Ci risiamo. E questa volta il colpo potrebbe essere quello definitivo: almeno da un paio d’anni il partito di chi sostiene scientificamente fondata la teoria secondo cui il pianeta si sta scaldando per colpa dell’uomo aveva scelto toni meno catastrofisti, ma la nuova ondata di email di climatologi pubblicate sul Web due giorni fa potrebbe portare all’abbandono definitivo della vulgata catastrofista in favore di maggiore realismo. “Che si fa se il climate change si rivela essere essenzialmente una oscillazione multidecadale? Probabilmente ci uccideranno”, si chiede con schiettezza uno scienziato in una della email hackerate e finite in rete. Andiamo con ordine: due anni fa, alla vigilia del summit sul clima di Copenaghen che avrebbe dovuto salvare il mondo da distruzione certa, vennero pubblicati su Internet dati e scambi di email appartenenti agli scienziati del Centro ricerche sul clima dell’Università dell’East Anglia (tra i più attivi a sostenere l’origine antropica dei cambiamenti climatici). Da questi documenti emergeva un sistema di gestione dei dati e degli studi sul clima volto a far emergere soltanto una certa linea. Una apposita commissione di inchiesta ha stabilito che non risultavano manipolazioni dei dati, ma lo scandalo ha fatto aprire gli occhi a molti: la comunità scientifica non era affatto compattamente concorde sull’origine del riscaldamento globale, ma le voci non allineate venivano censurate in modo quasi sistematico.
La storia i lettori del Foglio la conoscono bene: Copenaghen fu un fallimento, così come i successivi summit, il “riscaldamento globale” diventò “cambiamenti climatici”, poi “sconvolgimenti climatici”. Il vaso era stato aperto, e sempre meno gente credeva alla storia di un pianeta surriscaldato, soprattutto di fronte a inverni rigidi (la spiegazione “se fa freddo è colpa del global warming” ha retto poco); gli studi pubblicati dall’Ipcc (il panel delle Nazioni Unite creato apposta per studiare il clima che cambia) sono diventati più controllati: dopo alcune magre figure (come la previsione smentita dello scioglimento dei ghiacciai dell’Himalaya entro il 2020), i portavoce del catastrofismo climatico hanno dovuto abbandonare la ribalta del palcoscenico accanto ad Al Gore.
Una settimana fa, nel silenzio generale, l’Ipcc ha pubblicato un report rivoluzionario, dati i toni a cui ci aveva abituato. Per la prima volta, infatti, ammette che i cambiamenti climatici hanno origine naturale e non per forza antropica, e che non ci sono evidenze del fatto che gli eventi climatici estremi siano causati dal riscaldamento globale. Inutile dire che la notizia non è stata data quasi da nessuno.
Due giorni fa, infine, lo scoppio del Climategate 2.0, con la pubblicazione di nuove email (la cui autenticità non è stata smentita dagli autori) già ripresa dai media britannici e americani e in Italia dal blog Climatemonitor: è vero che a una prima analisi non sembra ci sia nulla di nuovo, le lettere sono datate qualche anno fa. Ma tutte confermano il sistema usato da parte della comunità scientifica: tra noi si discute e ci si scanna, ma all’opinione pubblica e ai politici bisogna dare una sola versione, quella catastrofista. “Le osservazioni non mostrano alcun aumento delle temperature lungo la troposfera tropicale, a meno che non si prendano in considerazione un singolo studio e un singolo approccio, trascurandone un mucchio di altri. Questo è davvero pericoloso. Dobbiamo comunicare l’incertezza ed essere onesti”, scriveva qualche anno fa in una email lo scienziato Peter Thorne. Erano però ancora i tempi in cui bisognava raccontare che tutta la comunità scientifica era d’accordo, che ormai si era giunti alla certezza delle cause del global warming, e chi osava affermare il contrario era un “nazista”, come detto da Al Gore.
Lunedì prossimo a Durban comincia la diciassettesima conferenza sul clima, e c’è chi grida al complotto, ché pubblicare queste email pochi giorni prima è volere influenzare i negoziati. Curioso, perché è la stessa tattica usata dai “catastrofisti” fino a che il loro gioco non è stato scoperto. Ora dopo ora, dal malloppo di nuove email escono particolari che non sorprendono chi ha sempre denunciato il problema innanzitutto culturale alla base della frode ideologica sul clima che cambia per colpa nostra. In una email si legge: “Avendone stabilito l’urgenza, la sfida politica è ora di trasfomarla da un argomento che riguarda i costi dei tagli alle emissioni – cattiva politica – a uno concernente il valore di un clima stabile – politica molto migliore […] la cosa migliore da fare è raccontare la storia delle brusche variazioni in modo più vivido possibile”. Poca scienza, insomma. Ora che anche le priorità economiche e politiche globali sono cambiate, la speranza è che si cominci a parlare di “adattamento” al clima che cambia e non più di “mitigazione”. La realtà è più forte: lo dimostrano gli inglesi, che da anni strepitano di riscaldamento globale e hanno appena acquistato tonnellate di sale per affrontare un altro inverno che si annuncia freddissimo.
Da il Foglio, fonte:
http://www.ilfoglio.it/soloqui/11305
La calma e’ la virtu’ dei forti Shakespeare.Presto secondo me ci sara’ occasione di scrivere buoni articoli:occorre avere un po’ di pazienza….e’ un memento in cui tutto sembra icredibilmente sospeso…Sole,Meteo,Vulcani,terremoti ecc…pazienza vedrete che arrivera’ il giorno che non si sapra’ cosa pubblicare,sono momenti cosi’.Un po’ di relax…tranquilli.Non occorre cercare disperatamente un articolo a tutti i costi,pochi ma buoni dicono a casa mia.Un grande saluto a tutti.
giorgio(Quote) (Reply)
Ho anche sbagliato la pagina dove postare il commento 🙂
giorgio(Quote) (Reply)
il punto di tutto questo è che quando (non ovviamente qui) sarò pagato per scrivere certe cose, non mi interesseranno i commenti, ma in un blog dove la partecipazione degli altri è fondamentale dire nessuno lo fa è come condannare il sito.
voi dite che certi argomenti sono troppo tecnici, ma se facessimo il contrario vi lamentereste che non sono tecnici abbastanza (cosa che succedeva 2-3 anni fa all’inizio del blog, quando quasi nessuno ci leggeva)
Fabio Nintendo(Quote) (Reply)
Basta lanciare un planetario qualsiasi e osservare oltre alla configurazione planetaria anche la blanda e monotana attività solare….. per capire il perchè….
Michele(Quote) (Reply)
@Lfiesole
Grazie per il tuo intervento, come quello degli altri contribuisce a migliorare il sito, continua a segurilo sono convinto che ci riserverà incredibili sorprese in futuro. Immaginate solo per un momento cosa era l’informazione scientifica 3 anni fà a riguardo dei mutamenti climatici. Una incredibile cozzaglia di dati “pilotati” sul riscaldamento globale che otteneva come risultato quello di farci cambiare un’auto ogni 2 anni. Se volevano aiutare il mondo bastava ci fornissero un motore nuovo, costo 3000 euro, l’auto ecologica è quella che hai gìà. Così come in tutte le cose ci stanno trattando come un mercato, una piazza dove applicare il prezzo più alto. La bontà di questo sito e di altri è quello di far girare le informazioni e far aprire gli occhi alle persone. Continuate ragazzi il lavoro è impegnativo ma state contribuendo a migliorare questo nostro piccolo mondo, ancora grazie dalla maggioranza silenziosa (40-50 mila persone) 🙂
Marco.Polo(Quote) (Reply)
Nia é un luogo rispettato e buono, bisogna rischiare di piu. Toccando i temi di nuovi paradigmi senza paura.
Adolfo Giurfa(Quote) (Reply)
Secondo me ci sono anche motivi contingenti che mi stanno distogliendo l’attenzione verso questo blog voglio citarne alcuni tanto per elencarli .
Moti rivoluzionari in Nord Africa , crisi economica Europea, crisi politica italiana indotta dalla crisi economica, eventi alluvionali in Italia, siccità in alcune zone d’ Italia, anomalia della meteorologia stagionale in italia , attività vulcanica in aumento … fusione LENR Ni+H fredda. E’ un periodo molto turbolento quello che stiamo vivendo non so se ve ne siete resi conto … Se é vero che che i cicli solari di bassa intensità portano cambiamenti rapidi su tutti i fronti … sembra quasi che possa esser vero il contrario 🙂 ovvero i mutamenti globali a tutti i livelli che stiamo vivendo sembrano proprio quelli che storicamente sono avvenuti durante i minimi solari … é come se gli eventi fossero in anticipo sui tempi, il mutamento sta già avvenendo e non sappiamo con certezza se ci sarà un ciclo di bassa attività solare. Tutto questo é abbastanza sconcertante !
Luci0(Quote) (Reply)
Leggete questo illuminante articolo su The Economist….che il vento stia cambiando?
http://www.economist.com/node/21540224
max63(Quote) (Reply)
Credo tu abbia centrato io segno!
simon
ice2020(Quote) (Reply)
Grazie agli intervenuti!
ottimi suggerimenti!
Fabio ha il pallino dei commenti, ho provato più volte di dirgli che nn sn fondamentali, cioè che se anche nn arrivano, nn vuol dire che il blog nn è letto, ed infatti i dati dimostrano proprio il contrario!
Avanti così!
ice2020(Quote) (Reply)
Una soluzione é quella di richiedere esplicitamente commenti in fondo agli articoli … e chiamare in causa i lettori 🙂
Luci0(Quote) (Reply)
Non preoccupatevi ragazzi, un solo dato è quello veramente di base ed importante quante pagine vengono scaricate al mese, questo da l’idea dell’interesse. Il resto non conta, ciao e buon proseguimento di giornata e buon lavoro
Marco.Polo(Quote) (Reply)
http://www.repubblica.it/ambiente/2011/11/27/news/conferenza_onu_durban-25672159/?ref=HRER1-1
si commenta da solo il finale:
” La sfida di Durban è tutta qui: si riuscirà ad accelerare il percorso di guarigione dell’atmosfera prima che la malattia diventi devastante?”
alessandro(Quote) (Reply)
ice2020(Quote) (Reply)
@ice2020
io leggo nia ed i vostri commenti almeno 2/3 volte al giorno costantemente da 2 anni. Ho lasciato, forse, 3 commenti. Non fatevi troppe paranoie e lasciate più tempo gli articoli in home. Seguo una decina di blog, ogni giorno, prima apro repubblica poi i blog che seguo, fra tutti nia è quello che sforna più contenuti. Normalmente un articolo rimane in home per una settimana, voi sembrate un quotidiano. Secondo me non avete motivo di lamentarvi ma solo di gioire.Continuate così. Un abbraccio.
anonimo(Quote) (Reply)
Quoto al 100% ogni singola parola.
enzor(Quote) (Reply)