Cosa fare se si verifica un nuovo evento Carrington?

Questo non vuole essere un articolo allarmista tipo quelli dei nostri amici “riscaldamento a qualsiasi costo”, ma dato che la NASA ha lanciato alcuni mesi fa un allarme per una possibile forte tempesta solare nei primi mesi del 2013 (periodo in cui alla NASA pensano ci sará il massimo del ciclo 24), ho cercato di informarmi di cosa successe nel 1859, anno in cui si verificó l´evento Carrington, e cosa potrebbe succedere adesso se un nuovo evento di tale genere si verificasse.
Ho detto se, se , se … ma tutti i fisici solari sono d´accordo nel dire che il problema non é SE ma QUANDO si verificherá un nuovo evento Carrington.
Un rapporto speciale finanziato dalla NASA e pubblicato meno di un anno fa dalla National Academy of Sciences degli Stati Uniti (NAS), mette in guardia contro le gravi conseguenze che potrebbe avere sulla nostra civiltà l’arrivo di una tempesta solare sulla Terra. E questo, secondo il rapporto, sono proprio quelle società occidentali che negli ultimi decenni hanno involontariamente seminato i semi della propria distruzione. “Ci stiamo muovendo sempre più vicino al bordo di un possibile disastro”, dice Daniel Baker, esperto di meteorologia spaziale presso l’Università del Colorado a Boulder e capo della  commissione della NASA che ha redatto il rapporto. Quali segni ci sarebbero per  avvertirci ? Il cielo appare improvvisamente con un mantello ornato con una vasta gamma di luci. Non importa che non siamo vicino al Polo Nord, dove le aurore sono comuni. Potrebbe benissimo essere New York, Roma e Pechino. Uno degli effetti collaterali di una tempesta oltre alle  aurore potrebbe essere più vicino ai tropici. Dopo pochi secondi, le lampadine iniziano a lampeggiare, come se stessero per fulminarsi, poi, per un breve momento, brillano con un’intensità insolita … e poi  PUFFF.
Questa é la macchia solare che Carrington disegnó il 1° settembre 1859 e che scatenó la piú potente tempesta solare dei tempi moderni.
La tempesta Carrington fu 3 volte piú forte di quella che distrusse i trasformatori elettrici in Canadá il 13 marzo 1989. (foto sotto)
Le foto dei trasformatori elettrici distrutti da una tempesta solare nel 1989.
Questa la foto della tempesta solare del 14 luglio 2000 (giorno della Bastiglia) e fu una tempesta di classe X5.
Questa la foto della tempesta solare del 28 ottobre 2003 calcolata come una X28 ma alla Nasa dissero che nel momento piú forte fu calcolato addirittura una X 45. La tempesta successe dopo altre 9 flares potenti durante 2 settimane
Questa é l´immagine del flare classe X9 del 5 dicembre 2006 che danneggió il satellite Goes 13 e per 10 minuti interruppe i satelliti del sistema GPS
Quali strumenti esistono oggi per prevedere e osservare il Sole? 
La NASA ha lanciato nel febbraio 2010 dalla Florida il Solar Dynamics Observatory (Solar Dynamics Observatory, SDO), una sonda che é impegneta in “una missione senza precedenti” per fornire agli scienziati i dati più straordinari e sconosciuti sul comportamento del Sole per cinque anni, la sonda, dotata di straordinari telescopi segue instancabilmente le macchie e brillamenti solari. Il loro obiettivo finale è quello di svelare, tra gli altri misteri, come il campo magnetico della nostra stella influenza il resto del nostro sistema solare.
I satelliti americani Stereo  fanno le riprese del sole in tre dimensioni, e forniscono informazioni complete sulle eruzioni solari nei prossimi  anni.

La tempesta solare del 1859 è stata preceduta dalla comparsa  di un grande gruppo di macchie solari vicino l´equatore solare.

Non abbiamo un sistema di allarme per avvertirci in tempo?

Gli esperti della NASA stanno dicendo no. Attualmente, le migliori indicazioni di una tempesta solare  provengono dal satellite ACE (Advanced Composition Explorer). La sonda, lanciata nel 1997, è un’orbita solare e si mantiene sempre tra il Sole e la Terra. Ciò significa che è possibile inviare  dati in modo continuo sulla direzione e la velocità dei venti solari e di altre emissioni di particelle cariche che colpiscono il nostro pianeta. ACE, quindi, potrebbe avvertirci dell’imminente arrivo di un getto di plasma come quello che colpí la Terra nel 1859  con un anticipo di 15 a 45 minuti. E in teoria,  15 minuti è il tempo necessario per preparare un programma di utilità per una situazione di emergenza. Tuttavia, lo studio dei dati ottenuti durante l’evento Carrington mostra che l’espulsione di massa coronale del 1859 ha più di 15 minuti per percorrere la distanza dalla ACE alla Terra. Quando questo potrebbe accadere?  Secondo il rapporto, potrebbe accadere molto prima di quanto si immagina chiunque. La “perfetta tempesta solare” potrebbe infatti avvenire in primavera o in autunno di un anno con elevata attività solare. E ‘proprio in tali periodi, nei pressi degli equinozi, quando sarebbe più dannoso per noi così come lo è quando l’orientamento del campo magnetico terrestre (lo scudo che ci protegge dai venti solari), è più vulnerabile ai bombardamenti dal plasma solare.

Il cielo appare improvvisamente come mantello ornato con una vasta gamma di luci.

L’energia liberata dal sole causerà la comparsa di aurore come quello che si sono verificate nel 1859 quando le aurore boreali furono viste nei  Caraibi.

Quali sarebbero le conseguenze?

Un rapporto della NASA, “gravi effetti meteo Spazio Eventi-sociali ed economici”, indica che i i sistemi elettrici, i GPS di navigazione, il sistema di trasporto aereo, i sistemi finanziari e le comunicazioni radio di emergenza sarebbero  interrotti. Il rapporto mette in evidenza l’esistenza di due problemi fondamentali: la prima è che le reti elettriche moderne, progettati per funzionare a tensioni molto elevate su vaste aree geografiche, sono particolarmente vulnerabili a questo tipo di tempeste del sole. Il secondo problema è l´ interdipendenza di questo sistema  con i sistemi di base che garantiscono la nostra vita come l’approvvigionamento idrico, trattamento delle acque reflue, cibo e trasporto merci, i mercati finanziari, rete di telecomunicazioni … Molti aspetti cruciali della nostra vita dipendeno da esso e non funzionano senza la fornitura di energia elettrica. Niente acqua e niente trasporti: ironia della sorte, proprio l’opposto di ciò che accade con la maggior parte dei disastri naturali, questo interesserebbe molto di più le società più ricche e  tecnologiche, molto meno avrebbero conseguenze quelle che si trovano nel processo di sviluppo. La prima cosa sarebbe la scarsezza di acqua potabile. Le persone che vivono in un appartamento alto sarebbero  i primi ad essere senza  acqua perché le pompe incaricate di portare l´acqua dalla strada ai piani alti non  funzionerebbero. Tutti gli altri avrebbero un giorno in piú prima di restare senza acqua, perché senza elettricità , una volta consumata l´ acqua nei tubi, sarebbe impossibile pomparla dalle fonti fino ai serbatoi. Anche  il trasporto elettrico terminerebbe. Non ci sarebbero treni, nessuna metropolitana, lasciando milioni di persone immobilizzate, e strangolarebbero una delle principali rotte di approvvigionamento di cibo e merci verso le principali città. I grandi ospedali con i loro generatori,  potrebbero continuare a servire per quasi 72 ore . Dopo di che, addio alla medicina moderna. E la situazione non migliorerà ulteriormente per mesi, forse per anni, dato che i trasformatori bruciati non possono essere riparati, ma solo sostituiti da nuovi. E il numero di trasformatori di riserva è molto limitata cosí come  le squadre speciali che sono responsabili della loro installazione, un compito che richiede circa una settimana di lavoro intenso.Una volta esauriti quelli in magazzino, si dovrá attendere che vengano fabbricati quelli nuovi e la  fabbricazione di un trasformatore elettrico dura quasi un anno intero.

 Le prime vittime di un nuovo evento Carrington saranno i satelliti artificiali e quindi fine delle trasmissioni radio e televisive, GPS,  cellulari etc etc
Senza riscaldamento o raffreddamento, la gente comincia a morire entro pochi giorni.

Il rapporto stima che lo stesso  accadrebbe con i gasdotti di gas naturale e combustibile che hanno bisogno di elettricità per funzionare. E per quanto riguarda il carbone si bruciano le  riserve di combustibile entro trenta giorni. Riserve che, essendo paralizzati dalla mancanza di carburante per i trasporti, non può essere sostituito. E nessuna centrale nucleare sarebbe una soluzione perché sono programmate per spegnersi automaticamente quando un grave fallimento si verifica nelle reti elettriche e non tornerebbero al lavoro fino al ripristino dell’alimentazione elettrica. Senza riscaldamento o raffreddamento, la gente comincia a morire in questione di giorni. Tra le prime vittime, tutti coloro la cui vita dipende da cure mediche o la fornitura regolare di sostanze come l’insulina.

Ci sono precedenti?

Le nostre reti elettriche non sono progettate per resistere a questo tipo di  assalti improvvisi. E che nessuno può dubitare che questi attacchi si verificano con una certa regolarità. Dal momento che siamo in grado di eseguire misurazioni, la peggiore tempesta solare di tutti i tempi si è verificata il 2 settembre 1859. Conosciuta come “L’evento Carrington” dall’astronomo britannico che l´ha misurato. Tale evento ha causato il crollo delle più grandi reti globali di telegrafi. Ci furono 9 giorni di seguito di tempeste solari,  le aurore sono state osservate anche a latitudini equatoriali, l’evento è stato descritto come “la prima volta che l’uomo si accorse che non era solo nell’universo” e “la nascita dell’astronomia moderna” . A quel tempo, l’elettricità aveva appena cominciato ad essere utilizzata, in modo che gli effetti della tempesta a malapena hanno influenzato la vita dei cittadini. Ma sono i danni inimmaginabili che si potrebbero verificare nel nostro modo di vita, se un tale evento accadesse oggi. Infatti, secondo l’analisi della NASA,  milioni di persone in tutto il mondo non sopravviverebbero. Allora nel 1859 fu solo un unico spettacolo celeste, o una esperienza mistica, ma  per gli osservatori di oggi con la nostra impalcatura elettrica  sarebbe una tragedia.

 

15 minuti è il tempo necessario per preparare un programma di utilità per una situazione di emergenza, il tempo esatto che impiega per avere il primo impatto dal Sole

 

Il grafico mostra la vunerabilitá dei trasformatori elettrici (cerchi rossi) negli Stati Uniti secondo le simulazioni condotte da esperti.

Che cosa possiamo fare noi comuni mortali se una cosa del genere accade?

E ‘importante prendere in considerazione diversi scenari, tenendo conto che non si potrebbe avere energia elettrica. Quindi niente  luce, niente calore, niente gas, niente comunicazioni, senza elettricità per gli elettrodomestici vari e non ci sarà né cibo né acqua. Da qui, dobbiamo considerare la necessità di acquistare cibo e acqua per sopravvivere, almeno per tutto il tempo che occorre fino a che l´ ordine viene ripristinato.
 Raccomandazioni: 
. 1 – Essere consapevoli di ciò che accade con l’attività solare (Space Weather & Space Weather Prediction Center)
2 -. Conservare cibo in scatola e conserve di prodotti alimentari che scadono dopo 2 a 3 anni, e quindi avere una riserva per diversi mesi. 
3 -. Individuare l’acqua o no, trovare sistemi per purificarla. Un altro modo è quello di conservare l’acqua piovana in fusti, soprattutto se si vive fuori città. 
4 -. ricerca per i sistemi di energia alternativa (solare, eolica, magnetico, butano, ecc) .
5 -. Tenete a mente che nelle città ci sarà il caos, e quindi identificate i luoghi in campagna dove c´é l’agricoltura e l’acqua per andare lí e starci fino alla normalizzazione . 
6 -. Avere mezzi di trasporto come la bicicletta per il movimento, se le macchine non funzionano. 
7 -. Conoscere come  proteggere le scatole elettriche importanti e utili creando casse Faraday sottoterra fino a  quando la tempesta non sia passata.
 8 – Equipaggiarsi con attrezzi di sopravvivenza di base.
La prima cosa che comincerebbe a mancare sará l´acqua potabile. 
La tempesta solare del 1859 è stata la più potente tempesta solare registrata nella storia moderna; Probabilmente altre forte tempeste solari ci furono in passato. A partire dal 28 agosto 1859 le aurore borealisono state viste al sud fino ai Caraibi, aumentando la loro intensità 1 e 2 settembre. Essa è stata preceduta dalla comparsa sotto il sole di un grande gruppo di macchie solari vicino l´equatore  solare, su una scala così grande che si poteva vedere a occhio nudo con una protezione adeguata. Il bagliore intenso del 1859 ha liberato due espulsioni di massa coronale: il primo ha preso tra 40 e 60 ore per raggiungere la Terra (tempo normale) mentre il secondo, uscito dal sole prima di riempire il vuoto lasciato dal primo, ha impiegato solo  circa 17 ore per raggiungere la Terra. Fu rilasciata un sacco di energia, che ha cominciato a disturbare le comunicazioni telegrafiche via  filo per  un giorno o due. Le temperature registrate mostrano circa 50 milioni di gradi Kelvin. Al momento dell’impatto la magnetosfera della Terra, che di solito è a circa 60.000 chilometri dalla Terra, è stata compressa fino a circa 7000, raggiungendo la stratosfera. Ciò ha causato la scomparsa temporanea della radiazione della cintura di Van Allen permettendo che un gran numero di protoni ed elettroni con energie di 30 milioni di elettronvolt entrassero nella stratosfera causando  la riduzione dell’ozono stratosferico del 5%, e ci sono voluti circa 4 anni per recuperare ciò che era perduto. Un grande “pioggia” di neutroni avrebbe ricoperto la superficie della Terra, ma dato che a quei tempi non c´erano  i rivelatori, questa pioggia non è stata registrata, e sembra inoltre che non ci fu nessuna conseguenza per la salute umana.
SAND-RIO

77 pensieri su “Cosa fare se si verifica un nuovo evento Carrington?

  1. Kinca :

    Personalmente vi dico che dalle informazioni che ho entro la fine dell’anno caranno caz… Amari.

    Ciao Kinca e benvenuta su questa piattaforma.
    La domanda : Puoi condividere con noi queste informazioni …opss..ca… amari ?

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  2. Ho lavorato 20 anni come responsabile della distribuzione elettrica di una grossa multinazionale, per quanto concerne la rete di distribuzione Italiano vi posso dire che ad esclusione di pochissime sottostazioni , la nostra rete di alta, media tensione è un disastro se poi andiamo a vedere la distribuzione in bassa tensione siamo a livello di terzo mondo 80% delle zone periferiche usa ancora trasformatori da palo di 50 anni fa.
    Provate solo a pensare a questo inverno a quanta gente è rimasta senza energia per giorni per un pò di neve. Trasformatori alta tensione schermati non esistono esistono solo protezioni di ultima generazione in grado di sganciare le linee prima che fondano.

    Altro punto fondamentale L’italia compera dall’esterno buona parte dell’energia che viene vettoriata verso l’italia da linee ad alta tensione , in caso di problemi i vari paesi fornitori prima vedrebbero di tutelare la loro popolazione poi se ne avanza la vendono, come con il gas russo di questo inverno.

    Il ripetersi di un evento Carrincton su larga scala causerebbe un disastro apocalittico e non sarebbe questione di settimane ma per alcuni paesi di mesi ed altri come l’italia di anni.

    Sul web circolano migliaia di previsioni catastrofiche moltissime sono colossali bufale altre sono degne di essere prese in considerazione.

    Ho un amico che lavora presso il ministero della difesa tedesco , e vi garantisco che nei paesi nordici , la questione tempesta solare non è presa alla leggera , hanno allo studio sistemi per la messa in sicurezza delle centrali nucleari , la Norvegia il Canada ed altri Paesi si sono dotati di molti trasformatori di riserva, e molte persone si stanno preparando ad affrontare un periodo senza energia elettrica ( con tutto quello che comprende)

    Io stesso con altre 3 famiglie della zona ci siamo attrezzati per un evento simile, sempre nella speranza che non accada, vi garantisco che molti lo stanno facendo , ma per evitare di essere presi per pazzi nessuno dice niente.

    Io vivo in un piccolo paese del lago di Garda è qua se parli di tempeste solari ecc. ti prendono per pazzo.

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  3. @Kinca

    Io vivo in prov. di Avellino e qui parlare solo di sole ti prendono per pazzo… 😉 Alcuni pensano che il sole sia grande quanto la luna, altri addirittura che sia più piccolo…figurati se inizi a parlarci di attività magnetica, flares, CME, tempeste solari, puoi essere preso davvero per un folle! Altri addirittura non sanno neanche cosa sia il sistema solare….boh, sarà che io queste cose le ho viste sui libri di scuola delle medie! E invece qui parliamo di laureati che non hanno la più pallida idea di come sia fatto il sistema sole-pianeti….purtroppo l’ignoranza è una brutta bestia… 🙁

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  4. Salve ragazzi,
    anche io penso che tra la fine di quest’anno e l’inizio del nuovo saranno cavolacci…
    Sono un militare e nel mio ambiente si vocifera parecchio…
    Ma se ne parli apertamente ti ridono in faccia.
    Io mi sto preparando…. e fossi in voi farei lo stesso, un cosiglio per tutti… acqua e’ vita…
    quindi comprate pastiglie di steridrolo in quantita’… pochi euro ma potabilizza anche l’acqua stagnante…
    In bocca a lupo a tutti

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  5. Personalmente non penso che prepararsi “materialmente” a qualsiasi evenienza sia la strada migliore. Se le cose vanno come penso io, qualsiasi preparativo risulterebbe superfluo in quanto bisogna pensare a sopravvivere alla meno peggio. Il problema vero, in questo caso, e’ solo l’aspetto puramente psicologico dell’affrontrare l’evento catastrofico. La stragrande maggioranza delle persone semplicemente non accettera’ il cambiamento e questo li portera’ alla follia. Una follia che, nella migliore delle ipotesi, li portera’ a non fare nulla, lasciandosi morire o facendosi “guidare” da qualcun’altro. In moltissimi preferiranno il suicidio a qualsiasi altra eventualita’…. E saranno pochi quelli che affronteranno la vita con lo spirito giusto.
    Staremo a vedere….

    Ad ogni modo, ragazzi, qui in centro italia la siccita’ e’ qualcosa di allucinante. Nonostante la neve in quantita’…. il terreno e’ arido e le sorgenti di acqua potabile molto sotto la media! 🙁

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  6. @Bernardo Mattiucci
    Personalmente non sono molto in accordo con il tuo punto di vista, l’istinto dell’uomo ci spingerebbe a fare di tutto per riuscire a campare.
    Il problema che ci si trova ad affrontare è decidere se aspettare e stare a guardare o cercare di prepararsi ad un evento simile.
    Ho degli amici in Germania che mi hanno insegnato cosa fare e come prepararsi senza sprecare soldi inutilmente, conoscendo il reale rischio ritengo sia da irresponsabili ignorarlo.
    Io e gli altri del nostro gruppo abbiamo dei figli e ci sentiamo in dovere di fare il possibile per evitare il peggio.Nel caso accada preferisco essere tra quelli che lo sapevano e si sono datti da fare per ricominciare che tra quelli che hanno fatto finta di niente.

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  7. Kinka, non e’ far finta di niente il mio punto di vista, ma, semplicemente, non ritengo opportuno investire soldi in un luogo nel quale non si potra’ vivere.
    Non so quali siano per te le priorita’ in caso di effettiva catastrofe su larga scala… ma per me e’ il CIBO. L’acqua la si trova piu’ o meno ovunque… e comunque e’ un problema “secondario” in quanto puo’ essere trasportata per lunghe distanze anche semplicemente utilizzando una tanica ed uno zaino (gia’ fatto).
    Il problema grosso… che abbiamo gia’ oggi e che la gente (e politici in primis) ignorano, e’ invece la produzione di cibo. Quello e’ e diventera’ sempre piu’ un problema che in caso di assenza di trasporti efficienti segnera’ il drammatico declino dei paesi occidentali.
    L’Italia e l’Europa dell’ovest in generale, non sono piu’ autosufficienti dal punto di vista alimentare sin dagli anni ’60 circa. Quelli dell’est lo sono ancora per poco.
    Questo e’ il problema.
    Fino ad oggi grazie all’uso spropositato del petrolio, abbiamo trasportato il cibo dalle zone di produzione (come sud america) alle zone di consumo (europa).
    In caso di effettiva catastrofe bisognera’ fare l’esatto contrario… SPOSTARSI e ORGANIZZARSI in piccoli gruppi AUTOSUFFICIENTI dal punto di vista alimentare (e quindi anche idrico), abbandonando le citta’ (che saranno campi di battaglia tra bande di sbandati e furfanti in genere) e rifugiandosi nelle campagne o addirittura tra le montagne.
    In quest’ottica non serve a niente organizzarsi con impianti fotovoltaici, macchine di qualunque tipo, pastiglie e scorte di viveri in grandi quantita’… perche’ ci si dovra’ spostare prevalentemente a piedi o con mezzi trainati da animali. Ed e’ quello che sta facendo il mio gruppo…
    Inoltre in caso l’evento catastrofico porti ad un abbassamento delle temperature, bisognera’ organizzarsi in ricoveri SOTTERRANEI in quanto questo genere di “architettura” e’ l’unico che garantisce un seppur parziale isolamento termico… mantenendo la temperatura interna della struttura abitativa a temperatura costante. Ed anche in quest’ottica ci siamo muovendo io e il mio gruppo.

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  8. @Kinca

    concordo sulla preparzione … almeno per quello che si può
    nella situazione attuale tutta l’elettronica civile è esposta ad un evento Carrington
    e vuol dire Disfunzioni , Crollo, Collasso di tutte le strutture di distribuzione e servizi
    http://it.wikipedia.org/wiki/SCADA
    solo per avere una piccola idea di cosa succede … se saltano i sistemi di controllo è il CAOS
    … e per preparazione intendo … completamente autosufficenti .

    Nella preparazione poi interviene il fattore psicologico …
    tanti cercano comunque di mantenere l’attuale sistema e valori … crolleranno
    un evento del genere è un cambiamento epocale
    crollo IMPERO ROMANO -> BARBARI

    lo stesso vale per un Cambio CLIMATICO tipo PEG … crollo catena alimentare

    la differenza è che un Carrington … è un RESET immediato
    la PEG ci lascia un po di tempo (poco) di adattamento

    il tutto comunque in un contesto economico /energetico sempre più difficile

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  9. Nel nostro caso siamo fortunati abbiamo a disposizione un rifugio in montagna raggiungibile a piedi con terreno adiacente e pozzo acqua potabile.
    Ci siamo organizzati nel seguente modo:
    Impianto fotovoltaico ed eolico in isola.
    Purificatore acqua di emergenza ad osmosi inversa.
    12 m3 legna e relativa stufa.
    Nel nostro caso abbiamo un medico nel gruppo che ha pensato a tuitti i presidi medici del caso. dalle garze agli antibiotici.
    Vestiario di vario genere.
    150 kg Pasta ( scadenza 2015)
    50 Kg Riso sottovuoto
    Tonno, carne in scatola , grano, farina, zucchero ,miele, latte e caffe in polvere, e altri cibi a lunga scadenza.
    Radio , CB,
    Tutti gli adulti hanno porto d’armi , abbiamo un fucile ed una pistola a testa, materiale per ricarica colpi per migliaia di cartucce sia da difesa che da caccia.
    Balestre , trappole per selvagina.
    Galline e conigli.
    Perimetro recintato con sistemi di allarme.

    Sementi di vario genere
    Impianto di affumicatura e conservazione carne.

    Se avete consigli sono ben accetti.

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  10. @Kinca

    Fotovoltaico … becca in pieno impulso EMP/Carrington
    Eolico …schermato ?
    rifugio che schermatura offre … tipo …
    armi da fuoco fanno rumore . …

    queste le prime che mi vengono in mente
    poi tutto relativo al luogo …

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  11. Comprendo lo stato d’animo, non è una novità, ma è comprensibile; dopo la crisi del ’73 che durò quasi un decennio, tra tutti gli accadimenti che ci furono non è da sottovalutare quel movimento “sottocutaneo” e un pò new age degli ecovillaggi, il mito dell’autosufficienza e di poter uscire fuori da dogmi e rogne create di una società e da governi tutt’altro che all’altezza della situazione (oh tò.. mi ricorda qualcosa di molto attuale), anche solo intuitivamente sono processi che l’uomo attinge elabora e digerisce molto rapidamente anche se non perde tempo a rifletterci davvero sopra. E’ una cosa che l’uomo “sente” e come natura vuole agisce di conseguenza, da una decina d’anni buoni certe idee si aggirano tra media, persone comuni e quant’altro, la sopravvivenza, il fascino del post-apocalittico dettato spesso dal senso di impossibilità di fare qualcosa di reale per cambiare le cose e allora seppur nel dispiacere di una tragedia ci si crogiola nel rinnovo “obbligato” di un intervento esterno, distruttivo e democraticamente distribuito, spesso proprio tra i giovani che vedono una prospettiva ancora più cinica di quella dei loro coetanei “più utopici” a cavallo tra gli anni 70 ed 80. Dopotutto è anche il tentativo di elaborare una società efficiente e che per tale necessita oltre a doversi materialmente sdradicare da quella “costituita” deve comprendere un numero esiguo e rigorosamente coeso di persone.
    Lo scopo comune è una forza molto tosta, in genere sottovalutata dai governi che predicano bene ma si discostano sempre più dagli elettori, se poi questa si manifesta da una generatrice di timori e paure, tanto più fa da collante.
    Queste sono riflessioni meramente personali, intendiamoci, mi sono venute in mente leggendo i vari commenti in tema. Comprendere se vi sono rischi reali e nei limiti del possibile sviscerare affondo QUALI trovo sia una cosa più che utile se non doverosa, quantomeno per informazione, poi uno è libero di decidere ciò che vuole in merito.
    Ho trovato curioso però il prendere per scontato e ovvie certe reazioni emotive della maggior parte della popolazione, da cui poi ovviamente ciascuno si dissocia persino in via preventiva, ad un medesimo fatto ripetuto più volte nel corso degli anni, anche solo in italia si sono avute reazioni completamente differenti dalla popolazione, in primis perchè concorrono troppe variabili e di queste l’influenza hollywoodiana degli ultimi 20 anni non è fortunatamente che una briciola. Chissà, se mai avvenisse (facendo i dovuti scongiuri e toccatine varie) qualcosa di così tragico potrebbe anche essere la volta buona per ricostituire una società migliore, eticamente,moralmente,economicamente etc… mente, dopotutto è pur vero che le tragedie possono anche unire un’intera nazione non necessariamente portarla al definitivo sfascio. Sarà che voglio essere ottimista, ma non ho mai trovato interessante costruire qualcosa su ipotesi mutate frettolosamente in certezze assolute.

    ps: [IMHO] chi ha la fortuna di avere ancora qualche nonno o bis-nonno vivo ci faccia 2 parole e se ha il giusto retaggio magari passi qualche fine settimana a farsi insegnare 2 cosette, abbiamo tutti una terribile amnesia ma la conoscenza ci sono ancora per vivere tranquillamente, con tutti gli agi del caso, sicuramente anche con molto meno lavoro e stress di quello che comporta lavorare oggi.. è più facile del previsto e non occorre neppure nutrire qualche paura apocalittica per aver il coraggio di farlo, alla meno peggio si ha passato un pò di tempo col nonno, nel migliore dei casi si ha imparato qualcosa di nuovo e ti domandi come mai Bear Grylls arranchi così goffamente per una larva commestibile.

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  12. Kinka, pensate ad una micro-turbina idraulica se c’e’ un ruscello nelle vicinante. Per l’eolico, se la carcassa non e’ di metallo, provvedere a schermarla anche con un foglio di alluminio collegato ad uno o piu’ paletti di terra. Se ci sara’ un Carrington, questo fondera’ ogni cosa che trova come fosse un fulmine… ma non concentrato in un punto.

    Per quanto riguarda il rifugio in se…. e’ distante da dove abitate voi?
    E’ in alta quota? Avete una serra nella quale coltivare? (se non la avete contattami in privato).
    Per il resto… ricorda quello che ho detto sopra. Se la temperatura scende a -30°C e ci rimane per parecchie settimane, allora tutto cio’ che c’e’ da conservare va tenuto in un luogo a temperatura costante. Una piccola stanza di una decina di metri quadrati, scavata nel terreno ad una profondita’ di 10 metri (magari nel costone della montagna, nei pressi del rifugio, potrebbe essere la cambusa ideale dove trovare riparo.

    Il mio gruppo e’ vario…
    al momento abbiamo 2 punti distnti geograficamente lontani nei quali ci si sta preparando.
    Ma la nostra preparazione e’ piu’ a lungo termine… ovvero non pensata per un periodo breve di tempo.
    Qui incentro italia abbiamo 3 rifugi, 2 grotte allestite come rifugio, 4 sorgenti di acqua potabile sparse nel territorio e diversi ettari di terreno coltivabile e/o bosco.

    Ma ci verra’ permesso di raggiungere questi luoghi?
    Considera che se ci sara’ un Carrington e/o una catastrofe sufficientemente devastante ed estesa geograficamente, il governo imporra’ la legge marziale e il coprifuoco. Chiunque non accettera’ di sottostare a queste regole verra’ “bandito” e considerato un terrorista. Questo e’ gia’ stato deciso e inserito in diversi trattati sia europei che internazionali. Se dovesse accadere tutto questo, per ora pura fantasia (e spero che resti tale), questi terroristi potrebbero muoversi solo di notte, a piedi e furtivamente. Qualunque struttura abitativa conosciuta verrebbe in breve tempo perquisita e la gente condotta in strutture di “accoglienza” (leggi: campi di concentramento).
    In USA dal 2013 sara’ obbligatorio il microchip sottopelle… che permettera’ al governo (o chi per esso) di controllare ogni individuo potendolo anche uccidere a distanza. Chiunque non accettera’ di farsi “chippare” verra’ condotto in speciali campi di concentramento gia’ realizzati in posizioni strategiche in vari luoghi del paese.
    Con la recente proposta di legge che sta facendo discutere il Regno Unito, poi, la privacy verra’ completamente eliminata e qualunque mezzo di comunicazione noto verrebbe messo sotto stretto controllo. Il governo deve sapere sempre cosa fa e dove si trova ogni suo singolo cittadino.
    Non escludo che qualcosa di analogo possa arrivare anche qui in Italia. Per cui… come comunicare? Come tenersi in contatto con il resto del mondo?

    Infine… il tuo gruppo, di quante persone e’ composto? (uomini, donne e bambini)?
    Considera che i bambini sono il problema principale…. perche’ sono fragili sia fisicamente che emotivamente (spero che gli adulti non lo siano). Prepararsi anche a questo e’ cosa buona.

    Concludo questo OT consigliando al tuo gruppo di fare pratica di Orientering e sopravvivenza.
    Nel nostro gruppo ci sono 2 istruttori nazionali di sopravvivenza ed esperti del settore.
    Sulle armi da fuoco non mi esprimo.

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  13. “Se la temperatura scende a -30°C e ci rimane per parecchie settimane…”
    Ma perchè dovrebbe scendere la temperatura in un evento Carrington?
    Ho sempre cresduto che il pericolo fossero gli asteroidi o i supervulcani, perchè adesso è saltata fuori così forte ed improvvisa la paura del Sole?
    Che io sappia nell’ottocento non è successo granchè, penso che non ci sia stato nemmeno un ferito, solo spettacoli di aurore e blackout telegrafici.
    Possibile che adesso avvenga un finimondo?
    Non potrebbe essere il caso che solo qualche stato sia colpito più pesantemente ma che la maggior parte del mondo la scansi?

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  14. @Iwoblu
    Iwoblu,
    complimenti per il pensiero profondo , anche se ho dovuto leggerlo 3 volte per carpirne tutte le sfumature.
    L’impossibilità di riuscire a rendere questo società migliore, può certamente contribuire ad alimentare ” credenze e speranze ” in eventi che resettino l’intero sistema per poi ricostruire una società migliore.

    Purtroppo sono troppo vecchio per avere un nonno, ma ti posso garantire che i giovani d’oggi non hanno la minima idea delle conoscenze delle vecchie generazioni, e sebbene l’uomo si adatti velocemente alle situazioni più drammatiche, nella malaugurata ipotesi che capiti un evento simile , saranno proprio i più giovani a rimetterci di più.

    Sinceramente un giovane d’oggi quanto tempo impiegherebbe ad adattarsi, io la vedo dura, per questo ritengo giusto prepararsi il che non significa meramente stoccare spaghetti ecc.

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  15. @sbergonz

    la differenza tra la fine dell’800 ed oggi, e’ che a quel tempo si cucinava con il fuoco a legna, ci si scaldava con il caminetto, ci si spostava a piedi e/o a cavallo, si coltivavano i campi per produrre il minimo indispensabile per campare, non si possedevano frigoriferi e non c’era alcun motivo di comunicare con il resto del mondo se non con il vicino o al massimo con qualche amico in paese.
    Oggi in media tutti gli italiani hanno un congelatore oltre al frigorifero…. il cibo viene prodotto altrove e conservato in celle frigorifere e/o congelatori. I trasporti avverngono su gomma o rotaia… per le auto/camion ecc… il carburante viene distribuito solo se c’e’ energia elettrica. Per le rotaie oggi tutti i treni vanno ad energia elettrica (tanta). Per quanto riguarda il riscaldamento, senza energia elettrica le caldaie a gas non funzionano…. e c’e’ la necessita’ di comunicare con tutto il mondo in tempo reale…. non tanto per chattare su facebook, ma per una mera questione militare, sanitaria o semplicemente di ordine pubblico.
    Pensa a cosa accadrebbe in una citta’ come roma sapendo che per un tempo indeterminato tutti i sistemi di sicurezza di banche e negozi non funzionano… e che contemporaneamente non funzionano ne telefoni e ne radio o tv o luci o qualunque altra cosa. Quanto tempo passerebbe prima che bande piu’ o meno organizzate passino a rassegna tutte le banche e tutte le gioiellerie? 10 minuti? 1 ora? 1 giorno? secondo me la prima…

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  16. Per vivere ci vogliono:
    _ una capra
    _ un pozzo con pompa manuale o una sorgente.
    _ un fucile

    Gandhi non usava quest’ultima ma visto come potrebbero andare le cose è vivamente consigliato.

    CIao
    Fano

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  17. @Bernardo Mattiucci
    Grazie Bernardo per le serre siamo apposto , il rifugio è raggiungibile a piedi non è in alta quota circa 400mt. siamo una decina bamini nessuno solo 3 ragazzi di 16 anni ed il territorio lo conosco come le mie tasche.stavo pensando non sarebbe male riuscire a mettere in contatto tutti coloro che si stanno preparando per scambiarsi idee, consigli ed eventualmente aiutarsi a vicenda, l’unione fa la forza.

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