IL FUOCO DI FINE ESTATE (Prima Parte)

Un saluto a voi, popolo di NIA. Come avrete potuto constatare sulla vostra povera pelle, la mia previsione di fine luglio, si è rivelata completamente errata. Ovviamente si è trattato per me di un dispiacere, non tanto per aver sbagliato la previsione, quanto per la mia e per le vostre condizioni psicofisiche naturalmente turbate da questo feroce caldo africano che si è impossessato dell’intero Mediterraneo. Questo terribile fenomeno naturale ha contribuito poi ad aumentare l’instabilità mentale di coloro che deviati a livello psicofisico lo sono già di partenza, portando questi poveretti a sfogare tutte le loro repressioni e le loro turbe mentali nell’articolo pubblicato qui su NIA. E si perché questi poveri squilibrati, anziché rivolgersi agli appositi servizi sociali, hanno scelto giustamente di intervenire nel precedente post incolpando la mia persona del caldo atroce che in questi giorno hanno dovuto sopportare. In fin dei conti non gli si può dare neanche torto perché, facendo il gioco della proporzione aritmetica, se il Reading in quest’estate non ha mai beccato una previsione oltre i quattro giorni, il “meteorologo” Riccardo non può toppare una previsione dal lag temporale di un mese. Alla fine li ringrazio perché mi hanno strappato qualche risata, anche se non è poi giusto ridere di quelli che stanno peggio di noi.
Fatta la mia solita introduzione, procediamo cercando di capire realmente cosa è andato storto nei giorni scorsi. Premetto da subito che, tornando indietro nel tempo sulla base dei dati e delle carte allora a disposizione, arriverei alla medesima previsione. E si perchè tutti gli indizi portavano ad un agosto non eccessivamente caldo e dal finale maggiormente movimentato e fresco. Tutti quelli che hanno una minima conoscenza della materia, hanno sfornato una previsione simile, che voleva l’estate in chiusura in anticipo rispetto alla normalità. Qualcosa però è andato storto, e a mio avviso anche in maniera inspiegabile. Vediamo cosa.
Premetto che avrei potuto scrivere questo articolo qualche giorno fa, ma aspettavo delle conferme che potevo avere solo con l’uscita del bollettino NOAA riguardo all’andamento dell’ITCZ nella seconda decade di agosto. A dir la verità ero certo che le carte avrebbero decretato un incremento dell’indice nella porzione centro-occidentale dell’africa ed un profilo basso nella sua parte orientale, ma aspettavo detta conferma perché purtroppo il coraggio non è il mio forte:

Dalla carta si può intravedere il deciso impennamento che ha appunto subito il fronte di convergenza intertropicale nella sua porzione occidentale, a discapito di quella orientale. E proprio su questo fatto risiedono le mie perplessità, perché tutto mi sarei aspettato fuorchè un simile andamento. Vi faccio capire anche il perchè.
L’andamento dell’ITCZ è strettamente correlato allo stato di forma dei due monsoni maggiori, quello west-africano e quello indiano. Nello specifico, la porzione centro-occidentale dell’ITCZ dipende dall’andamento del monsone africano, mentre quella orientale è legata maggiormente alla forza del monsone indiano (anche se per ovvie ragioni geografiche dipende in parte anche dal monsone africano). È poi scientificamente provato che entrambi i monsoni risentono enormemente delle anomalie termiche che si registrano nel pacifico equatoriale (ENSO). Nel dettaglio, in condizioni di NINO (in partcolar modo nelle zone orientali di Nino 3 e Nino 1+2), il monsone africano acquisisce vigore con conseguente shift verso l’alto dell’ITCZ occidentale, mentre il monsone indiano tende a ridimensionarsi con conseguente abbassamento dell’ITCZ orientale. Viceversa, se prevalgono condizioni di NINA, il monsone africano si indebolisce, mentre quello indiano si rafforza.
Ebbene nelle settimane precedenti si è registrata una decisa crescita del monsone africano ed una parallela decrescita del cugino indiano NONOSTANTE le anomalie positive in Nino est si siano decisamente ridimensionate. In altre parole è accaduto l’esatto contrario di quello che ci si aspettava.

Andamento monsone indiano:

Andamento ITCZ orientale:

Andamento ITCZ occidentale:

Da queste immagini si può facilmente constatare come, subito dopo la metà di agosto, il monsone indiano si sia praticamente arenato. Inoltre si può osservare come, alle frenate del monsone indiano, sia sempre seguito un “indebolimento” dell’ITCZ orientale (cerchi rosa). In entrambi i casi tale fenomeno è stato leggermente anticipato da un impennamento dell’ITCZ occidentale (cerchi blu), segno inequivocabile dell’intensificazione del monsone west-africano. Notare che in entrambi i casi in cui si sono incastrate queste situazioni, in Europa si sono verificate le due ondate di calore della stagione estiva 2011. Tuttavia, mentre nel caso precedente di inizio luglio la causa era lampante (aumento delle SSTA positive in NINO est verificatasi nella seconda metà di giugno), in questo caso è difficile rintracciarla, in quanto l’indebolimento del NINO est lasciava presagire tutt’altra situazione. In altre parole, mentre la prima ondata di calore era facilmente prevedibile (vedi primo articolo sull’estate 2011), la seconda non era per niente inquadrabile.

Quadro termico fine luglio:

Quadro termico attuale:

Da queste due belle immagini, invece, può essere facilmente percepito il cambiamento radicale ed “imprevisto” che si è verificato nel mese di agosto. Infatti, se attualmente l’Europa centro occidentale bolle nella fornace Africana (segno di un’ITCZ fortemente elevato nella sua parte occidentale), la Russia ed il continente asiatico in generale stanno vivendo una fase estremamente fresca, beneficiando dell’ “arresto” del monsone indiano. Viceversa a fine luglio, causa un monsone indiano in forma smagliante e quello africano in panne, erano la Russia e parte dell’Asia a sudare.
In concomitanza di questi fattori se ne sono poi verificati anche altri:

Situazione SSTA metà agosto:

La grossa anomalia negativa presente in prossimità del Regno Unito e che ha contribuito ad avere un luglio così fresco sull’Europa occidentale (cerchio arancione), si è andata ridimensionando fortemente nel mese in corso. Al contrario, l’anomalia negativa presente al largo dell’Africa nord-occidentale (cerchio bianco) non è stata minimamente scalfita. Quest’ultima, in concomitanza di un VP inspiegabilmente debole (o meglio inesistente), ha contribuito ad avere prevalentemente condizioni di NAO -. In altre parole, la falla iberico marocchina ha avuto modo di creare enormi disagi a noi italici (disagi che sarebbero comunque stati in gran parte evitati nel caso in cui il monsone africano fosse rimasto bello quieto) . Infine si può notare come le anomalie positive nell’atlantico nord tropicale (cerchio nero), non si siano affatto ridimensionate nonostante il rapido sfaldamento del “NINO est”. Ciò, insieme alla presenza di acque più fresce nell’atlantico sud tropicale, ha fatto si che si istaurasse un gradiente positivo tra le SSTA in NTA (cerchio nero) e quelle in STA (ho dimenticato il cerchio) favorendo la forte risalita dell’ITCZ nella sua porzione centro-occidentale.
Alla fine di tutto questo minestrone, ribadisco come il veloce passaggio in condizioni di NINA anche nelle zone orientali del pacifico, lasciava presagire un finale della stagione estiva completamente diverso. Ad eccezione dei pagliacci travestiti da sciamani che, pur non capendo un bel niente di meteorologia e dei meccanismi atmosferici e che, pur non avendo azzeccato una briciola di previsione per l’intero 2011, ora vanno dicendo che tale situazione era facilmente prevedibile (nonostante fossero in precedenza d’accordo con la previsione di un finale fresco), tutti quelli che hanno almeno un minimo di senno in materia avevano previsto un finale di stagione completamente diverso.
Per ciò che concerne l’evoluzione futura, nei prossimi giorni ci attende un’attenuazione del caldo africano. Gli scenari, almeno a livello equatoriale-tropicale, sono destinati a mutare rapidamente. Infatti, alla nuova ripresa del monsone indiano (come testimonia il diagramma precedente) corrisponderà un indebolimento del monsone west africano. Quest’ultimo infatti, a causa della stagione estiva oramai agli sgoccioli ed ancor più dal rapido raffreddamento del pacifico orientale, potrebbe essere duramente bastonato dalla rapida e consistente intensificazione degli alisei di nord-est a cui seguirà la formazione di importanti anomalie negative nell’atlantico nord tropicale (NTA). Si potrebbe dunque assistere ad un vero e proprio collasso dell’ITCZ occidentale. Inizialmente potremmo non beneficiare appieno di tale situazione favorevole per via della persistenza della falla barica a sud-oves del Portogallo. Tuttavia, proprio la futura ritirata dell’hp africano nonostante la presenza di detta falla barica atlantica, sarà la testimonianza perfetta del forte arretramento dell’ITCZ. In seguito, il riassorbimento della falla atlantica (ammesso che avvenga), in concomitanza del rapido arretramento del monsone africano, potrebbe spalancare le porte alla stagione fresca. Risulta da chiarire tuttavia la posizione dell’hp delle azzorre, che dipenderà molto dalla latitudine assunta dal flusso zonale in pieno atlantico.
Tuttavia, onde evitare la pubblica gogna, o peggio ancora l’esecuzione al rogo, preferisco non spingermi troppo a lungo e lasciarvi così il beneficio del dubbio.

Riccardo

35 pensieri su “IL FUOCO DI FINE ESTATE (Prima Parte)

  1. “Nessun problema,anzi inserisci anche la mia persona con frasi e uscite in quella categoria che te ha definito nel tuo articolo”…
    non ho capito la tua frase…me la spiegheresti meglio Michele..???

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  2. cmq, sarà anche stato vero che gli indici non avevano previsto un’evoluzione di questo tipo ma bisgona ricordarlo sempre e costantemente che non sono gli indici che regolano e modificano la circolazione atmosferica.
    questi sono dati che diventando disponibili solo a posteriori, servono quindi sostanzialmente per spiegare A POSTERIORI il perchè di quello che è successo.

    quando si guardano le previsioni future di questi indici bisogna ricordare che queste vengono derivate dalle uscite modellistiche di GFS (quella 00z), quindi se il modello non vede una certa evoluzione non la vedrà neanche l’indice, ed è ovvio che nel momento in cui il modello matematico prevede un movimento atmosferico differente da quello previsto prima anche l’indice cambierà andamento.

    e qui si ritorna sulla mia frase ormai famosa, che continuo a ripetere da anni sui forum meteo: “gli indici non servono a nulla”

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  3. Il tuo discorso è verissimo…infatti non si tracciano linee di tendenza sulla base dell’andamento futuro di indici tipo AO e NAO ecc…in questo caso si tratterebbe di una semplice descrizione della previsione sfornata dei modelli…quello che si fà è interpretare possibili evoluzione sulla base di svariati parametri, come ad esempio lo studio delle SSTA e di indici predittivi quali ENSO, QBO ecc….sulla base di questo inquadramento si può tentare poi di prevedere l’andamento dei più importanti indici descrittivi (AO, NAO, PNA)….quindi anche se giusta fatico a capire il perchè della tua osservazione…

    Fabio Nintendo :

    cmq, sarà anche stato vero che gli indici non avevano previsto un’evoluzione di questo tipo ma bisgona ricordarlo sempre e costantemente che non sono gli indici che regolano e modificano la circolazione atmosferica.
    questi sono dati che diventando disponibili solo a posteriori, servono quindi sostanzialmente per spiegare A POSTERIORI il perchè di quello che è successo.

    quando si guardano le previsioni future di questi indici bisogna ricordare che queste vengono derivate dalle uscite modellistiche di GFS (quella 00z), quindi se il modello non vede una certa evoluzione non la vedrà neanche l’indice, ed è ovvio che nel momento in cui il modello matematico prevede un movimento atmosferico differente da quello previsto prima anche l’indice cambierà andamento.

    e qui si ritorna sulla mia frase ormai famosa, che continuo a ripetere da anni sui forum meteo: “gli indici non servono a nulla”

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  4. @Michele

    @Michele
    l’attivita’ solare e in particolare il vento solare,e’ un fattore ceh agisce in modo determinante sul VP per il semplice fatto che piu e’ bassa e piu’ aumentano gli scambi meridiani.Piu aumenta e piu’ compatta il VP e quindi diminiusce gli scambi meridiani. http://daltonsminima.altervista.org/?p=15175&cpage=2#comments Nel mio prossimo articolo che gia’ ho in mente,spiegero come il vento solare agisce sulle T globali.

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  5. Fabio Nintendo :
    cmq, sarà anche stato vero che gli indici non avevano previsto un’evoluzione di questo tipo ma bisgona ricordarlo sempre e costantemente che non sono gli indici che regolano e modificano la circolazione atmosferica.
    questi sono dati che diventando disponibili solo a posteriori, servono quindi sostanzialmente per spiegare A POSTERIORI il perchè di quello che è successo.
    quando si guardano le previsioni future di questi indici bisogna ricordare che queste vengono derivate dalle uscite modellistiche di GFS (quella 00z), quindi se il modello non vede una certa evoluzione non la vedrà neanche l’indice, ed è ovvio che nel momento in cui il modello matematico prevede un movimento atmosferico differente da quello previsto prima anche l’indice cambierà andamento.
    e qui si ritorna sulla mia frase ormai famosa, che continuo a ripetere da anni sui forum meteo: “gli indici non servono a nulla”

    Ohhh… Un po’ di buonsenso !
    Gli indici di teleconnessione altro non sono che relazioni tra misure su differenti luoghi geografici. Certo che hanno un senso, ma utilizzarli sempre più frequentemente come elementi chiave predittivi e fourviante.
    La natura degli indici è sostanzialmente descrittiva e per questo risultano utilissimi in climatologia…Ma per la meteorologia molto meglio, con ancora tutti i suoi limiti, la fisica dell’atmosfera.

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  6. @ Zambo
    Da incorniciare il tuo commento….infatti solo avendo basi discrete sulla fisica dell’atmosfera si possono fare delle previsioni di massima anche sulle stagioni a seguire….e i numeri di tale scienza sono gli indici predittivi, la vera chiave di lettura per interpretare anche i cambiamenti climatici….

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  7. Sbagliare e’ umano,soprattutto una previsione a cosi’ lungo termine. Detto questo il detto dice anche che perseverare nell’errore e’ diabolico. Quindi spero che avrai tratto un insegnamento da questo ,ossia prima di tutto non andare a vedere solo alcuni indici, sempre gli stessi, quando ci sono moltissimi altri fattori in natura che incidono. Comunque il coraggio e’ dei forti e anche azzardare una previsione mensile e dare atto dell’errore sono prova di maturita’. Coraggio e alla prossima.

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  8. Saresti così gentile da indicarmi altri parametri da tenere d’occhio nel pieno della stagione estiva…??grazie….

    Jerry Drake :

    Sbagliare e’ umano,soprattutto una previsione a cosi’ lungo termine. Detto questo il detto dice anche che perseverare nell’errore e’ diabolico. Quindi spero che avrai tratto un insegnamento da questo ,ossia prima di tutto non andare a vedere solo alcuni indici, sempre gli stessi, quando ci sono moltissimi altri fattori in natura che incidono. Comunque il coraggio e’ dei forti e anche azzardare una previsione mensile e dare atto dell’errore sono prova di maturita’. Coraggio e alla prossima.

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  9. @ Jerry Drake
    Scusami caro Jerry se insisto, ma siccome ho potuto percepire una grande preparazione dalle tue sagge parole e poichè sono un appassionato assetato di conoscenza, volevo chiederti nuovamente quali altri parametri dovrei osservare in piena estate oltre all’ENSO, agli indici NTA, STA, all’analisi delle SSTA in generale, alla QBO, all’attività solare all’ITCZ, oltre agli indici che quantificano lo stato di forma dei monsoni estivi, o alla formulazione dell’AMM e dell’SR …???Forse ritieni che sia arrivato già il momento di dare un’occhiata alla NAM e all’EP-FLUX..??Ti ringrazio in anticipo per la cortese risposta……

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  10. vorrei porre una domanda: nei prossimi giorni diventerà visibile una super nova esplosa 21 milioni di anni fa anche a occhio nudo, ora se ci arriva la luce ci arriverà anche altro dalla stella . ci potrebbero essere influenze sul nostro sistema solare e in particolare sul pianeta terra?

    articolo http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/11_agosto_29/stella-grande-carro-caprara_85dfbd62-d202-11e0-a205-8c1e98b416f7.shtml

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  11. Bell’articolo Riccardo! Sostanzialmente daccordo anche sulle sorti di agosto completamente inaspettate. Difatti su altri lidi anche il sottoscritto vedeva qualcosa di notevolmente diverso, qualcosa che probabilmente andrà realizzandosi nelle prossime settimane grazie al ripristino delle condizioni iniziali della convergenza intertropicale che in soldoni ricordiamo essere la linea di discontinuità tra le calme subtropicali nella zona inferiore della cella di Hadley e la zona equatoriale.

    Questo approccio a mio avviso è fare meteorologia moderna e con tutta l’umiltà posso dire con convinzione che questa forse è la strada giusta per fare previsioni in ambito mensile o nel futuro anche stagionale.

    Detta così può essere banale e ovvio ma la storia meteorologica viene scritta grazie all’interazione tra Oceano, terre emerse e atmosfera con un ruolo importante naturalmente della latitudine. L’interazione tra questi fattori determina la discontinuità e la deformità delle varie celle della grande circolazione generale (Polare, Ferrel, Hadley), da qui non si scappa.

    Un cenno agli indici.
    Tutti gli indici che sono risultato di un calcolo matematico di differenza di pressione tra un punto e l’altro della terra come qualcuno esageratamente ha detto non servono a nulla, io direi non servono a fare previsioni ma sono utili ad inquadrare il tipo di circolazioni nei vari settori e l’interazione tra essi: quindi EAJ, NAO, AO, PNA, ecc.ecc. non servono a fare previsioni ma a apprendere a colpo d’occhio qual’è il tipo di circolazione che c’è e (grazie alla previsione successiva dell’andamento di questi indici) ci sarà.

    Tutt’altro e molto più interessanti sono gli altri indici: ENSO, PDO, IOD, WTO, NATL, ecc.. questi sono molto importanti perchè descrivono lo stato di una vasta area oceanica che sicuramente avrà impatto sulla circolazione atmosferica creando interferenze al getto, trasporto di calore e momento, onde kelvin e di conseguenza interazioni tra ferrel e hadley che diventano ondulate e discontinue, che alimentano blocchi e di conseguenza spostano enormi masse d’aria. Discorso a parte tutti gli altri indici riguardanti la stratosfera: QBO, ecc.. qui il discorso diventa molto più complesso, specie per il fatto che sono dei concetti nuovi che conosciamo ancora poco e che dobbiamo approfondire.

    Comunque sono daccordo sulla linea di Riccardo circa il futuro; come mi aspettavo anche ad Agosto l’attività tropicale atlantica sarà significativa e viste le anomalie oceaniche presenti con molta probabilità il getto atlantico farà poca fatica ad entrare sul mediterraneo centro-occidentale. Discorso diverso per l’europa orientale e forse anche per l’egeo e le zone ioniche della nostra penisola che potranno ancora essere interessate da stabilità e caldo seppure anch’esse disturbate a tratti da refoli di aria fresca con quindi e comunque fenomeni associati di particolare violenza. Occhio quindi… settembre specie dalla seconda parte della prima decade diventa interessante.

    Saluti.

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  12. @Riccardo
    Si tratta di dare il giusto peso a ognuno di essi, non sottovalutando la posizione del ITCZ e della cella di Hadley e non insistere troppo su AO e AMO a prescindere dalle prime due, perche’ possono cambiare radicalmente le carte in tavola. Se poi non ti va bene che ti si dica niente, allora fai pure come credi, se la tua analisi fosse stata infallibile allora non saresti qui a spiegarci il perche’ da un mese previsto senza nessuna ingerenza africana si e’ arrivati a una dittatura africana. Il fatto di spingersi a fare una previsione mensile e’ atto di coraggio , e poco alla volta penso che si possa arrivare a migliorarsi.

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  13. @ Jerry Drake
    Vedi Jerry, il discorso è semplice….tu puoi dire quello che ti pare, anche che secondo te sono uno stronzo…così funziona in democrazia, ma ciò non toglie il fatto che si deve sempre pensare a quello che si dice onde evitare figuracce….in altre parole, se tu vieni quì a dirmi una stronzata del genere, devi sempre accettare che la persona con cui parli te lo faccia notare….cosa vuol dire fai attenzione all’ITCZ…??penso che in 4 articoli che ho scritto ho nominato 4000 volte la parola ITCZ, ed onde evitare che la gente non capisse il significato di questa strana sigla, ho scritto una pergamena(mi sembra il secondo articolo) per spiegare cosa fosse e da cosa dipendesse la sua oscillazione, andando a toccare temi importanti come la convenzione tropicale e la ventilazione che domina nella cella di hadley (alisei)….forse ho usato un paio di volte la sigla AO non per prevedere bensì per descrivere un preciso pattern atmosferico….vatti a leggere il commento che ho lasciato nel nuovo articolo per capire meglio cosa voglio dirti….infine ti ribadisco che la previsione è stata sbagliata forse perchè troppo precisa e “scientifica”…fossi stato un pò più empirico mi sarei sbilanciato un pò meno….e poi penso che capirai da solo che nell’ambito di una scienza così inesatta ed imprevedibile quando si sbaglia non è solo perchè il metereologo sbaglia l’approccio o peggio ancor non capisce una minchia…questo proprio perchè è una materia che ad oggi ha ancora un elevatissima percentuale di componente aleatoria…non è come l’ingegneria, in cui se si sbaglia a calcolare i ferri e crolla una casa la colpa è solo ed esclusivamente dell’incapacità tecnica dell’ingegnere (o anche della normativa)…….

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