Archivi giornalieri: 19 Dicembre 2012

Rubrica Sole – Novembre 2012 –

Introduzione

Siamo ormai alla soglia dei 4 anni dal minimo del dicembre 2008. Da molti mesi, precisamente da aprile, il Sole mostra un’attività non particolarmente intensa, contrassegnata dalla regolare alternanza di periodi moderatamente attivi e fasi di “stanca” con valori degli indici di riferimento da pieno minimo ed un solo picco di rilievo (ma comunque sempre molto relativo), all’inizio di Luglio, come si nota nel grafico seguente.

Da tre mesi, però, il Ciclo 24 sembra davvero essere giunto ad una svolta: per la prima volta dal minimo, la progressione del SSN (fonte SIDC) si è interrotta ed invertita; infatti il SSN ha fatto segnare per Maggio 2012 un valore inferiore rispetto a quello del mese precedente, ovvero 61,7 contro il massimo di 66,9 registrato a Febbraio 2012. Se questa tendenza non si invertirà nuovamente e nettamente, il massimo relativo raggiunto nel mese di febbraio scorso diverrà un serio candidato al massimo assoluto di questo ciclo. Condizione affinché il massimo dello scorso Febbraio sia effettivamente il massimo assoluto è che l’attività solare non manifesti una ripresa su livelli paragonabili o superiori a quelli dell’autunno 2011, prima che l’inversione magnetica dell’emisfero Sud si compia. Dopo, in base alle nostre conoscenze attuali, il massimo del ciclo potrà considerarsi avvenuto.

E’ una possibilità reale: i quattro mesi di più intensa attività fino ad ora (Settembre-Dicembre 2011) stanno scomparendo dalla media mobile che determina il SSN (smoothed sunspot number), indicatore principale dello stato del ciclo. L’attuale andamento solare non lascia presagire nuove imminenti impennate dell’attività e questo comporterebbe la conferma del declino del SSN. La prudenza è sempre e comunque d’obbligo in questi casi, anche perché la nostra stella ha tutte le potenzialità per smentire qualunque previsione: Hathaway, NASA & C. lo sanno forse meglio di chiunque altro…. Ciò indicherebbe l’avvio del declino del ciclo e dunque la conclusione della (o forse meglio di questa) fase di massimo.

Ad onor di cronaca va rimarcato che il conteggio del NIA’s risulta ancora lievemente difforme rispetto a quelli ufficiali del SIDC, in quanto il mese del massimo relativo risulterebbe essere Marzo 2012 anziché Febbraio. Bisogna comunque attendere l’uscita dei dati definitivi del NIA’s relativi agli ultimi quattro mesi, attualmente caratterizzati da valori provvisori, per avere un quadro più preciso e fare quindi paragoni più attendibili.

Comunque anche per il “nostro” conteggio la fase di crescita sembrerebbe essere terminata e la curva della media “smoothed”, con le dovute proporzioni, sembra ricalcare l’andamento di quello che per la Scienza ufficiale è e rimane l’unico conteggio valido, ovvero quello del SIDC.

Non bisogna però sottovalutare la possibilità che quello di Febbraio 2012 sia solo uno dei (due o più) massimi, più o meno come accadde per alcuni cicli deboli del passato (come il ciclo 12 o il ciclo 14) e che quindi l’attività solare possa in futuro essere caratterizzata da fasi più intense, tali da far risalire il valore del SSN e fasi di relativo riposo, dove il suddetto valore ritornerebbe a scendere verso un nuovo minimo.

Ci ripetiamo ma di certo il ciclo 24 si conferma come “fuori dagli schemi” rispetto a quelli immediatamente precedenti, checché ne dicano taluni autorevoli personaggi del mondo scientifico (ad onor del vero, ultimamente sembra che qualcuno di questi cominci a “ritrattare” le proprie dichiarazioni in merito!). Questo ciclo davvero non vuole farci annoiare, fornendoci sempre nuovi elementi per i quali sorprenderci e sui quali discutere.

Ci preme sottolineare che il “fuori dagli schemi” è sempre e comunque da intendersi in modo relativo, a causa della limitata conoscenza di cui disponiamo circa il comportamento del Sole. Questa dipende anche e soprattutto dal brevissimo intervallo di tempo (50-60 anni), rispetto alla vita del Sole (5 miliardi di anni!), durante il quale la nostra stella è stata oggetto di osservazioni e di studi, da Terra e tramite satelliti, con gli strumenti più sofisticati oggi a disposizione.

Vediamo in dettaglio cosa ci ha riservato il mese di Novembre:

Questo grafico, basato sulle medie mensili delle aree del disco solare coperte da sunspot (in rosso la smoothed) è abbastanza eloquente: l’attuale ciclo 24 per ora non riesce a tenere nemmeno il passo dei deboli cicli di fine ‘800 – primi ‘900.

In dettaglio, novembre ha fatto segnare un andamento del tutto simile a quello del mese precedente ovvero si sono avute due distinte fasi “calanti” ad inizio e fine mese mentre la fase centrale è stata caratterizzata da un nuovo, relativo, debole picco di attività. Come accennato anche in precedenti “uscite” della rubrica, sembra essere sempre più evidente che l’attività solare è sempre più contrassegnata da oscillazioni regolari con valore del solar flux compreso tra 90/100 e 140/150: una sorta di “battito” che di fatto rispecchia la realtà di un sole “a due facce”, una più attiva ed una in completo stand-by.

Tale situazione potrebbe, il condizionale è d’obbligo, essere anche la diretta conseguenza di un Sole con uno dei poli magnetici in fase di transizione, mentre l’altro “annaspa” per trovare l’energia necessaria per fare lo stesso.

Il valore medio mensile di solar flux (aggiustato), in relazione a questa “stasi dinamica” che registriamo ormai da circa 7/8 mesi, è leggermente calato rispetto al mese scorso e si è posizionato a 118,45, sempre ben lontano dal 142 di luglio e dal 150 di novembre 2011, finora massimo mensile. Il sunspot number ha registrato invece una ripresa rispetto ad Ottobre, passando da 53,3 a 61,4, pressoché identico al 61,5 di Settembre. L’andamento dei prossimi mesi, perlomeno fino a primavera inoltrata è, a nostro modesto avviso, da monitorare con molta attenzione, per verificare se vi sarà o meno una ripresa più decisa dell’attività. In caso contrario e a meno di colpi di scena clamorosi, potremmo sbilanciarci a dire che il massimo solare è, con tutta probabilità, ormai alle nostre spalle.

I valori del NIA’s di agosto (35,3) settembre (34,4), ottobre (30,5)  e novembre 2012 (36,6) sono provvisori e in attesa di validazione.

Nel grafico è ben evidente il raggiungimento del massimo a primavera e l’iniziale declino delle curve del SSN.

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Solar flux

Il solar flux testimonia in modo eloquente le difficoltà che il ciclo 24 incontra nella sua progressione.

Dal grafico risulta ancor più evidente negli ultimi mesi la netta suddivisione dell’attività solare in due distinte fasi, spinta e riposo, la prima con valori relativamente elevati di Solar Flux e Sunspot Number, la seconda con detti indici più vicini a valori da minimo che da massimo.

In termini generali, il grafico conferma la peculiarità del ciclo 24, rispetto a quelli immediatamente precedenti: è un ciclo “pigro”, con le “marce lunghe”, è l’unico degli ultimi 6 cicli (dal ciclo 19, cioè da quando si misura il solar flux) che non sia ancora riuscito a raggiungere la soglia (di picco) di 200, ampiamente superata da tutti quelli precedenti. Inoltre, si nota chiaramente la brusca frenata dopo il massimo, per ora relativo, comunque tutt’altro che eccezionale, nonché il tentativo di “ripresa” e lo stallo degli ultimi mesi.

Più in dettaglio, nell’ultimo mese il valore medio del flusso “aggiustato” (ore 20) è stato pari a 118,45 (contro 122,22 di Ottobre) mentre la “forbice” tra il valore minimo e quello massimo è rimasta compresa tra 91,1, valore più da minimo (ore 22 del 3/11) e 144,5 (ore 22 del 13/11). Nell’ultima decade (dal 21 al 30 compresi) la media è stata pari a 117,97 (valori delle ore 20), pressochè sovrapponibile alla media mensile. Si osserva quindi un’estrema variabilità di questo indice, dettata forse dall’avvenuta inversione magnetica dell’emisfero nord e che si manifesta con le oscillazioni regolari, con cadenza di circa 20/25 giorni, di cui abbiamo parlato in premessa.

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Altri diagrammi

Il cosiddetto “butterfly diagram”, per quanto ancora incompleto nella rappresentazione del ciclo 24 è eloquente: http://solarscience.msfc.nasa.gov/images/bfly.gif

Il ciclo 24 risulta paragonabile ai cicli più deboli, perlomeno dal 1880 in poi, in termini di numerosità delle macchie, in rapporto alla loro estensione (in sostanza la colorazione del grafico “a farfalla”). Risulta addirittura inferiore a tutti i cicli rappresentati, in termini di estensione delle macchie (ultimo grafico in basso).

Per quanto concerne lo stato di avanzamento dell’inversione dei poli solari (o, per meglio dire, il tentativo di inversione), l’ultimo dato disponibile (18 novembre) su http://wso.stanford.edu/Polar.html#latest evidenzia un valore “filtrato” per l’Emisfero Nord pari a +3, ovvero in lenta e progressiva crescita rispetto alla rilevazione di luglio (mese dell’inversione). Dunque il cambio di polarità dell’emisfero Nord è avvenuto. Per l’Emisfero Sud il momento dell’inversione si sta avvicinando: infatti i valori degli ultimi 4 mesi hanno fatto segnare una sensibile discesa (da +30 a +16). E’ bene precisare che tali valori sono soggetti, nel breve termine, a variazioni considerevoli, come si può osservare nei grafici proposti di seguito. Meglio quindi aspettare ancora un poco per avere maggiori e più sicuri elementi a disposizione. In ogni caso, occorreranno ancora diversi mesi prima che l’inversione si verifichi. Storicamente, negli ultimi 30 anni, le inversioni sono avvenute a distanza di pochi mesi o al massimo di poco più di un anno. Ma, come testimoniato al link precedente, in nessun caso un emisfero si era trovato così distante dall’inversione e in progressione antitetica, mentre l’altro l’aveva appena effettuata, tant’è che la media dei due emisferi, pur in progressiva diminuzione, rimane tuttora abbastanza distante dalla neutralità.

Per una più immediata comprensione dello stato di avanzamento del fenomeno, si vedano i seguenti grafici, tratti dal sito di Leif Svalgaard: http://www.leif.org/research/WSO-Polar-Fields-since-2003.png, andamento dei due emisferi dal 2003 e http://www.leif.org/research/Solar-Polar-Fields-1966-now.png, andamento complessivo dal 1966. Per ulteriori informazioni in merito, si veda anche l’articolo http://solar-b.nao.ac.jp/news/120419PressRelease/index_e.shtml.

Le ultime immagini “Stereo Behind”, segnalano una probabile prosecuzione del modesto livello di attività solare nelle prossime settimane: si nota una certa scarsità di regioni attive nella metà sinistra dell’immagine, specie nell’Emisfero Nord, anche se nell’ultimo, periodo è stato proprio quest’ultimo l’emisfero più attivo. Risulta sempre valida quindi la regola che occorre attendere ancora qualche mese per poter avere un quadro complessivo della situazione solare. Perlomeno occorre attendere l’inizio del 2013, quando secondo le previsioni NASA si raggiungerebbe il massimo del ciclo. E’ soprattutto essenziale comprendere se e quando vi sarà spazio per ulteriori massimi, prima del fisiologico declino del ciclo. L’estrema debolezza e variabilità di questo ciclo non lasciano ancora spazio ad interpretazioni univoche.

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Conclusioni

Questo ciclo è sicuramente una grande occasione per il mondo scientifico in quanto ci offre la possibilità di studiare “in diretta” situazioni che fino ad ora avevamo potuto solamente immaginare o “ricostruire” attraverso simulazioni, dati proxy e modelli matematici: molto probabilmente, e non siamo solo noi a dirlo, ci troveremo ad affrontare un periodo (forse anche relativamente “lungo”) di attività solare molto più bassa rispetto a quella a cui, in qualche modo, eravamo abituati. Ovviamente la prudenza ci impone di attendere conferme che necessiteranno, inevitabilmente, di parecchio tempo anche perché, non ci stancheremo mai di ripeterlo, il sole è assolutamente in grado di smentire in un baleno anche la previsione dei più “quotati” esperti di fama mondiale, e anche loro ne sono pienamente consapevoli. Che questo ciclo fosse lontano da quella presupposta “normalità” di cui abbiamo più volte parlato ne avevamo sentore già da prima che il profondo ultimo minimo solare terminasse, la parvenza di “normalità” dello scorso autunno, quando la progressione era parsa netta e, per la prima volta dal minimo, continua per qualche mese consecutivo aveva dato l’illusione che il ciclo 24 potesse essere solo un poco più debole di altri precedenti ma comunque “normale”. Gennaio ed in particolare Febbraio hanno fatto segnare un crollo difficilmente pronosticabile che ha di fatto minato l’ipotesi di un proseguimento “normale”, anche se contraddistinto da un debolezza di fondo. Il recente massimo di Luglio, pur inaspettato, ha avuto il carattere di episodio isolato, come quello di novembre 2011 e dunque non ha modificato il quadro complessivo. Da Agosto a Novembre abbiamo assistito a mesi interlocutori, senza “acuti”, pur con la novità del netto calo del SSN. Ciò avvalora ancor di più la possibilità che i due massimi trascorsi possano persino essere quelli assoluti del ciclo. Certo, non si può escludere ve ne sia qualche altro nei prossimi mesi o nel 2013, come indicato nelle previsioni NASA. La modesta attività degli ultimi mesi, tra i due massimi e da luglio in poi, è ben poca cosa se confrontata con quanto accadeva al Sole negli approcci al massimo dei passati cicli e non è in grado di sovvertire quanto sopra scritto. Solo in caso di una forte ripresa nei prossimi mesi si potrebbe riaprire il discorso circa la natura del ciclo 24. Attualmente sembra essere in corso una fase di  riequilibrio tra i due emisferi solari, dopo qualche mese di “spinta” più decisa da parte dell’emisfero Sud. Si tratta però di un riequilibrio al ribasso, almeno per ora. Che cosa ci riserverà il ciclo nei prossimi mesi? Un pronostico risulta comunque complicato ma, volendosi sbilanciare un tantino, la sensazione è che difficilmente riusciremo a vedere un Sole più attivo di quanto non lo sia stato nell’autunno scorso. E’ più probabile magari un relativo picco di attività dell’emisfero sud, magari coincidente con la probabile prossima inversione magnetica.

Vi lasciamo con un grafico che evidenzia l’andamento dell’attività solare in base al SSN: in blu la curva relativa al sole nel suo complesso, in rosso ed in verde lo stesso indice preso in considerazione rispettivamente per emisfero Nord e Sud; è evidente il tracollo dell’attività dell’emisfero Nord mentre il Sud, che negli ultimi mesi ha drasticamente ridotto la sua già scarsa “spinta”, sembra apparentemente entrato in una fase di stallo.

Restate sintonizzati per i prossimi aggiornamenti!

 

Apuano 70 e FabioDue