Archivi giornalieri: 9 Dicembre 2011

La Rubrica di NIA: Previsione Inverno 2011/12 sul ciclo ENSO

Con questo articolo della Rubrica di NIA ci accingiamo a discutere su uno scenario possibile del prossimo inverno, cosa che però è già stata affrontata sul blog da un altro articolo (che trovate qui: http://daltonsminima.altervista.org/?p=17667)

Ci troviamo in una situazione un po’ da ridere, perché nessuno dei 2 era a conoscenza del lavoro dell’altro, ma dato che i risultati ottenuti sono del tutto simili (eh si, vi ho già dato la mazziata ancora prima di incominciare l’articolo) ho deciso di pubblicarlo lo stesso, come fosse quasi una controprova dell’affidabilità della previsione pubblicata nei giorni scorsi.

 

La particolarità però di questa previsione si basa sull’avversità che io ho nei confronti degli indici teleconnettivi che non servono quasi a niente nelle previsioni, ma servono più che altro a spiegare il quadro di insieme attuale e quello passato.

Se quindi analizzare questi indici lo ritengo interessante nel guardare eventi passati risulta del tutto inutile per prevedere eventi futuri, ricordatevi che sono i modelli previsionali che prevedono gli indici e non il contrario, ricordatelo bene.

Quindi io mi limiterò a prendere l’indice oceanico ENSO, che misura la variabilità dei fenomeni opposti chiamati El Nino e La Nina, questo perché tale variabilità ha un’influenza importantissima sulle dinamiche atmosferiche della terra nei mesi successivi a tale fenomeno.

 

Quindi ho preso la serie di reanalisi NOAA che parte dal 1948 e ho valutato e classificato le fasi ENSO di ogni pre-inverno, precisamente dei mesi di Ottobre e Novembre, quindi classificando gli inverni successivi in base al tipo di Nino o Nina presenti nei 2 mesi precedenti.

Il fenomeno dell’ENSO è stato classificato in 6 diverse modalità:

Nino West Based

Nino East Based

Nino Central Based

Neutral

Nina West Based

Nino East Based

Nino Central Based

 

Ogni modalità poi è stata divisa in Debole (che comprende anche la classificazione “Media”) o Forte

La fase di Nina che stiamo vivendo è stata classificata come Nina Central Based di tipo Debole

 

Questi sono gli anni che hanno visto una Nina Central:

1948

1970

1971

1984

1989

1995

1999

2010

 

Tra questi il 1970, il 1971 e il 2010 hanno visto una Nina di tipo Forte, quindi non saranno presi in considerazione per la previsione

Così come non verrà preso il 1984 che presenta come sapete caratteristiche che vanno oltre la normale variabilità per via del fortissimo StratWarming che colpì il polo nord distruggendone le dinamiche di circolazione che fino a prima avevano dominato la scena (infatti l’autunno 1984 non fu dissimile da quello odierno)

I 4 anni scartati saranno presi in considerazione alla fine per mostrare nell’eventualità che si dovesse andare in una situazione al di la della normale variabilità quale potrebbe essere lo scenario possibile.

 

Ed ecco che mostriamo le carte relative alle Anomalie di Geopotenziale del Trimestre Dic-Gen-Feb degli anni 1949, 1990, 1996, 2000

Mostrando anche le correnti dominanti

 

 

Nella cartina si nota subito come la situazione prevista per l’inverno è quella di una dominanza dell’anticiclone in Europa.

Tale dinamica favorisce quindi le inversioni anticicloniche in Europa e soprattutto nel Nord Italia, le correnti saranno quindi più favorevoli per il basso adriatico che potrebbe anche ricevere qualche episodio favorevole, la cui entità è però impossibile determinare, direi però che la neve a basse quote almeno una volta sarà vista.

Discorso diverso per il Tirreno e per le Alpi che vedranno condizioni molto sfavorevoli per la neve, e se le alpi in un modo o nell’altro qualcosa vedono per il Tirreno la situazione è quasi certa.

Sarà quindi un inverno particolarmente secco, soprattutto al nord e nelle zone tirreniche.

 

Andiamo ora a vedere le Temperature

 

 

Come si può vedere le temperature non sono previste poi così tanto sopra-media come si poteva penare, questo è dovuto all’effetto delle inversioni che terrà probabilmente basse le minime riducendone l’effetto sull’anomalia.

Non escluso poi che le anomalie possano essere quasi nulle al Nord, per via della presenza delle nebbie, che se risulteranno persistenti e di natura fredda (cioè successive ad una ventata di aria fredda dai Balcani) potrebbero annullare le anomalie delle massime.

Nella cartina ovviamente le parti cerchiate sono quelle che probabilmente subiranno le anomalie più pesanti (ricordo che nelle reanalisi le alpi non vengono lette bene per quanto riguarda la temperatura, ma su di esse è chiaro che le anomalie saranno positive)

 

Ora passiamo ad una parte di articolo sulla quale molti spereranno ma sulla quale io non nutro possibilità, la metto solo per completezza del lavoro, visto che nell’analisi sono stati inclusi 4 anni.

Non metterò commenti alle carte, perché non ritengo possibile un’evoluzione del genere.

 

 

 

FABIO