Qualcuno riesce a spiegarmi perchè la densità protonica del vento solare è in costante diminuzione ? UPDATE N°2 … by Dr.Leif Svalgaard

Ieri ho trovato il riepilogo (media giornaliera) della densità protonica e varie misurate dal sensore SWEPAM a bordo della sonda ACE.

http://www.srl.caltech.edu/ACE/ASC/DATA/browse-plots/H_den_SWP_daily.gif

Qualcuno sa spiegarmi perchè la densità protonica del vento solare non segue la rampa del ciclo solare SC22,  SC23 o SC24, ma è in costante diminuzione a partire da gli anni 90 ?

No, perchè su wikipeda leggo …

http://it.wikipedia.org/wiki/Vento_solare

Il vento solare è un flusso di particelle cariche emesso dall’alta atmosfera del Sole: esso è generato dall’espansione continua nello spazio interplanetario della corona solare. Questo flusso è principalmente composto da elettroni e protoni con energie normalmente compresi tra 1.5 e 10 keV. Il flusso di particelle mostra temperature e velocità variabili nel tempo e con andamenti legati al ciclo undecennale dell’attività solare.

 

A seguire, curva densità protonica , velocità vento solare e flusso solare a partire dal 1980 (media su rotazione carrington).

 

Rilievo densità protonica dalla sonda ACE.

La relazione fra il vento solare e la densità protonica dello stesso mediata su unarotazione Carrington (27 days) e linea di tendenza.

In sintesi …i flare, l’esplosioni di massa coronale sono sempre presenti, il vento solare si matiene sempre sui 300-500 Km/s. ma perchè la densità sta inesorabilmente diminuendo ?

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Upadate n°2 del 07/10/2012

Ho inserito l’ulteriore banca dati della densità protonica del vento solare presa dal Goddard’s Space Physics center http://omniweb.gsfc.nasa.gov/

Il risultato riportato in questa nuova traccia evidenzia un minore crollo ( ma continuo e sugli stessi valori del SC23, vedi la linea di tendenza) della densità protonica, rispetto ai dati presi dalla sonda ACE.

L’interrogativo : “Allora, quale delle due banche dati è ERRONEA ?

Grazie all’aiuto del mio amico inglese Roger  Tattersall, del blog Tallbloke’s sono riuscito a contattare il Dott. Leif Svaalgard, in riferimento al “continuo” crollo della densità protonica del vento solare registrato dal sensore SWEPAM anche in questo ciclo solare SC24 .

La risposta non tarda ad arrivare e la possiamo trovate in questa recentissima carta, pubbblicata il 2 Ottobre 2012 :

http://www.agu.org/pubs/crossref/2012/2012EO400001.shtml

Quindici anni di scienza e di studi di meteorologia spaziale

Quindici anni fa, il 25 agosto 1997, la NASA ha lanciato il veicolo spaziale  l’Advanced Composition Explorer (ACE). In funzione per più di un ciclo solare, ACE ha fornito numerosi importanti risultati scientifici e al tempo stesso è diventato una componente essenziale del sistema di monitoraggio dello spazio e una pietra miliare della flotta dei veicoli spaziali che compongono il Grande osservatorio eliofisico. ACE si trova sul lato della Terra rivolto verso il Sole , a circa 1,5 milioni di chilometri di distanza, come 4 volte la distanza dalla Terra dalla Luna. Questo mette ACE ben al di fuori della magnetosfera terrestre e in una posizione ideale per monitorare l’ambiente del vento solare “controvento” della Terra. ACE ha sei spettrometri ad alta risoluzione che misurano la elementare, isotopica, e carica ionica composizione allo stato di ioni di idrogeno al ferro, comprende anche tre particelle e monitor di campo. Uno dei nove strumenti è ormai fuori uso (Solar Energetic Particle Analyzer carica ionica (SEPICA)), e gli altri due sono parzialmente degradati (Solar Ion Composition Spectrometer vento (SWICS) e Solar Wind Electron, Proton, e Alpha Monitor (SWEPAM)); tuttavia, gli altri sei stanno funzionando bene.

La risposta è chiara,  SWEPAM non funziona più correttamente.

Conclusioni :

a) Oltre al flusso solare e il polar field abbiamo due nuovi ed importanti parametri solari : la densità e la pressione protonica forniteci da OMNI web .

b) La denstà protonica del vento solare si manitene sui valori del minimo solare (transizione fra il ciclo solare Sc23 – Sc24).

 

Michele

25 pensieri su “Qualcuno riesce a spiegarmi perchè la densità protonica del vento solare è in costante diminuzione ? UPDATE N°2 … by Dr.Leif Svalgaard

  1. davvero interessante questo quesito, che il sole stia finendo il combustibile? mm direi che non ne so molto 🙂

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  2. Fabio Nintendo :

    la fine è vicina, siamo tutti morti

    Che bischero !
    🙂

    Riformulo la domanda,
    se la densità dei protoni non segue le manifestazioni solari CME,flare,Ch (vento solare ), come dai grafici sembra emergere nel ciclo solare SC22 (fine) & SC23 e adesso nel SC24 (1990 – 2010), che cosa allora ?

    Qulacosa di esterno al sistema solare…
    http://science.nasa.gov/science-news/science-at-nasa/2009/23dec_voyager/
    il fluff ?

    oppure ..

    è tutto un lavoro interno al sistema solare, Giove e Saturno (vedi i cicli a trifoglio di Ivanka Chervatova )
    http://www.ann-geophys.net/18/399/2000/angeo-18-399-2000.pdf

    The current cycle 22 is probably the last of the high ones.
    It should be followed by an epoch of about 40 years, in
    which the solar motion will be chaotic (disordered) and
    solar activity, therefore, should be low. The cycles will
    probably be longer and irregular.” Charva tova (1995a, b)

    Propongo la seconda soluzione, fine del ciclo 22.

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  3. Ottima osservazione Michele,dalla mia poca esperienza ci provo a dare una piccola spiegazione,visto che A.Einstein diceva “l’immaginazione è piu’ importante della conoscenza”.
    Certamente puo’ essere che ci stia sfuggendo qualcos’altro di sconosciuto dal sole ma se La densità del vento solare che diminuisce puo’ significare forse che il sole,ha subito un qualcosa in primis come dicevi te,Michele di esterno,qualcosa che abbia influenze gravitazionali della Galassia.

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  4. @Adolfo Giurfa

    Certo anche questo Adolfo,tutti insieme cerchiamo di analizzare e capire questa ottima osservazione importante di Michele nel dettaglio.
    [img]http://daltonsminima.altervista.org/wp-includes/images/smilies/icon_smile.gif[/img]

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  5. …infatti non ci stupiamo. Anzi, considerato l’andamento, aggiungiamo un’altra constatazione: il valore dovrebbe essere ancora più basso. 🙂

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  6. Adolfo Giurfa :@ice2020 Forse stiamo assistendo alla morte del quinto Sole Maya e la nascita di il sesto Sole

    Infatti, secondo me è proprio questo…
    un Sole errante, si sale e si scende, in movimento sinusoidale o a spirale…che è lo stesso.
    A voler essere precisi i Maya diedero un data, ma il cambiamento di stato sta già avvenendo, Michele forse ci ha dato un’altra prova, stiamo entrando in una nuova zona, qualità nuova di pacca, cosa ci attende… … .. chi sa.

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  7. ice2020 :

    mi associo al pensiero “del bischero” fabio…

    moriremo tutti!

    Io invece credo che la flotta di almeno un centinato di astronavi klingoniane si sia avvicinata al sole e stanno ricaricando i cristalli di dilitio per sferrare un attacco a sorpresa alla terra … ovviamente questo provoca la riduzione della densità del vento solare … 🙂

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  8. Oltre alla densità c’è anche la pressione del vento solare.

    Traccia dal 1970 ad oggi

    Crollo iniziato poco dopo il 1990

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  9. Luci0 :

    ice2020 :

    mi associo al pensiero “del bischero” fabio…

    moriremo tutti!

    Io invece credo che la flotta di almeno un centinato di astronavi klingoniane si sia avvicinata al sole e stanno ricaricando i cristalli di dilitio per sferrare un attacco a sorpresa alla terra … ovviamente questo provoca la riduzione della densità del vento solare … :-)

    Urge un intervento del dott. Spock ! 😀

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  10. sand-rio :Ottimo Michele!!Ma forse ció é dovuto a quanto previsto da Levingstone e Penn.http://www.sott.net/article/164199-Livingston-and-Penn-paper-Sunspots-may-vanish-by-2015

    Tra l’altro, stando al grafico qui riprodotto
    http://www.leif.org/research/Livingston%20and%20Penn.png
    da Svalgaard, il processo di scomparsa delle macchie appare essere ben più lungo di quanto previsto da Livingston e Penn: in base al trend attuale, invece della scomparsa delle macchie attorno al 2015, si arriverebbe grosso modo al 2025, anche se in realtà, se ricordo bene, prevedevano che già attorno a 1700-1800 gauss si vedrebbe ormai ben poco, insomma non sarebbe un evento “on-off”, ovviamente 🙂

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