Con questo articolo ha inizio la rubrica mensile dedicata ai principali indici meteo-climatici. Sarà pubblicata intorno a metà di ogni mese per aggiornarvi sulla situazione degli indici e dei principali elementi che concorrono al tempo sull’Europa e sull’Italia, con un approccio lineare e si spera facilmente comprensibile ai più.
Introduzione
Di seguito si riportano i principali indici climatici e se ne discute brevemente il significato e le conseguenze sul tempo e sul clima dell’Europa e dell’Italia.
La legenda relativa ai seguenti (e molti altri) indici è disponibile al link http://www.meteoarcobaleno.com/index.php?option=com_content&view=article&id=227:indici-climatici&catid=3:climatologia&Itemid=3, peraltro già riportato nel forum Meteo.
Gli indici: i valori del mese
– ENSO (El Niño Southern Oscillation: Niña): -1,046 (indice MEI)
– PDO (Pacific Decadal Oscillation): -1,38
– AMO (Atlantic Multidecadal Oscillation): -0,031
– QBO30 (quasi Biennal Oscillation alla quota di 30Hpa): -16,09
– QBO50 (Quasi Biennal Oscillation alla quota di 50Hpa): 0,27
– MJO (Madden-Julian Oscillation): come da figura seguente
Commento indici
– La Nina (ENSO) si conferma ancora, anzi è in lieve rafforzamento rispetto ai valori dello scorso trimestre (di poco superiori a -1). Di seguito è riportato il grafico della zona principale dell’ENSO: http://www.cpc.ncep.noaa.gov/products/people/wwang/cfs_fcst/images3/nino34SSTMon.gif
– La PDO, dopo un’escursione al di sotto di -2, è tornata a valori simili a quelli di ottobre. Di seguito è riportato il grafico storico della PDO: http://jisao.washington.edu/pdo/img/pdo_latest.jpeg
– L’AMO permane in fase negativa, per il terzo mese consecutivo. Di seguito è riportato il grafico storico dell’AMO: http://wattsupwiththat.files.wordpress.com/2011/12/november_2011_amo.jpg
– La QBO30 si assesta attorno ai valori (-16 circa) già raggiunti il mese precedente.
– Scende ancora la QBO50, ormai giunta alla neutralità e prossima a divenire negativa, come peraltro era nelle attese già dalla fine del 2011.
– La MJO è entrata in fase 1 il giorno 13, dopo essere passata attraverso le fasi 5 e 6 nell’ultima decade di gennaio, le fasi 7 ed 8 (quelle più favorevoli per gli eventi freddi in Europa) nei primi 12 giorni di febbraio, con una notevole ampiezza, come testimoniato dal grafico.
E’ ragionevole attendersi nei prossimi mesi un progressivo, graduale indebolimento della Nina, come indicato dalle previsioni NOAA, fino a neutralità al termine della primavera.
E’ anche ragionevole attendersi un ulteriore calo della QBO, perlomeno quella a 50mb, fino a raggiungere una netta negatività nel corso della primavera.
Intanto, il Vortice Polare Stratosferico ha da qualche giorno ripreso a ruotare anche alle quote inferiori (100Hpa) e secondo le previsioni potrebbe parzialmente ricompattarsi nella seconda metà del mese, a meno di ulteriori stratwarming (uno è già in corso alla quota di 10Hpa ed a quelle superiori) che lo destabilizzerebbero nuovamente.
Infine, il Sole prosegue con non poca fatica verso il suo massimo, previsto tra circa 1 anno (NASA), con un solar flux che a fatica si mantiene sopra il valore 100 ed altri parametri, a cominciare dal vento solare, che danno adito a qualche dubbio circa la reale forza del ciclo in corso.
Prospettive meteo-climatiche
La combinazione Nina debole/moderata, QBO50 tendente alla negatività, unita alla perdurante vulnerabilità del Vortice Polare Stratosferico ed alla condizione di relativa debolezza del ciclo solare, sono condizioni di fondo favorevoli alla reiterazione di retrogressioni fredde e/o discese artiche sull’Europa ed eventualmente anche sull’Italia, sebbene l’uscita della MJO dalle fasi 7 ed 8 possa costituire un freno al verificarsi di nuovi eventi gelidi.
FabioDue e Simone