L´ideologia verde fanatica, nulla di piú egoista.

Con l’avvicinarsi della Conferenza Rio +20, http://www.uncsd2012.org/index.html le dichiarazioni apocalittiche danno il tono al dibattito. Il ministro Gilberto Carvalho, ad esempio, ha dichiarato che “il mondo sarebbe rapidamente estinto se si universalizzasse il modello di consumo delle élite”. Allo stesso modo, il neoconservatore Delfim Neto – niente meno  uno degli ideatori e fan della scandalosa Transamazzonica, è stato irremovibile in un’intervista al giornale “O Globo” : “I conflitti sono inevitabili. Non c’è modo per il pianeta di sostenere nove miliardi di persone con un reddito di 20.000 dollari ciascuno. ” 

Queste persone non hanno immaginazione. 

Nel XIX secolo, quando la Terra era abitata solo da 1 miliardo di persone, Thomas Malthus predisse che la popolazione mondiale sarebbe cresciuta in proporzioni geometriche, mentre la produzione di cibo e altre risorse sarebbero cresciute in proporzioni solo aritmentiche.  “La morte prematura dell’umanità sará presto inevitabile, soccomberà di fronte alla scarsità di cibo, epidemie, parassiti e altri parassiti”, ha profetizzato. 

Nel 1968, quando la popolazione mondiale era di 3,5 miliardi, l’ecologo Paul Ehrlich , un collezionista di premi e onorificenze scientifiche, ha scritto un libro (The Population Bomb), che prevedeva che, a causa del sovraffollamento, centinaia di milioni di persone sarebbero morte di fame nei decenni successivi. In un discorso del 1971, aveva previsto che “entro il 2000, il Regno Unito sarebbe stato solo un piccolo gruppo di isole impoverite, abitate da circa 70 milioni di persone affamate”. 

Da allora, la popolazione mondiale è raddoppiata, e anche se ci sono grando problemi sociali ancora da risolvere, soprattutto legate alla povertà,  le previsioni allarmistiche e disastrose di Malthus e di Ehrlich non si sono materializzate. Invece, grazie alle nuove tecnologie e la crescita esponenziale della produttività, la percentuale delle persone sottonutrite nei paesi in via di sviluppo, in relazione alla popolazione totale, ha mostrato una costante tendenza al ribasso per quattro decenni, passando dal 33% nel 1970 al 16% nel 2004.

Il cosiddetto “movimento verde” è nato per la giusta indignazione per la deforestazione, l’inquinamento atmosferico, fiumi e mari, al di là della preoccupazione per i rischi per la salute umana provenienti da attività industriale. Ed io ero sempre in prima fila per difendere queste giuste preoccupazioni, e ci sono ancora. Col tempo, tuttavia, il movimento veniva dominato e trasformato da ideologi non preoccupati per l’inquinamento o la nostra salute, ma con la politica, il potere e soprattutto col denaro. 

Partendo da questo punto, indottrinamento e proselitismo, diffondendo il panico erano così forti che le teorie più bizzarre sono diventate politicamente corrette. 

L’essenza dell’ideologia verde è la convinzione che l’umanità dovrebbe minimizzare il suo impatto sulla natura costi quel che costi. Vedere la protesta contro l’adozione del nuovo Codice forestale brasilano, una legge estremamente preservazionista e fortemente restrittiva sulle attività economiche, un codice unico al mondo che comunque è riuscito a scontentare gli oltranzisti verdi senza se e senza ma. Ma i loro principali nemici sono gli stessi combustibili fossili, l’energia idroelettrica e termonucleare, che, non a caso, il tutto significa quasi il 98% della produzione di energia sul pianeta senza il quale il mondo si ferma. 

Quello che   i sostenitori  radicali si rifiutano di vedere è che noi esseri umani solo sopravviviamo e prosperiamo  attraverso la trasformazione della natura, senza il quale non si riuscirebbe a  soddisfare  le nostre esigenze minime. Il nostro benessere è direttamente legato alla nostra capacità di rendere l’ambiente che ci circonda meno aggressivo e più ospitale. Pensate per un attimo cosa faremmo senza sistemi di depurazione moderni, senza acqua corrente senza gli edifici più sicuri e resistenti alle intemperie e protetti e senza cibo naturale fresco e abbondante, vaccini e medicine, mezzi di trasporto e la comunicazione veloce ed efficiente. 

Grazie a Dio, le generazioni prima di noi hanno cercato il progresso. Erano orgogliosi di costruire fabbriche, strade aperte, perforare  pozzi e scavare la terra alla ricerca di nuove risorse. Fortunatamente, non sono stati contaminati dall’ideologia verde. Lo sviluppo economico che ci hanno lasciato, lungi dall’essere dannoso, è un vero dono, che ci ha dato gli strumenti e le tecnologie necessarie per rendere il nostro habitat più sano e più accogliente. È vero che tutto questo ha portato in alcuni casi inquinamento e  deforestazione, soprattutto causate dall´ingordigia umana. Tuttavia, anche questi effetti negativi indesiderati sono stati affrontati con notevole successo da parte delle nazioni più avanzate. E ‘chiaro che la soluzione non sta nel ridurre il consumo, ma in un aumento della produttività e dello sviluppo tecnologico. Senza contare che i più colpiti, se il fanatismo ambientale prevale, saranno i più poveri se sono privati dell’uso delle fonti energetiche efficienti e meno costose, e quindi dalla possibilità che essi possano godere un giorno delle stesse condizioni di vita dei paesi ricchi.

SAND-RIO

 

29 pensieri su “L´ideologia verde fanatica, nulla di piú egoista.

  1. ottimo articolo ma ho solo una domanda banale:
    oggi siamo svariati miliardi, “domani” saremo il doppio o quasi, dopodomani cosa useremo per sostenerci?

    in tutti i gruppi di animali senza un controllo della popolazione(predazione ed altre cause di mortalità elevate) vi è un picco di crescita esponenziale per poi avere un crollo netto nella popolazione, cosa ti fa credere che per noi sarà diverso del resto abbiamo uno spazio sfruttabile limitato che condividiamo anche con altri esseri.

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  2. Rispettabile il puntodi vista, ma sbagliate completamente le motivazioni, l’analisi dei dai e i risultati.
    Ad oggi la produzione MONDIALE di cibo non supera il 75% della quantita’ necessaria minima per sfamare tutti. Per cui manca un 25% almeno che lascia a stomaco vuoto molte persone. Il Riferimento al periodo degli anni ’70, quando a restare senza cibo era un 30% della popolazione, è difficile da verificare, visto che nello stesso periodo la produzione di cibo mondiale rasentava il 90%. Per cui potrebbe esserci qualche serio problema gia’ in questi anni.

    Lo sviluppo tecnologico che ci ha permesso di moltiplicarci in questo modo fino a raggiungere i livelli attuali, se da un lato e’ vero che ci ha permesso tali risultati, dall’altro e’ altrettanto vero che ci ha reso estremamente “vulnerabili” e “dipendenti” da tali tecnologie. Tecnologie di cui oggi non possiamo piu’ fare a meno.

    Se nel secolo scorso restare 1 mese senza energia elettrica significava soltanto restare senza TV e senza luce nelle case, oggi significa non poter disporre di cibo, medicine, energia elettrica, trasporti, riscaldamento e quant’altro. Gli effetti di una tale “mancanza” non sono proprio gli stessi…
    Oggi gia’ dopo una settimana di scioperi a macchia di leopardo nei trasporti nazionali, si hanno effetti devastanti e destabilizzanti per l’intera nazione italiana. Stesso discorso per tutte le altre nazioni occidentali. Nazioni che, l’ho detto anche altre volte, non sono autosufficienti dal punto di vista alimentare gia’ da 60 anni circa. E mai piu’ lo saranno con questo ritmo.

    Per l’autosufficienza, ogni individuo ha bisogno di circa 1 ettaro da usare completamente e con parsimonia. Questo ettaro comprende un boschetto dal quale procurarsi la legna, un ruscello per l’acqua, un campo coltivato per il cibo, un prato per pascolare il bestiame ecc… ecc… ecc…
    In molti paesi industrializzati, la superficie procapite UTILE per ciascun individuo e’ inferiore all’ettaro. Molto spesso e’ molto inferiore (vedi il caso italia).

    E alla fine c’e’ il problema “clima”, da non sottovalutare.
    Fino a quando il clima e’ clemente… non ci sono problemi. Quando arriva la neve (febbraio 2012 docet), i problemi diventano esponenziali e bisogna escogitare altri metodi per garantire il minimo a tutti (cibo, medicine, riscaldamento, ecc…).

    Ad ogni modo… il pianeta terra in condizioni normali puo’ garantire il sostentamento di 1.5 miliardi di individui. Tutti gli altri ricevono il sostentamento necessario grazie all’impoverimento del terremo causato dall’uso smodato di pesticidi, concimi e prodotti petroliferi vari!

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  3. @Adolfo
    c’e’ poco da scherzare…. l’attuale situazione sociale a livello mondiale e’ il risultato di processi evolutivi delle singole societa’ abilmene deviati e manipolati da chi vuole controllare il mondo.
    E i mezzi con i quali questi “dittatori” perseguono il loro obiettivo sono principalmente l’informazione (anzi, disinformazione) e il portare i popoli a diventare succubi di necessità insignificanti come il cellulare e l’aria condizionata (per citare i piu’ diffusi).
    Ma il discorso e’ lungo e se non si e’ sufficientemente aperti di mente e’ difficile cogliere i risvolti di ogni azione.

    Ma cosi’ com’e’ la situazione, nel giro di 50 anni la popolazione mondiale potrebbe perdere 5 miliardi di individui!

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  4. @ Adolfo Giurfa Beh, per lo meno Bernardo ha esposto problemi concreti che vanno oltre alla CO2 della quale non si è sicuri se riscalda il pianeta o no. Poi in quanto a paranoie lui avrà pure quella dell’ambientalismo ma tu hai quella della governance mondiale cattiva che ci vuole come burattini sotto controllo.

    Io come Bernardo ho paura che siamo sorretti come consumi da queste energie fossili e nel momento in cui iniziano a non bastare per tutti saranno cavoli amari. Tanti mi dicono che il progresso riuscirà salvarci, può darsi, ma fino a che non vedrò i risultati di questo progresso continuerò a preoccuparmi.

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  5. Ci sono diverse cose. In primo luogo, guardare il titolo di questo Blog: NIA,New Ice Age: Nova era glaciale, non c’è il riscaldamento globale, questo era già noto, anche da prima della “Climate-Gate”.
    Poi, vi è nessuna “combustibili fossili”, così come grandi riserve sono stati scoperti negli Stati Uniti, Brasile, ecc.
    Come dici tu il vero problema inizia con il desiderio di una piccola élite di controllare il mondo e prendere tutti i terreni agricoli (“riforma agraria”). Terreno dipendenti siamo diventati dipendenti da banche …..

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  6. Mi permetto:
    L’articolo è solo una opinione personale dello scrittore. Non contiene dati, analisi, approfondimenti di nessun tipo se non quelli sull’aumento della popolazione, piuttosto ovvi anzichenò!

    E’ difficile controbattere al nulla….

    Basterebbe citare la enorme diseguaglianza che esiste tra le popolazioni dell’Europa ricca (forse a sto punto EX RICCA) e scarsa di risorse e le popolazioni africane e sud americane per farci rendere conto che innanzitutto la sostenibilità di questo sistema si regge sul sangue e sulla morte di miliardi di individui sfruttati e deprivati di tutto. tutto.

    Non appena la Cina o l’India o il Brasile alzano la testa e iniziano a cambiare le condizioni di vita in quei paesi che finora sono stati considerati economie sottosviluppate l’intero pianeta risente di tutto ciò per il semplice fatto che le risorse essenziali costano di piu perchè quei paesi produttori esigono di piu.

    Se non esistesse il problema del limite delle risorse tutto cio non accadrebbe,
    Sotto i nostri occhi in questo preciso momento storico c’è la conferma lampante e definitiva (certo per chi vuole aprire gli occhi e vedere….) che la coperta è troppo corta (scusate la banalità) e che senza il riassesto degli equilibri economico/politici non se ne viene fuori.
    (nulla toglie che poi questi equilibri sono totalmente a favore di lobby e multinazionali che detenendo immensi capitali detengono anche ovviamente il potere).

    O per caso c’è qualcuno (ne conosco diversi) che credono che “crisi” sia un problema di danaro nel senso della carta moneta…..
    La carta moneta è solo un “accordo di mercato” per favorire gli scambi e oggi anche un mezzo di controllo della popolazione e di intere Nazioni Sovrane.
    Ciò che c’è dietro e ciò che conta sono ovviamente gli accordi sulle risorse ambientali e soprattutto UMANE. Si continua a sentire in TV (quel luogo di menzogna continua) che la Germania fa export in Europa…..
    Io credo che farà in un breve ma gia attuale futuro export in oriente grazie a un enorme bacino di manodopera a basso costo e quasi inesistenti diritti degli stati del Sud Europa (Italia compresa) che gli garantirà costi concorrenziali.

    Se l’Europa non avesse bisogno di contrattare con altri stati la vendita di “terre rare”, petrolio, gas, derrate alimentari etc etc etc non esisterebbe problema. Noi Europa dobbiamo competere al livello planetario con superpotenze che detengono capitali e risorse.

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  7. Ancora non ci si rende conto che senza il petrolio e combustibili fossili e senza scienza tecnologia la popolazione umana non avrebbe mai potuto raggiungere i 7 miliardi di abitanti. Se il petrolio e combustibili fossili cominceranno a scarseggiare e non si troverà il modo di rimpiazzarli ci saranno grossi problemi alimentari… Abbiamo visto però che la tecnologia permette di fare cose nel settore agricolo finora impensabili … colture idroponiche o sistemi di irrigazione sempre più sofisticate, con un piccolissimo consumo di risorse e produttività veramente impressionanti. C’é già stata un grande miglioramento ma alla fine il profitto é sempre stato il motore della tecnologia .. Adesso il motore dello sviluppo comincia a mostrare segni di cedimento, non perché abbiamo finito le risorse, ma perché finora crescita dei profitti coincideva con crescita della popolazione, più popolazione più consumi primari più guadagni più denaro circolante. Con l’ arrivo della telematica e delle tecnologie virtuali sono nati nuovi metodi per permettere ai capitali di crescere, il primo é quello della speculazione, il secondo è quello della fornitura di beni virtuali, che non costano niente (o quasi) ai produttori e possono esser venduti con ricarichi quasi infiniti… per fare un esempio gli SMS oppure la possibilità di vedere tanti pacchetti su una tv satellitare, oppure una connessione ADSL tutto questo potrebbe alterato la concezione che il capitale in fondo non ha bisogno di tutta questa popolazione sopratutto quella che non é in grado di comprarsi i prodotti “virtuali” e finanziari … e questo comincia ad essere molto preoccupante!

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  8. “blaterando al complotto” ….. l’umanità di fondo si può dividere in tre categorie, chi complotta e chi se ne accorge, e gli ipnotizzati. E’ un dato di fatto che la moneta come le risorse come le sementi come la farmacologia media armi ecc ecc ecc siano monopolio di pochi privati che ovviamente hanno potere sopra ogni confine, basterebbe amare la verità per ricercarla, ma capisco sia più semplice fare pensare i media al posto nostro. La memetica produce miliardi di lobotomizzati.
    Ogni dato è disponibile per verificare i monopoli di fatto di una ristretta elite, contenti voi (i marco 85 in genere) ad omologarvi alla propaganda mediale dei soliti. Ma si sa, l’ignoranza è forza, grazie Orwell.
    Sulle Georgia guidestones si può leggere a chiare lettere quali siano alcuni dei progetti che ben giustificano la propaganda malthusiana. A loro piacerebbe avere sulla terra soli 500 milioni di marco85, robottini perfettamente programmati.
    Chissà perchè dobbiamo usare auto che consumano tantissima benzina disperdendone la maggiorparte in calore quando esistono da almeno 50 anni alternative a basso consumo, basso impatto ambientale e bassi costi (è solo un piccolo esempio)….. ecco, bevetevi pure tutto quel che vi dicono …. E’ ovvio che loro interesse è che nessuno possa essere autosufficiente per i beni di prima necessità, altrimenti come avrebbero il controllo? Per questo non vorranno mai che l’uomo usi tecnologie ecocompatibili per garantire l’autosufficienza per le comunità di ogni bene necessario. Chiamatemi pure complottista se l’alternativa è essere ignoranti e lobotomizzati.

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  9. danyastoria :OT solare: ma da mercoledì saremo spotless??

    A vedere il behind rischiamo seriamente domani di avere un sole spotless!
    Ma a quanto pare a nessuno interessa un sole senza macchia, in un periodo di post max.
    E la comunità scientifica cosa ci dice? Nulla a riguardo? Bocche cucite……. 😆

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  10. Il problema di oggi e di sempre è solo uno, che se vuoi cambiare le cose in modo positivo, c’è solo una strada
    per farlo, e cioè farlo GRATUITAMENTE, questo di garantisce l’unico ed inestimabile tesoro e diritto di arrivare fino in fondo, non senza pene e sacrifici, e cioè la libertà!!
    Di cibo ce nè a bizzeffe e se ne sprecano milioni di tonnellate, e questo non lo dico così per parlare ma per dati che ho sotto mano.
    Il fatto è solo uno se vuoi vivere nel primo mondo c’è bisogno che ci sia qualcuno che stia alla seconda ed alla terza posizione.
    Poi non addentriamoci nelle mostruosità che certe ONG ,sopratutto le più blasonate, usano nella finzione di essere i detentori ,se non peggio monopolisti, della capacità e conoscenza filantropica a livello umanitario o scientifico sanitario, per poi raggruppare tutto il gruzzolo nel 80% di costi strutturali e il 20% in pseudo aiuti…
    e ovviamente questo a discapito di ciò che ho scritto poco più su.

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  11. @valerio

    Provo a risponderti:

    “oggi siamo svariati miliardi, “domani” saremo il doppio o quasi, dopodomani cosa useremo per sostenerci?”

    Se vedi le curve di crescita della popolazione nei vari paesi del mondo ti rendi conto che si assomigliano tutte. Per i paesi occidentali la crescita ora è ferma, per i paesi in via di sviluppo sono solo traslate indietro di qualche decina di anni. Se non viene una guerra nucleare che ci falcidia, a naso arriviamo ai 10 miliardi e ci stabilizziamo (IMO)

    “in tutti i gruppi di animali senza un controllo della popolazione(predazione ed altre cause di mortalità elevate) vi è un picco di crescita esponenziale per poi avere un crollo netto nella popolazione, cosa ti fa credere che per noi sarà diverso del resto abbiamo uno spazio sfruttabile limitato che condividiamo anche con altri esseri.”

    Perchè noi siamo l’unica specie che volendo modifica l’ambiente circostante ai suoi bisogni. Le altre specie no. questo credo basti per dire che la nostra strada sarà diversa (IMO)

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  12. Personalmente penso che affermare che di cibo ce ne’ in abbondanza e’ palesemente sbagliato.
    Facciamo un passo indietro…: cosa significa avere cibo?
    Per prima cosa vanno rispettate queste 4 regole:
    1) PRODURLO a basso costo
    2) TRASPORTARLO dal produttore al consumatore nel minor tempo possibile e a costi quanto piu’ accessibili possibile
    3) CONSERVARLO nel miglior modo possibile e a costi accessibili
    4) CONSUMARLO senza rischiare di avere ripercussioni o conseguenze piu’ o meno permanenti sul proprio fisico.

    Quindi… premettendo questi 4 punti fondamentali, oggi abbiamo:
    A) produzione e costi di produzione fortemente legati alla disponibilità di petrolio e relativi derivati a costi accessibili. Un prezzo al barile di oltre 100$ significa un aumento dei costi di produzione*
    B) zone di produzione spesso agli antipodi rispetto alle zone di reale consumo del cibo e questo significa costi di trasporto e relativa velocità fortemente dipendenti dal prezzo del petrolio**
    C) una conseguenza del punto B) si traduce nella necessità di conservare il cibo per lunghi periodi… e la capacità di conservare grandi quantità di cibo (durante il trasporto o nei magazzini), dipende fortemente dal costo dell’energia che dipende a sua volta dal prezzo del petrolio.
    D) la necessità di aumentare la produzione ha portato i ricercatori a sviluppare i prodotti OGM e l’uso di sostanze di derivazione petrolchimica fortemente inquinanti, tossiche e nocive per la salute di chi consuma il cibo prodotto. I costi di tali prodotti e sostanze dipendono dal prezzo del petrolio e dei relativi derivati.

    Detto questo… chiariamo i 2 punti A) e B)

    * circa dal 1950, l’europa occidentale non e’ piu’ autosufficiente dal punto di vista alimentare. Nel corso degli ultimi 5 anni, poi, anche l’europa dell’Est, da sempre considerata “il granaio d’europa”, ha subito pesanti sconvolgimenti climatici che hanno letteralmente azzerato la produzione alimentare destinata alle esportazioni. Di conseguenza, per mantenere costante la disponibilita’ di cibo in Europa, e’ stato necessario aumentare le importanzioni dal Sud America.

    ** il tempo necessario al trasporto di merci dalle zone di produzione del sud america alle nostre tavole in europa si aggira sui 30/60 giorni circa… Per tali trasporti vengono utilizzate navi da carico di enormi dimensioni con costi di gestione esorbitanti. Il “prezzo” per tali costi viene monitorato tramite il “Baltic Dry Index” – http://www.bloomberg.com/quote/BDIY:IND (oggi a quota 938). Quando questo indice scende troppo, i guadagni per le compagnie armatrici si riduce, esponendo le stesse al rischio fallimento. Se le compagnie non guadagnano niente, il trasporto non e’ redditizio e quindi non viene garantito nei termini e tempi contrattuali…. con conseguenti mancate consegne. Dal 2008 circa ad oggi tale indice e’ passato dai 5000/10.000 punti di pre-crisi 2008 agli attuali 1000 punti circa… Lascio a voi capire cosa puo’ aver comportato tale calo!

    Ricapitolando…
    L’intera filiera produttiva del cibo a livello mondiale dipende fortemente dalla disponibilita’ e dal prezzo del petrolio. Basta un minimo “collasso” del comparto petrolchimico e l’intera filiera del cibo si ferma. E le conseguenze sono drammatiche per chiunque.
    Come ho gia’ detto, per ogni cittadino serve 1 ettaro interamente utilizzabile. E nell’Europa occidentale soprattutto, le capacità di coltivare almeno l’orto si sono quasi completamente perse.
    I ragazzi di oggi non sanno neanche lontanamente cosa significa coltivare il grano o le patate o i pomodori… Io stesso, che coltivo un orticello di 500 mq, ho serie difficolta’ a tenere a bada parassiti ed erbacce senza usare prodotti chimici… 🙁

    Ergo… penso seriamente che nel prossimo futuro avremo seri problemi di cibo. Specialmente se dovessero venir meno le condizioni climatiche favorevoli per coltivare ognunque!

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  13. Le curve sono traslate in dietro è vero ma gia cosi consumiamo piu di quanto il pianeta produca quindi 10miliardi di persone non sono sostenibili se anche i paesi che tutt’ora crescono numericamente raggiungeranno la stabilita e quindi il nostro stile di vita, che è quello che ha abbattuto la nostra crescita numerica.

    Se credi che l’uomo sia l’unico animale a modificare l’ambiente che lo ospita sbagli e di molto, dall’esempio banale dei castori a quello di varie specie di formiche che allevano e coltivano gestendo l’ambiente circostante, e vi sono anche altri esempi.
    Quindi non siamo gli unici ed anche le specie che modificano l’ambiente nel quale vivono hanno problemi di sovraffollamento, che ovviamente nascono dal fatto che fino a quando le condizioni ambientali sono favorevoli essi modificano l’amiente e prosperano indisturbati, ma nel momento in cui le condizioni cessano di essere cosi favorevoli le popolazioni crollano, e questo è lo stesso destino al quale rischiamo di andare in contro.

    La popolazione ora come ora è mantenuta solo dall’accesso a una fonte di energia a basso costo ed allo sfruttamento di quello che era presente prima, ma le risorse si stanno velocemente riducendo, foreste/terreni coltivabili/acqua potabile/pesci negli oceani.
    In piu il clima in un modo o nell’altro sta cambiando, come è naturale che faccia, e questo ci portera fuori dall’epoca d’oro del clima favorevole.
    Questi due fattori in futuro, non so quando ma credo che lo vivro di persona, ci portera ad essere piu di quanti possiamo sostentarne con le risorse disponibili e questo ovviamente creera seri problemi alla civitacome la conosciamo.

    Tutto questo perche anche non avendo predatori di alcun tipo stiamo continuando a riprodurci come se fossimo la base della catena alimentare cosa non necessaria ed anzi dannosa per i motivi sopra riportati.

    Conlusioni e considerazioni non ne faccio in quanto nessuno vuole sentirle.

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  14. Concordo ovviamente con Valerio… e in piu’ aggiungo che, personalmente, ritengo chi creda che la tecnologia possa risolvere tutti i nostri problemi presenti e futuri, come uno sprovveduto che ha il terrore di dover cambiare stile di vita. Appellandosi al falso presupposto che la tecnologia verra’ in suo soccorso, questa persone si arroca il “diritto” di continuare a consumare piu’ o meno in modo costante… anche se, bisogna ricordarselo, la nostra attuale societa’ e’ basata sulla necessita’ di consumare sempre di piu’…

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