Archivi giornalieri: 30 Maggio 2012

Venere, allineamenti e transiti. Passato e presente di un incrocio planetario fra i più pericolosi per la geologia terrestre ? 1°parte

Dati astronomici e cenni storico-mitologici

Prima di addentrarci nella parte tecnica di questo articolo. Articolo che affronterà tutti quelli aspetti sia astronomici, che geologici, che rendono il prossimo transito Venere (il pianeta più vicino al nostro), di notevole interesse, ritengo opportuno allegare alcune preliminari informazioni a carattere storico-mitologico che reperite in rete, possono fornirci ulteriori spunti su cui riflettere, in relazione alle alterazioni, variazioni che specifiche configurazioni planetarie e/o solari, (interazioni gravitazionali ed elettromagnetiche con la geologia terrestre), possono avere non solo sulla geologia terrestre, ma anche su  tutto l’assetto climatico terrestre.

Allora, fin dai tempi più remoti l’uomo privo della benchè minima conoscenza scientifica, ha sempre alzato gli occhi all’insù, in cerca di risposte alle più svariate domande. Sicuramente ai nostri progenitori non sarà sfugitto ai loro occhi, la brillantezza di una particolare stella o pianeta, Venere.

Venere è uno degli oggetti più luminosi nel cielo, ed è conosciuto sin dall’antichità e ha avuto un significativo impatto sulla cultura umana, nella storia, nei calendari nella mitologia delle antiche culture.

Ricordo che in più di una occasione il Dott.Nicola Scafetta ha accostato l’astrologia delle antiche culture del nostro pianeta, alle vicende astronomiche che in questi anni stiamo ri-scoprendo. Vedi l’ipotesi planetaria che lega la formazione delle macchie solari ai pianeti. Ricordo, ad esempio, in riferimento a Giove e Saturno che il professore afferma : http://daltonsminima.altervista.org/?p=18390

Ad ulteriore prova del ciclo di 60 anni, si fa riferimento negli antichi testi sanscriti e nei cicli osservati delle piogge monsoniche. Scafetta ritiene che un naturale ciclo climatico di 60 anni è associabile e può anche spiegare i calendari adottati nel tradizionale nella civiltà cinese, tamil e tibetana, dal momento che tutte le maggiori civiltà antiche erano a conoscenza dei cicli di 20 anni e 60 anni di Giove e Saturno. Infatti, Scafetta mi ha fatto notare che nella tradizione indù, il ciclo di 60 anni è conosciuto come il ciclo di Brihaspati, il nome di Giove, e che speciali cerimonie  sono celebrate da alcune popolazioni ogni 60 anni, come la cerimonia Sigui tra la popolazione africana dei Dogon.

Credo quindi,  che non sia folle, ipotizzare un possibile collegamento fra i più importanti testi delle civiltà passate del nostro pianeta e le attuali scoperte scientifiche, che rivelano delle strette interazioni elettromagnetiche e/o gravitazionali fra le dinamiche interne al nostro sistema solare e l’intero assetto climatico/geologico del nostro pianeta. Infatti effettuando una breve ricerca in rete troviamo che Venere simboleggiava per alcune culture del passato :

1°) Per i Maya, Venere era infatti il dio della guerra che irradiava la terra con raggi cattivi, provocando morte e distruzione. Gli astronomi Maya avevano quindi misurato attentamente ogni spostamento del pianeta, costruendovi sopra un calendario rituale.

Sito archeologico Maya di Cobà, nella penisola dello Yucatan, in cui si vede un maya dal naso forato mentre abbandona in barca un’isola sconvolta da terremoti (si vede che sta crollando una piramide) ed eruzioni vulcaniche.

2°) Gli antichi Vichinghi adoravano Venere con il nome di Freya, la dea dell’amore e della guerra.


3°) I Babilonesi chiamarono il pianeta Ishtar, la dea della mitologia babilonese (connaturata con la dea Inanna dei Sumeri), personificazione dell’amore ma anche della battaglia.

 Distruzione,cambiamenti,ciclicità, alti e bassi nelle civiltà …Congetture ? Una cosa è sicura in civiltà nelle quali la tecnica,la meccanica e la tecnologia e completamente assente lunghi fasi di destabilizzazione climatica e geologica con terremoti e/o eruzioni vulcaniche possono aver messo a dura prova non solo l’aspetto fisico ma anche pscicologico di dette civiltà, imperniate esclusivamente sull’agricotura, l’allevamento e la pastorizia.

Chiudiamo quindi questa breve parentesi mitologica per riportare le principali particolarità astronomiche del nostro pianeta gemello, che in ordine sono :

1°) Venere è il secondo pianeta in ordine di distanza dal Sole e quello che più si avvicina alla Terra durante la sua orbita, giungendo sino a soli 40 milioni di chilometri da noi, un centinaio di volte la distanza tra la Terra e la Luna.

2°) Venere ha un moto retrogrado, cioè ruota intorno al proprio asse in senso contrario a quello degli altri pianeti che ruotano tutti in senso antiorario; ruota quindi in senso orario.

3°) Venere,similmente ad una cometa presenta una gigantesca coda costituita da ioni che si estende abbastanza lontano da solleticare la Terra quando i due pianeti sono allineati col Sole.

“Non mi aspettavo di trovarla”, dice un membro del team, Marcia Neugebauer del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena,  California. “E’ un segnale veramente molto forte, e non c’è dubbio che sia reale”.

 Il Pioneer Venus Orbiter della NASA aveva scoperto per primo la coda nei tardi anni ’70.  Intorno ai 70.000 chilometri dal pianeta, la navicella spaziale ha rilevato esplosioni di calore, ioni energetici, o plasma.

La coda esiste perché gli ioni dell’atmosfera superiore di Venere sono bombardati dal vento solare, un flusso di plasma  che soffia fuori dal Sole. E l’Osservatorio Solare Europeo (SOHO) ha mostrato che la coda si estende per qualcosa come 45 milioni di chilometri nello spazio, più di 600 volte più lontano di  ogni altra conosciuta.Circa 0.30 Au.

http://www.freerepublic.com/focus/f-chat/1975217/posts

Ma che cosa è un transito? E quali sono quelle particolarità che lo rendono differente al classico allineamento ?

http://astro.liceofoscarini.it/venere/transito_geometria.html

Perché allora il transito di Venere non si verifica ad ogni congiunzione inferiore ogni 584 giorni? Per il semplice motivo che Sole, Venere e Terra sono realmente allineati solo quando sono sullo stesso piano e cioè sulla linea dei nodi, a giugno o a dicembre; dal momento che il Sole visto dalla Terra non è puntiforme ma ha una dimensione di 30′ (mezzo grado), perché si verifichi il transito vi è un margine di circa ±4 giorni.

Un transito di Venere viene osservato dalla Terra ogni qualvolta Venere si interpone fra il nostro pianeta e il Sole,  oscurandone una piccola parte del disco; durante un simile evento, un osservatore può osservare Venere come un disco nero che attraversa il disco solare.

 

I transiti di Venere sono tra gli eventi astronomici predicibili più rari e avvengono con uno schema che si ripete ogni 243 anni, con coppie di transiti separate da un intervallo di 8 anni che si ripetono in periodi più ampi di 121.5 e 105.5 anni. Precedenti coppie di transiti si sono è verificati nel 1874 -1882,1761-1769 e 1631- 1639 e via scanvando a ritroso nel tempo.

 

Nella seconda parte, dopo aver vagliato l’intero archivio storico degli eventi sismici (fonte USGS/EMSC/INGV), analizzeremo in termini probabilistici, se effettivamente l’entrate e/o uscite in questa particolare configurazione planetaria possano imprimere delle vere e proprie accelerazioni alla geologia terrestre.

In sintesi, è vero che quando Venere è nelle vicinanze del nostro pianeta gli eventi geosifici si manifestano , sia in quantità che in magnitudo, maggiori ?

Lo vedremo.

Michele