Un saluto a voi, popolo di NIA, vi scrivo in data 29 Luglio per ricordarvi che siamo ormai giunti al terzo appuntamento di questa rubrica meteo sull’estate 2011.
Se vi ricordate, nella “puntata” precedente, mi ero dilungato parecchio per spiegare le dinamiche da cui dipende l’intensità del monsone west-africano responsabile dell’innalzamento della linea di convergenza intertropicale (ITCZ) durante la stagione estiva. Ovviamente si trattava di una scelta dettata essenzialmente dalla necessità di farvi comprendere le ragioni di un’estate così movimentata e tutto sommato anomala nel contesto degli anni 2000. Questa volta invece non mi dilungherò troppo nelle spiegazioni, cercando di concentrarmi maggiormente sulla previsione del prossimo mese di agosto. Per chi volesse approfondire meglio queste tematiche rimando quindi alla lettura del precedente articolo
http://daltonsminima.altervista.org/?p=15121
Nelle precedenti occasioni ci eravamo lasciati con la promessa, poi divenuta realtà, di una seconda parte di luglio molto fresca e movimentata. Le ragioni erano state trovate nella particolare configurazione delle SST nell’atlantico europeo e nella disposizione delle SSTA lungo le coste dell’Africa occidentale. Ebbene, l’evoluzione di dette anomalie oceaniche, lascia presupporre ad un agosto dall’evoluzione simile a quella del mese appena trascorso. Ma procediamo, come di consueto, con l’analisi delle SSTA.
19 giugno 2011:
17 luglio 2011:
24 luglio 2011:
Situazione attuale:
Ho scelto di riportare una così lunga serie di immagini per concentrare la vostra attenzione sui temi dominanti della stagione estiva ancora in corso.
Il vero tormentone estivo è rappresentato senza dubbio dalla variazione delle anomalie termiche nel Pacifico orientale (Nino est). Se infatti, nella porzione occidentale del Pacifico, sono sempre resistite estese anomalie negative (ovvero sono prevalse condizioni di Nina), nelle zone orientali dell’oceano medesimo si è assistito ad un continuo “balletto” delle anomalie, che sono oscillate da valori neutrali a valori più o meno positivi. Questo andamento “ad altalena” , responsabile del continuo saliscendi del fronte ITCZ, ha avuto dirette conseguenze sull’evoluzione meteo nel nostro continente, producendo un’estate molto dinamica, come non si vedeva da anni.
Dalla sequenza delle immagini sopra riportata, vi accorgerete sicuramente dei continui mutamenti delle anomalie termiche oceaniche in Nino est (cerchio bianco) e di come sia stata rapida la risposta delle SSTA lungo le coste dell’Africa occidentale, precisamente nelle zone dell’Atlantico nord tropicale (cerchio arancione). In particolar modo si può notare che, alle fasi di riscaldamento delle acque pacifiche orientali (principalmente in Nino 3), è associato un parallelo aumento delle anomalie positive nell’atlantico nord tropicale (NTA) e che, viceversa, al raffreddamento delle acque in Nino 3, è sempre seguito un raffreddamento delle acque africane in NTA. Ebbene, come ampiamente spiegato la volta scorsa, un raffreddamento delle acque nell’atlantico nord tropicale è dovuto ad un aumento degli alisei di nord-est, la cui intensità è strettamente correlata all’andamento del ciclo ENSO in Nino est (soprattutto in Nino 3). Detto raffreddamento è responsabile poi di un indebolimento del monsone west-africano e dunque di un arretramento della linea di convergenza intertropicale (ITCZ). Questo fenomeno spiega ampiamente il perché di un’ITCZ dall’andamento così “schizofrenico” in questa estate 2011.
Dalla carta delle SSTA risalente al 24 luglio si denota chiaramente un incremento dell’anomalia positiva in NTA, associata ad un temporaneo aumento delle temperature delle acque in Nino est (quest’ultimo già percepibile dalla carta del 17 luglio). Una situazione simile sarà responsabile di un lieve innalzamento dell’ITCZ nella terza decade di luglio, del quale potremo subire le conseguenze nella prima settimana di agosto.
Dall’ultima carta (riferita al 29 luglio) si riscontra invece un rapido decadimento delle anomalie positive in Nino est (soprattutto nella zona più importante del Nino 3), che sta già portando ad indebolimento delle SSTA positive nella zona NTA. Ciò sarà la causa di un’ennesima oscillazione dell’ITCZ che, dopo l’excursus verso lidi più settentrionali dell’Africa, tornerà a calare nella seconda parte della prima decade di agosto. Questo fenomeno lascia presagire un nuovo calo della stagione estiva già dopo la prima decade di agosto, confermando l’andamento del mese di luglio appena trascorso. Detto calo però, per diverse ragioni che vedremo nel seguito, potrebbe concretizzarsi un pò più in avanti, ovvero nella seconda metà del mese, esattamente come accaduto in luglio.
Proprio in riferimento alle somiglianze tra i due massimi mesi estivi voglio fare alcune considerazioni. Il mese di agosto è partito sotto il segno di una maggiore invadenza dell’hp africano, esattamente come accaduto durante le prime fasi del mese di luglio. Come ho più volte ribadito nella sezione meteo negli ultimi tempi, detta risalita tropicale, a differenza di quanto volevano farci credere i modelli fino a qualche giorno fa, è risultata molto blanda (quasi inesistente) per via di un’ ITCZ che, sebbene proteso in rialzo, resterà tutto sommato basso. La cosa che più impressiona è la forte somiglianza tra l’evoluzione meteo di inizio luglio con quella attuale. Anche in quel frangente infatti il nuovo mese si apriva con l’aggancio da parte del flusso zonale con una falla barica posta ad ovest del Portogallo, con conseguente richiamo caldo verso i nostri lidi. Un flusso perturbato molto basso in atlantico veniva anche confermato dall’indice NAO che risultò decisamente negativo. Una tale configurazione era inoltre favorita da un esteso anticiclone in sede polare con conseguente abbassamento del flusso zonale in pieno atlantico, abbassamento favorito anche dall’aggancio con la sopracitata falla atlantica. Ebbene, penso che vi siate accorti che nei prossimi giorni accadrà la medesima cosa, con indici AO e NAO previsti in netto calo a causa di un nuovo anticiclone caldo che si impianterà in sede polare (situazione descritta dai cerchi arancioni nei seguenti grafici di AO e NAO). Ciò produrrà un flusso perturbato molto basso in atlantico (NAO–), il cui sviluppo molto meridionale in pieno oceano sarà favorito anche dall’aggancio con la falla barica che da giorni staziona a largo delle coste portoghesi (la cui presenza è stata favorita dall’estesa anomalia negativa delle SST proprio in quelle zone individuata nell’ultimo grafico delle SSTA dal cerchio giallo). Questi fattori, insieme alla temporanea risalita dell’ITCZ, sono stati la causa dell’ondata di calore che ci sta interessando. Le uniche differenze con il mese appena trascorso risiedono sia nella tempistica (in agosto anticiperemo l’evento di 4-5 giorni rispetto a luglio) sia nell’intensità, in quanto la prossima sortita africana non è stata paragonabile a quella di luglio.
È lecito pensare che, anche l’andamento altalenante in sede polare, sia associabile alle continue oscillazioni del ciclo ENSO in Nino est (anche se deboli).
Se così fosse, la previsione del prossimo mese di agosto risulterebbe abbastanza scontata. Infatti, vista anche la persistenza dell’anomalia negativa in sede britannica (cerchio nero), ci si può aspettare che, in seguito all’ennesimo processo di pseudo ricompattazione del VP, si registrerà una nuova decisiva risalita dell’hp oceanico il quale, non essendo più costretto a stazionare a bassissime latitudini in pieno atlantico, potrà facilmente raggiungere lidi più settentrionali, esattamente come accaduto dalla metà di luglio in poi (situazione associata ai cerchi blu nei grafici di AO e NAO). Detta risalita, in concomitanza di un ITCZ ancora decisamente basso, consentirà alle onde depressionarie di abbassare il loro tiro proprio sull’europa occidentale. L’Italia, dunque, si troverebbe nuovamente esposta alle correnti nord atlantiche. Pertanto, salvo nuovi “scherzetti” da parte del ciclo ENSO, la seconda porzione di agosto potrebbero riservarci nuove interessanti sorprese, con l’estate che potrebbe assumere di nuovo un carattere dinamico e maggiormente fresco.
E’ difficile stabilire se assisteremo ad eventi di rilievo, ma mi sento abbastanza sicuro nell’escludere eccessive ingerenze africane per l’intero mese di agosto, il quale potrebbe dunque chiudere in linea con le medie climatiche.
Non è nemmeno da escludere la circostanza secondo cui l’ultima parte del mese possa essere particolarmente fresca e perturbata. In altre parole, se le cose si incastrassero nel modo giusto, potremmo assistere ad un ultima parte di agosto dai connotati più autunnali che estivi.
A prescindere da ciò, sarà comunque una grande soddisfazione poter vivere, dopo luglio, un’altro mese estivo in linea con la “normalità climatica”. Questo, nel contesto delle estati di fuoco del nuovo millennio, è di per se un fatto “straordinario”.
Riccardo