dovremmo prenderci una bella vacanzina ad agosto.

    Si, concordo, solo nowcasting solare e quelli sui ghiacci e GW tuoi e magari la pubblicazione di vecchi articoli…

    Riccardo:

    guarda quanti pochi articoli ci sn nelle bozze, bisogna risparmiare materia prima!

    ciao

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  10. @ Simon
    Se si inverte l’ordine di pubblicazione la quantità di materiale non cambia, almeno credo….il discorso è sempre lo stesso, si tratta di una previsione e dunque se viene pubblicata dopo il verificarsi dei fatti non serve più a niente….e poi fidati è un articolo interessante, caso mai lo puoi lasciare anche per due giorni, così risparmi materiale….tratta tematiche molto ma molto sentite in questi giorni…..tra l’altro oggi inserirò anche un articolo scritto da giorgio….

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  11. Cioè, nn so se vi rendete conto negli ultimiiorni che numeri alti sta mettendo il sidc rispetto alle macchie che ci sono!

    Sn scandalosi, hanno un archivio che parte dal 1800 se nn prima, e si azzardano a mettere tali numeri, ma nn si vergognano nemmeno un pò???!!!???

    Vabbè, solita questione ormai, il Nia’s ragazzi è l’unico da consultare se si vuole avere un idea chiara di cosa sia un minimo importante!

    simon

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  12. @ Simon
    Solo se non è un fastidio per te…..se vuoi lasciare per 2 giorni questo bellissimo pezzo di Fabio a me non solo va benissimo, ma lo trovo anche giusto….ma per dopodomani non penso ci possano essere problemi….fai tu Simon……

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  13. Riccardo :

    @ Simon
    Solo se non è un fastidio per te…..se vuoi lasciare per 2 giorni questo bellissimo pezzo di Fabio a me non solo va benissimo, ma lo trovo anche giusto….ma per dopodomani non penso ci possano essere problemi….fai tu Simon……

    Ok, infatti quella era la mia idea, scusa se nn l’avevo specificato, facciamo così allora!

    ciao 😉

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  14. @ice2020

    A me sembra che i numeri li mettano in modo che tornino le previsioni.
    Tanto non è un valore misurabile con uno strumento, quindi possono giustificare i numeri ed incassare i finanziamenti per le loro ricerche.

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