Archivi giornalieri: 28 Gennaio 2012

Evento gelido in Italia la prossima settimana: Si, no o ni?

AVVISO: Nella Giornata di Mercoledì Sarà aperto un articolo dove saranno raccolte tutte le discussioni e tutte le segnalazioni meteo, sarà quindi chiusa la pagina Meteo del blog.

i dettagli saranno disponibili mercoledì nella pagina che sarà aperta da me con tutte le informazioni necessarie.

chiedo la collaborazione di tutto la staff

Fabio-Nintendo

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[Replay michele ore 22:53 italiane dalla provincia di Lucca [staff] datti una mossa… GFS 18z parla !] 😆

In questi ultimi giorni si è accesso un interessante dibattito sul Forum Meteo.

I modelli di previsione, GFS per primo e con qualche esitazione anche ECMWF, hanno ripetutamente proposto per il medio-lungo periodo (primi giorni di febbraio) scenari di gelo assoluto per l’Europa, coinvolgendo a tratti anche l’Italia: isoterme anche di -15 ad 850Hpa (corrispondente a 1400-1550 metri di quota) che raggiungerebbero le nostre regioni adriatiche, con la -10 che avvolgerebbe gran parte della nostra Penisola; in sostanza condizioni che comporterebbero temperature nettamente sottozero quasi ovunque in Italia, spesso anche in pieno giorno. In altri momenti però, i modelli hanno sostanzialmente ritrattato, proponendo scenari anche molto diversi, in particolare l’eventualità che il grande gelo si fermi all’Europa Orientale, oppure che prenda la strada dell’Europa centrale, ma passando a nord delle Alpi.

Parallelamente i “freddofili” ed i “nivofili” hanno alternato momenti di esaltazione a momenti di vera delusione. Ma finora il bandolo della matassa non è stato ancora individuato.

Per capirne di più, il modo migliore è partire dall’alto, cioè dalla stratosfera: infatti, eventi gelidi della portata di quello che si sta profilando sono stati storicamente spesso “governati” dai movimenti del Vortice Polare Stratosferico (VPS).

Previsione stratosferica

Partiamo dalla situazione attuale, mostrando una carta a 50 Hpa (valori di pressione rappresentativi della stratosfera, che corrispondono a quote ben superiori ai 12km, cioè al di sopra dello strato di atmosfera in cui si trovano le nubi) tratta da GFS:

Concentrandoci sulla situazione dei geopotenziali (linee nere), emerge chiaramente la doppia spinta anticiclonica (frecce rosse), esercitata ai danni del VPS, dall’anticiclone stratosferico delle Aleutine in area Pacifica (rinvigorito dalla propagazione ai piani bassi del recente stratwarming) e dall’onda atlantica in propagazione verticale. Il doppio blocco stazionario ed un VPS molto allungato con asse favorevole, consentirà l’attivazione di un moto retrogrado di masse d’aria gelida di origine sibariana, in avvicinamento verso l’Europa orientale.

La situazione successiva prevede lo spostamento del VPS ed è perfettamente inquadrata dalle successive due carte stratosferiche, una a 50 ed una a 100 Hpa, riferite alla previsione per mercoledì 1 febbraio:

 

Lo spostamento del warming dall’area pacifica (Aleutine) al Canada occidentale, produrrà una rotazione antioraria del lobo canadese del VPS (freccia verde), il quale si troverà maggiormente schiacciato sulla Groenlandia. Tuttavia questa dinamica (apparentemente negativa) non sarà causa, almeno in un primo momento, di un rinvigorimento del getto atlantico, per via della permanenza in area atlantica di un cuneo di alta pressione (geopotenziali più elevati) figlio della precedente onda atlantica (freccia arancione). Nella suddetta rotazione antioraria anzi, il VPS trovandosi questa “spina nel fianco” sarà costretto a bilobarsi con conseguente formazione di una struttura ad “omega” con un grosso “lobo” proprio sull’Europa Orientale (freccia rossa), a due passi da noi.

Questa configurazione, compreso il lobo gelido sull’Europa orientale, potrebbe favorire l’ingresso in Europa (con possibile target Italia) della porzione di gelo precedentemente accumulato sull’Europa orientale.

Per ciò che concerne la fase successiva (siamo ormai a 7 giorni ed oltre) ad oggi è difficile esprimersi, in quanto si potrebbero aprire diverse strade.

La strada più plausibile è quella che vede una ulteriore rotazione del VPS con tendenza al ricompattamento e cessazione del moto retrogrado da est. Tuttavia è da segnalare che questa nuova fase potrebbe aprirsi con l’ingresso in area europea (e dunque anche in area italica) di fronti perturbati atlantici che, visto il possibile quadro termico in seguito al passaggio delle correnti gelide continentali, potrebbero favorire estese nevicate, con il Nord in prima fila.

L’altra ipotesi, quella più suggestiva ma anche meno probabile, vede il mantenimento del cuneo alto pressorio in area Atlantica nonché dell’area anticiclonica (geopotenziali elevati) nella zona del Canada occidentale. In questo caso infatti, un’ulteriore rotazione forzata del VPS, indotta dalla spinta di un nuovo warming che, dalla Siberia, si dirigerebbe sul Pacifico (Aleutine), comporterebbe un tentativo di split proprio ai danni del VPS. Se si verificasse una situazione del genere il rubinetto freddo orientale potrebbe chiudersai molto più tardi ed inoltre sarebbe possibile una forte incursione artica finale.Tale ipotesi è peraltro suffragata da GFS12 di venerdi 27 gennaio, previsto per il 7 febbraio:

 

 

 

Previsione troposferica

Dopo la previsione stratosferica, scendiamo un po e riportiamoci in troposfera, cioè entro i 10-12km dal suolo. Riportiamo di seguito le mappe GFS ad 850Hpa, riferite al 1 e 3 febbraio, cioè corrispondenti a quelle stratosferiche. Queste sono prese da Wetterzentrale, in quanto la grafica meno raffinata rispetto a quelle di Meteogiornale consente però una vista di sintesi migliore. Cominciamo con l’immagine relativa al 1 febbraio:

 

 

La previsione per mercoledì 1, tutto sommato, appare abbastanza coerente con quanto detto prima a proposito della stratosfera: l’aria gelida (in alto a destra; i -15, -20, -25 sono gradi centigradi ad 850Hpa) sembra diretta più o meno verso il Nord Italia.

Ora riportiamo la previsione per venerdì 3:

 

Dunque venerdì 3, invece, l’aria gelida devierebbe verso ovest-nordovest e si getterebbe sull’Europa Centrale, a nord delle Alpi, lasciando il Mediterraneo in preda di una depressione, con precipitazioni anche abbondanti, ma meno freddo in quanto tale depressione non pare voler “aspirare” aria fredda dai Balcani.

Però

1)     la mappa GFS relativa al 3 febbraio non appare essere del tutto in accordo con quella stratosferica corrispondente; non si vede infatti l’anticiclone delle Azzorre che si corica sui paralleli, spingendo l’aria gelida verso l’Italia, prima di interromperne l’afflusso, ma anzi il ponte anticiclonico è ben a nord delle Alpi e lì rimane;

2)     la mappa GFS non è in accordo con il suo ensemble (la famiglia di membri previsionali GFS, ottenuti variando di poco le condizioni iniziali) che vede in media l’aria fredda puntare dritta sul Nord Italia e non sull’Europa centrale;

3)     la depressione mediterranea (GFS ne vede addirittura due in rapida successione) non si muove, come al solito, verso est-sudest, dal Tirreno verso lo Ionio, ma invece risale verso l’Adriatico centro-settentrionale.

A tale proposito, l’aggiornamento corrispondente di ECMWF (3 febbraio), riportato di seguito, propone in effetti un ingresso del freddo un poco più meridionale, con la depressione mediterranea che viaggia a latitudine un poco più bassa, diciamo più “tipica” di queste condizioni.

 

Conclusioni

La conclusione che ci sentiamo sento di trarre oggi è che i giochi non sono per nulla fatti.

Cominciamo dai punti fermi:

  • l’anticiclone russo ha da tempo varcato gli Urali, si è installato sulla Russia e sull’Europa orientale e non pare intenzionato a sloggiare tanto in fretta;
  • sul suo bordo meridionale scorrono correnti gelide (il noto “buran”) verso l’Europa centro-orientale e forse anche verso l’Italia;
  • la tenuta del ponte anticiclonico che garantisce l’arrivo del gelo sull’Europa centro-occidentale è (pare) garantita almeno fino al 3 febbraio, stando alle previsioni stratosferiche.

Gli elementi di incertezza attualmente sono:

  • l’entità dell’afflusso gelido, ovunque esso colpisca, ovvero quanta dell’aria fredda ora presente in Russia giungerà fino a noi o vicino;
  • il posizionamento della eventuale depressione sul Mediterraneo, che richiami aria fredda e favorisca nevicate a destra e a manca, oppure (in caso di posizionamento sfortunato) impedisca all’aria fredda di giungere fino all’Italia;
  • l’entità e la distribuzione delle precipitazioni, che in questo quadro è davvero l’ultimo elemento che si chiarirà.

Per concludere, in sintesi, siamo sulla soglia di un grande evento, forse unico e duraturo o più probabilmente ad episodi che si succederanno, alternati da qualche pausa. Nessuno sa con certezza come andrà a finire, ma tutti vediamo le carte ad oggi, con quell’enorme anticiclone siberiano che incombe sull’Europa e che non si vedeva così in forma da oltre 10 anni. Già questo da solo è un segnale molto forte, un’ipoteca, per ora potenziale, sul tempo del mese di febbraio e forse anche di marzo.

 

FabioDue e Riccardo