La Rubrica di NIA: Previsione Inverno 2011/12 sul ciclo ENSO

Con questo articolo della Rubrica di NIA ci accingiamo a discutere su uno scenario possibile del prossimo inverno, cosa che però è già stata affrontata sul blog da un altro articolo (che trovate qui: http://daltonsminima.altervista.org/?p=17667)

Ci troviamo in una situazione un po’ da ridere, perché nessuno dei 2 era a conoscenza del lavoro dell’altro, ma dato che i risultati ottenuti sono del tutto simili (eh si, vi ho già dato la mazziata ancora prima di incominciare l’articolo) ho deciso di pubblicarlo lo stesso, come fosse quasi una controprova dell’affidabilità della previsione pubblicata nei giorni scorsi.

 

La particolarità però di questa previsione si basa sull’avversità che io ho nei confronti degli indici teleconnettivi che non servono quasi a niente nelle previsioni, ma servono più che altro a spiegare il quadro di insieme attuale e quello passato.

Se quindi analizzare questi indici lo ritengo interessante nel guardare eventi passati risulta del tutto inutile per prevedere eventi futuri, ricordatevi che sono i modelli previsionali che prevedono gli indici e non il contrario, ricordatelo bene.

Quindi io mi limiterò a prendere l’indice oceanico ENSO, che misura la variabilità dei fenomeni opposti chiamati El Nino e La Nina, questo perché tale variabilità ha un’influenza importantissima sulle dinamiche atmosferiche della terra nei mesi successivi a tale fenomeno.

 

Quindi ho preso la serie di reanalisi NOAA che parte dal 1948 e ho valutato e classificato le fasi ENSO di ogni pre-inverno, precisamente dei mesi di Ottobre e Novembre, quindi classificando gli inverni successivi in base al tipo di Nino o Nina presenti nei 2 mesi precedenti.

Il fenomeno dell’ENSO è stato classificato in 6 diverse modalità:

Nino West Based

Nino East Based

Nino Central Based

Neutral

Nina West Based

Nino East Based

Nino Central Based

 

Ogni modalità poi è stata divisa in Debole (che comprende anche la classificazione “Media”) o Forte

La fase di Nina che stiamo vivendo è stata classificata come Nina Central Based di tipo Debole

 

Questi sono gli anni che hanno visto una Nina Central:

1948

1970

1971

1984

1989

1995

1999

2010

 

Tra questi il 1970, il 1971 e il 2010 hanno visto una Nina di tipo Forte, quindi non saranno presi in considerazione per la previsione

Così come non verrà preso il 1984 che presenta come sapete caratteristiche che vanno oltre la normale variabilità per via del fortissimo StratWarming che colpì il polo nord distruggendone le dinamiche di circolazione che fino a prima avevano dominato la scena (infatti l’autunno 1984 non fu dissimile da quello odierno)

I 4 anni scartati saranno presi in considerazione alla fine per mostrare nell’eventualità che si dovesse andare in una situazione al di la della normale variabilità quale potrebbe essere lo scenario possibile.

 

Ed ecco che mostriamo le carte relative alle Anomalie di Geopotenziale del Trimestre Dic-Gen-Feb degli anni 1949, 1990, 1996, 2000

Mostrando anche le correnti dominanti

 

 

Nella cartina si nota subito come la situazione prevista per l’inverno è quella di una dominanza dell’anticiclone in Europa.

Tale dinamica favorisce quindi le inversioni anticicloniche in Europa e soprattutto nel Nord Italia, le correnti saranno quindi più favorevoli per il basso adriatico che potrebbe anche ricevere qualche episodio favorevole, la cui entità è però impossibile determinare, direi però che la neve a basse quote almeno una volta sarà vista.

Discorso diverso per il Tirreno e per le Alpi che vedranno condizioni molto sfavorevoli per la neve, e se le alpi in un modo o nell’altro qualcosa vedono per il Tirreno la situazione è quasi certa.

Sarà quindi un inverno particolarmente secco, soprattutto al nord e nelle zone tirreniche.

 

Andiamo ora a vedere le Temperature

 

 

Come si può vedere le temperature non sono previste poi così tanto sopra-media come si poteva penare, questo è dovuto all’effetto delle inversioni che terrà probabilmente basse le minime riducendone l’effetto sull’anomalia.

Non escluso poi che le anomalie possano essere quasi nulle al Nord, per via della presenza delle nebbie, che se risulteranno persistenti e di natura fredda (cioè successive ad una ventata di aria fredda dai Balcani) potrebbero annullare le anomalie delle massime.

Nella cartina ovviamente le parti cerchiate sono quelle che probabilmente subiranno le anomalie più pesanti (ricordo che nelle reanalisi le alpi non vengono lette bene per quanto riguarda la temperatura, ma su di esse è chiaro che le anomalie saranno positive)

 

Ora passiamo ad una parte di articolo sulla quale molti spereranno ma sulla quale io non nutro possibilità, la metto solo per completezza del lavoro, visto che nell’analisi sono stati inclusi 4 anni.

Non metterò commenti alle carte, perché non ritengo possibile un’evoluzione del genere.

 

 

 

FABIO

32 pensieri su “La Rubrica di NIA: Previsione Inverno 2011/12 sul ciclo ENSO

  1. Ottimo direi, nel senso che le conclusioni sono piuttosto nette e coincidenti con quelle dell’articolo precedente, anche esaminando il solo ENSO.
    Insomma, niente spazio ad illusioni, come fanno altri siti (non so in base a quali elementi), ma solo cruda e dura realtà.
    Se poi tra qualche settimana noteremo variazioni di rilievo, pubblicheremo aggiornamenti specifici.

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  2. Innanzitutto complimenti fabio!

    Si, l’articolo è praticamente ahimè speculare a quello di fabio 2 e giorgio…

    io resto solo perplesso sul fatto di nn utilizzare altri indici uno tra tutti la qbo…

    Simon

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  3. Spiegami una cosa… probabilmente sono io che non ho afferrato bene il concetto… ma non riesco a capire la “seconda parte” !

    Mi spiego, che senso avrebbe buttare li così a caso 2 mappe per poi dire che tanto non si verificheranno? e a cosa sono relative? in sostanza… cosa le hai messe a fare?

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  4. Gabriele :

    Spiegami una cosa… probabilmente sono io che non ho afferrato bene il concetto… ma non riesco a capire la “seconda parte” !

    Mi spiego, che senso avrebbe buttare li così a caso 2 mappe per poi dire che tanto non si verificheranno? e a cosa sono relative? in sostanza… cosa le hai messe a fare?

    perchè io nella prima parte ho scritto di aver eliminato 4 anni da quelli che inizialmente avrei dovuto analizzare e per completezza di analisi li ho messi.
    perchè rappresentano quell’1% di probabilità

    io ti ho detto quindi la mia previsione qual’è, ma ti ho anche scritto qualora dovessi sbagliarsi quale potrebbe essere lo scenario.
    poi io ti dico che ritengo quasi del tutto improbabile il 2° scenario, ma per completezza va messo, altrimenti mi dicono di aver omesso alcuni anni dall’analisi e che avrei dovuti metterli.

    ma è chiaro, che tanto le cose stanno così: se li metti non va bene perchè non dovevi metterli, se non li metti non va bene perchè dovevi metterli

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  5. Ottimo articolo, sintetico e molto chiaro. Complimenti Fabio.
    Solo che, come detto da Gabriele, un commentino a quelle ultime mappe sarebbe stato ben gradito, anche se non il linea con la tua previsione; giusto per capire meglio il 2° improbabile scenario. 😉

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  6. http://astroclimateconnection.blogspot.com

    praticamente quando in un periodo di 30 anni abbiamo piu cicli di nina che di nino abbiamo un raffreddamento globale se abbiamo piu nino che nine abbiamo un riscaldamento..

    quindi? abbiamo iniziato il periodo di nina piu frequenti? quindi ci dobbiamo aspettare da ora in poi 30 anni di calo costante e poi altri 30 per ritornare alle temp di ora e poi ricominciare a salire? quindi tra 60 altro GW?

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  7. @alessandro
    la regola e’ proprio questa,bisogna fare i conti pero’ con il minimo solare,i cui effetti sul clima non sono ancora definiti e su questo scrissi un articolo in merito http://daltonsminima.altervista.org/?p=15835 Durante i periodi di ‘normale attivita’ solare il GW e il GC e’ regolato di fatto dal ciclo PDO.Ecco come sono stati gli ultimi decenni:prendiamo il periodo 1950-1975 dominato dal PDO negativo,periodo nel quale le T globali calarono…. 1950 -2.13 -2.91 -1.13 -1.20 -2.23 -1.77 -2.93 -0.70 -2.14 -1.36 -2.46 -0.76
    1951 -1.54 -1.06 -1.90 -0.36 -0.25 -1.09 0.70 -1.37 -0.08 -0.32 -0.28 -1.68
    1952 -2.01 -0.46 -0.63 -1.05 -1.00 -1.43 -1.25 -0.60 -0.89 -0.35 -0.76 0.04
    1953 -0.57 -0.07 -1.12 0.05 0.43 0.29 0.74 0.05 -0.63 -1.09 -0.03 0.07
    1954 -1.32 -1.61 -0.52 -1.33 0.01 0.97 0.43 0.08 -0.94 0.52 0.72 -0.50
    1955 0.20 -1.52 -1.26 -1.97 -1.21 -2.44 -2.35 -2.25 -1.95 -2.80 -3.08 -2.75
    1956 -2.48 -2.74 -2.56 -2.17 -1.41 -1.70 -1.03 -1.16 -0.71 -2.30 -2.11 -1.28
    1957 -1.82 -0.68 0.03 -0.58 0.57 1.76 0.72 0.51 1.59 1.50 -0.32 -0.55
    1958 0.25 0.62 0.25 1.06 1.28 1.33 0.89 1.06 0.29 0.01 -0.18 0.86
    1959 0.69 -0.43 -0.95 -0.02 0.23 0.44 -0.50 -0.62 -0.85 0.52 1.11 0.06
    1960 0.30 0.52 -0.21 0.09 0.91 0.64 -0.27 -0.38 -0.94 0.09 -0.23 0.17
    1961 1.18 0.43 0.09 0.34 -0.06 -0.61 -1.22 -1.13 -2.01 -2.28 -1.85 -2.69
    1962 -1.29 -1.15 -1.42 -0.80 -1.22 -1.62 -1.46 -0.48 -1.58 -1.55 -0.37 -0.96
    1963 -0.33 -0.16 -0.54 -0.41 -0.65 -0.88 -1.00 -1.03 0.45 -0.52 -2.08 -1.08
    1964 0.01 -0.21 -0.87 -1.03 -1.91 -0.32 -0.51 -1.03 -0.68 -0.37 -0.80 -1.52
    1965 -1.24 -1.16 0.04 0.62 -0.66 -0.80 -0.47 0.20 0.59 -0.36 -0.59 0.06
    1966 -0.82 -0.03 -1.29 0.06 -0.53 0.16 0.26 -0.35 -0.33 -1.17 -1.15 -0.32
    1967 -0.20 -0.18 -1.20 -0.89 -1.24 -1.16 -0.89 -1.24 -0.72 -0.64 -0.05 -0.40
    1968 -0.95 -0.40 -0.31 -1.03 -0.53 -0.35 0.53 0.19 0.06 -0.34 -0.44 -1.27
    1969 -1.26 -0.95 -0.50 -0.44 -0.20 0.89 0.10 -0.81 -0.66 1.12 0.15 1.38
    1970 0.61 0.43 1.33 0.43 -0.49 0.06 -0.68 -1.63 -1.67 -1.39 -0.80 -0.97
    1971 -1.90 -1.74 -1.68 -1.59 -1.55 -1.55 -2.20 -0.15 0.21 -0.22 -1.25 -1.87
    1972 -1.99 -1.83 -2.09 -1.65 -1.57 -1.87 -0.83 0.25 0.17 0.11 0.57 -0.33
    1973 -0.46 -0.61 -0.50 -0.69 -0.76 -0.97 -0.57 -1.14 -0.51 -0.87 -1.81 -0.76
    1974 -1.22 -1.65 -0.90 -0.52 -0.28 -0.31 -0.08 0.27 0.44 -0.10 0.43 -0.12
    1975 -0.84 -0.71 -0.51 -1.30 -1.02 -1.16 -0.40 -1.07 -1.23 -1.29 -2.08 -1.61 ora invece un perido di GW dominato dal PDO+ 1976 -1.14 -1.85 -0.96 -0.89 -0.68 -0.67 0.61 1.28 0.82 1.11 1.25 1.22
    1977 1.65 1.11 0.72 0.30 0.31 0.42 0.19 0.64 -0.55 -0.61 -0.72 -0.69
    1978 0.34 1.45 1.34 1.29 0.90 0.15 -1.24 -0.56 -0.44 0.10 -0.07 -0.43
    1979 -0.58 -1.33 0.30 0.89 1.09 0.17 0.84 0.52 1.00 1.06 0.48 -0.42
    1980 -0.11 1.32 1.09 1.49 1.20 -0.22 0.23 0.51 0.10 1.35 0.37 -0.10
    1981 0.59 1.46 0.99 1.45 1.75 1.69 0.84 0.18 0.42 0.18 0.80 0.67
    1982 0.34 0.20 0.19 -0.19 -0.58 -0.78 0.58 0.39 0.84 0.37 -0.25 0.26
    1983 0.56 1.14 2.11 1.87 1.80 2.36 3.51 1.85 0.91 0.96 1.02 1.69
    1984 1.50 1.21 1.77 1.52 1.30 0.18 -0.18 -0.03 0.67 0.58 0.71 0.82
    1985 1.27 0.94 0.57 0.19 0.00 0.18 1.07 0.81 0.44 0.29 -0.75 0.38
    1986 1.12 1.61 2.18 1.55 1.16 0.89 1.38 0.22 0.22 1.00 1.77 1.77
    1987 1.88 1.75 2.10 2.16 1.85 0.73 2.01 2.83 2.44 1.36 1.47 1.27
    1988 0.93 1.24 1.42 0.94 1.20 0.74 0.64 0.19 -0.37 -0.10 -0.02 -0.43
    1989 -0.95 -1.02 -0.83 -0.32 0.47 0.36 0.83 0.09 0.05 -0.12 -0.50 -0.21
    1990 -0.30 -0.65 -0.62 0.27 0.44 0.44 0.27 0.11 0.38 -0.69 -1.69 -2.23
    1991 -2.02 -1.19 -0.74 -1.01 -0.51 -1.47 -0.10 0.36 0.65 0.49 0.42 0.09
    1992 0.05 0.31 0.67 0.75 1.54 1.26 1.90 1.44 0.83 0.93 0.93 0.53
    1993 0.05 0.19 0.76 1.21 2.13 2.34 2.35 2.69 1.56 1.41 1.24 1.07
    1994 1.21 0.59 0.80 1.05 1.23 0.46 0.06 -0.79 -1.36 -1.32 -1.96 -1.79
    1995 -0.49 0.46 0.75 0.83 1.46 1.27 1.71 0.21 1.16 0.47 -0.28 0.16
    1996 0.59 0.75 1.01 1.46 2.18 1.10 0.77 -0.14 0.24 -0.33 0.09 -0.03
    1997 0.23 0.28 0.65 1.05 1.83 2.76 2.35 2.79 2.19 1.61 1.12 0.67 e poi il periodo che va dal 1998 all’attuale dominato di fatto da uno stallo termico con un PDO che non ha preso una direzione chiara se non negli ultimissimi anni dove pare abbia intrapreso un percorso negativo 999 -0.32 -0.66 -0.33 -0.41 -0.68 -1.30 -0.66 -0.96 -1.53 -2.23 -2.05 -1.63
    2000 -2.00 -0.83 0.29 0.35 -0.05 -0.44 -0.66 -1.19 -1.24 -1.30 -0.53 0.52
    2001 .60 .29 0.45 -0.31 -0.30 -0.47 -1.31 -0.77 -1.37 -1.37 -1.26 -0.93
    2002** 0.27 -0.64 -0.43 -0.32 -0.63 -0.35 -0.31 0.60 0.43 0.42 1.51 2.10
    2003** 2.09 1.75 1.51 1.18 0.89 0.68 0.96 0.88 0.01 0.83 0.52 0.33
    2004** 0.43 0.48 0.61 0.57 0.88 0.04 0.44 0.85 0.75 -0.11 -0.63 -0.17
    2005** 0.44 0.81 1.36 1.03 1.86 1.17 0.66 0.25 -0.46 -1.32 -1.50 0.20
    2006** 1.03 0.66 0.05 0.40 0.48 1.04 0.35 -0.65 -0.94 -0.05 -0.22 0.14
    2007** 0.01 0.04 -0.36 0.16 -0.10 0.09 0.78 0.50 -0.36 -1.45 -1.08 -0.58
    2008** -1.00 -0.77 -0.71 -1.52 -1.37 -1.34 -1.67 -1.70 -1.55 -1.76 -1.25 -0.87
    2009** -1.40 -1.55 -1.59 -1.65 -0.88 -0.31 -0.53 0.09 0.52 0.27 -0.40 0.08
    2010** 0.83 0.82 0.44 0.78 0.62 -0.22 -1.05 -1.27 -1.61 -1.06 -0.82 -1.21
    2011** -0.92 -0.83 -0.69 -0.42 -0.37 -0.69 -1.86 -1.74 -1.79 -1.34
    Dunque si puo’ affermare con una discreta attendibilita’ che: Il ciclo PDO ha fortissima influenza sul ciclo ENSO e cioe’ in fase di PDO- abbiamo maggiori episodi NINA rispetto ad episodi NINO,mentre al contrario in fase di PDO+ solo favoriti episodi NINO rispetto a NINA.CONCLUSIONI: le fasi di PDO- portano ad un generale GC,mentre le fasi PDO+ portano ad un generale GW.

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  8. Luke73 :Ottimo articolo, sintetico e molto chiaro. Complimenti Fabio.Solo che, come detto da Gabriele, un commentino a quelle ultime mappe sarebbe stato ben gradito, anche se non il linea con la tua previsione; giusto per capire meglio il 2° improbabile scenario.

    Formalmente sono daccordo, anche per farlo comprendere ai lettori non esperti. Di fatto, però, basta dare un’occhiata alle due carte per capire che razza di scenario sia…..da brividi….

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  9. alessandro :

    http://astroclimateconnection.blogspot.com

    praticamente quando in un periodo di 30 anni abbiamo piu cicli di nina che di nino abbiamo un raffreddamento globale se abbiamo piu nino che nine abbiamo un riscaldamento..
    quindi? abbiamo iniziato il periodo di nina piu frequenti? quindi ci dobbiamo aspettare da ora in poi 30 anni di calo costante e poi altri 30 per ritornare alle temp di ora e poi ricominciare a salire? quindi tra 60 altro GW?

    Pare che in effetti sia iniziato un periodo di Global Cooling, diversi indizi importanti ce lo fanno pensare, quelli esposti da Giorgio.
    Ma non è detto che questo periodo di raffreddamento duri solo 30 anni. Dipende anche da quello che fa il Sole: metti che il ciclo attuale sia l’ultimo normale e che ad esso segua una stasi dell’attività solita, in pratica un grande minimo. Durante questi decenni, gli effetti si farebbero senz’altro sentire, sia pure progressivamente. Magari piccoli riscaldamenti e raffreddamenti (cioè la ciclicità che hai indicato) si avvertirebbero comunque, ma in una tendenza di più lungo periodo improntata al raffreddamento, dovuto al Sole.

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  10. @giorgio
    Azz! Volevo giusto scriverci un articoletto, come ti dicevo ieri nel forum Meteo. Però la mia idea è leggermente diversa, non contempla solo un esame della PDO. Ti dirò….
    Va bè, lo scrivo comunque e poi te lo giro per una revisione, ok? 🙂

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  11. Buon articolo fabio, come più volte ho detto l’approccio statistico è sempre il migliore in questo caso…ed è questo il target di articoli che senza dubbio dà maggior prestigio a NIA…quindi avanti così…!!

    Una considerazione sola riguardo al 1985….hai detto di averlo scartato per via del potente stratwarming che condizionò le sorti del medesimo inverno…questo è un pò un controsenso se si pensa che le dinamiche che portano agli stratwarming sono strettamente correlate all’andamento degli oceani (temperature, convenzione ecc…)….è bene far presente che quell’anno coincise con il minimo solare del ciclo 21 e la QBO era in fase negativa…ciò dimostra come il primo aiuto per le sorti invernali viene sempre “dall’alto”….

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  12. Permettimi invece una digressione per ciò che concerne l’evoluzione meteo per i prossimi giorni….trattandosi questo di un articolo di meteorologia preferisco farlo quì anzichè nella sezione meteo….
    nei giorni scorsoi vi avevo promesso un articolo per una previsione di massima per il periodo natalizio….purtroppo gli impegni sono stati eccessivi e non ne ho avuto il tempo….

    se vi ricordate avevo accennato ad una possibile “piccola” svolta rispetto alla situazione attuale….ebbene il mio presentimento ha trovato conferma nell’emissioni modellistiche dei giorni seguenti….
    la prossima settimana segnerà infatti l’inizio di un disturbo ai danni del VPS ad opera di un rafforzamento dell’hp delle aleutine….il tutto sarà ben evidenziato da un deciso incremento dei flussi di GTP ed Heat assimilabili come detto ad una ripresa dell’attività della Wave 1….
    non si tratta di nulla di eccezionale, ma comunque è un primo segnale di cambiamento rispetto alla situazione totalmente cristallizzata che ha caratterizzato questi giorni….
    detto disturbo segnerà sicuramente un indebolimento del Vortice Polare anche alle quote troposferiche….quello che sembra mancare per ora è un accelerazione della Wave 2….di tempo ce n’è ancora per ulteriori aggiustamenti e non è detto che il nostro atlantico non si dia una svegliata per dare una mano al cugino pacifico….sicuramente le SSTA negative che caratterizzano proprio l’atlantico non saranno affatto d’aiuto….

    per ora fermiamoci quì, annoverando comunque i primi segnali di cambiamento……..

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  13. Riccardo :

    Permettimi invece una digressione per ciò che concerne l’evoluzione meteo per i prossimi giorni….trattandosi questo di un articolo di meteorologia preferisco farlo quì anzichè nella sezione meteo….
    nei giorni scorsoi vi avevo promesso un articolo per una previsione di massima per il periodo natalizio….purtroppo gli impegni sono stati eccessivi e non ne ho avuto il tempo….

    se vi ricordate avevo accennato ad una possibile “piccola” svolta rispetto alla situazione attuale….ebbene il mio presentimento ha trovato conferma nell’emissioni modellistiche dei giorni seguenti….
    la prossima settimana segnerà infatti l’inizio di un disturbo ai danni del VPS ad opera di un rafforzamento dell’hp delle aleutine….il tutto sarà ben evidenziato da un deciso incremento dei flussi di GTP ed Heat assimilabili come detto ad una ripresa dell’attività della Wave 1….
    non si tratta di nulla di eccezionale, ma comunque è un primo segnale di cambiamento rispetto alla situazione totalmente cristallizzata che ha caratterizzato questi giorni….
    detto disturbo segnerà sicuramente un indebolimento del Vortice Polare anche alle quote troposferiche….quello che sembra mancare per ora è un accelerazione della Wave 2….di tempo ce n’è ancora per ulteriori aggiustamenti e non è detto che il nostro atlantico non si dia una svegliata per dare una mano al cugino pacifico….sicuramente le SSTA negative che caratterizzano proprio l’atlantico non saranno affatto d’aiuto….

    per ora fermiamoci quì, annoverando comunque i primi segnali di cambiamento……..

    Allora sembrano ormai assodate le 2 ondulazioni atlantiche del 12-13 e del 15, poi la tendenza sta continuando a confermare un affondo nord atlantico alla fine delle seconda decade…niente di eccezionale, ma stiamo entrando sicuramente in un periodo meteo più movimentato!

    Ed era ora cavolo!

    Simon 🙂

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  14. O.T. Polare … 🙂
    Guardate qua siamo rientrati in “fascia” …

    Speriamo continui così !!

    alla facciaccia di tutte le “Cassandre” ….

    P.S. ogni riferimento a persone o cose é volutamente … voluto 🙂

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