Archivi giornalieri: 17 Ottobre 2012

Rubrica Sole Settembre 2012

Introduzione

Dopo mesi di attività non particolarmente intensa, contrassegnata dalla regolare alternanza di periodi moderatamente attivi e fasi di “stanca” con valori degl’indici di riferimento da pieno minimo, il Ciclo 24 sembra davvero essere giunto ad una svolta: per la prima volta la progressione del SSN (fonte SIDC) ha fatto segnare per Marzo 2012 un valore inferiore rispetto a quello del mese precedente, ovvero 66,8 contro 66,9; se questa tendenza dovesse essere confermata nei mesi a venire, il massimo relativo raggiunto nel mese di febbraio scorso diverrebbe un serio candidato al massimo assoluto di questo ciclo. E’ una possibilità reale, in quanto i quattro mesi di più intensa attività fino ad ora (Settembre-Dicembre 2011) scompariranno progressivamente dalla media mobile che determina il SSN (smoothed sunspot number), indicatore principale dello stato del ciclo. In assenza di nuove prossime impennate dell’attività, questo comporterebbe la conferma del declino del SSN. Ciò indicherebbe l’avvio del declino del ciclo e dunque la conclusione della (o forse meglio di questa) fase di massimo.

Per onor di cronaca va rimarcato che il conteggio del NIA’s risulta ancora (seppur di poco e con la dovuta prudenza dato che i conteggi definitivi degli ultimi tre mesi non sono ancora disponibili!) in fase di crescita ma per la Scienza ufficiale il conteggio valido è e rimane quello del SIDC.

Non bisogna però sottovalutare la possibilità che, piuttosto che il massimo assoluto, ci si trovi davanti ad “uno” dei potenziali massimi, più o meno come accadde per cicli deboli del passato (tipo il ciclo 12 o il ciclo 14) e che quindi l’attività solare possa in futuro essere caratterizzata da fasi più intense, tali da far risalire il valore del SSN e fasi di relativo riposo, dove il suddetto valore ritornerebbe a scendere verso un nuovo minimo.

Ci ripetiamo ma di certo il ciclo 24 si conferma come “fuori dagli schemi” rispetto a quelli immediatamente precedenti, checché ne dicano taluni autorevoli personaggi del mondo scientifico. Questo ciclo davvero non vuole farci annoiare, fornendoci sempre nuovi elementi per i quali sorprenderci e sui quali discutere.

Ci preme sottolineare che il “fuori dagli schemi” è sempre e comunque da intendersi in modo relativo, a causa della limitata conoscenza di cui disponiamo circa il comportamento del Sole. Questa dipende anche e soprattutto dal brevissimo intervallo di tempo (50-60 anni), rispetto alla vita del Sole (5 miliardi di anni!), durante il quale la nostra stella è stata oggetto di osservazioni e di studi, da Terra e tramite satelliti, con gli strumenti più sofisticati oggi a disposizione.

Come descriveremo di seguito, il mese di settembre sta pienamente confermando il carattere del ciclo 24 come “fuori dagli schemi”.

 

 

Questo grafico, basato sulle medie mensili delle aree del disco solare coperte da sunspot (in rosso la smoothed) è abbastanza eloquente: l’attuale ciclo 24 per ora non riesce a tenere nemmeno il passo dei deboli cicli di fine ‘800 – primi ‘900.

In dettaglio, settembre ha ricalcato l’andamento del mese precedente ovvero si sono avute due distinte fasi “attive” ad inizio e fine mese mentre la fase centrale è stata caratterizzata da un nuovo minimo relativo. Copione rispettato, verrebbe da dire, in quanto l’attività è sempre più contrassegnata da oscillazioni regolari con valore del solar flux compreso tra 90/100 e 140/150: una sorta di “battito”. Il valore medio mensile di solar flux appunto, è leggermente risalito rispetto al mese scorso e si è posizionato a 124,7, ma comunque ben lontano dal 142 di luglio e dal 150 di novembre, finora massimo mensile. Il sunspot number ha registrato invece un ulteriore ma contenuto calo rispetto ad Agosto, attestandosi a 61,5 dall’originario 63,1. Si tratta del valore più basso degli ultimi cinque mesi.  L’andamento dei prossimi mesi, perlomeno fino a Febbraio è, a nostro modesto avviso, da monitorare con attenzione, per verificare se vi sarà o meno una ripresa di attività.

 

 

 

I valori del NIA’s di luglio (42,6), agosto (35,3) e settembre 2012 (34,4) sono provvisori e in attesa di validazione.

L’andamento di tali curve naturalmente esclude un eventuale secondo massimo del ciclo 24, non improbabile stante la previsione NASA (massimo nella prima metà del 2013) e la relativa precocità del primo massimo (Novembre 2011) rispetto al minimo del 2008.

 

 

 

Solar flux

Il solar flux testimonia in modo eloquente le difficoltà che il ciclo 24 incontra nella sua progressione, anche se la distanza media dai cicli precedenti non è più in aumento, segno che ormai, anche il ciclo 24, sono tutti in prossimità del massimo.

Dal grafico risulta ancor più evidente negli ultimi mesi la netta suddivisione dell’attività solare in due distinte fasi, spinta e riposo, la prima con valori relativamente elevati di Solar Flux e Sn, la seconda con detti indici più vicini a valori da minimo che da massimo.

 

 

In termini generali, il grafico conferma la peculiarità del ciclo 24, rispetto a quelli immediatamente precedenti: è un ciclo “pigro”, con le “marce lunghe”, è l’unico degli ultimi 6 cicli (dal ciclo 19, cioè da quando si misura il solar flux) che non sia ancora riuscito a raggiungere la soglia (di picco) di 200, ampiamente superata da tutti quelli precedenti. Inoltre, si nota chiaramente la brusca frenata dopo il massimo, per ora relativo, comunque tutt’altro che eccezionale nonché il tentativo di “ripresa” negli ultimi mesi.

Più in dettaglio, nell’ultimo mese il valore medio del flusso “aggiustato” (ore 20) è stata pari a 124,70 (contro 118,75 di agosto) mentre la “forbice” tra il valore minimo e quello massimo è rimasta compresa tra 97,7 valore non certo da massimo (ore 17 del 16/09) e 150,8 (ore 23 del 1/09). Nell’ultima decade (dal 20 al 30 compresi) la media è stata pari a 132,56 (valori delle ore 20) a testimonianza del picco di attività dell’ultima parte del mese. Si osserva quindi un’estrema variabilità di questo indice, dettata forse dall’avvenuta inversione magnetica dell’emisfero nord.

 

Altri diagrammi

Il cosiddetto “butterfly diagram”, per quanto ancora incompleto nella rappresentazione del ciclo 24 è eloquente: http://solarscience.msfc.nasa.gov/images/bfly.gif

 

 

Il ciclo 24 risulta paragonabile ai cicli più deboli, perlomeno dal 1880 in poi, in termini di numerosità delle macchie, in rapporto alla loro estensione (in sostanza la colorazione del grafico “a farfalla”). Risulta addirittura inferiore a tutti i cicli rappresentati, in termini di estensione delle macchie (ultimo grafico in basso).

Per quanto concerne lo stato di avanzamento dell’inversione dei poli solari (o, per meglio dire, il tentativo di inversione), l’ultimo dato disponibile (19 settembre) su http://wso.stanford.edu/Polar.html#latest evidenzia un valore “filtrato” per l’Emisfero Nord pari a +1, un po’ ridimensionato rispetto alla precedente rilevazione di +3. Dunque il cambio di polarità dell’emisfero Nord sembrerebbe essere avvenuto, sebbene a fatica. Per l’Emisfero Sud, invece, il percorso sembra essere ancora molto lungo, infatti i valori a settembre segnano una graduale discesa, dunque tuttora una notevole distanza dalla “neutralità” (+32). Questo per ora rende improbabile un’inversione in tempi relativamente brevi anche per questo emisfero. Storicamente, negli ultimi 30 anni, le inversioni sono avvenute a distanza di pochi mesi o al massimo di poco più di un anno. Ma, come testimoniato al link precedente, in nessun caso un emisfero si era trovato così distante dall’inversione e in progressione antitetica, mentre l’altro l’aveva appena effettuata, tant’è che la media dei due emisferi, pur in progressiva diminuzione, rimane tuttora abbastanza distante dalla neutralità.

Per una più immediata comprensione dello stato di avanzamento del fenomeno, si vedano i seguenti grafici, tratti dal sito di Leif Svalgaard: http://www.leif.org/research/WSO-Polar-Fields-since-2003.png , andamento dei due emisferi dal 2003 e http://www.leif.org/research/Solar-Polar-Fields-1966-now.png , andamento complessivo dal 1966.

 

 

 

 

Per ulteriori informazioni in merito, si veda anche l’articolo http://solar-b.nao.ac.jp/news/120419PressRelease/index_e.shtml.

Le ultime immagini “Stereo Behind”, segnalano una possibile ripresa di attività nelle prossime settimane: si nota un certo numero di regioni attive, quasi due “trenini”, uno per ciascun emisfero. E, un po’ a sorpresa, l’emisfero Nord sembra essere al momento essere quello con il “trenino” più lungo. Complessivamente si notano diverse regioni attive, in entrambi gli emisferi, che si apprestano a comparire nell’emisfero solare visibile dalla Terra. Tuttavia, almeno finora, tali regioni hanno prodotto solo macchie piuttosto piccole. Risulta sempre valida quindi la regola che occorre attendere ancora qualche mese per poter avere un quadro complessivo della situazione solare. Perlomeno occorre attendere l’inizio del 2013, quando secondo le previsioni NASA si raggiungerebbe il massimo del ciclo. E’ soprattutto essenziale comprendere se e quando vi sarà spazio per ulteriori massimi, prima del fisiologico declino del ciclo. L’estrema debolezza e variabilità di questo ciclo non lasciano ancora spazio ad interpretazioni univoche.


Conclusioni

Questo ciclo aveva fornito una parvenza di “normalità” lo scorso autunno, quando la progressione era parsa netta e, per la prima volta dal minimo, continua per qualche mese consecutivo. Gennaio ed in particolare Febbraio hanno fatto segnare un crollo difficilmente pronosticabile che ha di fatto minato l’ipotesi di un proseguimento “normale”, anche se contraddistinto da un debolezza di fondo, di questo ciclo 24. Il recente massimo di luglio, pur inaspettato, ha avuto il carattere di episodio isolato, come quello di novembre 2011 e dunque non ha modificato il quadro complessivo. Settembre, come Agosto si è confermato come periodo interlocutorio, senza “acuti”, pur con la novità del primo lieve calo del SSN. Ciò avvalora ancor di più la possibilità che i due massimi trascorsi possano persino essere quelli assoluti del ciclo. Certo, non si può escludere ve ne sia qualche altro nei prossimi mesi o nel 2013, come indicato nelle previsioni NASA. La modesta attività degli ultimi mesi, tra i due massimi e da luglio in poi, è ben poca cosa se confrontata con quanto accadeva al Sole negli approcci al massimo dei passati cicli e non è in grado di sovvertire quanto sopra scritto. Solo in caso di una forte ripresa nei prossimi mesi si potrebbe riaprire il discorso circa la natura del ciclo 24. Attualmente sembra essere in corso una fase di  riequilibrio tra i due emisferi solari, dopo qualche mese di “spinta” più decisa da parte dell’emisfero Sud. Si tratta però di un riequilibrio al ribasso, almeno per ora. Che cosa ci riserverà il ciclo nei prossimi mesi? Vedremo nuovi massimi, oppure la situazione resterà relativamente stazionaria, ad esempio fino all’inversione da parte dell’emisfero meridionale?

Restate sintonizzati per i prossimi aggiornamenti!

 

Apuano 70 e FabioDue