Introduzione
Ci siamo lasciati alla fine di aprile con un sole che dava l’impressione di cercare con più convinzione un “cambio di passo” rispetto all’andamento degli ultimi mesi; alla fine sembra che ciò non abbia portato a dei risultati eclatanti in termini numerici anche se va sottolineato che comunque una certa crescita dei valori relativi agli indici solari più rappresentativi di fatto c’è stata. Il mese è iniziato con una fase di crescita graduale dell’attività, culminata nella decade centrale e che ha lasciato il posto ad un leggero declino nel corso dell’ultima, salvo poi tendere a crescere nuovamente a fine mese. In definitiva, l’attività ha fatto registrare un timido progresso ma non quel balzo in avanti che, più o meno, tutti quanti ci aspettavamo in virtù delle configurazioni planetarie che si sono realizzate proprio in questo periodo. In dettaglio l’SN mensile si è fermato a 69,0 ovvero 13,8 punti in più di aprile. Il solar flux, invece, ha registrato una crescita percentualmente più modesta, di circa 10 punti, attestandosi attorno a 124. Da monitorare con attenzione l’andamento dei prossimi mesi in quanto dopo una prima evidente stasi, l’andamento delle curve delle medie smoothed (sia SIDC che NIA’s) è tornato nuovamente a crescere. Sembra quindi allontanarsi, almeno per il momento, la discesa di questi valori verso un nuovo minimo anche se questa cosa non è da escludersi a priori:
Il valore del NIA’s di maggio 2012 è 35,0.
L’andamento delle curve delle medie smoothed naturalmente non tiene conto di un eventuale secondo massimo del ciclo 24, non improbabile stante la previsione NASA (massimo nella prima metà del 2013) e la relativa precocità del primo massimo rispetto al minimo del 2008.
Il solar flux degli ultimi tre mesi (immagine sopra) conferma il declino dopo i massimi autunnali e una timida ripresa dopo i minimi raggiunti tra febbraio ed aprile.
Solar flux
Sono ancora evidenti le difficoltà che il Sole incontra e, nonostante il tentativo di ripartenza degli ultimi mesi, il ciclo non decolla, anche se la distanza media dai cicli precedenti non è più in aumento, segno forse che sono tutti in prossimità del massimo.
In termini generali, il grafico conferma la peculiarità del ciclo 24, rispetto a quelli immediatamente precedenti: è un ciclo “pigro”, con le “marce lunghe”, è l’unico dal ciclo 19 che non sia ancora riuscito a raggiungere la soglia di 200, ampiamente superata da tutti quelli precedenti. Inoltre, negli ultimi mesi si osserva chiaramente la brusca frenata rispetto ad un massimo, per ora relativo, comunque tutt’altro che eccezionale.
Più in dettaglio, nell’ultimo mese il valore medio del flusso “aggiustato” (ore 20) è stato pari a 124,12 (Aprile 2012 aveva fatto registrare un 114,14) mentre la “forbice” tra il valore minimo e quello massimo è rimasta compresa tra 109,2 (ore 23 del 29/05) e 140,4 (ore 23 del 11/05). Nell’ultima decade (dal 20 al 31 compresi) la media è stata pari a 119,12 (valori delle ore 20), valori che testimoniano una certa uniformità: una “ripresina” quindi, senza particolari picchi di intensità.
Altri diagrammi
Il cosiddetto “butterfly diagram”, per quanto ancora incompleto nella rappresentazione del ciclo 24 è eloquente: http://solarscience.msfc.nasa.gov/images/bfly.gif
Il ciclo 24 è inferiore a quelli immediatamente precedenti, sia come numerosità che come estensione delle macchie. Attualmente appare paragonabile a cicli come il 12, o addirittura lievemente inferiore.
Per quanto concerne lo stato di avanzamento dell’inversione dei poli solari (o, per meglio dire, il tentativo di inversione http://wso.stanford.edu/Polar.html#latest , ultimamente ci sono state notizie oltremodo attendibili che danno per imminente o in corso il cambio di polarità per quanto riguarda l’emisfero nord http://solar-b.nao.ac.jp/news/120419PressRelease/index_e.shtml
L’ultimo dato disponibile (22 maggio) evidenzia un valore “filtrato” pari a 0, finora in costante e graduale salita. Ciò testimonia che, molto probabilmente, l’inversione dell’emisfero nord è in corso: per l’emisfero sud invece il percorso sembra essere ancora molto lungo, infatti i valori si stanno gradatamente allontanando da quelli che potrebbero consentire l’inversione in tempi relativamente brevi anche per questo emisfero e tale andamento pare essere proporzionalmente inverso a quello dell’emisfero nord.
Dunque ad oggi lo scenario che appare più probabile è quello di una inversione parziale, del solo emisfero Nord, fenomeno mai osservato finora e sulle cui conseguenze gli studiosi si stanno tuttora interrogando: ad esempio, David Hathaway, in un recente intervento apparso sul sito della NASA, osserva come i modelli di previsione (almeno quelli più attendibili) dei cicli solari non incorporino l’asimmetria, non la prevedano insomma. Quindi, in tal caso, le conseguenze di un Sole non più bipolare sarebbero tutte da scoprire.
Le immagini “Stereo Behind” attualmente testimoniano una situazione piuttosto movimentata confermando che questo ciclo risulta davvero di difficile lettura. Sempre valida quindi la regola che occorre attendere ancora qualche mese per poter avere un quadro complessivo della situazione solare. L’estrema debolezza e variabilità di questo ciclo non lasciano ancora spazio ad interpretazioni univoche, sebbene appaia ormai evidente da tempo la debolezza e le svariate anomalie di questo ciclo, descritte sopra.
Conclusioni
Questo ciclo aveva fornito una parvenza di “normalità” lo scorso autunno, quando la progressione era parsa netta e, per la prima volta dal minimo, continua per qualche mese consecutivo. Gennaio ed in particolare Febbraio hanno fatto segnare un crollo difficilmente pronosticabile che ha di fatto minato l’ipotesi di un proseguimento “normale”, anche se contraddistinto da un debolezza di fondo, di questo ciclo 24. Marzo, Aprile e Maggio non hanno evidenziato alcuna nuova netta progressione. Ciò avvalora ancor di più la possibilità che il massimo raggiunto a novembre possa addirittura essere quello del ciclo, oppure uno dei due massimi che spesso si sono verificati nei cicli precedenti, tipicamente a distanza di 18-24 mesi. La modesta attività degli ultimi mesi è ben poca cosa se confrontata con quanto accadeva al sole negli approcci al massimo dei passati cicli e non è in grado di sovvertire quanto sopra scritto: solo in caso di una forte ripresa nei prossimi mesi si potrebbe riaprire il discorso. Di fatto, se davvero dovesse andar in porto l’inversione del solo emisfero nord, che appare ormai in corso, rimarrebbe da monitorare unicamente il declino dell’attività di tale emisfero e verificare invece la reale capacità dell’emisfero sud di uscire da questa fase di stallo e dare vita quindi al proprio massimo .
Restate sintonizzati per i prossimi aggiornamenti!
Apuano70 e FabioDue