29 pensieri su “L’articolo di Riccardo e Andrea in lingua Inglese.. sta per fare il giro del mondo !

  1. Spettacolo!

    Veramente Bravi e Complimenti!

    E speriamo bene.. non ci resta che incrociare le dita e che gli venga dato il giusto peso ed ascolto..

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  2. siamo appena entrati in guerra, con quelli del global warming, 🙂 una mina vagante nel web, da ora in poi li avremo tutti addosso…

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  3. Vedere questo lavoro su altre piattaforme come meteoweb, meteogiornale, forum o altre non farebbe male alla meteorologia o climatologia seria…. da condividere

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  4. Meno male che almeno su internet valgono i canoni anglosassoni di valutazione dei lavori, cioè il merito tecnico.
    Magari tra qualche tempo Michele e Zambo li proporranno per qualche premio scientifico prestigioso, chissà 🙂

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  5. @ice2020
    Troppa grazia Simon.
    Metaforicamente parlando, si vince o si perde tutti assieme.
    Oggi un articolo iteressante lo fai tu, domani Michele, il giorno successivo Fabio e via discorrendo. E perché lo si fa ?
    Beh io sposai molto tempo una filosofia che credo qui, come in altri siti come questo, sia la regola. Una filosofia sintetizzabile in una meravigliosa riflessione di Massimo Mila:

    “Dal verbo Suchen (cercare) i Tedeschi fanno il partecipio presente, suchend, e lo usano sostantivo, der Suchende (colui che cerca), per designare quegli uomini che non s’accontentano della superficie delle cose, ma d’ogni aspetto della vita vogliono ragionando andare in fondo, e rendersi conto di se stessi, del mondo, dei rapporti che tra loro ed il mondo intercorrono. Quel cercare, che è già di per se un trovare, è in sostanza vivere nello spirito.”

    Di Massimo Mila nella prefazione del “Siddhartha” di Hermann Hesse:

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  6. Ricordatevi bene: Nel mondo anglosassone i primari li eleggono i colleghi e non i concorsi. Il merito di quello che avete scritto ve lo sta riconoscendo la rete, e se un giorno vi daranno un premio o un riconoscimento è perchè ve lo siete meritato e non perchè ve lo ha fatto avere il politicante di turno, qualunque sia il suo pseudo colore di banderuola.

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  7. Bravi!!! SPETTACOLO!!

    Se riusciste ad abbreviare i 3 post in uno solo, potreste mandarlo a Anthony Watts che se lo pubblicasse nel suo blog farebbe il giro del mondo in 1 istante nel mondo scientifico che studia il clima.

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  8. sand-rio :
    Bravi!!! SPETTACOLO!!
    Se riusciste ad abbreviare i 3 post in uno solo, potreste mandarlo a Anthony Watts che se lo pubblicasse nel suo blog farebbe il giro del mondo in 1 istante nel mondo scientifico che studia il clima.

    Grazie Sandro…..
    Non conosco questa persona di cui mi parli e non saprei come mandarlo…..comunque avevo già intenzione di provare a racchiudere tutto in un unico pezzo per gestirlo meglio in futuro, ma la cosa non è semplice……

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  9. Riccardo e Zambo, c’è una domanda che mi ronza nella testa, non so se qualcuno l’abbia già fatta nei commenti in seguito all’articolo: il coefficiente di correlazione che avete calcolato è pari a -0,97, se ricordo bene.
    In termini fisici, correggetemi se sbaglio, significa che il legame Sole-pattern DA è pressochè diretto.
    Secondo voi ci sta, in termini fisici? Intendo dire, -0,97 significa che il Sole influenza direttamente quel pattern, senza mediazioni e in modo lineare, o sbaglio? Possibile? Senza mediazioni da parte dell’atmosfera, degli oceani? O sto prendendo un abbaglio?

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  10. @ Fabio Due
    Anzitutto, come è stato appena chiarito nella pagina dell’articolo, tale correlazione non riguarda il singolo anno, ma il trend sul lungo periodo dell’attività solare e “l’andamento medio del DA pattern”….in riferimento ai singoli anni è da considerare altri fattori importanti che possono influenzare il pattern….faccio un esempio così ci capiamo meglio:

    se consideriamo il ciclo ENSO, esso ha mediamente un oscillazione biennale (tipo QBO), pertanto, se lavoriamo su periodi di tempo sufficientemente grandi (es: 10 anni), l’azione forzante riconducibile ad esso tende in qualche maniera a “neutralizzarsi”…..se si considera invece il singolo anno è esattamente l’opposto, nel senso che l’oscillazione ENSO acquisisce un peso troppo rilevante da non poterci consentire di scorgere in modo chiaro il legame con l’attività solare….
    in questo senso (a “lungo termine”) il legame c’è ed è evidente, e non è difficile neanche pensare che ci sia (come moltissime ricerche scientifiche hanno e stanno dimostrando)….quando si ha a che fare con un cambiamento significativo di circolazione che perdura per molto tempo, non può che essere una variabile “esterna al sistema” ad indurlo….due delle variabili esterne per eccellenza che stanno al centro dell’attenzione in questi anni sono (ma potremo citarle anche molte altre):

    1) attività solare;
    2)emissioni antropiche;

    il nostro lavoro è stato impostato per dimostrare che tra le due variabili, quella che ha senz’altro un peso maggiore è l’attività solare (a differenza di quanto ci hanno voluto far credere in tutti questi anni)…..
    in questo senso anche loro (i guru del riscaldamento antropico) l’hanno sempre messa in termini di andamento medio, nel senso che nella loro testa l’andamento medio sul lungo termine dell’emissioni antropiche può causare la perdita di ghiaccio (nessuno mai ha proposto un legame tra emissioni nocive liberate in un anno e perdita di ghiaccio nello stesso anno :lol:)….peccato che noi di NIA li abbiamo ancora una volta smentiti…..

    colgo anche l’occasione, visto che stiamo in tema, per farti una precisazione…..in molte occasioni, quando si parla di cambiamenti climatici, ti vedo far riferimento con forza alla PDO…a mio modo di vedere non ha tanto senso citare questa cosa, in quanto la PDO è un oscillazione “interna la sistema” che sempre c’è stata e sempre ci sarà….l’unica cosa che potrai fare , al termine del ciclo in corso, sarà confrontarlo con quelli passati per vedere se c’è stato un cambiamento in termini di durata ed intensità…a quel punto potrai chiederti, e se vorrai ti darò una mano nel cercare una risposta, quale fenomeno può aver comportato un fase PDO- così diversa dalla precedente…..ma non puoi meravigliarti ora che siamo entrati in una fase negativa, perchè è cosa “naturalissima”…….

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  11. @Riccardo
    Bene, grazie per la spiegazione 🙂

    Riguardo la PDO, sono cosciente della sua natura periodica.
    Il mio riferimento allo “switch” climatico che segue il cambio di segno della PDO prende a modello il cambio di segno occorso negli anni 40 e 50, quando ci fu un lieve calo delle temperature medie, inverni più freddi, estati più fresche, a dispetto dell’intensa attività solare.
    Pertanto nei prossimi anni, se il Sole confermerà la sua fase di debolezza, mi aspetto una certa “forzante” solare anche sulla PDO (come dici tu) e quindi sul clima. Ergo, mi aspetto una curva NOAA delle temperature medie che nel giro di una decina di anni pieghi visibilmente verso il basso.

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  12. grandi ragazzi
    io questi 3 articoli li ho fatti girare su ilmeteo e sono stati molto apprezzati e il topic ha avuto ottime visualizzazioni 😉

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